Zeb68
01/09/2004, 17:10
Questa è la sezione dove non si parla solo di motori, bene spero di azzeccarla allora .
Percorso :
Arabba – Passo Campolongo – Passo Gardena – Passo Sella – Passo Pordoi - Arabba
16/08/2004
Partenza in auto da casa alle 5 del mattino , arrivo nel paesino di Arabba, vestizione, controlli del mezzo e via alle 9 esatte e presagi nefasti ,dati dalle nuvole minacciose . http://www.vocinelweb.it/faccine/tristi/66.gif
La partenza è stentata , muscoli freddi , il clima rigidino ( 8 gradi) e la levataccia fatta, mi inducono a scegliere un rapportino leggero per far girare le gambe con alte frequenze. Praticamente arrivo al Passo Campolongo non ancora scaldato.
Pendio verso il Gardena, il sole comincia un po’ ad uscire , la salita comincia a farsi ……….seria .
Cambio il rapporto e comincio a macinare , si suda , ma nel contempo si avverte l'aria pungente su braccia e faccia . Una decina di km di salita ed arrivo al Passo Gardena. La soddisfazione mi prende e rende sempre più adrenalina "l'impresa" .
M'infilo l'antivento e mi butto in discesa , ogni tanto incrocio qualche ciclista che saluto prontamente (ebbene si , si usa anche fra ciclisti) , mi viene spontaneo mettere le due dita a V e dall'abitudine rischio pure di farlo anche a qualche (al momento non collega) centauro ................ahahahahah chissà che faccia dentro a quel casco.
Le gambe girano alla perfezione, la respirazione e buona e solo a 3 Km dal Passo Sella , l'andatura cala a causa di un Pullman che se ne sta incastrato in un tornante in salita ,ed emana tutti i suoi gas di scarico nel raggio di kilometri. Stupendo :evil: :evil: !!!
Fisicamente sto bene e il fattore di recupero è buono, del resto mi ero allenato bene per questo giro, percorrendo 500 km di salite , negli ultimi 15 giorni. A 2000 metri ed oltre, l'altitudine, però è tutto un altro discorso .
Arrivo al Passo Sella (il mio preferito) con i primi sintomi di stanchezza , mi rifocillo (prevalentemente zuccheri) e mi ributto in discesa, sorpasso le povere auto che ai tornati faticano, il sole purtroppo ogni tanto si nasconde dietro qualche nuvolone ed a tratti non sento il suo calore. La discesa è fredda e penetra nelle ossa.
Arrivo lanciato al bivio che indica , destra giù per Canazei e sinistra sù per il Pordoi , mi specchio sui vetri di una macchina ferma e mentre ricomincio a salire,guardandomi un attimo , mi dico : “ok Fabio è l’ultima………ora vai sù …….. a costo di spaccare le maglie della catena !!! “ .
Metto il 39-26 e via ..........7 kilometri alla cima Pordoi , 7 km per veder coronato un piccolo sogno che una stramaledetta ernia discale ( che tutt'ora tengo), mi ha privato per anni :cry: .
La salita è discreta , quasi piacevole a tratti, la gambata e ottima , i tornanti si infittiscono sino a …………vedere il cartello, ormai ………… è qui mi emoziono, più mi avvicino, più il groppo in gola non mi fa respirare. Mio padre ed un amico che hanno fatto da ammiraglia, gustandosi il paesaggio,mi aspettano per gli ultimi scatti, non voglio essere immortalato con gli occhi lucidi e quindi ………………mando giù . Ci sono, c’è l’ho fatta , scollino , in cima non c’è un pubblico ad applaudirmi, ne una medaglia ad aspettarmi, solo una immaginaria linea di traguardo, una iniezione di fiducia, utile per il morale e per gli ostacoli della quotidianità .
Ancora in sella , per scaricare le gambe ,girovago per il piazzale pieno di turisti ed incrocio gli sguardi di chi non capisce niente e di chi invece capisce tutto.
Ormai la discesa sino ad Arabba è solo una formalità, so che è lunghetta, la conosco bene , l'ho fatta più volte con il mio Fazer , quindi decido di affrontarla da "cattivo". Praticamente ad ogni tornante passo un auto, un camper , l'aria a 2000 metri in discesa ,sembra carta vetrata sul viso, insisto e dopo ogni tornante mi alzo sui pedali per rilanciare un 52-13 granitico, ad un certo punto raggiungo una coppia su un Bmw GS , mi incollo e tengo lanciato i 70 km/h . Sapendo quando può dar fastidio uno sugli specchietti (soprattutto in bici :twisted: ) Faccio il bastardo sino in fondo e gli resto appiccicato a scaricare la tensione.
Mancano 7-8 curve alla fine, si scosta e mi lascia passare, lo saluto con riverenza , senza il benché minimo cenno di presunzione.
Sono arrivato.............. è finita, mi fermo in centro paese per aspettare chi mi porterà a casa , butto l'occhio sul contakilometri (anche le bici ce l'hanno) per i riscontri, il Bmwista con zavorrina passa, mi guarda, sorride ed alza il pollice. :toothy_008:
Per molti amanti della bicicletta, questo è un vero e proprio giro-cult. Per anni, ho sentito i conoscenti raccontare di questo percorso. Per anni, ogni estate, ho coltivato l'idea di farlo, dopo aver studiato le peculiarità del percorso in moto.
Non pretendo che la gente mi comprenda , mi basta solo legga questa pagina di "diario" che ho deciso di rendere pubblica, magari anche per scoprire che c'è qualche altro "Fazer-ciclista" che ama e capisce questo bellissimo sport .
qualche foto :
http://album.foto.virgilio.it/fazeb/821086/foto.php
p.s. nell'ultima bacio la mia Trek , fida compagna d'avventura.
Percorso :
Arabba – Passo Campolongo – Passo Gardena – Passo Sella – Passo Pordoi - Arabba
16/08/2004
Partenza in auto da casa alle 5 del mattino , arrivo nel paesino di Arabba, vestizione, controlli del mezzo e via alle 9 esatte e presagi nefasti ,dati dalle nuvole minacciose . http://www.vocinelweb.it/faccine/tristi/66.gif
La partenza è stentata , muscoli freddi , il clima rigidino ( 8 gradi) e la levataccia fatta, mi inducono a scegliere un rapportino leggero per far girare le gambe con alte frequenze. Praticamente arrivo al Passo Campolongo non ancora scaldato.
Pendio verso il Gardena, il sole comincia un po’ ad uscire , la salita comincia a farsi ……….seria .
Cambio il rapporto e comincio a macinare , si suda , ma nel contempo si avverte l'aria pungente su braccia e faccia . Una decina di km di salita ed arrivo al Passo Gardena. La soddisfazione mi prende e rende sempre più adrenalina "l'impresa" .
M'infilo l'antivento e mi butto in discesa , ogni tanto incrocio qualche ciclista che saluto prontamente (ebbene si , si usa anche fra ciclisti) , mi viene spontaneo mettere le due dita a V e dall'abitudine rischio pure di farlo anche a qualche (al momento non collega) centauro ................ahahahahah chissà che faccia dentro a quel casco.
Le gambe girano alla perfezione, la respirazione e buona e solo a 3 Km dal Passo Sella , l'andatura cala a causa di un Pullman che se ne sta incastrato in un tornante in salita ,ed emana tutti i suoi gas di scarico nel raggio di kilometri. Stupendo :evil: :evil: !!!
Fisicamente sto bene e il fattore di recupero è buono, del resto mi ero allenato bene per questo giro, percorrendo 500 km di salite , negli ultimi 15 giorni. A 2000 metri ed oltre, l'altitudine, però è tutto un altro discorso .
Arrivo al Passo Sella (il mio preferito) con i primi sintomi di stanchezza , mi rifocillo (prevalentemente zuccheri) e mi ributto in discesa, sorpasso le povere auto che ai tornati faticano, il sole purtroppo ogni tanto si nasconde dietro qualche nuvolone ed a tratti non sento il suo calore. La discesa è fredda e penetra nelle ossa.
Arrivo lanciato al bivio che indica , destra giù per Canazei e sinistra sù per il Pordoi , mi specchio sui vetri di una macchina ferma e mentre ricomincio a salire,guardandomi un attimo , mi dico : “ok Fabio è l’ultima………ora vai sù …….. a costo di spaccare le maglie della catena !!! “ .
Metto il 39-26 e via ..........7 kilometri alla cima Pordoi , 7 km per veder coronato un piccolo sogno che una stramaledetta ernia discale ( che tutt'ora tengo), mi ha privato per anni :cry: .
La salita è discreta , quasi piacevole a tratti, la gambata e ottima , i tornanti si infittiscono sino a …………vedere il cartello, ormai ………… è qui mi emoziono, più mi avvicino, più il groppo in gola non mi fa respirare. Mio padre ed un amico che hanno fatto da ammiraglia, gustandosi il paesaggio,mi aspettano per gli ultimi scatti, non voglio essere immortalato con gli occhi lucidi e quindi ………………mando giù . Ci sono, c’è l’ho fatta , scollino , in cima non c’è un pubblico ad applaudirmi, ne una medaglia ad aspettarmi, solo una immaginaria linea di traguardo, una iniezione di fiducia, utile per il morale e per gli ostacoli della quotidianità .
Ancora in sella , per scaricare le gambe ,girovago per il piazzale pieno di turisti ed incrocio gli sguardi di chi non capisce niente e di chi invece capisce tutto.
Ormai la discesa sino ad Arabba è solo una formalità, so che è lunghetta, la conosco bene , l'ho fatta più volte con il mio Fazer , quindi decido di affrontarla da "cattivo". Praticamente ad ogni tornante passo un auto, un camper , l'aria a 2000 metri in discesa ,sembra carta vetrata sul viso, insisto e dopo ogni tornante mi alzo sui pedali per rilanciare un 52-13 granitico, ad un certo punto raggiungo una coppia su un Bmw GS , mi incollo e tengo lanciato i 70 km/h . Sapendo quando può dar fastidio uno sugli specchietti (soprattutto in bici :twisted: ) Faccio il bastardo sino in fondo e gli resto appiccicato a scaricare la tensione.
Mancano 7-8 curve alla fine, si scosta e mi lascia passare, lo saluto con riverenza , senza il benché minimo cenno di presunzione.
Sono arrivato.............. è finita, mi fermo in centro paese per aspettare chi mi porterà a casa , butto l'occhio sul contakilometri (anche le bici ce l'hanno) per i riscontri, il Bmwista con zavorrina passa, mi guarda, sorride ed alza il pollice. :toothy_008:
Per molti amanti della bicicletta, questo è un vero e proprio giro-cult. Per anni, ho sentito i conoscenti raccontare di questo percorso. Per anni, ogni estate, ho coltivato l'idea di farlo, dopo aver studiato le peculiarità del percorso in moto.
Non pretendo che la gente mi comprenda , mi basta solo legga questa pagina di "diario" che ho deciso di rendere pubblica, magari anche per scoprire che c'è qualche altro "Fazer-ciclista" che ama e capisce questo bellissimo sport .
qualche foto :
http://album.foto.virgilio.it/fazeb/821086/foto.php
p.s. nell'ultima bacio la mia Trek , fida compagna d'avventura.