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LukeDuke
25/10/2005, 17:31
http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=303
che bell'esempio.... :shock: :shock:
LukeDuke
25/10/2005, 17:37
simile a questa nella tipologia...
http://www.swissinfo.org/sit/swissinfo.html?siteSect=143&sid=6184182&cKey=1130063176000
:roll: :roll:
Amsicora
25/10/2005, 17:46
http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=303
che bell'esempio.... :shock: :shock:
Dovrei stupirmi, ma non lo faccio, perchè è diventata prassi da parte dei cattolici non laici cercare di imporre il loro pensiero e cercare di chiudere la bocca a chi eventualmente la pensa diversamente..
Normale amministrazione anche il fatto che poi neghino l'evidenza dei fatti e passino poi addirittura alle vie legali, per cosa poi vorrei davvero saperlo :roll:
LukeDuke
25/10/2005, 17:51
again
SIENA — Una bordata di fischi, seguiti dal coro «vergogna, vergogna» ha salutato il presidente del Senato Marcello Pera alle 17,55 mentre faceva ingresso, stringendo la moglie per mano e protetto da un imponente servizio di sicurezza al Santa Maria della Scala in occasione della presentazione del volume del Pontefice «L'Europa di Benedetto nella crisi delle culture». Stessi fischi, stessi cori quando, alle 20,15 ha lasciato il complesso museale per fare rientro a Roma circondato da una quantità di forze dell'ordine in divisa, anche con manganelli e caschi, molti in borghese, più numerose degli studenti stessi rimasti dietro una transenna ad urlare la loro rabbia (a loro si è unita anche un'anziana senese con un megafono). Non c'è stato, dunque, il Ruini-bis, niente striscioni nella chiesa-gioiello della Santissima Annunziata delle “Farfalle Rosse” (solo uno fuori con su scritto «Pera cardinale, Ruini deputato, libera chiesa in libero Stato»), come avvenne invece in occasione della consegna del premio della Fondazione Liberal al presidente della Cei. Ma la contestazione è stata dura. Decisa, seppure non violenta. E annunciata. Preceduta da un corteo composto da oltre un centinaio di studenti con cartelli che spaziavano dal «Libera cultura, la Moratti in questura», «Sono un meticcio e me ne vanto». Pera, dopo il saluto alle autorità in prefettura, li ha guardati senza proferire parola, prendendo posto in una sala gremita. Poi il saluto del rettore Piero Tosi nonché presidente della Crui che parla di «sede più che degna» dopo le polemiche sullo spostamento della presentazione del libro dall'aula magna dell'università occupata dagli studenti antiMoratti al Santa Maria. Dialogo e tolleranza sono i temi corposi. Mentre parla il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del pontificio consiglio della giustizia e della pace, uno studente che faceva parte del piccolo gruppo di giovani ammessi all'interno della chiesa, viene accompagnato fuori dalla sala dal servizio d'ordine. Rientra pochi minuti dopo e più tardi si saprà che indossava una maglietta con la scritta del padre della costituzione americana Thomas Jefferson: «E' solo l'errore che ha bisogno del sostegno dell'autorità. La verità può reggersi da sé». Il questore, nel frattempo, vieta per motivi di sicurezza l'ingresso ad un altro gruppo di studenti, in parte autorizzati. Pera parla 35 minuti, viene applaudito cinque volte e un paio mentre risponde ai rappresentanti degli studenti ammessi che gli rivolgono alcune domande e gli consegnano un documento per il ministro Moratti. Ed oggi i sindacati, con l'appoggio della sinistra è mobilitata in piazza contro la riforma Moratti che arriva al voto alla Camera dei deputati.
(martedì 25 ottobre 2005)
PS: spero non fosse la maglietta la causa dell'espulsione.... :? :?
LukeDuke
25/10/2005, 18:02
23/10/05 - Vescovi-Carabinieri. Comunicato di NO GOD.
Fra le 50 proposizioni approvate dal Sinodo dei vescovi appena terminato, che saranno promulgate con apposito documento di Benedetto 16, ce ne è una particolarmente inquietante. E' quella che intima ai politici di non approvare leggi che contrastino con la morale imposta dalla Chiesa cattolica ed ordina ai vescovi-carabinieri di vigilare che si attengano agli ordini. E' facile prevedere che questo compito di vigilanza sarà assunto nel nostro Paese dalla Digos Episcopale che si avvarrà di personale specializzato pagato con l'ottopermille cui spetterà il compito di tampinare Prodi per controllare che non si pronunci e non voti a favore dei pacs, e di pedinare Casini per controllare che non si infili di nascosto in qualche chiesa per fare la comunione, proibita a chi vive nel peccato. Nessun particolare controllo per Marcello Pera che, dopo essere stato folgorato da Ratzinger sulla Via di Norcia, pare ormai avviato alla santità.
Giulio C.Vallocchia, Presidente di NO GO - Atei per la Laicità degli Stati.
22/10/05 - Crocifissi al posto della bandiera nazionale. Comunicato di NO GOD.
Crocifissi obbligatoriamente piantati a martellate sulla testa di tutti i cittadini. E' questa la strada imboccata dal ministro Matteoli che ha sostenuto l'acquisto e l'affissione obbligatoria di crocifissi in tutte le stanze del Ministero dell'Ambiente. La deriva clericale che travolge il nostro Paese si arricchisce ora con i metodi applicati in Afghanistan dai talibani. Povero Cristo, che presto avrà bisogno dei carabinieri per essere appeso nei pubblici edifici al posto della bandiera nazionale o del tradizionale simbolo dell' Italia turrita. Eppure il Concordato del 1984 aveva definitivamente cancellato, con il completo accordo del Vaticano, la religione cattolica come "religione dello Stato", ma dopo che il papa Ratzinger due mesi fa ha perentoriamente chiesto che il crocifisso venga ostentato anche nei pubblici edifici i ministri vaticaliani si sono subito affrettati ad eseguire l'ordine.
Giulio C.Vallochia, Presidente di NO GOD - Atei per la Laicità degli Stati
luke_magic
25/10/2005, 18:17
:shock:
Oggi nulla può turbarmi, nemmeno questa overdose di idiozia purissima :angels_005:
ma da domani......
:evil_003: :evil_003: :evil_003:
Oggi nulla può turbarmi, nemmeno questa overdose di idiozia purissima :angels_005:
ma da domani......
:evil_003: :evil_003: :evil_003:
Quoto
il farsi meno seghe mentali potrebbe portare ad una visione più nitida del futuro?
Non so...credo dipenda dalla qualità delle lame..... :wink:
mah... secondo mè non dipende dalle lame.... ma dal manico :wink:
stasera sei fastidioso come un pinocchio in crisi di coscienza negli slip :twisted: :lol: :lol: :lol:
Tomcat...odiarti è come un cono gelato... finchè ti sgocciola tra le mani lo odi...ma tutto sommato lo :mrgreen: apprezzi... :mrgreen:
sai dove te lo schiafferei? :twisted: :lol: :lol: :lol:
non voglio immaginare... (capisci il mio imbarazzo vero???? :oops: :oops: :oops: ) :wink: :wink:
ooohhh, sappiamo tutti che sei un'educanda.... :twisted: :lol: :wink:
non voglio immaginare... (capisci il mio imbarazzo vero???? :oops: :oops: :oops: ) :wink: :wink:
ooohhh, sappiamo tutti che sei un'educanda.... :twisted: :lol: :wink: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
pazze! :mrgreen:
guardona! :mrgreen: :mrgreen:mi piace guardare :mrgreen:
LukeDuke
26/10/2005, 11:16
La sfida di Sarkozy alla laicità dellaFrancia «Cambiamo la legge»
Il ministro degli Interni: «Voto agli stranieri e finanziamenti religiosi». No di Chirac e Villepin: «Principi sacri».
• da Corriere della Sera del 25 ottobre 2005, pag. 16
di Massimo Nava
Se la lotta politica mette in discussione anche l'identità di un Paese significa che il modello è davvero in crisi o che la lotta è davvero esasperata. E’ di questi giorni l'ennesimo contrasto fra i tre principali responsabili della Repubblica francese, il presidente Chirac, il premier de Villepin e il vicepremier e ministro degli Interni, Sarkozy. In pratica due (Chirac e de Villepin) contro uno (Sarkozy), in quella che Le Monde ha definito «la triste commedia del potere» che rischia di terminare soltanto con le presidenziali del 2007, quando terminerà la guerra di successione all'interno della destra.
Un'occasione celebrativa (il centenario della legge del 1905 sulla separazione della Chiesa dallo Stato) ha offerto materia di discussione sull'applicazione più recente, la legge del 2003 che proibisce l'ostentazione dei simboli religiosi nelle scuole pubbliche (più nota come legge contro il velo islamico), e più in generale sulla pietra angolare della République: il principio della laicità, da cui derivano anche concetti e buoni propositi sull'integrazione sociale.
A due anni dall'entrata in vigore, i risultati sono positivi. I casi di contestazione sono poche centinaia, gli allievi espulsi poche decine e i simboli religiosi sono praticamente scomparsi dal panorama educativo. Ma la legge non ha potuto rispondere a questioni più complesse: l'integrazione delle periferie, la discriminazione dei giovani di origini straniera nella carriera scolastica e sui luoghi di lavoro, la deriva religiosa e identitaria di comunità etniche e di immigrati. Le diverse rappresentanze religiose (dai musulmani agli ebrei, dai cattolici ai protestanti) hanno accettato o subito la legge ma non nascondono ai poteri pubblici problemi irrisolti o non regolamentati.
Per questo, Sarkozy, che è anche ministro per gli Affari religiosi, ha istituito una «commissione giuridica di esperti» sulla materia. Essendo note fin dall'inizio le sue perplessità sulla
legge, l'iniziativa è apparsa a Chirac e a de Villepin come un pronunciamento a favore della revisione della legge stessa. Presidente e primo ministro si sono affrettati a riaffermare il provvedimento. Il contrasto evidenzia lo scontro più vasto su due concezioni della società, dello Stato, del modello economico e sociale. Chirac e il suo delfino de Viliepin propendono per un «maquillage» della tradizione gollista e repubblicana che non metta in discussione i sacri principi. Sarkozy propone una strategia di rottura.
La sfida coinvolge una certa idea della Francia. Per Sarkozy, la religione è un capitolo dell'integrazione ed è necessario attualizzare il principio della laicità. Propone ad esempio forme di finanziamento per la costruzione di moschee e la formazione dei rappresentanti del culto. L'integrazione, secondo Sarkozy, fallisce perche intere comunità rafforzano la loro identità religiosa ed etnica. Una certa idea della Francia, per il figlio di immigrati, significa «non considerare normale che le nostre élites si assomiglino e che, a parte Zidane, i giovani immigrati non possano identificarsi in dirigenti d'impresa e alti funzionari».
Ieri il ministro ha rilanciato le sue proposte in materia d'immigrazione clandestina, lotta alla criminalità e integrazione sociale. Linea dura contro l'illegalità, ma anche «discriminazione positiva» e diritto di voto (alle municipali) per gli stranieri in situazione regolare. In sintesi, musica un po' anglosassone, che è cacofonica per la coppia Chirac—de Villepin. L'unico momento in cui vanno d'accordo i politici francesi, Sarkozy compreso, è quando si tratta di difendere l'agricoltura da Bruxelles e le imprese nazionali dalla mondializzazione. Allora il «patriottismo» economico, gollista o liberista, torna ad essere un tratto distintivo. Persino a sinistra.
26/10/05 - "Gott uber alles", un virus più pericoloso di quello dei polli. Comunicato di NO GOD.
Il virus religioso "gott uber alles", creato da un geniale ricercatore tedesco nel laboratorio segreto del Santo Uffizio, aggredisce anche la laica Francia dopo aver contaminato l'Italia priva da sempre delle necessarie difese immunitarie giuridiche e culturali. Infettato il ministro Sarkozy (nomen omen visto che designa anche un sarcoma) la grave patologia rischia di abbattere il baluardo della laicità istituito in Francia con una lungimirante Legge del 1905. Sarkozy, ministro dell'interno francese ed aspirante erede di Chirac, intende aprire le porte dello stato alle religioni che, grazie a quella legge centenaria, godevano di tutti i diritti meno quello di potersi definire "di Stato". Se vince la linea Sarkozy, duramente contrastata da Chirac e de Villepin, la Francia diventerà il primo paese del mondo occidentale in cui la democrazia sarà contrassegnata dalla multi-teocrazia. Prevediamo l'abbattimento della "Marianna", l'ideale figura simbolo della Repubblica, sostituita da una cornucopia di crocifissi, menorah, mezzelune e simbologie religiose varie che preluderanno fatalmente ad una sanguinosa guerra delle religioni , una contro l'altra e tutte contro tutte. Infatti nessun sistema religioso ammette il "relativismo" ma solo la propria assoluta e immodificabile verità aggravata dal fatto che le immaginarie divinità, a cui alcuni di quei sistemi di potere si ispirano, hanno ordinato non solo di diffonderne la fede ma addirittura di imporla con ogni mezzo.
Giulio C.Vallocchia, Presidente di NO GOD - Atei per la laicità degli Stati
Qua se certe gente non ci sbrighiamo a mandarla a casa o a metterla al loro posto ( ci siamo capiti... ) ci troveremo divisi in contee o feudi, ognuno col suo bel cardinale e col suo nobile vassallo a capo di tutto: e poi faremo i fazeristi del ducato di Nordest, i fazeristi del granducato di Nordovest, i fazeristi del Sacro Romano Impero e i fazeristi del regno di sicilia!
il resto del mondo cerca di andare avanti, e noi invece andiamo sempre più indietro......
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