Michael Dee
13/11/2005, 19:34
DOCUMENTAZIONE UTILE
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L'autoriduzione del pedaggio autostradale
Riccardo Forte
Cos'è e come si fa
AUTORIDUZIONE DEL PEDAGGIO AUTOSTRADALE
Cos’è e come si fa
Si tratta di un’operazione semplice e del tutto lecita, che ha il fine di arrecare dei disagi alle concessionarie autostradali in maniera regolare ed esplicita, dichiarando chiaramente il motivo ed il fine di questa forma di protesta. L’eventualità del mancato o parziale pagamento del pedaggio è prevista dal regolamento di servizio: a chiunque infatti può accadere, per una quantità di ragioni, di trovarsi nell’impossibilità materiale di pagare il pedaggio. La ragione più banale è lo smarrimento del denaro. Quando si verifica un caso del genere, il casellante redige un rapporto (Rapporto di Mancato Pagamento Pedaggio) nel quale indica giorno, ora, stazione di entrata e di uscita, targa e modello del veicolo e generalità del conducente, oltre all’ammontare del pedaggio non pagato. L’utente ha 15 giorni di tempo per saldare il debito senza ulteriori aggravi, tramite bollettino postale o direttamente ad uno dei molti sportelli “Punto blu” esistenti presso le stazioni di pedaggio.
L’autoriduzione consiste nel pagamento del 20% (eventualmente arrotondato per eccesso) della somma effettivamente dovuta. L’intenzione di pagare solo una parte del pedaggio deve essere comunicata al casellante all’atto della consegna del tagliando, chiedendogli di redigere il Rapporto di Mancato Pagamento Pedaggio, sul quale dovrà essere indicata la somma dovuta, quella effettivamente pagata e, quindi, la differenza da riscuotere. Si dovrà anche chiedere che venga specificato il motivo del pagamento incompleto, che non dovrà essere (come talvolta accade) “sprovvisto di denaro”, bensì “l’utente aderisce alla protesta del Coordinamento Motociclisti e rifiuta di pagare l’intero pedaggio richiesto in quanto non proporzionato al servizio”. Non è importante che venga citata esattamente la stessa frase, purché sia chiaro il senso. Tutta l’operazione richiede, normalmente, non più di cinque minuti. Talvolta può capitare che il casellante non sappia come procedere o non ne abbia voglia e perciò cercherà di dissuadere l’utente in vari modi (“è inutile, tanto poi dovrai pagare lo stesso”, “invece di pagare una parte, non pagare affatto, tanto dovrai pagare dopo”, “se non vuoi pagare, non prendere l’autostrada”, eccetera). In questi casi, è bene ricordare (a se stessi ed al casellante) che non può rifiutarsi di redigere il Rapporto, né di ricevere un pagamento parziale. Quindi: sfoderare un bel sorriso, rimanere calmi ed insistere educatamente, mostrandosi collaborativi. Con la cortesia si risolve sempre tutto presto e bene.
Una volta effettuata questa non difficile operazione, bisogna decidere cosa fare dopo. Le scelte sono due: pagare entro i quindici giorni successivi o non pagare affatto ed attendere gli eventi. Nel primo caso, una volta saldato il debito, la questione sarà chiusa. Resterà comunque traccia della protesta e del disagio arrecato agli uffici contabili della concessionaria. Può sembrare poca cosa, ma se tale pratica fosse eseguita migliaia di volte all’anno, il disagio di cui parliamo si trasformerebbe in un serio problema amministrativo.
Se si è dotati di animo particolarmente malvagio, il saldo si può suddividere in più versamenti, ciascuno di importo diverso, da farsi ovviamente in giorni diversi. Per esempio:
Pedaggio dovuto = 25 euro;
Pedaggio pagato al casello (20%) = 5 euro;
Residuo (da saldare entro 15 gg.) = 20 euro;
primo versamento: 8 euro; secondo versamento: 6,50 euro; terzo versamento: 5,50 euro. Da un punto di vista economico non è un’operazione conveniente, ma se l’obiettivo è quello di divertirsi (abbiamo premesso che bisogna essere malvagi di animo, per fare questo) è anche giusto che si paghi qualcosa.
Se invece si decide di non pagare, dopo qualche mese arriverà un sollecito di pagamento da parte della concessionaria, generalmente accompagnato da un bollettino postale. Ignorando questo sollecito, è probabile che ne arrivi un secondo dopo qualche tempo. Se anche questo viene ignorato, possono accadere varie cose: la concessionaria ritiene antieconomico procedere oltre e rinuncia ad ogni altro tentativo di recupero; altrimenti, la pratica viene affidata ad una società di recupero crediti (NIVI Credit), che tenterà di ottenere il pagamento di quanto dovuto minacciando l’addebito di spese ed il ricorso alle vie legali; in altri casi l’incarico viene assegnato ad un notaio o ad uno studio legale, che agiranno più o meno come la società di recupero crediti; raramente (per via dell’esiguità delle somme da riscuotere) la concessionaria si rivolge direttamente al tribunale civile, che emette un'ingiunzione per la somma non pagata.Contro l'ingiunzione si può fare ricorso avanti il Giudice di Pace competente per territorio (la zona di competenza è la stessa del tribunale). In questo caso, se necessario, il CM fornirà l’assistenza legale.
In tutti i casi, il saldo (prima che venga istruita un’azione legale) della somma inizialmente dovuta estingue il debito ed impedisce ulteriori azioni. .
Per ogni ulteriore chiarimento, inviare una email a legale@cmfem.it e forte@cmfem.it.
Gli altri articoli della sezione
Da http://www.cmfem.it/
:wink:
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L'autoriduzione del pedaggio autostradale
Riccardo Forte
Cos'è e come si fa
AUTORIDUZIONE DEL PEDAGGIO AUTOSTRADALE
Cos’è e come si fa
Si tratta di un’operazione semplice e del tutto lecita, che ha il fine di arrecare dei disagi alle concessionarie autostradali in maniera regolare ed esplicita, dichiarando chiaramente il motivo ed il fine di questa forma di protesta. L’eventualità del mancato o parziale pagamento del pedaggio è prevista dal regolamento di servizio: a chiunque infatti può accadere, per una quantità di ragioni, di trovarsi nell’impossibilità materiale di pagare il pedaggio. La ragione più banale è lo smarrimento del denaro. Quando si verifica un caso del genere, il casellante redige un rapporto (Rapporto di Mancato Pagamento Pedaggio) nel quale indica giorno, ora, stazione di entrata e di uscita, targa e modello del veicolo e generalità del conducente, oltre all’ammontare del pedaggio non pagato. L’utente ha 15 giorni di tempo per saldare il debito senza ulteriori aggravi, tramite bollettino postale o direttamente ad uno dei molti sportelli “Punto blu” esistenti presso le stazioni di pedaggio.
L’autoriduzione consiste nel pagamento del 20% (eventualmente arrotondato per eccesso) della somma effettivamente dovuta. L’intenzione di pagare solo una parte del pedaggio deve essere comunicata al casellante all’atto della consegna del tagliando, chiedendogli di redigere il Rapporto di Mancato Pagamento Pedaggio, sul quale dovrà essere indicata la somma dovuta, quella effettivamente pagata e, quindi, la differenza da riscuotere. Si dovrà anche chiedere che venga specificato il motivo del pagamento incompleto, che non dovrà essere (come talvolta accade) “sprovvisto di denaro”, bensì “l’utente aderisce alla protesta del Coordinamento Motociclisti e rifiuta di pagare l’intero pedaggio richiesto in quanto non proporzionato al servizio”. Non è importante che venga citata esattamente la stessa frase, purché sia chiaro il senso. Tutta l’operazione richiede, normalmente, non più di cinque minuti. Talvolta può capitare che il casellante non sappia come procedere o non ne abbia voglia e perciò cercherà di dissuadere l’utente in vari modi (“è inutile, tanto poi dovrai pagare lo stesso”, “invece di pagare una parte, non pagare affatto, tanto dovrai pagare dopo”, “se non vuoi pagare, non prendere l’autostrada”, eccetera). In questi casi, è bene ricordare (a se stessi ed al casellante) che non può rifiutarsi di redigere il Rapporto, né di ricevere un pagamento parziale. Quindi: sfoderare un bel sorriso, rimanere calmi ed insistere educatamente, mostrandosi collaborativi. Con la cortesia si risolve sempre tutto presto e bene.
Una volta effettuata questa non difficile operazione, bisogna decidere cosa fare dopo. Le scelte sono due: pagare entro i quindici giorni successivi o non pagare affatto ed attendere gli eventi. Nel primo caso, una volta saldato il debito, la questione sarà chiusa. Resterà comunque traccia della protesta e del disagio arrecato agli uffici contabili della concessionaria. Può sembrare poca cosa, ma se tale pratica fosse eseguita migliaia di volte all’anno, il disagio di cui parliamo si trasformerebbe in un serio problema amministrativo.
Se si è dotati di animo particolarmente malvagio, il saldo si può suddividere in più versamenti, ciascuno di importo diverso, da farsi ovviamente in giorni diversi. Per esempio:
Pedaggio dovuto = 25 euro;
Pedaggio pagato al casello (20%) = 5 euro;
Residuo (da saldare entro 15 gg.) = 20 euro;
primo versamento: 8 euro; secondo versamento: 6,50 euro; terzo versamento: 5,50 euro. Da un punto di vista economico non è un’operazione conveniente, ma se l’obiettivo è quello di divertirsi (abbiamo premesso che bisogna essere malvagi di animo, per fare questo) è anche giusto che si paghi qualcosa.
Se invece si decide di non pagare, dopo qualche mese arriverà un sollecito di pagamento da parte della concessionaria, generalmente accompagnato da un bollettino postale. Ignorando questo sollecito, è probabile che ne arrivi un secondo dopo qualche tempo. Se anche questo viene ignorato, possono accadere varie cose: la concessionaria ritiene antieconomico procedere oltre e rinuncia ad ogni altro tentativo di recupero; altrimenti, la pratica viene affidata ad una società di recupero crediti (NIVI Credit), che tenterà di ottenere il pagamento di quanto dovuto minacciando l’addebito di spese ed il ricorso alle vie legali; in altri casi l’incarico viene assegnato ad un notaio o ad uno studio legale, che agiranno più o meno come la società di recupero crediti; raramente (per via dell’esiguità delle somme da riscuotere) la concessionaria si rivolge direttamente al tribunale civile, che emette un'ingiunzione per la somma non pagata.Contro l'ingiunzione si può fare ricorso avanti il Giudice di Pace competente per territorio (la zona di competenza è la stessa del tribunale). In questo caso, se necessario, il CM fornirà l’assistenza legale.
In tutti i casi, il saldo (prima che venga istruita un’azione legale) della somma inizialmente dovuta estingue il debito ed impedisce ulteriori azioni. .
Per ogni ulteriore chiarimento, inviare una email a legale@cmfem.it e forte@cmfem.it.
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:wink: