Il topic è stato aperto in seguito alla discussione nel topic e il sondaggio durerà 5 giorni (non usate un secondo account per un secondo voto, serietà)
https://www.fazeritalia.it/fazerforum...ic.php?t=66525
Il messaggio che verrebbe inviato a nome della comunità FazerItalia è il seguente...
FazerItalia è solidale con i 66 operai licenziati da Yamaha Italia e manifesta delusione per il comportamento tenuto dalla casa.
Dalla discussione è emerso che una parte è a favore dell'invio in quanto lavoratori che stanno perdendo il posto di lavoro e in particolare siamo legati con loro in quanto FazerItaliani, decidendo comunque la modalità di comunicazione. Un'altra parte, pur essendo vicini a chi perde il lavoro, non è a favore dell'invio per una serie di motivi, fra cui il principale che comunque è qualcosa che non ha colpito solo loro; ma colpisce anche chi lavora in piccole non così popolari o peggio in piccole aziende.
Di seguito riportiamo sinteticamente alcuni passaggi della discussione precedente
La staff ha letto questa email e deciso di postarla avendo ricevuto l'autorizzazione a pubblicarla da parte dell'autore.
Come forse saprai la Yamaha sta ristrutturando pesantemente tutte factory mondiali, ed in questa ottica ha deciso di chiudere il reparto produttivo in Italia, licenziando 66 persone.
Entro metà Gennaio queste persone saranno messe in mobilità, cioè licenziate.
Ti faccio una rapida sintesi delle tempistiche per meglio comprendere l’assurdo approccio che la YMIT ha adottato nella gestione di questa vicenda.
Il lundi successivo alla vittoria del titolo mondiale MotoGP, nel tardo pomeriggio, senza nessun preavviso la direzione YMIT ha convocato i rappresentanti sindacali e le ha consegnato la documentazione che avviava unilateralmente la procedura di mobilità per 66 persone.
In questo documento l’azienda in maniera assolutamente incomprensibile saltava inspiegabilmente tutte quelle procedure che normalmente vengono attivate in questi casi.
E’ prassi comune e di assoluto buon senso, utilizzare in questi casi tutti gli strumenti che lo Stato Italiano mette a disposizione per attenuare il devastante impatto sulle persone che operazioni di questo tipo provocano.
La cassa integrazione speciale CIGS è la condizione minima da cui fare partire una qualsiasi trattativa.
Ripeto un atteggiamento illogico, irresponsabile al limite della cattiveria personale nei confronti dei lavoratori che per anni hanno contribuito con il loro lavoro a fare crescere questo marchio in Italia e nel mondo.
I lavoratori hanno iniziato ovviamente alcune iniziative per contrastare questa procedura.
Manifestazioni fuori dai cancelli, informazioni attraverso Internet, mobilitazioni davanti alle sedi della Confindustria, ecc, ecc,
Il giovedì seguente i rappresentati dei lavoratori e vertici aziendali si sono incontrati alla sede di Monza della Confindustria per discutere della vicenda e fare partire la procedura.
La grande mobilitazione in particolare dei lavoratori metalmeccanici e la pressione che i media hanno esercitato sull’azienda hanno portato a un secondo incontro dove sembra che le posizioni si sono leggermente avvicinate.
Dico sembra perché è di queste ore un nuovo irrigidimento delle posizioni con il ritorno alle condizioni iniziali.
Questa è in sintesi la cronaca di questa assurda storia.
A questo punto stiamo cercando di mettere in atto tutti quegli atti che possono mettere pressione sulla YMIT e portarla di nuovo su posizioni socialmente e individualmente accettabili.
Sarebbe di grande aiuto che tutti i clienti Yamaha e più in generale tutti gli appassionati di moto, esercitassero la maggiore pressione possibile su YMIT, per chiedere una maggiore comprensione della situazione in cui i lavoratori si troveranno proiettati se YMIT non dovesse intraprendere una strada che è normale usare in situazioni di questo tipo.
Non chiediamo una cosa assurda, ma semplicemente il rispetto di alcune regole basilare e un minimo di comprensione per i lavoratori.
Vista la delicatezza di questa vicenda, non intendiamo occupare spazi o forzare la mano a nessuno, ed è per questo motivo che ti scrivo in modo riservato.
Qui di seguito ci sono gli indirizzi Mail dell’Amministratore delegato di YMIT, del responsabile del Marketing (che segue personalmente la vicenda dal punto di vista legale), del capo del personale e in ultimo del presidente mondiale di YAMAHA.
Ti chiedo di valutare la possibilità di coinvolgere tutti i partecipanti al club di inviare mail di protesta o di invito che servano come strumento di pressione per aiutare i lavoratori di YMIT.
A nome di tutti i lavoratori Yamaha grazie per tutto quello che comunque potrete fare.
Sono stai omessi gli indirizzi email, in quanto questi sono "privati" e infatti non sono pubblicati in rete.
Trovate qui i contatti della Yamaha Italia http://www.yamaha-motor.it/Azienda/contatti/
Abbiamo richiesto un loro contatto email in data 1/12 per chi volesse contattarli, ma a oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta
Aggiungiamo per completezza il comunicato stampa della Yamaha Italia
Gerno di Lesmo (Mb) – 24 novembre 2009. In relazione all’incontro con le Organizzazioni Sindacali che si è svolto ieri, il terzo avvenuto nella sede di Confindustria Monza e Brianza, Yamaha Motor Italia precisa di non ritenere percorribile la strada della cassa integrazione straordinaria, ritenuta inadatta alla soluzione della crisi aziendale.
Tale strumento è infatti concepito per le eccedenze di personale aventi carattere strutturale ed irreversibile, in crisi di lunga durata e dall’esito incerto e graverebbe, oltretutto, in maniera anomala sui conti dello Stato.
La Società si è dichiarata pronta ad erogare un’analoga somma al fine di attenuare l’impatto sociale causato dalla decisione di cessare la produzione in Italia.
Il Gruppo ha ribadito la propria volontà di giungere a un accordo nei tempi indicati dalla legge.
Aggiornamento...
http://www.motoblog.it/post/22135/ma...a-motor-italia
16 dicembre 2009. In relazione alla manifestazione di oggi, Yamaha esprime il proprio rammarico e si dichiara fiduciosa che il confronto possa riprendere con serenità nel luogo previsto dalla legge, ovvero in Regione dal momento che sono trascorsi i primi 60 giorni.
Naturalmente accoglierà ogni eventuale invito da parte delle Autorità di governo per illustrare la propria posizione.
Yamaha Motor Italia ricorda di avere fatto un’offerta economica complessiva non inferiore rispetto a quello che i lavoratori percepirebbero in caso di due anni di Cassa Integrazione Straordinaria.
Va inoltre ricordato che l’ammortizzatore sociale offerto da Yamaha andrebbe ad aggiungersi all’indennità di mobilità erogata dallo Stato (12 mensilità per chi ha meno di 40 anni, 24 mensilità per chi ha più di 40 anni e 36 mensilità per chi ha più di 50 anni).
Nonostante i successi nel campo sportivo, le condizioni del mercato, dovute al perdurare della crisi economica mondiale e alla sovra capacità produttiva a livello globale costringono Yamaha Motor Italia a cessare definitivamente la fabbricazione in Italia e a razionalizzare la propria attività commerciale.