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Discussione: Concept Aprilia RS 660

  1. #31
    FazerItaliano Andante L'avatar di topo
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    se ha una potenza di circa 100-110 CV ed un peso di circa 160-170 kgin configurazione stradale, considerato che una r6 ha 120 cv e 190 kg, è una bella sfida...
    anzi, se mai dovessi prendere un semimanubri, sarebbe più vicino al mio modo di pensare questa che un 4 cilindri...

  2. #32
    FazerStaff L'avatar di teddy
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    Sì ma vedremo.
    Bisogna considerare anche le norme antiinquinamento e per me non li fai quei cavalli (veri alla ruota, eh, non altre markettate ) con un 650 zoppo in euro 4.
    Anche solo per il rumore hai perdite fotoniche, e non solo di potenza ma per il contenimento del rumore in termini di peso e dimensionamento dei componenti.

    Vedremo.
    FZS 600 '02, 100.000 km - molto pesta Ma con speranze di recupero
    FZS 600 '00, 253.000 km - la vecia: scarabattola ma non molla
    WR250R '13 - la piccola

  3. #33
    FazerStaff L'avatar di subteo80
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    i cavalli dichiarati sono certamente all'albero (tra 100 e 110 per me ci possono stare tranquillamente), quando mai le case costruttrici dichiarano quelli alla ruota? anche perchè sul libretto ci finiscono i kw erogati all'albero, su quelli ci paghiamo il bollo (almeno in Italia), e su quella differenza ci prendiamo l'eterna incùlata

    spero che in Aprilia facciano le cose per bene, perchè questa moto mi garba veramente assai ... anche se poi la versione definitiva cambierà sicuramente, e bisognerà vedere di quanto !!

    ovviamente concordo sulla estrema scarsità della rete assistenza e del post vendita in generale, se Aprilia vuole aumentare la gamma e fare qualche numero in più, su quel reparto ci dovrà per forza mettere mano, non può più rimandare ... altrimenti anche questo 660, nelle varie declinazioni, rimarrà un bellissimo esercizio di stile e tecnica, magari un'ottima intuizione su un possibile nuovo mercato, ma in giro ne vedrò si e no un paio ... che tristezza

  4. #34
    FazerItaliano Lesto L'avatar di Pave
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    Tratto dalla community di appassionati Aprilia "Be a racer"

    C’è un brivido che corre lungo la nostra schiena da circa due mesi, più o meno da quando abbiamo messo gli occhi per la prima volta sulle linee inedite di Aprilia RS 660 Concept, durante la presentazione in anteprima mondiale a EICMA 2018: una sensazione che, noi racers, avvertiamo solo in momenti davvero speciali per il marchio Aprilia.

    Il nostro DNA non mente: RS 660 è molto più di un esercizio di stile! Siamo di fronte al primo step evolutivo del nuovo concetto di sportività in chiave moderna marchiato Aprilia, un rinnovamento destinato ad ampliare la gamma e a ridefinire i valori Aprilia per la nuova generazione di motociclisti.
    Un processo che noi di #bearacer club seguiremo più da vicino di chiunque altro!

    Per cominciare alla grande, abbiamo chiesto a Diego Arioli – Product Marketing Manager Aprilia e appassionato motociclista – di raccontarci in esclusiva i primi passi e i prossimi sviluppi del progetto RS 660.

    Prima di tutto: qual è il tuo ruolo in un progetto come questo?
    «Il mio lavoro consiste nel mettere in comunicazione tutti gli enti aziendali per assemblare i concetti di nuovi prodotti in fase di sviluppo. Che tradotto significa: far andare tutti d’accordo. L’idea alla base di un nuovo progetto può venire da strade diverse: a volte dal Centro Stile, a volte dalla possibilità di sfruttare una nuova opportunità tecnica, altre ancora dalle richieste di uno specifico mercato, oppure può nascere come un’interpretazione di un bisogno del cliente. Io devo tenere sempre le orecchie tese su cosa bolle in pentola, per poi coinvolgere tutte le aree e sintetizzare le diverse esigenze in qualcosa che abbia senso logico. Aprilia RS 660 Concept è già stata accolta alla grande, ma è solo la punta dell’iceberg: quando andrà in produzione sarà un prodotto completo che terrà conto di tutte queste prerogative».

    Com’è stata la genesi del progetto RS 660?
    «Tutto il progetto è guidato da una missione ben precisa e piuttosto ambiziosa: “nuova sportività giovane nel mondo”. Magari suona male, ma questo è un vero spaccato di come si lavora dietro le quinte del marketing Aprilia. Il resto della moto invece nasce unendo i puntini, a seguito di alcune analisi:
    1. La gamma attuale di prodotto Aprilia passa dalle cilindrate piccole e piccolissime alle “maxi”. Tra 125 e 900 cc abbiamo identificato lo spazio per posizionare la nuova gamma, che anche i fan Aprilia ci chiedevano.
    2. Nell’offerta esistente nel segmento SS di media cilindrata abbiamo identificato 2 macro trend: da una parte quelle che potremmo definire le “vere supersportive”, tipicamente 4 cilindri giapponesi “pistaiole”, il cui incremento in prestazioni e tecnologia richiede ormai un impegno in termini di costi e capacità di guida paragonabile a quello delle 1000 cc; dall’altra alcune 600 e 650 cc che solo esteticamente richiamano il concetto di “racing”, ma all’atto pratico non garantiscono le performance per essere considerate vere sportive, almeno non come intende Aprilia.
    Lo spazio nel mezzo è quello che ci interessa, per inserire una moto che nell’estetica sia chiaramente legata alle SS Aprilia da gara e da strada, ma la cui promessa di sportività si realizzi in contenuti tecnici in grado di far divertire in ogni situazione, senza mai arrivare all’esasperazione.
    3. Il potenziale cliente. Abbiamo pensato ai giovani motociclisti che scoprono Aprilia, e le moto in generale, con 50 e 125 cc, ma che vorrebbero crescere di cilindrata con il passo giusto. Quali valori li guidano? Secondo noi la sportività nei giovani non è morta, è solo diversa da quella che guida le generazioni più mature: meno confronto con gli altri (meno gare, meno cronometri) e più sfida con sé stessi, migliorando il proprio limite, vivendo il momento sportivo come qualcosa che fa bene fisicamente, mentalmente e restituisce soddisfazioni.
    Secondo noi questa è la moto giusta per rispondere a tutte queste esigenze e ristabilire il concetto di media cilindrata: in passato fu Aprilia RS 250, in futuro (molto vicino al presente) sarà Aprilia RS 660».

    RS 250 è amatissima dai membri della community: ci possiamo aspettare un nuovo capostipite della dinastia RS?
    «RS 250 è amata da tutti i motociclisti: è un’icona della sua generazione, come vorremmo che diventasse anche RS 660, e la sua eredità non è affatto stata ignorata. Certo, il 2 tempi è stato escluso, ma valori come compattezza, leggerezza e prestazioni accessibili sono stati trasportati in quello che per noi sarà il concetto di media sportiva del 2020.
    Come 10 anni fa RSV4 ha inaugurato un nuovo filone di prodotto che ancora vince le comparative, RS 660 nasce per aprire un’era RS completamente nuova, che attinge dal meglio dell’esperienza e della tradizione Aprilia per creare una moto completa e versatile».

    Quindi si punta alla strada, alla pista o a tutte e due?
    «La “nuova sportività” che abbiamo identificato comincia dal quotidiano, e quindi dalla strada. RS 660 è pensata per accogliere il pilota e metterlo a suo agio, dalla sella di ampie dimensioni, alle pedane non troppo rialzate e i semimanubri montati sopra la piastra superiore di sterzo. La triangolazione sella-manubri-pedane diventa così sportiva ma comoda, a vantaggio del piacere e del comfort di guida su strada. La parola chiave sarà “divertimento”, e grazie a contenuti tecnologici e ciclistici elevatissimi, anche rispetto a moto di categoria superiore, manterrà ugualmente la promessa durante le uscite in pista. Dopotutto, anche se molti non lo sanno, “RS” non è altro che l’abbreviazione di “Rennsport”, che in tedesco significa “corse”: quel DNA ce l’ha RS 660, come lo aveva RS 250. Una sola moto capace di regalare emozioni quotidiane su strada e pronta a supportare il pilota anche in pista. E quando dico “una sola”, intendo dire che stiamo provando e collaudando diverse soluzioni, sia su strada che su pista, per arrivare a commercializzare una sola versione di RS 660, almeno inizialmente».

    Parliamo un po’ del design: a cosa è ispirato?
    «Sarebbe interessante approfondire l’argomento con i ragazzi del Centro Stile, ma posso dire che la scelta di svincolarsi dal mondo “racing” e dai regolamenti sportivi gli ha permesso di muoversi con una grandissima libertà. Lo stile innovativo e sofisticato visto sulla Concept è frutto di una serie di studi aerodinamici molto evoluti, quasi estremizzati. Il prodotto di serie non sarà identico, ma molti elementi verranno ripresi, visti anche gli ottimi feedback che abbiamo ricevuto a EICMA.
    In generale il design richiama volutamente alcuni elementi della storia della famiglia RS, ma anche l’esperienza in MotoGP. Ad esempio, la Concept bike di EICMA interpreta le appendici aerodinamiche già viste su RS-GP e – per la prima volta su un prodotto di serie – su RSV4 1100 Factory, trasformandole in elementi ad alta riconoscibilità, perfettamente integrati nelle forme della carenatura».

    E il motore invece? Se ne sta parlando moltissimo.
    «L’altra grande novità è proprio questa: un parallelo frontemarcia derivato dal V4 di 1100 cc che equipaggia Tuono V4 e RSV4 1100 Factory. A dire il vero la cilindrata unitaria è leggermente superiore a quella del 1100, ma know-how e sfide rimangono uguali: prestazioni elevate a fronte di ingombri e pesi ridotti. Un motore ben sfruttabile in ogni situazione, al quale piace strillare in alto, pur senza disdegnare le aperture a bassi e medi regimi. Tanto equilibrio da apprezzare su strada come su pista, a differenza della quasi totalità delle sportive di media cilindrata offerte oggi dal mercato».

    E la ciclistica?
    «Proprio l’estrema compattezza del propulsore ha permesso ai progettisti di creare una ciclistica snella e leggera, nella quale il telaio sfrutta il motore come elemento stressato, contribuendo a formare una struttura compatta e rigida. Anche le scelte del forcellone, con il braccio destro curvato per consentire il passaggio ravvicinato del terminale di scarico, e del monoammortizzatore senza leveraggi, sono guidate dall’obiettivo di contenere il peso complessivo della moto: una garanzia di piacere nella guida!».

    Cosa ami particolarmente del progetto RS 660?
    «La cosa che mi ha fatto più piacere di tutto il progetto è stata la volontà iniziale di creare qualcosa di nuovo, piuttosto che di dare la caccia a un concorrente: questo ha reso tutto il processo molto più intrigante. Aprilia non ha pensato al fare la “follower”, ma a creare la sua strada; proprio su questo aspetto ho letto un commento post EICMA che mi è piaciuto molto: “oltre ad essere una bella concept, è anche un bel concetto”.
    EICMA stesso ha significato un momento di grande soddisfazione, e non solo per il fatto di vederla lì, con Max Biaggi che la fotografava con lo smartphone; è stata una fondamentale occasione nella quale verificare quanto ci fossimo chiusi sulle nostre idee, con il rischio di estremizzarle, o avessimo invece mantenuto la mente aperta, identificando davvero le aspettative dei motociclisti.
    Il responso è stato chiaro: la direzione è quella giusta, anche se il cammino è ancora lungo!».

    Parliamo del futuro: RS 660 è solo l’inizio?
    «L’abbiamo detto chiaramente, e lo ribadisco ai membri della community: RS 660 è la base per lo sviluppo di una gamma più ampia, che vuole portare Aprilia a essere protagonista di un segmento di mercato estremamente strategico sia in Europa che in Asia, così come nel mercato americano.
    Per noi la cilindrata 660 ha l’equilibrio giusto per consentire questa crescita, e la sua architettura di bicilindrico frontemarcia garantisce una geometria molto flessibile, applicabile a tipologie e categorie di moto anche molto diverse…».

    Stiamo parlando di quella famosa “T” con le palme e le dune, sulla pedana della RS 660 Concept a EICMA? Vedendola, molti hanno già pronunciato la fatidica parola “Tuareg”!
    «Non è compito mio aggiungere altro, ma posso confermare che la base tecnica vista su RS 660 Concept si presta ad altri utilizzi che sono già in fase di studio.»




    Intervista secondo me molto interessante... e in questa moto rivedo molti tratti della mia Ducati SS.

    Lamps
    Ultima modifica di Pave; 18/01/2019 alle 09:44


    Aspetto che il panico cresca, quando la paura si trasforma in visioni celestiali... allora inizio a staccare (K. Schwantz)

    La vera moto deve fare come le tro!e deve bere, fumare e muovere il kulo (M. Lucchinelli)

  5. #35
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  6. #36
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    Secondo me partendo da questo concept faranno anche la baby Tuono

    Lamps


    Aspetto che il panico cresca, quando la paura si trasforma in visioni celestiali... allora inizio a staccare (K. Schwantz)

    La vera moto deve fare come le tro!e deve bere, fumare e muovere il kulo (M. Lucchinelli)

  7. #37
    FazerItaliano Andante L'avatar di antonioaletta82
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  8. #38
    FazerStaff L'avatar di teddy
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    Vediamo lo sviluppo.
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  9. #39
    FazerStaff L'avatar di teddy
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  10. #40
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