Le assicurazioni nella liquidazione stragiudiziale del danno seguono questo criterio e categoricamente escludono un risarcimento superiore al valore commerciale del mezzo al tempo del sinistro, sull'assunto che il danneggiato non può ricavare dal sinistro una utilità maggiore del danno subito.Originariamente Scritto da Fabione68
Non tutti i giudici sono orientati nello stesso senso. Spesso la giurisprudenza ammette il rimborso integrale delle spese anticipate per ripristinare il mezzo, anche se superiori al valore commerciale della moto. Il ragionamento è semplice: il danneggiato deve essere risarcito, nel senso che, nei limiti del possibile, deve essere messo in una condizione analoga o identica a quella che aveva prima dell'evento dannoso. Mettiamo il caso che io possieda una moto che vale 2000 euro che mi serve per lavorare e il costo della riparazione è di 10000 euro; io ho comunque diritto a riavere la mia moto funzionante e se mi liquidassero solo 2000 euro non potrei riparare il mezzo e non potrei utilizzarlo nuovamente, quindi sostanzialmente non riceverei un risarcimento congruo.
Altri ancora in tema di riparazioni antieconomiche distinguono a seconda delle caratteristiche del mezzo: se posso facilmente reperirne uno identico di pari usura e valore, il risarcimento viene contenuto nei limiti del valore stesso; diversamente (ad esempio se il mezzo è d'epoca o comunque non è facilmente reperibile sul mercato) si ammette il risarcimento nella forma del rimborso integrale delle spese per la riparazione.
In questi casi è quindi indispensabile andare in giudizio e far valere le proprie ragioni nei confronti delle assicurazioni, che seguono notoriamente politiche volte a minimizzare il costo di impresa rappresentato dai risarcimenti.