Opellulo
06/03/2006, 15:39
In attesa della versione occidentale (che uscirà entro aprile) ho avuto modo di dare un'occhiata alla versione giapponese e questa è una breve recensione di questo titolo tanto atteso.
La prima occhiata al gioco è entusiasmante: come da tradizione Gran Turismo una bella presentazione è di preludio alle varie modalità: arcade, carriera, multiplayer, galleria replay e i soliti menù di configurazione. Ovvio che la parte del leone spetta alla modalità Carriera e qui si cominicano a notare le prime differenze con GT.
Contrariamente al suo predecessore infatti il menù di carriera è abbastanza stringato e comprende le seguenti opzioni: Patenti, Sfida, Gara, Giro Libero, Replay, Garage e Vestiario; se alcune sono ovvie già dal nome qualche altra opzione va spiegata. Cominciamo dalle patenti: sono 4, da Esordiente a Super ed ognuna si compone di 10 prove, portandole a termine con successo si sbloccano via via nuovi mezzi sempre più potenti contro i quali gareggiare nella modalità sfida. Quest'ultima è la più importante differenza con GT: infatti per acquisire nuovi mezzi non esistono "denari" di alcun genere ma semplicemente si sceglie una moto tra quelle a disposizione e la si sfida in una gara uno contro uno. Scopo della corsa è partire da uno svantaggio variabile dai 5 ai 20 secondi, superarla e rimanere in testa per almeno 10 secondi. In caso di successo la moto appena vinta verrà consegnata al garage, tutto molto più rapido; anche troppo, considerando il fatto che acquisire tutte le patenti richiede neanche due ore e una tipica sfida per acquisire una moto raramente supera i 3 minuti.
Una volta costruito un parco moto degno di nome si può passare alle gare e qui ecco la seconda delusione: sono solo 21, 10 campionati e 11 trofei a gara singola; per di più solo 4 gare sono destinate ai modelli commerciali, le altre richiedono moto da pista, con un tale ben di Dio a disposizione non si capisce proprio perchè proporre una sfida tanto breve.
Fortunatamente una volta in sella le cose cominciano a cambiare: la grafica è ovviamente di altissimo livello, con tanto di luci ed ombre dinamiche; una gradita aggiunta è anche il cruscotto virtuale esattamente identico a quello della moto reale e dotato persino di indicatori analogici interattivi. Il sonoro è un po' più deboluccio: le tracce musicali agiscono di sfondo senza rimanere troppo impresse e i rombi delle moto sebbene riconoscibili sembrano un po' troppo "ovattati" e standardizzati (quantomeno la differenza tra bicilindriche, quadricilindriche e due tempi rimane sempre facilmente riconoscibile).
Arriviamo ora al vero cuore del gioco, il sistema di guida: purtroppo non sono tutte rose e fiori... Se infatti in un primo momento guidare una Gixxer o una RX-10 mette un po' di soggezione e costringe a qualche bacetto all'asfalto; una volta capito il sistema si riescono a controllare anche i bolidi più impressionanti senza troppo sforzo. Spalancando il gas o inchiodando i freni a metà curva non si innesca nulla di preoccupante ed anche mezzi non propriamente performanti come V-Max o Burgman si esibiscono in angoli di piega francamente un po' poco credibili. Chiariamoci: la differenza tra una 250 da GP e un T-Max si sentono (e ci mancherebbe altro!) però anche non variando di molto la guida tra i due mezzi si riescono ad ottenere risultati da primo posto. Non so se questo è da imputare anche a qualche "aiuto di guida" attivato, ma con la mia superficiale conoscenza del giapponese non ho comunque trovato una opzione del genere. Le gare di per se poi presentano alcune note davvero stonate: la prima è la partenza che in tutte le gare è lanciata, la seconda dal numero degli avversari (scesi a 3 a causa nel superiore numero di poligoni delle moto rispetto alle auto) la terza dall'intelligenza artificiale, raramente in grado di impensierire (la vera difficoltà è la familiarità che si ha sul circuito in cui si gareggia); insomma spesso per vincere la gara basta rimanere in pista...
Altra delusione è il menù dello "stile di guida": se infatti in un primo momento si cambia guida al cambiare di ogni moto o cercando di adattarlo al proprio con l'andare del tempo si lascia perdere anche questa opzione dato che si riesce a guidare senza troppi problemi anche una moto da pista con stile motard (come fanno quasi normalmente i piloti della CPU), insomma le differenze sono molto poco avvertibili se si escludono i movimenti del pilota durante i replay. Fortunatamente il set-up della moto è molto più curato: sebbene siano pochi gli elementi da variare (sospensioni, gomme, scarichi, freni e cambio) il loro effetto finale incide in maniera significativa ed anzi è necessario per superare alcune gare storicamente "talloni d'achille" della serie GT (come le gare in ovale).
Una simpatica aggiunta è il menù del vestiario con ben 4 combinazioni da memorizzare per personalizzare il proprio pilota: 2 da pista e 2 casual quasi tutte con il realtivo licensing (ho trovato persino la mia tuta Spidi). Si ottengono nuovi pezzi vincendo le patenti con una buona votazione, portando a termine gare perfette (senza toccare nè erba nè altri piloti) o vincendo alcuni campionati. Purtroppo non c'è tale varietà nelle colorazioni delle moto la maggior parte delle quali è disponibile solo in un unica versione cromatica.
Altra cosa che personalmente ho trovato brutta è il fatto che quasi tutte le moto da pista sono inventate: non si tratta dei rispettivi modelli Superbike, superstock o superquellochevipare ma solo di moto modificate con una generica dicitura "Versione Tourist Trophy", notabili eccezioni sono la Honda Morywaki, la Yamaha Seven Stars e la Ducati 999 Fila... Per il resto permane la sensazione di star guidando una moto "tarocca".
Concludendo: Tourist Trophy è certamente il miglior gioco di guida motociclistica sul mercato; ma questo anche perchè non c'è molta concorrenza sul piatto. Purtroppo però svariate pecche denunciano una realizzazione frettolosa (sembra che sia stato sviluppato in soli 4 mesi) così ogni tanto si ha la sensazione di star giocando ad un MOD per Gran Turismo piuttosto che un titolo a se stante.
PS Una notiziola triste: non c'è nessuna Fazer! Ma questo perchè il parco moto è basato su quello in voga in Giappone (mancano anche altre hit nostrane come Monster, Hornet e Bandit) per quest'ultimo punto almeno c'è da sperare che i 6 mesi di differenza tra l'uscita giapponese e quella europea possano rimediare.
La prima occhiata al gioco è entusiasmante: come da tradizione Gran Turismo una bella presentazione è di preludio alle varie modalità: arcade, carriera, multiplayer, galleria replay e i soliti menù di configurazione. Ovvio che la parte del leone spetta alla modalità Carriera e qui si cominicano a notare le prime differenze con GT.
Contrariamente al suo predecessore infatti il menù di carriera è abbastanza stringato e comprende le seguenti opzioni: Patenti, Sfida, Gara, Giro Libero, Replay, Garage e Vestiario; se alcune sono ovvie già dal nome qualche altra opzione va spiegata. Cominciamo dalle patenti: sono 4, da Esordiente a Super ed ognuna si compone di 10 prove, portandole a termine con successo si sbloccano via via nuovi mezzi sempre più potenti contro i quali gareggiare nella modalità sfida. Quest'ultima è la più importante differenza con GT: infatti per acquisire nuovi mezzi non esistono "denari" di alcun genere ma semplicemente si sceglie una moto tra quelle a disposizione e la si sfida in una gara uno contro uno. Scopo della corsa è partire da uno svantaggio variabile dai 5 ai 20 secondi, superarla e rimanere in testa per almeno 10 secondi. In caso di successo la moto appena vinta verrà consegnata al garage, tutto molto più rapido; anche troppo, considerando il fatto che acquisire tutte le patenti richiede neanche due ore e una tipica sfida per acquisire una moto raramente supera i 3 minuti.
Una volta costruito un parco moto degno di nome si può passare alle gare e qui ecco la seconda delusione: sono solo 21, 10 campionati e 11 trofei a gara singola; per di più solo 4 gare sono destinate ai modelli commerciali, le altre richiedono moto da pista, con un tale ben di Dio a disposizione non si capisce proprio perchè proporre una sfida tanto breve.
Fortunatamente una volta in sella le cose cominciano a cambiare: la grafica è ovviamente di altissimo livello, con tanto di luci ed ombre dinamiche; una gradita aggiunta è anche il cruscotto virtuale esattamente identico a quello della moto reale e dotato persino di indicatori analogici interattivi. Il sonoro è un po' più deboluccio: le tracce musicali agiscono di sfondo senza rimanere troppo impresse e i rombi delle moto sebbene riconoscibili sembrano un po' troppo "ovattati" e standardizzati (quantomeno la differenza tra bicilindriche, quadricilindriche e due tempi rimane sempre facilmente riconoscibile).
Arriviamo ora al vero cuore del gioco, il sistema di guida: purtroppo non sono tutte rose e fiori... Se infatti in un primo momento guidare una Gixxer o una RX-10 mette un po' di soggezione e costringe a qualche bacetto all'asfalto; una volta capito il sistema si riescono a controllare anche i bolidi più impressionanti senza troppo sforzo. Spalancando il gas o inchiodando i freni a metà curva non si innesca nulla di preoccupante ed anche mezzi non propriamente performanti come V-Max o Burgman si esibiscono in angoli di piega francamente un po' poco credibili. Chiariamoci: la differenza tra una 250 da GP e un T-Max si sentono (e ci mancherebbe altro!) però anche non variando di molto la guida tra i due mezzi si riescono ad ottenere risultati da primo posto. Non so se questo è da imputare anche a qualche "aiuto di guida" attivato, ma con la mia superficiale conoscenza del giapponese non ho comunque trovato una opzione del genere. Le gare di per se poi presentano alcune note davvero stonate: la prima è la partenza che in tutte le gare è lanciata, la seconda dal numero degli avversari (scesi a 3 a causa nel superiore numero di poligoni delle moto rispetto alle auto) la terza dall'intelligenza artificiale, raramente in grado di impensierire (la vera difficoltà è la familiarità che si ha sul circuito in cui si gareggia); insomma spesso per vincere la gara basta rimanere in pista...
Altra delusione è il menù dello "stile di guida": se infatti in un primo momento si cambia guida al cambiare di ogni moto o cercando di adattarlo al proprio con l'andare del tempo si lascia perdere anche questa opzione dato che si riesce a guidare senza troppi problemi anche una moto da pista con stile motard (come fanno quasi normalmente i piloti della CPU), insomma le differenze sono molto poco avvertibili se si escludono i movimenti del pilota durante i replay. Fortunatamente il set-up della moto è molto più curato: sebbene siano pochi gli elementi da variare (sospensioni, gomme, scarichi, freni e cambio) il loro effetto finale incide in maniera significativa ed anzi è necessario per superare alcune gare storicamente "talloni d'achille" della serie GT (come le gare in ovale).
Una simpatica aggiunta è il menù del vestiario con ben 4 combinazioni da memorizzare per personalizzare il proprio pilota: 2 da pista e 2 casual quasi tutte con il realtivo licensing (ho trovato persino la mia tuta Spidi). Si ottengono nuovi pezzi vincendo le patenti con una buona votazione, portando a termine gare perfette (senza toccare nè erba nè altri piloti) o vincendo alcuni campionati. Purtroppo non c'è tale varietà nelle colorazioni delle moto la maggior parte delle quali è disponibile solo in un unica versione cromatica.
Altra cosa che personalmente ho trovato brutta è il fatto che quasi tutte le moto da pista sono inventate: non si tratta dei rispettivi modelli Superbike, superstock o superquellochevipare ma solo di moto modificate con una generica dicitura "Versione Tourist Trophy", notabili eccezioni sono la Honda Morywaki, la Yamaha Seven Stars e la Ducati 999 Fila... Per il resto permane la sensazione di star guidando una moto "tarocca".
Concludendo: Tourist Trophy è certamente il miglior gioco di guida motociclistica sul mercato; ma questo anche perchè non c'è molta concorrenza sul piatto. Purtroppo però svariate pecche denunciano una realizzazione frettolosa (sembra che sia stato sviluppato in soli 4 mesi) così ogni tanto si ha la sensazione di star giocando ad un MOD per Gran Turismo piuttosto che un titolo a se stante.
PS Una notiziola triste: non c'è nessuna Fazer! Ma questo perchè il parco moto è basato su quello in voga in Giappone (mancano anche altre hit nostrane come Monster, Hornet e Bandit) per quest'ultimo punto almeno c'è da sperare che i 6 mesi di differenza tra l'uscita giapponese e quella europea possano rimediare.