Le sbarre del passaggio a livello erano alzate mentre una Panda, color giallo limone andato a male, cercava il punto buono per sorpassare. La Fazer sussultò attraversando le rotaie e la Panda sempre dietro, i suoi occhi accesi facevano continuamente capolino dagli specchietti.
Il Fazerista alzò la visiera, forse per lasciar correre meglio i pensieri: "ma questi con le Panda si credono tutti di avere la Ferrari!?!"
Il polso destro ruotò di scatto... la Fazer ruggì come un leone disturbato nel sonno e dopo due curve la Panda aveva già perso i sensi!
La visiera del casco era sempre su, e i pensieri si erano ridotti ad un solo ed unico chiodo fisso: trovare un posto buono dove fermarsi. Non c'è niente come le rotaie per stuzzicare quello stimolo che dal bassoventre penetra nel cervello di qualsiasi motociclista, ovvero "mi scappa... la devo fare sennò scoppio!"
La sua Donna lo seguiva a distanza, con la sua BMW Scarver che borbottava allegramente.
"Se non supero sta Panda, va a finire che mi perdo il mio Amore!" pensava, mentre la Scarver seguiva le curve con l'agilità di un felino.
Breve rettilineo con curva a destra, la Scarver tuonò e la Panda sparì anche per lei.
La Fazer ferma al lato della strada gli indicò chiaramente il posto dove c'erano i bagni virtuali. Accostò anche lei e scese.
"Mi scappa anche a me!"
"Bene, qui dietro queste frasche c'è un bel posticino, dopo vieni anche tu."
Carmen girò intorno alla Fazer "certo che è proprio bella sta moto!" girò la chiave di accensione come per chiedergli "come stai" e la moto gli rispose illuminando il suo quadro strumenti, come a dire "io sto bene grazie, e sono sempre pronta. Andiamo a fare un giro?" L'invito fu colto alla lettera.
"Ti dispiace se la provo?" chiese Carmen con occhi ingordi, come un bimbo chiede la Nutella alla madre.
"Non c'è problema, anzi mi fa piacere. Stai attenta solo al gas, ricorda che questa non è un monocilindrico da 60 cv!"
"Si ok, magari la guido solo per qualche km poi te la ridò."
Claudio in cuor suo se la rideva, conosceva bene i suoi polli. Prese la Scarver e si allontanò, fermandosi poi un centinaio di metri più avanti.
Gli occhi della Fazer erano aperti e ben svegli, ma ancora non accennavano un avvicinamento.
"Come mai non parte?" pensò Claudio con gli occhi fissi sullo specchietto retrovisore.
Bastò quel pensiero e un sibilo di un quattro cilindri gli attraversò le orecchie.
"Bene, stiamogli dietro e vediamo come se la cava."
La Fazer iniziò a danzare tra le curve e per un Fazerista è bello osservare quel posteriore che piega allegramente con fare ammiccante!
L'imbarazzo iniziale di Carmen era evidente, ma la Fazer si lasciava condurre con calma, come una tigre che, conoscendo le sue forze, gioca dolcemente con i suoi cuccioli.
Arrivò al bivio e si fermò. Alzò la visiera e fece cenno a Claudio di andare avanti.
"Lo sapevo io... il problema non è farla salire su una moto, ma farla scendere!!"
Claudio svoltò a sinistra e accelerò verso le curve. La strada che da Roccastrada porta a Braccagni la conosce a memoria ed è sempre un'emozione percorrerla. Bella sempre, in qualsiasi stagione.
L'emozione delle curve gli fece dimenticare Carmen e la Fazer. Del resto la Scarver su quei percorsi non è seconda a nessuno, e se tenuta su di giri il suo mono riesce a regalare splendide emozioni.
Arrivato sul lungo rettilineo che porta al bivio per Grosseto si fermò, e attese di scorgere gli occhi della Fazer dagli specchietti. Non tardarono a farsi vedere. Carmen gli si accostò e tirò su la visiera. I suoi occhi ridevano e brillavano, mentre le parole cercavano di non far intravedere la sue emozioni: "ma è alta! Come fai ad appoggiare i piedi a terra, che sei più tappo di me!?!"
"Ma ti rendi conto che hai provato una belva da quasi 100cv? Come è andata? Hai sentito che differenza con il mono?"
Le domande di Claudio erano dirette alle sue emozioni, sapeva benissimo che Carmen aveva ben altre considerazioni da fare, e che l'altezza della sella non aveva la priorità in quel momento. Carmen infatti lasciò scorrere le parole dettate dal cuore... finalmente.
"E' morbida, fluida. Pensavo fosse molto più difficile da portare, invece sulle curve andava da sola. All'inizio ero un pò imbarazzata, poi però è stato più facile del previsto!"
"Ok, dai. Vai avanti fino al ponte, prima dello svincolo, così la porti un altro po'."
Carmen abbassò la visiera e accelerò. Il sibilo di prima si trasformò già in un piccolo ruggito in questa seconda partenza. L'imbarazzo iniziale andava sfumando. Ogni tanto il suo polso ruotava, e Claudio se ne accorgeva dalla distanza che la Fazer prendeva sui rettilinei, che nella parte finale di quella splendida strada si fanno più lunghi.
Il semaforo si accese e le sbarre del passaggio a livello si abbassarono. Carmen si fermò ma non spense il motore, mentre Claudio gli si accostava cecando di scorgere gli occhi della sua Donna per carpirne altre emozioni.
Il treno non passava, e i motori si spensero quasi insieme.
Carmen scese dalla Fazer e montò sulla sua Scarver... le parole da dire erano tante e non le risparmiava di certo, ma le emozioni erano di più, ed è difficile spiegarle.
In una calda domenica di un gennaio quasi primaverile, una Donna aveva provato delle belle sensazioni calvalcando una Fazer.
Questo era solo l'inizio del 2007...
***Claudio***
Cosa provano le Donne quando cavalcano una Fazer?
Le emozioni non si raccontano facilmente... ma provateci!