Dopo aver prenotato e pagato il giorno prima l'ultimo posto rimasto libero, oggi sono andato a Vallelunga con la mia Ina per la giornata intera di prove in pista... Fino alle 10.30 non si gira perché c'è una nebbia che non vedo manco il quadro. Poi i primi entrano. Io, chiacchierando con un ragazzo che ho conosciuto, gli dico, con fare prudente: "Aspetto che caschino quelli che vogliono fare subito gli sboroni, dopo entro." Chiaramente cinque minuti dopo sono lì che indurisco gli ammortizzatori, sgonfio le gomme e scaldo il motore... che impaziente
Entro. E' la prima volta da quando ho cominciato ad andare in pista al Sagittario (pista di kart per chi non la conoscesse) che giro solo in una pista "da grandi". Prima impressione: prendo la S dopo il traguardo al 160... ammazza come balla l'avantreno! Seconda impressione: meno male che non ho levato gli specchietti, per lo meno posso vedere quei siluri che mi puntano le chiappe!
Il primo round finisce in modo non molto esaltante. Esco, sentendomi piuttosto poco confidente nelle sospensioni. In piega non riesco a trovare l'inclinazione voluta e ondeggio su e giù. Mi tiro su, so che pian piano la confidenza viene sempre... il guaio semmai è che a volte è troppa! Come nel secondo round quando all'uscita del Semaforo apro un pelo prima il gas. E' un attimo: il posteriore parte, e di parecchio. Mi ritrovo fra le mani il manubrio di una moto da trial, tutto girato verso l'esterno della curva. Cerco di riportare la moto un po' più in verticale. Il posteriore riacquista immediatamente aderenza, la moto si rimette in verticale sbalzandomi verso l'alto. Non ho più la sella sotto al popò. Non ho più le pedaline sotto i piedi. Però ho in mano il manubrio. Paff! E ricasco col culetto sul sellino con una botta che al confronto quella di ieri sul toro del Geronimo's era una carezza (chi c'era può capire) Che strippata! Percorro qualche curva senza uscire di corpo, per riassaporare il piacere di sentirmi il didietro su qualcosa di solido. E poi giù via, con tutte e due le chiappe fuori della sella!
La fidanzata del ragazzo che ho conosciuto mi cronometra un paio di giri: 1 e 42. Vabbè, chi s'accontenta... non va in pistaNei giri che seguono inizio ad andare più forte, e in mezzo alla S dopo il traguardo il tachimetro tocca i 190, e lo strusciare del ginocchio sull'asfalto è una schicchera poderosa! Stacco ai Cimini e entro in curva molto veloce, in quel tratto non ho visto nessuno più rapido di me. Poi però in uscita i motori delle moto prive di targa e i bicilindrici mi massacrano. Discorso diverso nel tratto misto, dalla variante alta al Semaforo al tornante e alla S recupero parecchi metri su molti dei "rivali". C'è sempre qualche manico che sorpassa da tutte le parti, girandosi poi nel bel mezzo della curva e ringraziandomi con un gesto della mano per essermi spostato di lato.
Mi ingarello con un R1. Fuori dalle curve sembra che abbia un reattore al posto del motore, poi però recupero inesorabilmente. Alla fine la infilo all'ingresso del Semaforo. Poi è la volta di una supersport e poi di un CBR 900 Fireblade, che mi danno del filo da torcere. Prendo prima una e poi l'altra uscendo a cannone dal tornante e spalancando il gas fino a far dondolare la ruota di dietro. Poi mi trovo all'interno della S e da lì non c'è storia.
Invece non sono riuscito a passare una 998... troppa coppia in uscita di curva e per giunta un tiro bestiale in rettilineo. Però nella Roma gli arrivo davvero addosso, per vederlo trasformarsi in un puntino in fondo al rettilineo.
Decido rimettermi i guanti comodi e di avviarmi verso casa quando mi accorgo di aver finito per la terza volta la benzina... il contakm parziale, azzerato all'ingresso in pista, segna 409 km... Fino a quel punto sono andato sempre migliorando, però sento le prime avvisaglie del calo fisico. Penso che non sia prudente riprendere quel ritmo non essendo più nel pieno delle forze, saluto e riparto per casa... penso di non essermi mai divertito tanto in moto! Guidando, s'intende
Rispondi Citando
