mah...rketingl nostro test con pista bagnata si è svolto con l’utilizzo di due moto: Triumph Street Triple e Yamaha MT10. I giri percorsi non sono stati molti ma grazie agli esercizi da effettuare come frenata 120-50 km/h con ABS, frenata con scarto ostacolo e alla presenza di curve lente a gomito come di curvoni piuttosto veloci, possiamo dire che il Road 5 ha un ottimo comportamento sul bagnato soprattutto se montato su moto di piccola-media cilindrata. L’esuberanza della MT-10 infatti fa raggiungere presto il limite al prodotto. Limite che invece ha impressionato, in senso positivo, nel proseguo del test sia su pista sia su strada. Su pista abbiamo testato il prodotto su Ducati Supersport 939 S e su BMW S 1000 XR. Come anticipato all’inizio, le velocità di punta (230-240 km/h), le staccate piuttosto impegnative, la percorrenza di curve veloci in 2-3 marcia, le riprese brusche all’uscita di lenti tornantini, hanno sicuramente sottoposto il Road 5 a un carico di lavoro molto gravoso, impensabile da riprodurre nell’utilizzo medio, per il quale è stato pensato e progettato.
Nonostante questo, abbiamo potuto apprezzarne la sincerità di comportamento, il buon grip, una più che discreta maneggevolezza. Le staccate più violente hanno messo in evidenza una carcassa piuttosto morbida che, complice anche il movimento generato dagli intagli, innesca una certa rotazione sull’asse perpendicolare. Ottima la tenuta con il massimo angolo di piega, grazie anche alla scelta di interrompere gli intagli sulla spalla e di utilizzare un bi-mescola (MICHELIN 2CT Technology e MICHELIN 2CT+ Technology) così da avere un grip paragonabile a quello di uno slick. Voto dieci, nel comportamento su strada. Questo prodotto sposta ancora più in alto l’asticella delle performance dei prodotti sport-touring. Il test si è svolto con un fornitissimo parco moto: Aprilia Tuono, Kawasaki Z1000 SX, Honda CB650 F, Yamaha MT-07, Ktm 1290 Super Duke GT, Kawasaki Z1000, Triumph Speed Triple ect.
Nella conduzione del Road 5 si rimane positivamente colpiti di come sia sia alzato il livello e la performance dei pneumatici Touring, permettendo una guida davvero sportiva e “spinta”. Siamo un po’ scettici sull’usura promessa sulla carta: non pensiamo ci si trovi davanti a un prodotto che possa percorrere serenamente più di 15.000 chilometri.
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