Sono stato in vacanza in Indonesia, in moto...non su un Fazer: spero vada bene lo stesso
Ciao a tutti, amici, conoscenti e comunque due ruote in genere. Quest’anno vacanza in Indonesia, paese dove non ero mai stato: sinceramente, avevo voglia di tornare in Asia. Devo ammettere che dell’Indonesia non sapevo (ma nemmeno adesso), quasi nulla. Da ricordi delle elementari mi era tornato in mente il nome di Labuan, Lady Marianna, la Perla di Labuan, l’amore impossibile del pirata Sandokan. L’esplosione del vulcano Krakatoa e che altro ‘ Ahh, importantissimo: la scena punk dell’Indonesia è la più attiva e prolifica dell’intera Asia, politicamente schieratissima e che ha avuto parecchi problemi, specialmente nella regione semi autonoma di Aceh, dove nel 2011 64 ragazzi furono arrestati senza alcuna accusa specifica e poi rasati a zero e spediti in un campo di “rieducazione” http://325.nostate.net/?p=3686
La presenza di una scena punk viva ed attiva mi è subito balzata agli occhi, fin dal mio arrivo.
Un po’ di numeri per inquadrare la vacanza. Ho volato con la Turkish Airlines: Bologna-Istanbul-Jakarta A/R per 477 €.
Per la moto non è stato poi semplice. Non so quanto venga applicata la norma, ma i turisti non possono guidare più di un 220 cc di cilindrata. Ho cercato parecchi in rete, ma non ho trovato poi tanti noleggi e i prezzi erano abbastanza proibitivi per una moto che nemmeno arrivava a 250 cc. L’unica alternativa, reale ed economicamente conveniente sarebbe stato il noleggio di uno di quei motorini a presa diretta 150 cc: su Facebook ne avevo trovati alcuni e qui si andava a spendere meno di 8$ al giorno. Altri preventivi, erano attorno ai 1000 € per il periodo dal 28 maggio al 14 giugno.
Alla fine mi è venuta in aiuto la IndoCamper, un’agenzia di noleggio di Bali http://www.indocampers.com/bikes.html e tramite il titolare, un’austrauliano di nome Paul, ci sono saltato fuori. L’agenzia ha una sede a Bali e una a Brisbane in Australia. Le prime volte che ho telefonato all’agenzia di Bali, gli impiegati,che non parlavano bene inglese, mi dicevano sempre “Paul no office”. Dopo un paio di settimane ho cominciato a dubitare dell’esistenza di questa persona sempre e solo contattata via mail. Una volta ho deciso di telefonare in Australia: mi ha risposto Paul. Lui segue la sede australiana e ogni tanto va a Bali a controllare l’agenzia. Ridendo gli ho suggerito di dare qualche indicazione di massima ai suoi collaboratori di Bali, per non ingenerare dubbi nei clienti. Alla fine, il noleggio dal 28 maggio al 14 giugno, compreso il drop off della moto (me l’avrebbero portata a Jakarta) mi è costato 441$, circa 400 €. Il pagamento è stato un poco strano: ho creato un’account pay pal, poi mi è arrivato il link ad un negozio di souvenir on line di Bali, che mi ha fatto acquistare un miscellaneus di souvenir….che guarda un po’ costava 441$. 5 giorni prima di partire mi sono accorto che per l’Indonesia è necessario il visto (qualcosa sfugge sempre nella fase organizzativa), ma niente panico: come in Vietnam, per 35 $ è possibile fare il visto on arrival, direttamente all’aeroporto., Con le altre spese là, cibo alloggio, benzina, souvenir monumenti ecc.. ho speso 458 €, per un costo totale di 1.335€.
Ho deciso di andare via solamente con lo zaino verde leggero ed una borsa piccola per il casco: alla fine sono riuscito a stare in 2 bagagli a mano per un peso complessivo di 11,5 kg.
Per la borsa portacasco, ringrazio lo storico negozio King di Modena, specializzato nel settore sci: la borsa per gli scarponi è di misura ideale per il casco: inoltre, si può riempirlo con altri capi di vestiario. Il percorso che avevo studiato, aveva in programma solamente alcuni punti dell’isola di Java: il tempio Borobudur, la città balneare di Pangadaran e un passaggio vicino a Labuan per valutare la possibilità di una gita in barca al vulcano Krakatoa. Alla fine ho scartato Bali e Komodo (i draghi) per il fatto di dover dipendere troppo dai traghetti e ho pensato a Sumatra. Le attrazioni principali sono nella parte centrale e al nord, ma da Bakauheni ( il punto in cui arrivate col traghetto da Java) alla capitale dell’isola, Medan, son 1800 km sola andata: i giorni a mia disposizione (oltre alla moto) non me lo avrebbero permesso. Ho individuato un parco nazionale Way Kambas, un’insignificante cittadina nel mezzo Lahat e una costa da percorrere per ridiscendere a prender eil traghetto: qualcos’altro lo avrei poi trovato per strada. Tanto per dare un’idea da Medan (Sumatra) fino a Bima (Sumbawa) sono circa 3700 km più 3 o 4 traghetti.
Sono partito il 26 maggio da Bologna e alle 17.00 locali del 27/05/15 sono atterrato a Jakarta.
Il mio arrivo all’aeroporto di Jakarta
Negli ultimi anni ho sempre avuto dei problemi con le carte di credito e mi sono sempre salvato grazie ai contanti che porto sempre con me. Stavolta la mia VISA funziona al primo colpo: una foro era d’obbligo
Fuori dell’aeroporto becco subito le moto della polizia.
Avevo prenotato un posto letto all’ostello Six Degrees e le indicazioni per raggiungerlo coi mezzi pubblici erano abbastanza semplici: poi devo dire che mi piace riuscire ad usare bus e metro locali. Sul loro sito http://jakarta-backpackers-hostel.com/ dicono di prendere il bus pubblico Damri e scendere alla Gambir Station: prezzo del biglietto 40.000 rupie indonesiane=2,7 €.
Alla Gambir Station, primo pasto indonesiano
Siete proprio dal parco dove è situato il monumento nazionale che simboleggia l’indipendenza indonesiana, il Monas, una torre di 450 mt, l’equivalente della Statua della Libertà di New York o della Torre Eiffeldi Parigi.
Per le foto notturne ho fatto il possibile
Apro una parentesi. Quest’anno mi sono ritagliato il tempo per seguire un corso di fotografia di base, un ciclo di 8 lezioni ed alcune uscite collettive. Il corso era davvero organizzato bene e tenuto da un fotografo davvero appassionato del suo lavoro: purtroppo credo di essere risultato uno degli allievi peggiori che mai abbiano partecipato a questi corsi, sia dal punto di vista tecnico che delle doti naturali di scelta dell’inquadratura e del soggetto e della composizione. Qualche concetto, a fatica, mi è comunque entrato in testa e spero talvolta se ne vedrà traccia.
Il corso è stato tenuto dalla A.C Factory di Modena http://www.acfactory.it/ sotto la supervisione di Paolo Gualdi e suo figlio Andrea, che ringrazio per la pazienza dimostrata.
Gli ultimi 5 km per arrivare all’ostello li percorro caricato su un motorino che era dalla stazione.
http://www.youtube.com/watch?v=xI_4wHSRNqM
https://youtu.be/xI_4wHSRNqM
Sono arrivato all’ostello verso le 10 di sera. Sono uscito per un giretto, ma poi a nanna: il giorno dopo sarei andato a ritirare la moto.