Originariamente Scritto da
lentolento
Salve a tutti,
Quando ho acquistato la fazer 8 sapevo che non era proprio freschissima...Però, visto che i giudizi nel complesso la descrivevano come un'ottima moto e che non tutti percepivano il calore prodotto come insopportabile, ho deciso di mettermela in garage.
Ora che quasi un anno è passato dal primo giro... e 8000 km li ho percorsi in quasi tutte le condizioni climatiche credo di poter esprimere un parere con cognizione di causa.
Scalda.
E parecchio anche! anche altre motociclette scaldano è vero, però la fazer8 nella classifica delle moto che danno una forte percezione del calore si piazza tra le prime.
non che scotti... ma in estate rende meno confortevole e piacevole andarci in giro.
Il traffico con la Fazer 8 è proprio sgradevole. Il calore sale vistoso.
Ma appena si può andare oltre i 70 km orari però la situazione migliora molto.
In inverno invece diventa un gran pregio avere questo tepore addosso.
So bene di non avervi detto nulla di nuovo e che questa premessa ricalca completamente i commenti degli altri utenti del forum su questo tema...
Però ho notato che molto calore viene trasmesso non tanto dal telaio e dal serbatoio ( che dopo un paio d'ore diventano parecchio caldi) ma dal flusso d'aria che "sfila" nella fessura che c'è tra il serbatoio ed il telaio in prossimità della sella, e che in funzione di piccole variazioni della posizione dei piedi ( e conseguentemente delle caviglie e ginocchia) la situazione cambia drasticamente!!!
Per esempio una volta raggiunta la temperatura di fastidio- che dipende per l'appunto da più fattori come temperatura dell' aria, tempo di utilizzo, posizione in sella e abbigliamento- a parità di velocità, semplicemente spostando la posizione dei piedi sulle pedane la quantità di calore trasmessa al corpo cambia drasticamente.
Dall'esperienza fatta sulla sella della Fazer 8 ho avuto l'impressione che questa "caratteristica" termica non sia solo una questione di conduzione di calore attraverso la struttura del telaio e della moto, ma principalmente di uno "sfortunato" gioco di vortici che trattiene a lungo aria molto calda vicino e tra le cosce pilota, indirizzandosi sulla sella e creando il famigerato effetto caldarroste.
La percezione di calore trasmesso inoltre aumenta quasi istantaneamente dando una vigorosa manata al gas e accelerando rapidamente. Come se aumentando il numero di giri e la velocità del flusso dell'aria che attraversa il radiatore aumentasse anche il calore ceduto al pilota. Quest'ultimo repentino effetto è probabilmente da imputarsi solo alla dinamica dei flussi dell' aria e non dalla trasmissione del calore nel telaio.
In genere per avere un netto miglioramento mi basta spostare i piedi sulle pedane, e invece di poggiare il centro della pianta del piede, poggio la parte anteriore sollevando un poco il tacco. Come se volessi spingere le pedane con più forza verso il basso.
Beh non appena faccio questo cambio di posizione sento un'immediata e costante riduzione del fastidio derivante dal calore. Non che la moto si raffreddi... ma la percezione che ho del calore cala tantissimo. L'inconveniente è che questa posizione dei piedi non è adattissima a lunghe percorrenze.
Ora non so se questo accada solo a me e dipenda dal mio modo di stare in sella, o se tutti avete riscontrato questo come un difetto aerodinamico oppure lo ritenete imputabile esclusivamente all'elevata conducibiltà termica del telaio.
Avete notato anche voi una variazione del calore percepito in funzione della posizione del vostro corpo sulla moto?
Se l'influenza aerodinamica come credo è determinante, un' eventuale sigillatura ( come fatto già da altri) della fessura, o l'inserimento di una lamina nascosta tra serbatoio e telaio che devii il flusso di aria calda dietro il pilota, potrebbe secondo voi ridurre questo fastidioso inconveniente?
Spero di non essere stato troppo confuso.
Saluti!