Ieri mattina partenza alle 8.30 con la Beta sul carrello (la sella della Beta suggerisce di contenere i trasferimenti al minimo indispensabile) e i panini nella borsa, destinazione Monte Penna. La moto era già sul carrello dal giorno precedente perchè contavo di andare in val Susa ma le previsioni avvertivano che era l'unico posto d'italia dove pioveva, andarci apposta non mi sembrava tanto furbo, quindi itinerario alternativo verso la val Trebbia, Montebruno.
Giunti sul posto e scaricata la moto siamo saliti da Canale, Casoni, Cabanne, Rezzoaglio. Da qui abbiamo preso a destra per S Stefano. Faceva piuttosto freddo ed eravamo vestiti leggeri, magliettina, giacca traforata e caschetto stupido da scooter. Il penna era coperto di nuvole e tirava vento. Mano a mano che salivamo e ci avvicinavamo alle nuvole il freddo aumentava. A Montegrosso abbiamo preso a destra per una strada sterrata che fa il giro del penna a sud, che in inverno è una pista da fondo. La strada inizia con uno sterrato ampio che si fa sempre più stretto mano a mano che si procede. Girando sul versante sud la temperatura ha cominciato a farsi più mite ma la strada è comunque tutta in ombra nel bosco. Ad un certo punto c'è una radura a destra che dà su una punta di rocce in pieno sole. Sosta di riscaldamento poi, visto che era ormai quasi l'ora di pranzo abbiamo dato mano ai panini.
Scaldati e rifocillati abbiamo ripreso il giro e prendendo a caso qualche incrocio senza indicazioni siamo finiti su un lungo sterrato panoramicissimo che scende sulla SP3, che collega Bedonia al passo del Bocco, più o meno all'altezza di Casale.
Saliti al passo del bocco abbiamo deviato a destra subito dopo il passo su una strada che porta ad una valle bellissima dove ci sono diversi paesini addossati gli uni agli altri (Belvedere, Zanoni, Prato Sopralacroce ecc. )quindi siamo scesi a Borzonasca in uno scenario da favola.
Da qui siamo saliti verso la scoglina deviando in cima per barbagelata e quindi per la nostra destinazione, Montebruno, inseguiti da un grosso temporale. Caricata la moto sul carrello sul rientro abbiamo preso un acquazzone violentissimo ma ormai poteva farci un baffo.
Il percorso si presta ad un giro che privilegi l'aspetto turistico paesaggistico all'aspetto corsaiolo anche se le belle strade mi hanno consentito di dare una bella limata ai pirulini sui bordi delle gomme tassellate. La parte sterrata è fattibile con un minimo di pratica anche con una moto stradale e badando agli incroci è possibile evitare il lungo sterrato in discesa limitandosi al solo giro attorno al Penna, più o meno in piano, molto bello.
http://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF...8,0.44014&z=11
