A dire la verità, FU già da dicembre dell'anno scorso, ma dai e ridai sono finalmente riuscito a provare le sospensioni riviste e corrette da Giorgio soltanto nei giorni scorsi
Intanto diciamo che ho potuto provarle in -purtroppo- un po' tutte le condizioni, soprattutto col bagnato, ma tant'è..
Morale: dopo un inizio di stagione ok con l'altra (la DD) era ora di uscire dal garage anche la Milfona.
Solo che con questo tempo vigliacco non ci si azzecca mai! E quindi, in piena crisi di astinenza, settimana scorsa mi sono preso una bella mezza giornata libera e mi sono presentato tomo tomo cacchio cacchio in ufficio su due ruote invece che su quattro.
Il perchè mi muova ahimè sempre in una scatola di sardine risiede nel fatto che io vivo a Bologna, ma lavoro a Reggio Emilia e, onestamente, 150km di autostrada tutti i giorni, in moto, anche no.
Comunque, ci siamo!
Il rituale è sempre quello: rotola giù dal letto, sbranda i figli, nutri i figli, vesti i figli, tuffati in doccia, urla ai figli di sbrigarsi, buttali in macchina, portali a scuola e vai al lavoro... NO! Oggi, no.
Oggi torni a casa, ti cambi, ti metti tutta la roba protettiva più civile che puoi, jeans con le protezioni e giacca anonima, il paraschiena e gli stivali che andassero tutti al diavolo me li metto lo stesso, e via che si va. In moto. Alleluja.
E qui, finalmente, vediamo quanto è bello il lavoro che mi ha fatto Giotek.
Premessa: la prova è stata falsata dal più madornale degli errori, cioè cambiare le gomme. Ma di questi tempi, anzi, meteo, non puoi essere choosy.
Quindi, via!
E, visto che ci stiamo buttando in autostrada, iniziamo a sgranchire i carburatori della vecchia signora.
Complice un provvidenziale tratto tedesco, ho sgranchito ben oltre i limiti che in Italia sarebbero concessi, ma in Germania... si può
Dicevamo: gasse
E, ORRORE! La moto ondeggia!
Fermi tutti e facciamo il punto, perchè in autostrada sono le geometrie e l'aerodinamica, e non le sospensioni a dire la loro.
Quindi, la lista dei lavori è:
- alzato dietro con le biellette - primo indizio
- forcella di nuovo infilata a filo piastra, che dovrebbe compensare ma evidentemente no, visto che abbiamo montato pure una molla più rigida.
E, si sa, le biellette corte ti cambiano la progressione e danno già loro una risposta più rigida, quindi siamo al rigido per due e l'avancorsa è quindi meno.
Ok, questo è il secondo indizio che la geometria tira a rendere la moto meno stabile, ma è così che la volevamo.
Terzo indizio: ho un manubrio più largo e alto del precedente, ora sono su come uno spinnaker.
Quarto indizio, a colmare la misura, non ho un abbigliamento che aiuta la stabilità del veicolo e un set di gomme che non conosco, che potrebbero essere più sensibili delle granitiche Z6 che avevo su prima.
Quindi tutto chiaro.
E nessun problema: già sedendomi un filino più indietro sulla sella la sensibilità si riduce drasticamente (vedi l’avancorsa?) e accucciandomi un po’ proprio più niente.
Ok, appunto mentale: ripassare in Germania con la tuta di pelle per nuovo test.
Tralascio la mattinata vissuta come un cane che guarda la vetrina del macellaio e passo alla parte più tosta: finita la mezza giornata di non-lavoro iniziamo da un Cerreto inizialmente asciutto.
Ganza!
Proprio ganza!
Il link un filino più corto rende il posteriore un peletto più brusco e trasmette di più le asperità della strada, ma il confort ne risente minimamente. Per ora ci siamo.
Alziamo un attimo il ritmo e andiamo a caricare di più con un po’ di sana forza centrifuga: bello!
Finalmente segue la traiettoria che decidi tu e non prende più la tangenziale allargando appena molli i freni.
Anzi, ora finalmente posso giocare col gas e decidere se mantenere la moto neutra puntando il gas o chiudere la traiettoria col freno motore.
In fase di uscita tende ancora ad allargare un pelino, ma devo lavorare un po’ anche sulla posizione di guida e vedere che succede.
Peccato che… non faccio in tempo ad arrivare al passo che inizia a piovigginare… mannaggia!
Dal passo in poi è tutto un umidiccio scivolosiccio e preferisco riportare la buccia a casa passando dalla Garfagnana.
Ecco, su queste strade un po’ rovinate, un po’ bagnate, insomma, un po’ di tutto, ho potuto anche apprezzare il fatto che, nonostante siano decisamente più sostenute, sia mono che forcella sono ancora in grado di copiare bene le sconnessioni e le asperità e di garantire un ottimo grado di confort senza mai essere troppo secche, come invece è quella devastatrice di coccigi della mia Dorsoduro.
Già, e la forcella?
Forse è un peletto poco comunicativa, ma siamo sempre ai primissimi km con anche un set di gomme sconosciute. Attendere.
Tempo nemmeno trentasei ore e sabato mattina mi accoglie un bellissimo sole.
La strategia è la solita: occhioni da Gatto con gli Stivali e fusa alla moglie finchè non ti butta fuori di casa intimandoti di tornare “solo quando ti è passata”.
Questa volta però mi vesto fetish nella tuta di pelle e via!
Giro leggermente diverso: stavolta si sale dalla Raticosa e poi Brasimone, Suviana, Porretta, deviazione per l’Abetone e poi… si vedrà.
Bene, questa volta ci siamo! Strada conosciuta che ci ho fatto i solchi, gomme e moto che non sono più una novità, possiamo spingere un po’ e vedere che cosa succede.
Cosa succede?
Succede che la moto gira!
Volta!
Fa le curve, e pure bene.
I cambi di direzione si fanno in molto meno spazio, e gli ingressi sono ancora precisi, ma la percorrenza ora c’è.
Certo, non gira in un francobollo come la DD e non si entra come assassini ma la vecchietta risponde davvero bene.
Su asfalto liscio precisa, sicura sullo sconnesso, caro Giotek, sei un mago!
Grazie, ottimo lavoro e obiettivo raggiunto.
Quanto ai dubbi che mi erano rimasti dall’altra volta: la forcella, più caricata da una guida più determinata, risponde benissimo e non dà più quella sensazione di avere la ruota davanti lontana. Motricità davvero ok, si sente bene che cosa fa la ruota dietro.
Ciliegina sulla torta, abbiamo migliorato pure la luce a terra. Ora che il posteriore non si siede più tanto, ho finito di consumare gli stivali a ogni curva.
Purtroppo a Pievepelago si sono aperte le cateratte dal cielo e… ho potuto pure fare un test approfondito del comportamento su bagnato! Fin troppo in profondità, quando ti trovi con tre dita d’acqua sulla strada.
Comunque tutto bene pure lì, e una menzione d’onore alle Conti Road Attack: sincere su asciutto, buon grip che diventa ottimo in condizioni di bagnato. 120 euri spesi bene.
Tra l’altro sulla via del ritorno una provvidenziale autostrada tedesca mi ha fatto fare la controverifica per quanto riguarda il comportamento ad alta velocità: tutto bene. La tuta di pelle ha fatto il suo dovere e le oscillazioni sono sparite.
Quindi, che dire?
Sono proprio contento, a ennesima dimostrazione che un buon lavoro ripaga sempre, la Milfona, pur con i suoi 19 anni, dispensa ancora grandi emozioni e piacere di guida: le manine di Giotek hanno poi creato le condizioni per ottimizzare una buona base.
Ah, a proposito, a nessuno interessa una Dorsoduro 750?