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Discussione: un diario per due viaggi - estate 2012

  1. #1
    FazerItaliano Novello L'avatar di aleflocco
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    un diario per due viaggi - estate 2012 - Spagna Portogallo Francia

    Ciao a tutti,
    la scorsa estate ho fatto la mia prima vacanza in moto in solitaria.
    Io e la Gina (la mia fazerina) ci siamo trovati nel 2008, e da allora sempre vacanze in moto, ma mai solo io e lei.
    Per me è stata un'esperienza molto forte, nel bene e nel male.
    Durante la vacanza ho tenuto un diario, che fino ad ora ho custodito gelosamente per vari motivi, ma adesso sento il bisogno di condividere.
    Ho sempre tenuto un diario, ma si è sempre trattato per lo più di pochi appunti per tenere traccia del percorso, o di qualcosa di veramente interessante che incontravo.
    Anche questa estate è iniziato così, ma poi mi sono fatto prendere la mano, e man mano che procedevo nel mio viaggio, l'attenzione del diario si spostava da quello che avevo intorno a quello che mi succedeva interiormente.
    Probabilmente questa trascrizione durerà un po' di tempo, come dicevo mi sono fatto prendere la mano, ho scritto più di quanto pensavo potessi scrivere.
    Spero vi piacerà... Mi metto al lavoro
    Ultima modifica di aleflocco; 08/05/2013 alle 10:36
    LaLe

  2. #2
    FazerItaliano Novello L'avatar di aleflocco
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    9.8.2012 - Km 140

    Si parte alle 9 da Milano.
    E' strano partire da solo in moto per una vacanza...
    Ho un po' di magone, ma mi distraggo facendomi cullare dalle curve della Milano Genova.
    All'Autogrill mi fermo per un caffè, e conosco altri motociclisti che poi mi accompagneranno per tutta la traversata in mare fino a Barcellona: un ragazzo, Paolo, che è la fotocopia di un mio compagno del Liceo, e un gruppo di motociclisti veneti in sella a enormi GS attrezzati da deserto.
    Paolo regala alla sua XT 600 del 1992 un viaggio in Marocco per festeggiarne i 20 anni.
    Alle 10.30 sono sul molo del porto di Genova... Bene, sono arrivato presto, spero di fare in fretta. Invece l'attesa è lunghissima, e le 4 ore e mezza sotto il sole mi legano ad altri motociclisti, ma soprattutto mi cuociono viso e braccia. Ringrazierò più tardi la crema di Zinco!
    Alle 15 sono finalmente a bordo.
    Ho preso una cabina condivisa, e ho buone probabilità di dividerla con viaggiatori marocchini: la nave infatti termina la traversata a Tangeri, e il molo era pieno di auto e furgoni carichi all'inverosimile di uomini, donne, bambini e merci, tanto che qualcosa stipato sul tetto deve essere abbandonato sul molo, o il furgone non entra nella nave.
    In cabina trovo un anziano marocchino che dorme (non lo rivedrò più, sparirà misteriosamente mentre andrò a mangiare qualcosa) e due motociclisti spagnoli di ritorno dal loro viaggio in Italia, ottimo per chiedere qualche dritta.
    Pranzo e ceno al self-service della nave, ancora Autogrill.
    Con i compagni di traversata conosciuti in mattinata ci si incontra e ci si lascia con molta tranquillità, mi piace.
    A mezzanotte sono in cabina, è la prima volta che dormo in nave. E infatti dormo poco, non riesco a non concentrarmi sui rumori e le vibrazioni.
    Ultima modifica di aleflocco; 05/02/2013 alle 00:06

  3. #3
    FazerItaliano Novello L'avatar di aleflocco
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    10.8.2012 - Km 480

    Sveglia alle 6.30, colazione in nave e alle 8.45 sono sul molo pronto a partire.
    Prendo la A2 e la N11 fino a Saragoza: paesaggi lunari e interminabili rettilinei. E' trasferimento puro.
    Prima di partire ho fatto un po' di lavoretti alla Gina, e ora va molto bene, spinge ad andare in scioltezza, dà sicurezza.
    Pranzo a Saragoza da Dona Casta, un piccolo locale dove servono crocchette fatte al momento, molto gustose. La città è caldissima, ed è l'una. Faccio giusto un giro in centro e riparto.
    Si continua con la A68, poi la N122 Fino a Tarazona.
    Sembra di essere a Campobasso, con il suo centro di viuzze che salgono e scendono tra case che sembrano abbandonate, ma, strano a dirsi, ancora più calda.
    Giusto il tempo di una coca gelata al bar del paese e scappo!
    Con la N122 arrivo a Soria.
    Finalmente una doccia al Ruiz, albego carino, minimo sindacale, ma dopo il traghetto mi sembra una reggia!
    Poi subito un birrino al bar Patata (mi piace il nome).
    Anche sedermi da solo a bere una birra mi lascia un po' stranito.
    Sono le 19.00, e comincio a girare per cercare un posto dove mangiare qualcosa, ma scopro che qui prima delle 21.30 è impossibile... E io ho fame!
    Decido di andare a vedere il fiume che passa poco distante dal centro.
    Sul fiume, circondato da vegetazione, galleggia un'ampia piattaforma di legno: mi godo un po' di relax, qualche sigaretta e un buon libro ("Cuore di tenebra" di Conrad... Un libro di viaggio fuori e dentro il protagonista).
    Finalmente riesco a cenare: ristorante con cucina tipica, ma non conosco i piatti e vado un po' a caso: alla fine mi arrivano delle costolette di agnello alla brace, tipico, forse, ma non molto esotico. Mi rifaccio con un buon piatto di prosciutto serrano e pomodori condito con olio e aromi freschi.
    Una passeggiata per digerire e dritti a letto.
    Ultima modifica di aleflocco; 05/02/2013 alle 00:08

  4. #4
    FazerItaliano Novello L'avatar di walter-86
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    Strabello! Ottima idea quella del diario!! Dai dai che sono curioso!!

  5. #5
    FazerItaliano Lesto L'avatar di katana
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    ottima idea quella del diario

    personalmente ricordo con molta nostalgia la mia prima vacanza in moto in solitaria, fu una bellissima esperienza e forse la vacanza + bella...
    my bar carruozzo&macerone

  6. #6
    FazerItaliano Novello L'avatar di aleflocco
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    11.8.2012 - 400 Km

    Sveglia presto, alle 8.45 la Gina è pronta, e anche io.
    Vado a fare colazione nella piazza della cittadina: tostada con burro e marmellata, spremuta e "cappuccino".
    La strada per Burgos (n° 234) è molto scorrevole ed ho il primo assaggio di curve, molto veloci.
    Il paesaggio è brullo e secco, con grossi blocchi di roccia, e poco sfruttato. Domina il giallo.
    Succo di frutta nella piazza centrale di Burgos, molto molto bella, seguito da una visita alla cattedrale e alla statua del Cid, eroe spagnolo.
    Un poliziotto motociclista, a cui chiedo informazioni, mi suggerisce una strada che passa tra alcuni laghi, decido che la prenderò.
    Proseguo sulla 627 fino ad Aguilar do Campo, dove trovo una bella piazza circondata da profondi portici e con un mercatino di prodotti locali al centro.
    Bella la chiesa romanica, che purtroppo però è chiusa.
    Pranzo in un ristorantino con zuppa di carciofi e prosciutto, e pesce in umido che però non finisco... Temo il sonno.
    Riparto per Cervera de Pisuerga, dove prendo la strada tra i laghi suggerita dal poliziotto di stamattina.
    Finalmente vere curve!
    Il paesaggio è bellissimo, la Gina scorre liscia che è una meraviglia, decido di lasciarmi andare e mi diverto davvero, anche se l'asfalto non perfetto e un puledro in mezzo alla strada mi mettono in allerta.
    A Velilla mi fermo per una coca e una pausa, ma la voglia di andare è tanta, mi sento in forma e il tratto dei laghi mi ha caricato.
    Passo per Riano e punto deciso il parco dei Picos de Europa (n° 625). Strada, Gina e paesaggio mi regalano grandi emozioni!
    E' una serie infinita di saliscendi e curve decise ma scorrevoli... Mi diverto ancora.
    Qui il paesaggio è decisamente montano: boschi, altipiani e infine una gola mozzafiato. Cielo grigio e aria pungente.
    La magia si rompe alla fine della strada... A Cangas de Onis non trovo un buco per dormire, e l'ufficio del turismo è pessimo, decido di procedere per Arriondas.
    Il paese è bruttino, ma l'albergo che trovo è dignitoso, economico e i gestori molto gentili: mi offrono di mettere la Gina al sicuro nel loro garage personale.
    Birra, doccia e passeggiata al fiume per aggiornare il diario. L'atmosfera qui è piacevole: tanti giovani, tavoli da pic-nic e barbecue a pieno regime.

    ------------- [da oggi non scrivo solo la sera, ma appena ho un momento di relax, e tiro una riga prima di ricominciare]

    E anche stasera l'ordinazione al ristorante non è stata delle più riuscite...
    Mi arriva un mischione di uova, patate, salsiccia e peperoni; non proprio l'ideale considerando che l'intenzione è di andare a dormire abbastanza presto.
    Molto buona invece la Sidra, versata in modo tradizionale.
    Mi manca molto qualcuno che rida allegramente del mio smarrimento davanti ai piatti improbabili che ordino, o del modo imbarazzato e goffo in cui cerco di comunicare in spagnolo...
    Ore 23: ancora due passi per provare a digerire e poi meritato riposo.

    ---------------

    Ok, serve un digestivo.
    Lo chiedo al bar dell'hotel, cercando di avere qualcosa di tipico del posto.
    Il tipo dietro al bancone me lo serve e me lo offre.
    Un piccolo gesto, che però trovo particolarmente bello e oscura i lati meno positivi della giornata. Quello che rende bello un posto, o un momento, sono le persone e il modo in cui ti trattano.
    E il digestivo è pure buono: una specie di grappa alle erbe.
    LaLe

  7. #7
    FazerItaliano Novello L'avatar di aleflocco
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    12.8.2012 - Km 346

    Colazione alla pensione: caffè-latte, succo e una brioche che sopperisce al gusto con la dimensione.
    Alle 9.20 sono in sella, lascio l'albergo e raggiungo la costa a Nord a Ribadesella.
    Avanti sulla costa su una bella strada che serpeggia tra gli alberi, peccato sia un po' troppo frequentata da ciclisti o pellegrini (o pellegrini in bicicletta, ormai sono sul cammino di Santiago).
    Purtroppo, presto la strada si trasforma in una litoranea stile Adriatica molisana. Gli scorci non sono male, ma questo traffico di mare non è nelle mie corde.
    Faccio qualche incursione fino al mare, ma i paesi che vedo non mi piacciono proprio, eccetto Cudillero. Per raggiungerlo la strada scende molto tra le rocce che si buttano nel mare, e lo trovo arroccato intorno ad una piccola baia. Il profumo di mare è inebriante. Decido di farci una piccola pausa e ne approfitto per un caffè all'aperto.
    Do molte chance alla strada costiera, ma nessuna viene colta, e non vedo niente di particolarmente interessante.
    L'esperienza non proprio esaltante ha il suo culmine nella pessima cittadina di Foz, dove un po' esasperato e molto affamato decido di pranzare.
    Il posto è orribile, sembra Termoli, ma senza la sua meravigliosa città vecchia, e il nome della città, in stile Hollywood, si vede da lontano su una collina.
    Il polpo che ordino non è però così male, e il servizio rapido mi consente di scappare in fretta.
    Basta costa!
    Torno indietro di qualche km e prendo la 634 verso l'interno. La strada è molto scorrevole e poco frequentata, finalmente rilasso corpo e mente, e lascio scorrere morbida la Gina fino ad Abadin, dove taglio in direzione Castro e proseguo fino a Lugo.
    Una piacevolissima sorpresa questa cittadina, con un bel centro interamente pedonale circondato da 2,2 km di mura romane perfettamente conservate (secondo la lonely le meglio conservate al mondo).
    Alle 16.30 apre l'ufficio del turismo, e in pochi minuti mi trovano una pensioncina economica dentro le mura.
    La stanza è piccola, ma confortevole e pulita. Mi fanno mettere la Gina praticamente nel loro soggiorno!
    Doccia e visita alla bella (purtroppo solo da fuori) cattedrale, breve passeggiata sulle mura e caña (birrino in spagna) ristoratrice mentre aggiorno il diario.
    Oggi sensazioni molto strane, era come se le cose che non mi piacevano in realtà deludessero (nella mia testa) il passeggero che non è con me quest'anno, e mi sentivo un po' in colpa nei suoi confronti.
    E' il mio "problema" di fare le cose più per gli altri che continua ancora a seguirmi anche qui. Non mi sono ancora completamente reso conto che sto facendo questo viaggio, da solo, per me e basta. Sento il bisogno di condividere tutto, e devo imparare a farlo con me stesso
    Ah, nota sul cammino si Santiago... Sono folli! Pedalare o camminare su una striscia di asfalto bollente con auto e camion che ti sfrecciano a 2 metri di distanza è da pazzi... O da fanatici, che in qualche caso non è poi così diverso.

    ---------------

    Cena non male... Gamberi alla piastra molto gustosi in un localino un po' fuori dalla "movida", uno dei pochi aperti di domenica (?).
    Birrino all'aperto e poi passeggiata digestiva. Finalmente un po' di fresco.
    LaLe

  8. #8
    FazerItaliano Novello L'avatar di aleflocco
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    13.8.2012 - km 241

    Stamattina l'orobilogio mi ha svegliato alle 6, e mi ci è voluto un bel po' a riprendere sonno... Speriamo di non essere cotto, anche se la tappa di oggi non è molto impegnativa.
    La giornata parte bene, in un bel locale un po' stile berlinese in Praza Major, in cui mi godo una colazione abbondante.
    Il cielo è grigio, promette pioggia.

    -------------------

    Punto Santiago de Compostela.
    Il cielo mantiene la promessa, e a pochi chilometri da Santiago vengo avvolto da una pioggerellina nebulizzata che mi accompagnerà per tutta la visita alla capitale dei pellegrini.
    Sono davvero in tantissimi, sulla strada per Santiago, nella città, nei bar e dentro la chiesa, il cui ingresso è un po' il collo di bottiglia del pellegrinaggio mondiale (citazione...). Mi sembra di essere a Lourdes, solo che qui sono già tutti sani e in forma.
    La cattedrale mi piace molto di più fuori che dentro... Le tv LCD che mandano messe in continuazione mi lasciano un po' stranito.
    Prendo un caffè-latte in un tranquillo baretto, dove un iPod dimenticato attaccato allo stereo manda i Megadeth nell'indifferenza generale.
    Riparto in direzione Pontevedra, bardato per la pioggia che intanto si infittisce.
    La 550 costiera è il solito delirio di traffico, centri commerciali e località turistiche: non ce la faccio e a Padron scarto a sinistra verso l'interno, puntando A Estrada.
    Peccato per la pioggia, la strada è deserta e bellissima. L'atmosfera esalta l'ambiente naturale che mi circonda, come la pioggia fa con colori e odori.
    Ad A Estrada mi fermo per un succo e un pranzo veloci, sperando che la pioggia smetta.

    -------------------

    Il tempo del pranzo non placa gli elementi, e un po' riluttante riparto nella stessa polvere d'acqua che mi avvolge da stamattina.
    Mi bardo e via, lungo questa strada secondaria fino alla nazionale 541, che prendo prima di Ceredo.
    In questo tratto intravedo il cuore della Galizia rurale, anche se non posso dire di toccarla davvero con mano. Il clima e l'asfalto bagnato mi sconsigliano strade troppo secondarie.
    I guanti ormai sono zuppi, l'umidità è dentro le ossa, e si sta facendo strada nell'umore. Sulla nazionale, deserta, spingo un po', ma sempre sulle uova. Le mani sono gelate, tanto che appena posso le scaldo sul telaio o sul motore.
    Poi smette di piovere, e filtrano i primi deboli raggi di sole, ma che bastano ad intiepidire il completo da pioggia tutto nero. Ho voglia di fermarmi e stendermi così come sono sull'asfalto per assorbire il calore che, lo so, sta per arrivare.
    E poi eccolo arrivare, è un momento magico, e ho caldo, ho bisogno di liberarmi della bardatura impermeabile e dell'umidità che trattiene, anche in senso metaforico.
    Prendo la prima stradina laterale che vedo, e appena trovo uno spiazzo mi fermo e tolgo tutto quello che ho addosso di troppo.
    Mi accorgo che ho fermato la Gina di fianco ad un grosso cespuglio di more, e mentre ne mangio qualcuna, vengo investito da un magnifico venticello tiepido che mi asciuga e scalda, dentro e fuori.
    Mi godo la sensazione per un po', ma ho anche voglia di una doccia, e riparto rinfrancato verso Ourense, dove ho deciso di fermarmi.
    L'aria che filtra dai pantaloni e dal giubbino è fantastica, e asciuga in fretta anche i guanti.
    Ad Ourense trovo facilmente l'ufficio del turismo, e prenoto una stanza allo Zarampallo, consigliato dalla guida. Stanza piccola ma molto confortevole, e c'è un ristorante al pian terreno che promette bene.
    Doccia e piacevole passeggiata per il centro, molto bello e ricco di chiese, tra cui una con facciata concava che mi ricorda quella di Vigevano, e una nel mezzo di un giardino recintato da alti muri: più che una chiesa sembra un castello fortificato. Davvero splendida la cattedrale.
    Ordino una Estrella Galicia in un bar di Praza Maior e vedo che stanno montando un palco sormontato dalla scritta "Yornada De Folclore"... Potrebbe essere divertente
    Oggi, forse complici il clima e le sensazioni "intense", non ho dato peso all'ombra seduta sul sedile del passeggero. Non so dire se non ne ho avuto tempo o voglia, se coscientemente o no, ma ho vissuto la giornata in modo intenso e personale. Oggi eravamo io, la Gina e la Galizia... E mi è piaciuto.

    -------------------

    Passeggio nell'area pedonale, un po' sconsolato per la sua somiglianza con corso Vittorio Emanuele a Milano e tutte le grandi vie dello shopping, alla ricerca di un golfino pulito (che non trovo) e sento una musica familiare.
    E' un gruppo di ragazzi che fa circo di strada, e vengono da tante parti del mondo. Sono bravi e "belli", mi fermo a vedere lo spettacolo con piacere.
    Poi, quando passano a raccogliere qualche moneta, gli dico che la musica che li accompagna è di una canzone Italiana; mi rispone "sí, es Bella Ciao, la canción de la revolución".
    Un po' mi commuovo, e la canto andando via.

    -------------------

    E' ora di cena, ma prima mi voglio fare una passeggiata verso al parte alta della città, da dove si gode un fantastico panorama sulle molte chiese che la popolano.
    Trovare un posto per mangiare non è facile, la città è vivissima, e tutte le vie del centro sono zeppe di tavoli, sedie e persone che passeggiano cercando di occuparli. Tutti i locali sono pieni.
    Alla fine mi va bene, e trovo un tavolino fuori da Cizarran, uno dei locali consigliati dalla Lonely. Tutto questo canticchiando ancora Bella Ciao.
    La cena è molto buona: seppie alla brace e una ricca insalata, annaffiati da un'ottima birra artigianale locale.
    Intanto il circo ambulante mi ha raggiunto di nuovo, sempre al ritmo della stessa musica. Resterà nella mia testa per molto tempo, e credo che la cosa non mi dispiaccia.
    Mentre finisco al birra conto le pagine di questo diario ( 28 ) e le rileggo d'un fiato... Mi colpisce, non credevo di poter fare una cosa del genere, scrivere tutte queste cose, e rileggerle mi piace moltissimo.

    -------------------

    Piccola riflessione: una delle cose più "deprimenti" che ti può capitare in viaggio è trovarti in quello che ti sembra un punto qualunque di una città, chiedere "Scusi, da che parte per il centro?" e sentirti rispondere "Ci sei già, in centro"...
    Ultima modifica di aleflocco; 07/02/2013 alle 09:43
    LaLe

  9. #9
    FazerItaliano Lesto L'avatar di Pave
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    La vera moto deve fare come le tro!e deve bere, fumare e muovere il kulo (M. Lucchinelli)

  10. #10
    FazerItaliano Lesto L'avatar di katana
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    azz! sei stato nel nord della Spagna
    interessante, guarda caso ho predisposto per il mio prox viaggio (soldi permettendo!) un itinerario ke attraversa la cordigliera cantabrica da est verso ovest fino a santiago de compostela!
    my bar carruozzo&macerone

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