bligh
23/09/2004, 23:19
Mah, forse è un po' presuntuoso, ma avendo fatto tutti e tre i raduni mi piace considerarmi parte della "vecchia guardia", quella che "ai bei tempi andati" al primo raduno mangiava pane e cipolle (si fa per dire...). O almeno della "media guardia" (gli appassionati di wargame napoleonici sanno di cosa parlo... se ce ne sono tra noi).
Certo, il primo raduno (era in assoluto il mio primo motoraduno) è come il primo bacio, lascia dei ricordi così forti che ancora oggi mi fanno battere forte il cuore. Il terzo raduno è per me diventato il raduno della "famiglia", l'occasione per riabbracciare tanti amici dopo un anno, per assaporare lo stare insieme. Meno pieghe, più spazio alla "famiglia".
Avevo opportunamente piazzato le ferie a ridosso del raduno; non volevo ripetere l'esperienza dell'anno scorso quando sono partito quasi direttamente dal lavoro, con il cellulare che ogni 5 minuti squillava durante il viaggio, facendomi imprecare contro il mio vecchio capo e perdere il piacere del viaggio.
Sono partito da solo venerdì mattina con tutta calma, dopo aver lavato ed ingrassato la moto (cioè la catena, insomma, ci siamo capiti).
Viaggio tutto sommato tranquillo, senza fretta, da gustare così come si gusta una tazzina di buon caffé. Trovo l'Umbria bella e antica così come l'ho sempre amata, con i suoi paesi medioevali, le antiche case in pietra ed i campanili a dominare i tetti color ocra e mattone.
Ho trovato la mitica Valnerina non bella come pensavo: sarà per il cielo minaccioso, ma mi è sembrata stretta, fredda ed inospitale. Sicuramente molto diversa dalle morbide colline di Orvieto, Todi, Perugia, Gubbio.... e troppo trafficata dai mezzi pesanti.
Per il pranzo ho aspettato di trovare una bettola da camionista, quelle dove si mangia roba semplice, bene ed a poco prezzo. Splendido, ritrovare la semplicità di queste trattorie - ed il cibo proprio come me lo aspettavo, semplice ma saporito.
Riprendo con calma, dirigendomi dritto dritto verso là dove il cielo è più nero, e trovo la pioggia proprio nel punto più interessante motociclisticamente parlando, là dove termina la valnerina per scavallare nelle Marche sotto i monti Sibillini.
Man mano che mi avvicino al mare il cielo migliora, ed allora - è ancora presto! - decido di fare un giro per le strade ed i paesini della campagna marchigiana.
Arrivo che il parcheggio è quasi completo, salgo in stanza giusto in tempo per scoprire che essendo l'ultimo arrivato toccherà a me la brandina sfondata e poi a cena.
Sabato mattina preparo la telecamera sulla moto e si parte. Vedrete le riprese a breve. Purtroppo l'incidente ad Enzino ci fa riporta alla mente tutti gli incidenti che quest'anno ci hanno piagato, ed il mio pensiero torna ancora una volta a Roberto RP68, che l'anno scorso sedeva vicino a me al tavolo, e che quest'anno non c'è più... Gli occhi si velano di lacrime...
Poi la salita verso il nostro "picco del Diavolo" (citazione fantozziana), con la singolare prima esperienza di guida in moto nella nebbia.
Il pranzo... che dire? Squisito!!! Bisognava stare a digiuno per tutta la settimana prima, per finire tutto quel ben di Dio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E la sera, quando ho visto arrivare l'ambulanza, ho sperato che fosse per qualche altro ospite, ed invece era proprio per uno di noi, e non "uno" qualsiasi, ma proprio lui, Skill. Accidenti, proprio vero che "anno bisesto, anno funesto".
La domenica.... mi scuso con tutti, anzitutto con lo staff, per non essere venuto con il gruppo. Ma quest'anno, per vari motivi, era il mio primo giro in moto, ed a volte c'è forse bisogno di dedicare qualcosa a se stessi.
Un giro stupendo, 300km in 3 ore e mezzo, su per le colline marchigiane fino in Umbria e ritorno. Curve su curve su curve, dalla montagna alle colline; tanti altri motociclisti incrociati; incantevoli strade che camminano sul dorso delle colline giallastre, lambendo splendidi paesini, piccoli gioielli dove sembra che il tempo si sia fermato, per poi tuffarsi sui fianchi in una serie di curve, a scendere e poi risalire verso la prossima dorsale.
3 ore e mezza senza mai fermarmi, un'overdose di curve senza fine.
Il pranzo insieme, i saluti ed il ritorno. E subito a sbobinare le riprese per far vedere a mio figlio quanti eravamo, chi eravamo, ecc. ecc. (per inciso, si è visto senza mai staccarsi dal televisore un'intera ora di riprese in soggettiva).
Alla prossima!
Certo, il primo raduno (era in assoluto il mio primo motoraduno) è come il primo bacio, lascia dei ricordi così forti che ancora oggi mi fanno battere forte il cuore. Il terzo raduno è per me diventato il raduno della "famiglia", l'occasione per riabbracciare tanti amici dopo un anno, per assaporare lo stare insieme. Meno pieghe, più spazio alla "famiglia".
Avevo opportunamente piazzato le ferie a ridosso del raduno; non volevo ripetere l'esperienza dell'anno scorso quando sono partito quasi direttamente dal lavoro, con il cellulare che ogni 5 minuti squillava durante il viaggio, facendomi imprecare contro il mio vecchio capo e perdere il piacere del viaggio.
Sono partito da solo venerdì mattina con tutta calma, dopo aver lavato ed ingrassato la moto (cioè la catena, insomma, ci siamo capiti).
Viaggio tutto sommato tranquillo, senza fretta, da gustare così come si gusta una tazzina di buon caffé. Trovo l'Umbria bella e antica così come l'ho sempre amata, con i suoi paesi medioevali, le antiche case in pietra ed i campanili a dominare i tetti color ocra e mattone.
Ho trovato la mitica Valnerina non bella come pensavo: sarà per il cielo minaccioso, ma mi è sembrata stretta, fredda ed inospitale. Sicuramente molto diversa dalle morbide colline di Orvieto, Todi, Perugia, Gubbio.... e troppo trafficata dai mezzi pesanti.
Per il pranzo ho aspettato di trovare una bettola da camionista, quelle dove si mangia roba semplice, bene ed a poco prezzo. Splendido, ritrovare la semplicità di queste trattorie - ed il cibo proprio come me lo aspettavo, semplice ma saporito.
Riprendo con calma, dirigendomi dritto dritto verso là dove il cielo è più nero, e trovo la pioggia proprio nel punto più interessante motociclisticamente parlando, là dove termina la valnerina per scavallare nelle Marche sotto i monti Sibillini.
Man mano che mi avvicino al mare il cielo migliora, ed allora - è ancora presto! - decido di fare un giro per le strade ed i paesini della campagna marchigiana.
Arrivo che il parcheggio è quasi completo, salgo in stanza giusto in tempo per scoprire che essendo l'ultimo arrivato toccherà a me la brandina sfondata e poi a cena.
Sabato mattina preparo la telecamera sulla moto e si parte. Vedrete le riprese a breve. Purtroppo l'incidente ad Enzino ci fa riporta alla mente tutti gli incidenti che quest'anno ci hanno piagato, ed il mio pensiero torna ancora una volta a Roberto RP68, che l'anno scorso sedeva vicino a me al tavolo, e che quest'anno non c'è più... Gli occhi si velano di lacrime...
Poi la salita verso il nostro "picco del Diavolo" (citazione fantozziana), con la singolare prima esperienza di guida in moto nella nebbia.
Il pranzo... che dire? Squisito!!! Bisognava stare a digiuno per tutta la settimana prima, per finire tutto quel ben di Dio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E la sera, quando ho visto arrivare l'ambulanza, ho sperato che fosse per qualche altro ospite, ed invece era proprio per uno di noi, e non "uno" qualsiasi, ma proprio lui, Skill. Accidenti, proprio vero che "anno bisesto, anno funesto".
La domenica.... mi scuso con tutti, anzitutto con lo staff, per non essere venuto con il gruppo. Ma quest'anno, per vari motivi, era il mio primo giro in moto, ed a volte c'è forse bisogno di dedicare qualcosa a se stessi.
Un giro stupendo, 300km in 3 ore e mezzo, su per le colline marchigiane fino in Umbria e ritorno. Curve su curve su curve, dalla montagna alle colline; tanti altri motociclisti incrociati; incantevoli strade che camminano sul dorso delle colline giallastre, lambendo splendidi paesini, piccoli gioielli dove sembra che il tempo si sia fermato, per poi tuffarsi sui fianchi in una serie di curve, a scendere e poi risalire verso la prossima dorsale.
3 ore e mezza senza mai fermarmi, un'overdose di curve senza fine.
Il pranzo insieme, i saluti ed il ritorno. E subito a sbobinare le riprese per far vedere a mio figlio quanti eravamo, chi eravamo, ecc. ecc. (per inciso, si è visto senza mai staccarsi dal televisore un'intera ora di riprese in soggettiva).
Alla prossima!