Ho scritto qualcosa su un altro forum sull'argomento e ho pensato bene di riportarlo anche qua visto che è un argomento molto oscuro ai più e piuttosto anti intuitivo. Non l'ho inserito sul post delle gomme per non perdere il messaggio nel mucchio e perchè l'argomento è un po' diverso.
domande (argomento, appunto, pressione delle gomme):
Risposte:- Voi seguite le indicazioni del manuale?
- D'estate non si dovrebbe abbassare un po' per compensare le piu' alte temperature?
- Come andrebbe variata con il passeggero?
- Nell'automobilismo sportivo, dove ho un po' di esperienza, ogni pneumatico ha la "sua" pressione ottimale. Pneumatici con un numero di shore simili ma di produttori differenti hanno a volte anche pressioni molto distanti. Possibile che nelle moto non sia cosi'?
1) Si
2) Su qualunque libretto di uso e manutenzione, anche di auto, c'è scritto: "in estate la pressione tende ad aumentare per la maggior temperatura. Non sgonfiare le gomme calde per riportarle al valore corretto" e c'è anche scritto: "in estate in caso di lunghi tratti autostradali aumentare leggermente la pressione (un paio di decimi di bar). (*)
3) sul libretto di uso e manutenzione sono riportate le pressioni a metà carico e a pieno carico. Per i valori intermedi fai tu.
4) non lo so. sul libretto è riportata la pressione indipendentemente dalla marca del pneumatico.
(*) mi sono dato una spiegazione tecnica a questo fatto, incuriosito fra l'altro dall'abitudine, riportata da chi è solito girare in pista, che in pista si usi una pressione più bassa del normale, riportando come giustificazione, a mio avviso non corretta (la spiegazione non il fenomeno), che il riscaldamento delle gomme ripristini la pressione appropriata. E questa secondo me è la spiegazione:
la temperatura delle gomme è influenzata dalla temperatura dell'aria, dalla temperatura dell'asfalto e dal riscaldamento prodotto dall'attrito reciproco fra le molecole della gomma nelle continue sollecitazioni a flessione e rilascio che ciascun punto della gomma subisce ad ogni giro. Ogni volta che un singolo punto della gomma si trova nel punto a contatto con la strada si schiaccia e poi si rialza. Una macchina che abbia una ruota di 1/2 metro di diametro e che viaggi a 100 Km/h percorre 1,66 Km in un minuto, la circonferenza della ruota è 1,8 metri circa, vuol dire che la ruota copie piu di 900 giri ogni minuto e ciascun punto della gomma si schiaccia e si rialza per 900 volte in un minuto. Bella produzione di calore. Il riscaldamento per attrito è proporzionale all'entità della deformazione. Una gomma più sgonfia si scalda più di una gomma gonfia a parità di altri fattori perchè si deforma di più. Pertanto, se a parità di condizioni partiamo con una gomma ad una pressione più bassa le deformazioni ne produrranno un maggior riscaldamento, che produrrà un aumento di pressione all'interno che diminuirà la deformazione, diminuendo il riscaldamento, fino a raggiungere una situazione di equilibrio che si raggiungerà ad una pressione pressapoco uguale ad un uguale veicolo che sia partito con la pressione corretta, ma, e qui sta il problema, ad una temperatura di esercizio decisamente diversa e decisamente più alta per la gomma partita a pressione più bassa. E qui viene la regola finale che mette d'accordo tutti, anche i pistaioli. La pressione di gonfiaggio non influisce direttamente sulla pressione di lavoro delle gomme bensì sulla loro temperatura di lavoro, ecco quindi perchè in estate la pressione a freddo va stranamente aumentata invece che diminuita e perchè in pista si usino pressioni più basse. In pista l'interesse è che la temperatura delle gomme sia più alta affinche quasi si sciolgano sull'asfalto aumentando l'aderenza (fino ad un certo punto) ma ottenedo anche una notevole usura delle stesse, come ben sanno gli smanettoni. Ecco il motivo dei riccioli di gomma, che sembra fusa, che si formano in pista
In base a questa regola io sono solito, in inverno con temperature basse, gonfiare le gomme ad una pressione un paio di decimi più bassa del normale per favorirne il riscaldamento. Anche con la pioggia, tenendo però conto che abbassare la pressione aumenta il rischio di acquaplaning.