Visualizza Versione Completa : back again!!
LukeDuke
20/09/2005, 14:33
E’ sempre lì la tomba di Enrico De Pedis, sempre nella cripta di Sant’Apollinare, il sepolcro di uno dei capi della banda della Magliana, dentro una basilica, a du e passi da piazza Navona e dal Vaticano. E’ ancora li? Si, dovrebbe, anche se la chiesa risulta invisibile sotto l’armatura di legno di un lungo restauro e il portone si schiude solo all’ora delle messe, ma la cripta, quella no, da otto anni è inaccessibile, una porta sbarra le scale. Storia romana, mistero romanissimo. La basilica di Sant’Apollinare è una maestosa chiesa settecentesca. De Pedis è l’uomo che attraversò, ai comandi, le due fasi della banda della Magliana, quella dei sequestri, delle scommesse, della droga e poi quella degli affari con Cosa Nostra, con la camorra, con i neofascisti e con Flavio Carboni, Francesco Pazienza, forse la P2 di Gelli, il Banco Ambrosiano di Calvi, lo Ior di Marcinkus.. De Pedis, detto Renatino, lo spararono a morte venerd’ 2 febbraio, all’ora di pranzo, in via del Pellegrino, Campo de’ Fiori.
La trasmissione “Chi l’ha visto?”, condotta da Federica Sciarelli, riprende lunedì questa vicenda oscura, se solo si pensa che secondo il diritto canonico “i cadaveri non siano seppelliti in chiesa, se non si tratti del Romano Pontefice o di Cardinali o di Vescovi”. Fu la giornalista Antonella Stocco a rivelare sul “Messaggero” l’esistenza della tomba nella basilica, 9 luglio 1997. E prima c’era arrivata la magistratura, il giudice Andrea De Gasperis, che aveva incaricato la DIA di indagare. Nel frattempo – due anni dopo la sepoltura – l’Opus Dei aveva acquistato il palazzo che contiene la basilica.
Il legame tra De Pedis e Sant’Apollinare data al 1988, anno del suo matrimonio con Carla Di Giovanni, avvenuto appunto nella basilica. In quell’occasione – secondo la signora – Renatino disse “Il giorno che mi ‘tocca’, piuttosto che al cimitero mi piacerebbe essere portato qui…”.
Il funerale di De Pedis, che non aveva ancora 36 anni, viene officiato da monsignor Piero Vergari, rettore della basilica. Quattro giorni dopo la morte violenta il corpo viene tumulato al Verano, ma il 23 marzo la vedova chiede la “estumulazione”. Poco tempo prima don Piero Vergari aveva scritto al cardinale Poletti, vicario di Roma, chiedendo l’autorizzazione per l’accoglimento nei sotterranei di Sant’Apollinare: “Il defunto è stato generoso nell’aiutare i poveri che frequentano la basilica, i sacerdoti e i seminaristi, e in suo suffragio la famiglia continuerà ad esercitare opere di carità…”. Il 24 aprile le spoglie di De Pedis, approdano in basilica.
Dal ’90 al ’97 solo Carla De Pedis possiede le chiavi del cancello che chiude la cappella nella cripta. Poi il caso esplode. Dichiara il novo rettore di Sant’Apollinare: “Se fosse accertato ciò che si dice di Enrico De Pedis, sarebbe imbarazzante”. E prosegue: “Non sta a noi scegliere le salme: questa si, questa la mandiamo via”.
Passano otto anni senza nuove. Anzi, l’unica è che quei gradini verso la cripta non possono più essere scesi. Lunedì “Chi l’ha visto?” aprirà un altro capitolo, il collegamento con la scomparsa di Emanuela Orlandi: il giorno in cui la ragazza, figlia di un dipendente vaticano, sparì (22 giugno 1983) era stata a lezione nel Pontificio Istituto di Musica Sacra, proprio nel palazzo di Sant’Apollinare. Un anonimo, pochi giorni fa, ha telefonato alla redazione di “Chi l’ha visto?”. “Volete risolvere il caso di Emanuela Orlandi? Guardate dentro la tomba di De Pedis…”
http://www.archivio900.it/it/articoli/art.aspx?id=6143
mumblemumblemumble.... :twisted: :twisted: :twisted: 8) 8) 8)
LukeDuke
20/09/2005, 15:08
Si sta svolgendo in questi mesi in Tanzania, nella sede del tribunale internazionale appositamente costituito, uno dei tanti processi per il genocidio del Ruanda degli anni ‘90.
Imputato è Athanase Seromba, ruandese di etnia hutu, prete cattolico. Nessun giornale italiano ne parla, e le notizie che si trovano su internet sono rare e poco frequenti. Ma perché ci interessa?
Padre Seromba partecipò, secondo le accuse formulate a suo tempo, e redatte con cura dal giudice Carla del Ponte in persona, ad una massacro di tusti, così come fece parte del clero cattolico hutu del Ruanda e del Burundi, clero che, attraverso le stazioni radio e le piccole trasmittenti di montagna delle quali disponeva, si fece spesso tramite tra i vari gruppi di ribelli e galvanizzò, con trasmissioni di raro fanatismo, le bande di assassini. Naturalmente, non tutti i religiosi si macchiarono di colpe, anzi, moltissimi furono invece preti, suore e seminaristi che si adoperarono per salvare vite umane, o che furono vittime a loro volta delle immani stragi. Ma Anthanase Seromba non era certo il tipo da martirio.
Nominato come Curato nella parrocchia di Nyange, a Kibungo, accolse con fredda ipocrisia circa 2000 tusti in fuga, e li fece rifugiare all’interno della chiesa. Della quale, però, sprangò porte e finestre. Chiamò quindi le milizie hutu, e consegnò loro il bottino. Su sua stessa “autorizzazione”, la chiesa fu presa a cannonate. Sulle macerie passarono e ripassarono i bulldozer (“non vi preoccupate per la parrocchia! La ricostruiremo!”, raccontano che gridasse). la nuova chiesa cattolica di KibungoI pochi sopravvissuti furono finiti a colpi di machete, e qualcuno pare lo abbia inferto pure lui. Nella puzza di sangue e di fumo, il prete assassino si levò con autorità, e indicando i morti, i pezzi dei morti, ordinò di “levare di torno quella immondizia”. I miliziani eseguirono. Era l’aprile del 1994, e i 2000 morti di Nyange erano solo tra i primi di un totale che si è avvicinato al milione. Sappiamo poi come andarono le cose: i tutsi reagirono, e ripresero il potere. Migliaia di assassini genocidi furono arrestati, e, con tutte le pelosissime ipocrisie e prudenze della comunità internazionale, sopraffatta da montagne di cadaveri e di polemiche, si istituì il Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda. Ma di padre Anthanase Seromba, nessuna traccia. Il prete assassino era scomparso, nessuno, neanche i suoi complici del “Comitato Speciale per la Sicurezza” di Nyange ne sapevano più nulla. A Carla del Ponte, Procuratore Capo per il Tribunale ruandese, non rimase che emettere un mandato di arresto internazionale. E le polizie di tutto il modo lo ricercarono, invano.
Firenze, Italia, 1999: Da un paio d’anni era stato nominato, nella chiesa di S. Martino a Montughi , un nuovo vice-la parrocchia di S. Martino a Montughi, Firenzeparroco. Il fatto che fosse straniero, e africano, fece effettivamente un po’ di scalpore, nel borghese quartiere cittadino, abituato a parroci – come dire – più tradizionali. Ma dopo le prime incertezze, fedeli e abitanti in genere della zona hanno imparato ad apprezzare l’efficienza e la cordialità di don Atanasio Sumba Bura, come dice di chiamarsi. Don Atanasio è arrivato nel 1997, con discrezione e con la benevola presentazione della diocesi fiorentina. Anzi, l’arcivescovado ha raccomandato la massima collaborazione e mobilitazione affinché don Atanasio potesse facilmente integrare nella comunità. Per due anni tutto va benissimo, aggraziate palazzine liberty e pesanti palazzoni anni ’50 avvolgono la vecchia chiesa in una normalissima vita di routine. Ma 1 milione di morti pesano sulla coscienza dell’umanità, e una associazione, African Rights, organizzazione simile a quelle ebraiche che non smisero mai di cercare i gerarchi nazisti, arriva fino a Firenze, fino a Montughi, fino a S. Martino, e, insospettita dal nome troppo simile a quello di un latitante irrintracciabile, scatta foto e prende informazioni, confronta dati e convoca testimoni. E riconosce Anthanase Seromba, lì, a S. Martino, a Montughi, a Firenze.
La notizia è una bomba, ma in Italia non esplodeè. È solo grazie ad un servizio accuratissimo del britannico Sunday Thimes che il caso fa il giro del mondo. Solo a quel punto (siamo nel novembre 1999) si mobilita la magistratura italiana. Don Anthanase nega, si infuria, convoca giornalisti, e rilascia dichiarazioni fiume, nelle quali accenna a molte cose: alla quasi omonimia; alla sua assenza dal Ruanda ai tempi dei massacri; alla sua ordinazione sacerdotale che sarebbe successiva al 1994, addirittura ad un complotto anglo-americano… insomma, ai cronisti racconta la sua verità. Ad una sola condizione: non scattare fotografie.
Immediatamente, parte la “schermatura” della curia fiorentina. Don “Sumba Bura” viene custodito, difeso, avvolto in un abbraccio protettivo impenetrabile. Arcivescovo, vescovi e parroci esprimono solidarietà e sicurezza di innocenza, e lanciano segnali a magistrati e tribunali: don Atanasio non si tocca. Per intanto, Atanasio viene trasferito in una parrocchia del circondario, a S. Mauro a Signa, sulle colline. Più tranquillità, meno curiosi, probabilmente una parrocchia più plasmabile. Poi, quando le acque si calmano un poco, semplicemente, sparisce. Tutti immaginano che sia fuggito, si sia dato ad una difficile e drammatica latitanza. Ma non è così, in realtà. Passerà tempo, prima che si sappia dove si trova: a 25 metri dalla Cattedrale di Firenze, nella sede arcivescovile, che, essendo cardinalizia, è sotto sovranità vaticana, e quindi, diciamo così, extraterritoriale.
Per essere chiari fino in fondo: Anthanase Seromba, alias Atanasio Sumba Bura è stato nascosto dalle autorità ecclesiastiche in una sorta di impenetrabile ed inespugnabile fortino. Mentre l’interpol e le autorità del Tribunale lo ricercano, mentre i parenti degli uccisi lo reclamano, mentre le lettere ufficiali di African Right arrivano a Sua Eminenza il Cardinale e persino a Sua Santità il Papa, lettere che richiedono collaborazione per la giustizia in una vicenda di genocidio e orrore, la Chiesa fiorentina lo nasconde. Lo accudisce. Ne prepara, in un segreto lungo due anni, la difesa.
Poi, nel 2001, nell’agosto del 2001, ecco un comunicato: ''Don Athanase Seromba non è « fuggito », come hanno scritto alcuni giornali: è tuttora ospite dell'arcidiocesi di Firenze e ribadisce di essere pronto a rispondere di fronte alla legge per tutte le accuse che lo riguardano'', dichiara il portavoce della Curia fiorentina, Riccardo Bigi. Anthanase “non intende affatto sottrarsi a un eventuale processo”, anche se, precisa Bigi, ''A tutt'oggi, non ha ancora ricevuto nessun atto ufficiale di accusa, e non conosce quindi le imputazioni se non attraverso quello che e' stato pubblicato sui giornali''. Il comunicato si chiude con la denuncia della “disinformazione in Ruanda'', e con l’esternazione di “forti sospetti sulla imparzialità di African Rights.”
La Curia Fiorentina si dimentica però di “comunicare” come mai adesso, a due anni di distanza, il vice parroco ruandese risulti essere proprio Anthanase Seromba, e non Atanasio Sumba Bura, e si dimentica pure di dire come il palazzo dell'arcivescovado di Firenze, sede cardinaliziamai gli fossero state affidate due parrocchie sotto falso nome.
Due anni di attesa, due anni di occultamento dietro le finestre sotto le quali passano ogni giorno migliaia di turisti, dalle quali si vede il Battistero romanico e la cupola brunelleschiana. Due anni duranti i quali ONU e altre autorità avevano ricercato ovunque l’accusato. Una vera missione pastorale, questo tirarla per le lunghe. E non senza scopo. Infatti, nel 2001, in Italia succede qualcosa: Berlusconi torna al governo. Cosa c’entra? C’entra. Vediamo il susseguirsi dei fatti.
Il procuratore generale dei tribunali internazionali per i crimini nel Kosovo e in Ruanda è, appunto, Carla del Ponte, la super-giudice svizzera amica di Falcone e essenziale collaboratrice nelle indagini italiane su mafie e corruzione, indagini nelle quali Berlusconi (o qualche suo amico) è inciampato più volte. Il 12 luglio 2001, rimettendo a punto le denuncie e i precedenti mandati di cattura, la Del Ponte emette un ordine di cattura internazionale per genocidio nei confronti di quattro ruandesi : l’ex ministro delle finanze, un musicista, e due preti cattolici. Uno di essi è Anthanase. In tutta europa scatta una operazione coordinata, e i tre latitanti che si trovavano rispettivamente in Belgio, Olanda e Svizzera sono consegnati alle autorità competenti. L’Italia, al contrario, non esegue. Nonostante una risoluzione specifica dell’ONU (la 955 : "Tutti gli Stati devono cooperare pienamente con il Tribunale internazionale… i Paesi membri delle Nazioni Unite sono obbligati a cooperare senza indugi con ogni richiesta di arresto e consegna di qualsiasi persona incriminata dalla Corte.”), il ministero della Giustizia fa sapere che le relative leggi di ratifica non sono mai state approvate, e quindi una simile estradizione non è possibile. Si risponde dunque ad una legittima richiesta con una confessione di inadempienza giuridica. L’ufficio della Procura Speciale comincia ad innervosirsi: "per il Tribunale dell'ex Jugoslavia ci avete messo due giorni ad adeguare la legge" sbotta l’inviato svizzero ad un funzionario del Ministero di via Arenula. Poi gli rammenta: "Guardi che basta un decreto legge, una cosa che si fa in poche ore". L’incredibile risposta è: "Sa, per un decreto ci vuole tempo, occorre vagliare, vedere. L'ex Jugoslavia è alle porte di Roma. Il Ruanda è migliaia di chilometri lontano" (queste frasi sono state riportate, virgolettate, da Diario, ndr).
Carla Del Ponte non regge l’affronto, e chiede un immediato incontro con Berlusconi. Non se ne farà di nulla. E l’Italia viene ufficialmente biasimata alle Nazioni Unite.
Nel frattempo, dall’arcivescovato fiorentino, continuano a partire comunicati, nei quali si ribadisce che Seromba è “ospitato e protetto” in luogo segreto (l’arcivescovado stesso, come si saprà un mese dopo). Le autorità ecclesiastiche e il governo italiano sembrano andare avanti con una perfetta sincronia. L’avversità di Berlusconi nei confronti della Del Ponte e quella di Castelli nei confronti di qualsiasi trattato di estradizione vanno a braccetto con la voglia della curia di frenare, rallentare, nascondere, giustificare.
[b]
Intanto, dopo l’11 settembre, governo, chiesa ed istituzioni si sbracciano alla ricerca dell’aggettivo più enfatico da affiancare a “terrorismo” “fanatismo” “estremismo” “guerra” “vite spezzate”... Si proclamano principi su “giustizia” “pace” “democrazia”, nonché “severità” “intransigenza” e “immigrazione clandestina”. Nessuno però collabora con l’ONU per consegnare un sospetto genocida a chi di competenza.
[b]
Invece il Vaticano avvia trattative con il Tribunale e con le autorità ruandesi. Ottiene assicurazioni sui seguenti punti: il sacerdote non deve essere trasferito in Ruanda, né incarcerato con altri hutu incriminati nelle prigioni internazionali in Uganda, Burundi e Congo. Non deve essere condannato a morte, e deve avere un trattamento di riguardo.
Ben chiara deve essere una cosa: la trattativa per un eventuale consegna (sempre più inevitabile, viste le crescenti pressioni internazionali) deve essere esclusivamente condotta dalla Santa Sede, mentre lo stato Italiano deve esserne tenuto ufficialmente fuori. Infatti, quando, nell’agosto del 2002, il ministro Castelli risponde ad una interrogazione parlamentare dei DS presentatagli un anno prima, rivela due novità: 1), che l’Italia ha approvato, finalmente, la legge sulla estradizione dei perseguiti dal tribunale internazionale (2 agosto 2002); 2) che Athanase Seromba si è già consegnato al Tribunale stesso, in Tanzania, il 6 febbraio di quell’anno, ovvero prima della approvazione della legge italiana, che ne avrebbe comportato l’arresto, la presa in consegna, il probabile sequestro di documenti e la perquisizione di parrocchie e archivi, nonché l’eventuale incriminazione di complici e fiancheggiatori.
In poche e semplici parole, il Vaticano ha fatto in modo che un suo protetto sfuggisse, se non al processo, alla giurisdizione italiana e alla conseguente giurisdizione internazionale. E l’Italia ha chiaramente permesso la permanenza ed il passaggio di un latitante sul suo territorio (conoscendo le date e gli scopi dei suoi spostamenti) senza approvare una legge obbligatoria se non dopo la sua volontaria partenza.
Uno duplice schiaffo al diritto. Una ulteriore dimostrazione della sudditanza del nostro Paese nei confronti della Santa Sede. Una ulteriore dimostrazione che si condannano i peccati, ma non i peccatori. Una ulteriore differenza tra l’accanimento contro i matrimoni gay e le cellule embrionali, e la morbidezza (storica) verso i criminali di guerra.
Non per nulla, a S. Mauro a Signa, ultima parrocchia del sedicente padre Atanasio, si costituisce un comitato di solidarietà e di sostegno, che, per non farsi mancar nulla, apre pure un sito web. (eccolo) Nello stesso, si può anche soddisfare la curiosità di vedere le rare, rarissime foto del sacerdote.
Vorremmo solo ricordare, in chiusura di questo articolo, che nel 1998 (quattro anni dopo i fatti ruandesi, un anno dopo l’arrivo clandestino di Seromba a Firenze, e quattro anni prima della sua consegna alle autorità tanzaniane), Karol Woitila aveva beatificato Aloysius Stepinac, arcivescovo di Zagabria durante la seconda guerra mondiale, amico, collaboratore e complice del dittatore ustascia Ante Pavelic, detto “il macellaio”, del quale aveva approvato ed appoggiato la strage (100 mila morti) dei serbi ortodossi. Ante Pavelic, alla fine del conflitto, si era rifugiato in Vaticano, da dove aveva ottenuto un lasciapassare per l’Argentina assieme a decine di gerarchi nazisti e comandanti SS. È una chiosa originale, o la conferma che, qualcosa, a Trastevere, non va?
articolo originale di www.democrazialegalita.it Se lo volete utilizzare, citate con evidenza la fonte e l’autore o meglio linkate direttamente questa pagina o la home del nostro periodico on line
FOTTUTISSIMI BASTARDI !!! con la tonaca e senza... :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil:
Massimo il panaco
20/09/2005, 15:12
Vedo con piacere che soggionare in un monastero ti è stato utile :wink:
LukeDuke
20/09/2005, 15:16
Vedo con piacere che soggionare in un monastero ti è stato utile :wink:
hehehe... 8) 8)
Mannaggia a me e al lavoro...
Stasera me lo leggo con calma, ma temo di sapere in anticipo... 8)
manrico74
20/09/2005, 16:02
Guarda, avevo un minuto di tempo e l'ho letto tutto. Incredibile è dire poco.......
E' uno schifo totale :evil: :evil: :evil: :evil:
etzawane
20/09/2005, 16:56
Oremus
Certo che questi qua, se dio esiste, sono fottuti. Alla grande.
La Religione, il controllo assoluto della mente umana; la Proprietà, il controllo assoluto dei bisogni umani; e il Governo, il controllo assoluto del comportamento umano, sono la roccaforte della schiavitù umana e di tutti gli orrori che comporta. La Religione! Come domina la mente dell'uomo, come umilia e degrada la sua anima. Dio è tutto, l'uomo è nulla, dice la religione. Ma da quel nulla Dio ha creato un regno così dispotico, così tirannico, così crudele, così terribilmente esigente che niente altro che sconforto, lacrime e sangue hanno dominato il mondo da quando sono nati gli dei. L'Anarchia spinge l'uomo a ribellarsi contro questo mostro nero. Rompi i tuoi ceppi mentali, dice l'Anarchia all'uomo, perché fino a quando non riuscirai a pensare e giudicare da solo non potrai liberarti del dominio dell'oscurantismo, l'ostacolo maggiore a ogni forma di progresso.
Emma Goldman
Massimo il panaco
20/09/2005, 20:36
Emma Golman, ma per favore, non condivido niente di quello che ha detto, l'anarchia ovvero tutti contro tutti, bello un nuovo ordine di società civile bello proprio. Scusa il sarcasmo Tom ma per me sono freganacce :wink:
Emma Golman, ma per favore, non condivido niente di quello che ha detto, l'anarchia ovvero tutti contro tutti, bello un nuovo ordine di società civile bello proprio. Scusa il sarcasmo Tom ma per me sono freganacce :wink:
Invece adesso siamo tutti fratelli, eh? :wink:
macmariomario
21/09/2005, 06:27
Non sono un cattolico fervente, per cui come si diceva...non facciamo di tutta l'erba un fascio, ma certo che queste manovre discreditano parecchio i piani alti del Vaticano.
Proprio nel momento in cui dovrebbe essere + alto il loro appoggio per la pace............ :evil:
Che delusione.......anche se da sempre si sa' che certi personaggi manovrano il mondo.
Anche se non sempre condivido, mi fanno piacere quei prelati che si adoperano disinteressatamente per le tante questioni sociali che ci affliggono......ma i loro superiori spesso mi lasciano con l'amaro in bocca.
Ricordiamoci di S.Francesco, padre Pio e tanti esempi che dando fastidio non sono stati inizialmente accolti dalla Chiesa........speriamo per un migliore futuro. :wink:
Massimo il panaco
21/09/2005, 07:22
Emma Golman, ma per favore, non condivido niente di quello che ha detto, l'anarchia ovvero tutti contro tutti, bello un nuovo ordine di società civile bello proprio. Scusa il sarcasmo Tom ma per me sono freganacce :wink:
Invece adesso siamo tutti fratelli, eh? :wink:No, lo siamo sempre di meno e proprio perchè si pensa sempre troppo a noi stessi al nostro orticello :wink:
Emma Golman, ma per favore, non condivido niente di quello che ha detto, l'anarchia ovvero tutti contro tutti, bello un nuovo ordine di società civile bello proprio. Scusa il sarcasmo Tom ma per me sono freganacce :wink:
Invece adesso siamo tutti fratelli, eh? :wink:No, lo siamo sempre di meno e proprio perchè si pensa sempre troppo a noi stessi al nostro orticello :wink:
Frena frena frena.... :wink: chi ti ha detto che il mio pensiero individuale sia questo? Anche se un po' lunghetta ti riporto una citazione, e mica riguardo uno qualunque, anzi.....proprio riguardo all'"egoista" più demonizzato in assoluto (vedi anche le polemiche con Marx, Engels, Feuerbach, Bauer e compagnia cantante), nella convinzione che possa contribuire ad una maggior chiarezza e quindi base dialogica :wink: :wink: :wink:
Spesso si ritiene Stirner un asociale, un cantore dell'individuo in lotta contro tutto e tutti (vedi ad esempio G. Woodcock). In
realtà Stirner riconosce la socialità innata nell'uomo ed il bisogno dell'uomo di vivere con gli altri "la condizione originaria
dell'uomo non è l'isolamento o la solitudine, ma la vita sociale". Ma Stirner considera positivo l'associarsi per libera scelta,
mentre considera in modo negativo quelle società basate sulla costrizione, l'abitudine, società rigida e sacrali.
Per Stirner è normale e legittimo che nell'atto di associarsi si rinunci ad alcune libertà, ciò che Stirner non accetta è la limitazione della propria individualità cosa che si ritrova nello Stato e nella società rigida.
La differenza tra Stato ed Associazione non sta quindi nella limitazione della libertà, ma nel differente rapporto che si instaura tra l'individuo e le suddette forme sociali.
"L'una è una astrazione che esige la nostra adorazione in spirito e in verità, l'altra è una mia opera e una mia creazione" "Lo Stato soffoca l'individuo e lo possiede, mentre in una associazione è lui a possederla, In breve la società è sacra, l'associazione ti appartiene, la società si serve di te, mentre sei tu che ti servi dell'associazione".
Rispondendo ai suoi critici Stirner ha risposto anche a coloro che, in tempi successivi, hanno frainteso il suo pensiero: l'Egoismo" Stirneriano ha poco o nulla a che vedere con le attuali teorie "neo-liberiste" o dei fautori del cosiddetto "anarco-capitalismo"
"Nella concorrenza certamente ciascuno è solo. Ma quando forse un giorno la concorrenza scomparirà, perché si riconoscerà che l'azione comune è più profittevole dell'isolamento, non accadrà allora che ognuno sarà ugualmente egoista e alla ricerca del proprio utile?"
Secondo Stirner colui che non pensa ad altro che a sé è "un uomo che non conosce e non sa apprezzare nessuna delle gioie provenienti dall'interesse e dalla stima che si ha per gli altri" .
Stirner ha poi precisato che la sua polemica non è verso l'amore o l'altruismo ma verso "l'amore santo, non al pensiero, ma al pensiero santo, non è contro i socialisti, ma verso i socialisti santi". Esclude poi categoricamente ogni forma di dipendenza e schiavitù che nulla hanno a che vedere con la sua associazione degli egoisti.
"Sono forse realmente degli egoisti coloro che sono associati in un organismo in cui uno è schiavo o servo di un altro?...gli schiavi non hanno ricercato questa società per egoismo, ma essi sono nel loro cuore egoista contro queste 'belle associazioni'
". Queste non sono "associazioni di egoisti, ma società religiose", comunità "tenute in sano rispetto del diritto e della legge".
L'italia è sempre peggio, come si fa ad aver ancora la faccia tosta di depistare, mentire, nascondere, fare accordi, ecc ecc...
per coprire certe persone che andrebbero solo sparate e buttate in una cava??
criminali di guerra, grandi mafiosi, grandi banchieri e altri figli di animali non ancora scoperti da Piero Angela , la Chiesa dovrebbe vederli come la manifestazione del Demonio, invece li tratta come emissari del cielo.
che schifo
schifo completo
questa notizia non l'avevo mai sentita
che schifo
che siano maledetti
non può esistere nessuna ragione al mondo per parare il culo a certa gente, neanche la stronzata del perdono si può applicare a certi schifosi
scusate il linguaggio
Massimo il panaco
21/09/2005, 20:06
@ Tomcat
Quello che dice Stirner posso anche condividerlo alcune parti, meno dove parla delle limitazioni di libertà che non credo siano dovute dalle leggi ma da tiranni, se tutti la rispettassero la legge ci sarebbe bisogno di velox, divieti privacy e quant'altro?
L'associarsi per libera scelta ok, ma poi l'insieme come si gestisce? come si muove o progredisce? sempre nel bene comune e non del profitto se no si cade nell'egoismo .
:wink:
@ Tomcat
Quello che dice Stirner posso anche condividerlo alcune parti, meno dove parla delle limitazioni di libertà che non credo siano dovute dalle leggi ma da tiranni, se tutti la rispettassero la legge ci sarebbe bisogno di velox, divieti privacy e quant'altro?
L'associarsi per libera scelta ok, ma poi l'insieme come si gestisce? come si muove o progredisce? sempre nel bene comune e non del profitto se no si cade nell'egoismo .
:wink:
E se l'egoismo "sano" fosse invece il vaccino? :D :D :D :wink:
PS però, come hai constatato, siamo mica dei babau.... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Massimo il panaco
22/09/2005, 07:10
@ Tomcat
Quello che dice Stirner posso anche condividerlo alcune parti, meno dove parla delle limitazioni di libertà che non credo siano dovute dalle leggi ma da tiranni, se tutti la rispettassero la legge ci sarebbe bisogno di velox, divieti privacy e quant'altro?
L'associarsi per libera scelta ok, ma poi l'insieme come si gestisce? come si muove o progredisce? sempre nel bene comune e non del profitto se no si cade nell'egoismo .
:wink:
E se l'egoismo "sano" fosse invece il vaccino? :D :D :D :wink:
PS però, come hai constatato, siamo mica dei babau.... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:E' la parola egoismo che..... mantenerlo " sano " che.......
An fatti sei un micio micio :lol: :lol: :wink:
Il micio rincara la dose....miaooooooooooooo :lol: :lol: :lol:
"L'uomo egoisticamente buono è più felice di fare una cosa per il bene che questa
procura agli altri che di dispensarsene in vista di una soddisfazione immediata e del
tutto personale. Egli sa che è un grano seminato in buona terra e da cui raccoglierà
presto o tardi una spiga. L'egoismo è l'origine di ogni virtù"
J. Dejacque
etzawane
22/09/2005, 16:31
"L'uomo egoisticamente buono è più felice di fare una cosa per il bene che questa
procura agli altri che di dispensarsene in vista di una soddisfazione immediata e del
tutto personale. Egli sa che è un grano seminato in buona terra e da cui raccoglierà
presto o tardi una spiga. L'egoismo è l'origine di ogni virtù"
J. Dejacque
Questo è un ossimoro concettuale.
Una contraddizione di definizioni...
:wink:
"L'uomo egoisticamente buono è più felice di fare una cosa per il bene che questa
procura agli altri che di dispensarsene in vista di una soddisfazione immediata e del
tutto personale. Egli sa che è un grano seminato in buona terra e da cui raccoglierà
presto o tardi una spiga. L'egoismo è l'origine di ogni virtù"
J. Dejacque
Questo è un ossimoro concettuale.
Una contraddizione di definizioni...
:wink:
perché mai? lo avesse fatto, che so, henry ford, sarebbe stato osannato come oculato investimento.....anche da certa "sinistra" :twisted: :P 8)
etzawane
22/09/2005, 17:05
perché mai? lo avesse fatto, che so, henry ford, sarebbe stato osannato come oculato investimento.....anche da certa "sinistra" :twisted: :P 8)
:shock:
Quindi sei sulla lunghezza d'onda dei capitalisti illuminati
E con la maieutica abbiamo "scoperto", abbiamo tirato fuori, che il nostro Tomcat è un capitalista affamatore di proletari
:lol: :lol: :lol:
:wink:
PS: Il ragionamento su egoismo e bontà non fila, secondo me :wink:
perché mai? lo avesse fatto, che so, henry ford, sarebbe stato osannato come oculato investimento.....anche da certa "sinistra" :twisted: :P 8)
:shock:
Quindi sei sulla lunghezza d'onda dei capitalisti illuminati
E con la maieutica abbiamo "scoperto", abbiamo tirato fuori, che il nostro Tomcat è un capitalista affamatore di proletari
:lol: :lol: :lol:
:wink:
PS: Il ragionamento su egoismo e bontà non fila, secondo me :wink:
Io no....ho solo tanato (ed è stato facile) la sintonica vena borghese del socialismo scientifico :twisted: :twisted: :twisted: :P :P :P :lol: :lol: :lol:
PS: fosse questione di mera bontà sarei pienamente d'accordo con te :wink:
Powered by vBulletin® Version 4.2.2 Copyright © 2025 vBulletin Solutions, Inc. All rights reserved.