MartePower
10/03/2005, 18:16
Single ko? Hanno diritto alla colf
Lo ha stabilito sentenza Cassazione
Single parificati alle casalinghe. Questo quanto deciso dalla Cassazione con una sentenza che, di fatto, obbliga le assicurazioni, in caso di incidente stradale o sul lavoro, a pagare la colf al single (maschio o femmina che sia) che era solito provvedere in prima persona al suo menage casalingo.
In alternativa dovranno pagargli la lavanderia, i pasti al ristorante e i costi delle incombenze che non è più in grado di sbrigare da solo e per le quali, durante il periodo di invalidità, dovrà mettere mano al portafogli. Il verdetto che apre le porte al riconoscimento del danno patrimoniale in favore del single casalingo è la sentenza 4806 della Terza sezione penale. "Stranamente finora il lavoro domestico - dice la Cassazione - è stato considerato prevalentemente con riferimento all'utilità che ne ricavano altri, ed in particolare i familiari; e non con riferimento all'utilità che ne riceve direttamente chi lo svolge".
"Ma è evidente che se un soggetto abituato a svolgere detto lavoro in proprio favore, viene privato a causa di un incidente della propria capacità a provvedere alle sue necessità, insorge evidente un danno patrimoniale derivante dal fatto che dovrà cominciare a ricorrere (in misura minore o maggiore a seconda dell'invalidità subita) a 'colf', ristoranti, lavanderie ecc.".
"Quindi - conclude Piazza Cavour - dato che oggi una percentuale sempre maggiore di persone (anche se con attività lavorativa retribuita) dedica parte delle proprie energie lavorative a faccende domestiche, una sopravvenuta incapacità ad attendere alle medesime comporta di regola un danno patrimoniale". Insomma la Cassazione prende atto della "radicale evoluzione dei costumi", che non "consente piu"' di "confinare" il lavoro domestico tra le esclusive incombenze delle casalinghe di professione. Ormai, dice la Suprema Corte, questa tematica tocca non solo le donne che lavorano anche fuori casa, ma pure il "sesso maschile".
La vicenda in questione è quella di Daniela P., una ragazza romana, single, rimasta vittima di un incidente stradale. Contro la sua macchina era andato un autobus causandole gravissime lesioni neurovegetative. Daniela svolgeva lavoretti saltuari e poco pagati per cui le vennero liquidati poco meno di 600 milioni di vecchie lire, come danno patrimoniale per le occupazioni che non avrebbe piu' potuto svolgere.
Daniela ha protestato in Cassazione contro l'esiguità della somma assegnatale e i supremi giudici hanno pienamente condiviso il suo ricorso e hanno ordinato alla Corte di Appello di prendere atto, come hanno fatto loro, della realtà dei single. Adesso le assicurazioni chiamate in causa da Daniela dovranno rifare i loro conti.sostenendo che doveva esserle riconosciuto anche il danno per tutte le faccende domestiche e la cura di se' stessa che non sarebbe più stata in grado di compiere.
Lo ha stabilito sentenza Cassazione
Single parificati alle casalinghe. Questo quanto deciso dalla Cassazione con una sentenza che, di fatto, obbliga le assicurazioni, in caso di incidente stradale o sul lavoro, a pagare la colf al single (maschio o femmina che sia) che era solito provvedere in prima persona al suo menage casalingo.
In alternativa dovranno pagargli la lavanderia, i pasti al ristorante e i costi delle incombenze che non è più in grado di sbrigare da solo e per le quali, durante il periodo di invalidità, dovrà mettere mano al portafogli. Il verdetto che apre le porte al riconoscimento del danno patrimoniale in favore del single casalingo è la sentenza 4806 della Terza sezione penale. "Stranamente finora il lavoro domestico - dice la Cassazione - è stato considerato prevalentemente con riferimento all'utilità che ne ricavano altri, ed in particolare i familiari; e non con riferimento all'utilità che ne riceve direttamente chi lo svolge".
"Ma è evidente che se un soggetto abituato a svolgere detto lavoro in proprio favore, viene privato a causa di un incidente della propria capacità a provvedere alle sue necessità, insorge evidente un danno patrimoniale derivante dal fatto che dovrà cominciare a ricorrere (in misura minore o maggiore a seconda dell'invalidità subita) a 'colf', ristoranti, lavanderie ecc.".
"Quindi - conclude Piazza Cavour - dato che oggi una percentuale sempre maggiore di persone (anche se con attività lavorativa retribuita) dedica parte delle proprie energie lavorative a faccende domestiche, una sopravvenuta incapacità ad attendere alle medesime comporta di regola un danno patrimoniale". Insomma la Cassazione prende atto della "radicale evoluzione dei costumi", che non "consente piu"' di "confinare" il lavoro domestico tra le esclusive incombenze delle casalinghe di professione. Ormai, dice la Suprema Corte, questa tematica tocca non solo le donne che lavorano anche fuori casa, ma pure il "sesso maschile".
La vicenda in questione è quella di Daniela P., una ragazza romana, single, rimasta vittima di un incidente stradale. Contro la sua macchina era andato un autobus causandole gravissime lesioni neurovegetative. Daniela svolgeva lavoretti saltuari e poco pagati per cui le vennero liquidati poco meno di 600 milioni di vecchie lire, come danno patrimoniale per le occupazioni che non avrebbe piu' potuto svolgere.
Daniela ha protestato in Cassazione contro l'esiguità della somma assegnatale e i supremi giudici hanno pienamente condiviso il suo ricorso e hanno ordinato alla Corte di Appello di prendere atto, come hanno fatto loro, della realtà dei single. Adesso le assicurazioni chiamate in causa da Daniela dovranno rifare i loro conti.sostenendo che doveva esserle riconosciuto anche il danno per tutte le faccende domestiche e la cura di se' stessa che non sarebbe più stata in grado di compiere.