Allora, un po per la felicita' di One, che adora leggere i miei report, e un po perche' mi piace non farmi mancare nulla, lo scorso sabato mi sono sparato una 40 ina di minuti su una prestigiosissima Bimota DB8.
Moto di nicchia, un po per il costo e un po per i ridotti volumi di vendita, la DB8 e' l'ultima nata in casa Bimota, monta il motore della 1198 rivisto piu' che altro nella parte elettronica in modo da arrivare ad erogare 170cv.
ESTASI PER GLI OCCHI: se dovessi trovare un motivo valido per acquistare la DB8, penserei prima di tutto all'emozione che proverei ogni volta che si solleva la serranda del box: questa non e' una moto, e' un tripudio di carbonio, parti ricavate dal pieno,componentistica di altissimo livello..
Il frontale e' piccolo piccolo, quasi a voler fare a brandelli l'aria che lo colpisce, e anche il resto della moto non e' da meno; asciutta, sottile, nervosa, sotto di se la si sente realmente compatta, anche se forse il baricentro non troppo basso non fa miracoli nel nascondere i suoi 170kg in ordine di marcia..intendiamoci, leggera e' leggera, ma me l'aspettavo leggerissima.
Continuando a raccontare dell'avantreno, non si possono non menzionare i 2 tronchi di pino targati Marzocchi, completamente regolabili e che insieme al mono e al telaio, caratterizzano non poco il comportamento della moto: sembra di correre sui binari di un Frecciarossa, una volta in movimento la DB8 non fa nulla per nascondere la sua propensione alla stabilita' piu' che all'agilita'..la discesa in piega non e' repentina, bisogna lavorare con il corpo, almeno rispetto a come sono abituato io, ma una volta che si e' in piega si ha la sensazione che neppure uno tsunami turberebbe l'assetto della belva romagnola.
La posizione di guida non e' proprio rilassante, i semimanubri son belli chiusi e relativamente in basso, sono sceso con i polsi affaticati dopo solo 40 minuti, nonostante siano 4anni e passa che non uso una manubrio alto; le pedane sono abbastanza arretrate,e bisogna tenere le gambe belle strette, perche' la leva del cambio e' molto vicina al corpo della moto..
Durante la prova ci siamo ammazzati di svincoli della tangenziale e rotonde ampie fra uno svincolo e l'altro, poi brevi allunghi in tangenziale, e infine i tratti di uscita e rientro in citta', e non mi e' parso di accusare fastidi derivanti dal calore trasmesso dal motore, mentre direi che le vibrazioni sono avvertibili...
Il retrotreno, soprattutto in zona mono (Extremetech, anodizzato rosso), e' letteralmente da urlo: alla faccia di noi pezzenti che ci arrabattiamo con spessorini e rondelle per alzare il sederino delle nostre amate, qui c'e' tanto di registro eccentrico per variare a piacimento l'altezza..scusate se e' poco..
Fra l'altro, se non vi bastasse il mono per godere, potrete sempre specchiarvi nel carbonio lucido del parafango posteriore, e tornare in pace con voi stessi, oppure accarezzare il telaietto in alluminio, dalla finitura approssimativa, si, come no..
Anche il tubone del terminale, pur non essendo nulla di innovativo, e' gradevole.
MOTORE: io, come forse sapete, non sono abituato, ne sono un particolare estimatore del motore bicilindrico, e quindi il mio giudizio contera' come il 2 di picche a briscola, quando la briscola e' cuori, comunque non mi ha fatto impazzire, soprattutto perche' ai regimi piu' bassi e' chiaramente avvertibile un certo ritardo fra la rotazione della manopola e l'effettiva spinta...mi devo ripetere, sono io quello che non e' capace, ma soprattutto quando si trotterella, o quando si deve prendere confidenza con la moto, la sensazione non e' piacevolissima.
Dai medi in su, viceversa, il motore Ducati modificato spinge come un ossesso, pure troppo, facendoti fare un sacco di strada senza che tu te ne accorga, e senza capire in che marcia ti trovi.
Piccola parentesi, un indicatore di marcia potevano anche mettercelo,e che diavolo..
Non so esattamente a che numero di giri finisca la spinta buona, non mi sono azzardato a superare gli 8000giri, a quel regime in terza, per esempio, si puo' gia' tranquillamente dar fuoco alla patente.
Nulla da dire sulla frenata, potente e dosabile, d'altronde Brembo sa il fatto suo, e poi anche se non frenasse nulla, il piedino forcella e la pinza radiale che son li viscini viscini son talmente belli da risultare incriticabili a priori.
Insomma, vi piace vincere facile, al bar alla moda come in mezzo ai cordoli (ammesso che abbiate il coraggio di portarcela?) e siete disposti a sborsare qualcosa in piu' di 25mila euro per avere in cambio un mezzo costruito quasi a mano?
Allora la Bimota potrebbe essere la vostra nuova moto..
LA SCHEDA TECNICA:
Tipo di motore - Engine type : Bicilindrico a L, 4 tempi desmodromico
Cilindrata -Displacement : 1198 cc
Alesaggio per corsa - Bore Stroke : 106 x 67.9 mm
Compressione - Compression ratio : 12.7:1
Valvole per cilindro - Valve : 4
Alimentazione - Fuel System : Iniezione elettronica
Raffreddamento - Cooling system: A liquido
Quantità olio - Oil capacity :
Avviamento - Starter : Elettrico
Potenza - Power : 170 Cv a 9750 giri
Copia massima - Torque :
131,4 Nm a 8000 giri
Telaio - Frame type: In acciaio 39NiCrMo4 con piastre in alluminio
Sospensione anteriore - Front suspension : Forcella Marzocchi a steli rovesciati
Sospensione posteriore - Rear suspension : Monoammortizzatore Extreme Tech
Freno anteriore - Front brakes : 2 dischi da 320 mm con pinze a 4 pistoncini
Freno posteriore - Rear brakes : Disco da 220 mm con pinza a 2 pistoncini
Pneumatico anteriore - Tires Front : 120/70 ZR17
Pneumatico posteriore - Tires Rear : 190/55 ZR17
Peso a vuoto - Dry Weight : 178 Kg
Serbatoio - Fuel Tank Capacity: 16 Lt