"Mollette" fra pistoncini e pastiglie

[ScLeRo]

No beh... Ormai sono 50.000km che non li ho e la moto ha sempre frenato benissimo

[Ufo]

Sulla mia non li ho mai visti. L'ho presa usata e non ci sono quindi credo che il vecchio proprietario li abbia tolti al cambio pastiglie.

[Pietro 2]

No beh... Ormai sono 50.000km che non li ho e la moto ha sempre frenato benissimo

Tanto te i freni non li usi, dai solo gas.


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[ScLeRo]

😒
😆😆😆

[max65]

Le piastrine hanno un'unica funzione, che è quella di evitare vibrazioni delle pastiglie.

[Orangeblaze]

Non ho mai fatto caso a questo particolare, postate qualche foto per favore per capire meglio?! Non ho idea se nella mia ci sono...

[Gsxr]

Le piastrine hanno un'unica funzione, che è quella di evitare vibrazioni delle pastiglie.

Quoto e confermo

[Brividoblu]

Orange, appena posso faccio due foto.

Io ci ho pensato e sono arrivato a una mia personale conclusione.

Le pastiglie, idealmente, sono sempre a contatto con il disco, quando si frena si esercita solo una forza che viene dissipata per attrito, ma quando si rilascia la leva non c'è nulla che tiri indietro le pastiglie allontanandole dal disco.
Nel mondo reale, però, vuoi le vibrazioni, vuoi i dischi non perfettamente planari, si creerebbe un minimo di luce fra dischi e pastiglie. Dato che in questo spazio potrebbe infilarsi un sassolino o qualcosa del genere, con conseguenti danni al disco e alla pastiglia e riduzione dell'effetto frenante, la piastrina serve per recuperare quel gioco, seppure minimo, e tenere sempre la pastiglia attaccata al disco.

Quindi penso che le rimonterò, sempre che siano compatibili con le pastiglie aftermarket che monto.

[Roadrunner]

Vi dico la mia, credo che ci siano due ordini di questioni: quello del trasferimento di calore dalle pasticche ai pistoncini, e quindi al fluido dei freni, e quello del corretto posizionamento delle pasticche sulla pista del disco.

La questione del trasferimento di calore tra pasticca e fluido.
Per diminuire il trasferimento di calore, occorre diminuire la superficie di contatto tra pasticca e pistoncino (il metallo del pistoncino è un ottimo conduttore di calore e quindi non lo considero), ma questo è in contrapposizione con la necessità trasmettere forza dal fluido al materiale d'attrito, forza che invece è proporzionale alla superficie (oltre alla pressione, beninteso).
Cosa si fa quindi ? Si fa un pistoncino a bicchiere, nel quale la pressione del fluido agisce sul fondello del bicchiere stesso, offrendo la massima superficie sulla quale far agire la pressione del fluido, che da' luogo alla forza. Tale forza poi si trasmette alla pasticca attraverso il solo bordo del bicchiere, offrendo questa volta una piccola superficie allo scambio di calore.
Ma anche questa piccola superficie può trasferire calore se perennemente a contatto della pasticca.
Quindi, se inserisco una molletta (la piastrina) che in assenza della forza frenante mi distacca anche di pochissimo il bordo del pistoncino dalla pasticca, interponendo l'aria, che offre una gran resistenza termica al passaggio del calore a differenza del metallo, riduco ancor più il trasferimento di calore quando, a pasticca calda, non sto effettuando alcuna azione frenante.

La seconda questione, quella delle vibrazioni.
Molte pinze hanno il pistoncino corrispondente al bordo di attacco della pasticca di dimensioni inferiori rispetto al suo "collega" più distante, questo ci dice che il progettista ha deciso di far agire su quel bordo una forza inferiore di quella che agisce sull'altro. Ma perché ?
Una ragione molto verosimile, secondo me, è che nella fase iniziale della frenata si desideri presentare le pasticche, diciamo così, divaricate rispetto al disco, con l'intersezione immaginaria del prolungamento dei due piani del materiale frenante collocabile nella parte anteriore della pinza, quella opposta al bordo di attacco, che è quella posteriore.
Ma perché ? Per andare in controtendenza ad un fenomeno opposto, quello che in frenata tenderebbe a far intraversare le pasticche divaricandole a partire dal bordo d'attacco al disco, innescando le tanto temute vibrazioni, poiché una componente della stessa forza frenante andrebbe ad agire in modo da far staccare la parte anteriore delle "paste" dal disco (che poi tornerebbe in sede per poi distaccarsi nuovamente, ecc... innescando la vibrazione).
Ok, ma che c'entrano le piastrine ? Le piastrine, qualcuno lo avrà notato, non hanno una superficie che accoglie entrambi i bicchieri. In particolare, la loro parte posteriore "prende" poco più della metà del bicchiere piccolo, nello specifico la parte più anteriore della sua circonferenza.
Questo fa sì che il punto di applicazione della forza esercitata dal quel bicchiere sia spostato in avanti, ancora più lontano dal bordo di attacco della pasticca, accentuando così quel fenomeno di compensazione che dicevo prima.

In sintesi, secondo me, se si tolgono le piastrine si vanificano le scelte di progetto che sono state prese per evitare la trasmissione di calore al fluido e scongiurare l'insorgenza di vibrazioni. Cose che, se con la moto si va solo al bar, non potranno mai accadere ma si si fa una puntatina allegra sugli Appennini forse forse...

Perché i meccanici non le rimontino non lo so, può darsi si tratti di dimenticanza o solo di maggiore facilità di montaggio della pasticche al cambio. Le mie FZS, il 600 ed il 1000, le hanno (o le hanno avute) entrambe.

[ScLeRo]

Ma che io sappia le pastiglie in qualsiasi caso restano a contatto con i dischi.
La trasmissione del calore pastiglia-fluido viene interrotta (o diminuita) dal materiale isolante attaccato alla piastrina.
Poi boh, qui servirebbe la saggezza di fumoblu per avere delle delucidazioni piú precise.
Fatto sta che non le trovo da nessuna parte