MartePower
02/11/2004, 19:02
Sesso riduce cancro alla prostata
Servono almeno 21 rapporti al mese
http://www.tgcom.it/tgmagazine/articoli/articolo226991.shtml
Mangiare sano, evitare l'inquinamento, fare movimento. Queste sono state le buone regole per prevenire il cancro, ma ora se ne è aggiunta una alla quale non è difficile assoggettarsi, anzi. Per ridurre il rischio di cancro alla prostata il piacevole rimedio è il sesso. Fare l'amore e non la guerra diventa così una specie di slogan salvavita almeno se si tratta di tumore alla prostata, ma chissà che non si scopra che il sesso fa bene anche per altre patologie.
Il messaggio incoraggiante arriva da uno studio effettuato dall'Università di Bethesda e recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Jama. A rilanciarlo oggi l'urologo Vincenzo Mirone, dell'Università Federico II di Napoli.
Rapporti sessuali molto frequenti sembrano, dunque, poter ridurre l'insorgenza del tumore alla prostata. Lo studio del ricercatore Leitzmann dell'Università di Bethesda, ha spiegato Mirone, "evidenzia infatti come il rischio di cancro prostatico sembri essere inferiore negli uomini con un'alta frequenza eiaculatoria". In particolare, ha sottolineato l'esperto, "gli uomini che riportavano 21 o più eiaculazioni al mese avevano un rischio inferiore rispetto a quelli che riportavano meno di 7 eiaculazioni mensili".
Riabilitata quindi anche la masturbazione che, favorendo l'attività eiaculatoria, funzionerebbe anch'essa da antidoto.
Ma come si spiega l'effetto antidoto legato al sesso? Il ristagno delle sostanze che sono all'interno del liquido seminale, ha precisato l'urologo, "potrebbe avere un certo tipo di fattore tossico sulla prostata, come avviene con le urine nella vescica quando queste ristagnano. Tali fattori dunque - ha aggiunto - ristagnando nella prostata potrebbero determinare delle trasformazioni cellulari".
Si tratta comunque di primi studi che "devono essere confortati da ulteriori ricerche scientifiche, anche se la fonte - ha precisato Mirone - è sicuramente autorevole".
Questa ricerca dà una spallata al pregiudizio legato all'andropausa e al calo del desiderio maschile: "L'andropausa è un concetto ormai superato - afferma Mirone - e anzi l'attività sessuale fa molto bene dal punto di vista psicologico ed è quindi da sfatare il luogo comune che associa l'invecchiamento ad un naturale declino dell'attività sessuale nell'uomo".
Quanto alla frequenza necessaria dei rapporti a conquistare il primo posto in classifica sono i francesi, con 137 rapporti sessuali annuali, mentre l'ultimo posto è occupato dal Giappone con 46 amplessi ogni 365 giorni. E gli italiani? Perdono decisamente la loro fama di dongiovanni collocandosi al 19/o posto con una media di 108 rapporti l'anno, poco sopra la media mondiale di 103.
http://www.tgcom.it/bin/435.%24plit/C_0_infografica_832_immagine.jpg
Servono almeno 21 rapporti al mese
http://www.tgcom.it/tgmagazine/articoli/articolo226991.shtml
Mangiare sano, evitare l'inquinamento, fare movimento. Queste sono state le buone regole per prevenire il cancro, ma ora se ne è aggiunta una alla quale non è difficile assoggettarsi, anzi. Per ridurre il rischio di cancro alla prostata il piacevole rimedio è il sesso. Fare l'amore e non la guerra diventa così una specie di slogan salvavita almeno se si tratta di tumore alla prostata, ma chissà che non si scopra che il sesso fa bene anche per altre patologie.
Il messaggio incoraggiante arriva da uno studio effettuato dall'Università di Bethesda e recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Jama. A rilanciarlo oggi l'urologo Vincenzo Mirone, dell'Università Federico II di Napoli.
Rapporti sessuali molto frequenti sembrano, dunque, poter ridurre l'insorgenza del tumore alla prostata. Lo studio del ricercatore Leitzmann dell'Università di Bethesda, ha spiegato Mirone, "evidenzia infatti come il rischio di cancro prostatico sembri essere inferiore negli uomini con un'alta frequenza eiaculatoria". In particolare, ha sottolineato l'esperto, "gli uomini che riportavano 21 o più eiaculazioni al mese avevano un rischio inferiore rispetto a quelli che riportavano meno di 7 eiaculazioni mensili".
Riabilitata quindi anche la masturbazione che, favorendo l'attività eiaculatoria, funzionerebbe anch'essa da antidoto.
Ma come si spiega l'effetto antidoto legato al sesso? Il ristagno delle sostanze che sono all'interno del liquido seminale, ha precisato l'urologo, "potrebbe avere un certo tipo di fattore tossico sulla prostata, come avviene con le urine nella vescica quando queste ristagnano. Tali fattori dunque - ha aggiunto - ristagnando nella prostata potrebbero determinare delle trasformazioni cellulari".
Si tratta comunque di primi studi che "devono essere confortati da ulteriori ricerche scientifiche, anche se la fonte - ha precisato Mirone - è sicuramente autorevole".
Questa ricerca dà una spallata al pregiudizio legato all'andropausa e al calo del desiderio maschile: "L'andropausa è un concetto ormai superato - afferma Mirone - e anzi l'attività sessuale fa molto bene dal punto di vista psicologico ed è quindi da sfatare il luogo comune che associa l'invecchiamento ad un naturale declino dell'attività sessuale nell'uomo".
Quanto alla frequenza necessaria dei rapporti a conquistare il primo posto in classifica sono i francesi, con 137 rapporti sessuali annuali, mentre l'ultimo posto è occupato dal Giappone con 46 amplessi ogni 365 giorni. E gli italiani? Perdono decisamente la loro fama di dongiovanni collocandosi al 19/o posto con una media di 108 rapporti l'anno, poco sopra la media mondiale di 103.
http://www.tgcom.it/bin/435.%24plit/C_0_infografica_832_immagine.jpg