Smilla
24/04/2006, 20:07
Ciao a tutti!
Innanzitutto vorrei ringraziare le parole d’affetto nei miei confronti e nei confronti della mia piccola.
Ho cercato di lasciare indietro certe diatribe che mi hanno costretta ad allontanarmi dal forum per tanti mesi.
E’ dalle ore 20,23 del 15/04/2006 che ho scoperto di aver un nuovo motivo per vivere, una creaturina dolce e tenera, però mica tanto "ina" visto che pesava alla nascita 3,700Kg per 50,5 cm, che risponde al nome di Lavinia. L’ho trovata nel mio uovo di Pasqua, la più bella Pasqua che una persona si possa augurare.
http://www.motofotografi.it/fazeritalia/smillina.jpg
Il travaglio è stato un travaglio, nel vero senso della parola. Ed io, che mi immaginavo di fare un dolcissimo parto in acqua ho finito per fare 2 parti! :shock: L’induzione è cominciata alle 23 del 14/04, il cesareo d’urgenza alle 20 del 15/04, per un totale di 21 ore di contrazioni varie. Per i maschietti: cosa sono le contrazioni da parto? Sono dei dolori nella parte addominale bassa simili a dei mal di pancia molto forti ma molto, ma molto forti.
Spiego meglio: prendete una fune grande e grossa, stringetela attorno all’addome un po’ sopra il bacino, mettete in ogni punta una motrice (un grosso Scania va bene, uno verso la destra l’altro verso la sinistra) e chiedete agli autisti di ingranare la prima ridotta per 50 secondi ad intervalli di 2 minuti circa. Poi aggiungete un po’ di sciatalgia e la minestra è fatta.
Va bene che è un'esagerazione ma rende l’idea. Tutto sommato è un dolore intensissimo ma sopportabile se dura qualche ora, non 21 ore, come nel mio caso. Ero stanca, non avevo dormito, avevo fame, non potevo bere, e alla fine riuscivo persino a chiudere gli occhi tra una contrazione e l’altra. Nessuno mi aveva detto che nel parto indotto non si può bere o mangiare (giusto perché se c’è bisogno dell’anestesia per il cesareo uno deve essere a digiuno). Ah... per certi elementi del forum: cos’è un digiuno? :roll: :lol:
E, per una possibile anestesia che c’è stata poi, praticamente dalle 19 di venerdì alla mattina di lunedì dell’angelo tutti i miei "pasti" messi insieme sono stati: 2 brodini, 3 tazze di thé e qualche bicchiere d’acqua. So che per qualcuno di voi è praticamente impossibile immaginarselo. :twisted: Fantascienza! :mrgreen:
Tornando al racconto...
Quando hanno visto che i battiti della piccola erano scarsi e troppo irregolari mi hanno preparato in pochi minuti per l’intervento. Tra una contrazione e l’altra ho visto i medici che si davano da fare sotto lo sguardo impallidito di mio marito. Dice di aver perso 1 anno di vita in 5 minuti.
Nonostante il dolore, il bruttissimo quarto d’ora passato tra l’entrata in sala operatoria ed la nascita, l’anestesia, il taglio, il freddo (la sala operatoria non è proprio la sauna), quando hanno preso la mia piccola e prima ancora di arrivare sotto la lampada era lì che strillava, soprattutto dopo che mi avevano tagliato non per me ma per sofferenza una sua sofferenza, per Dio, non c’è oro nel mondo che paghi. Ho sopportato il dolore senza una sola lacrima e lamentandomi appena ma quando me l’hanno fatta vedere per la prima volta ho pianto di una gioia incontenibile. Purtroppo non ho potuto abbracciarla subito. Ho dovuto aspettare la mattina successiva perché i bimbi nati da cesareo vanno tenuti in al caldo per un po’ di ore. Ancora quando ci penso mi emoziono. E tutti i giorni ringrazio mio marito di avermi aiutato a mettere al mondo una cucciola così bella e ringrazio Dio di averci dato una mano in quel momento difficile.
Spesso volentieri si parla del dolore del parto. Nessuno ti spiega cosa avviene dopo, sia di quello normale che quello cesareo. Per un giorno intero continui ad avere le contrazioni. Certo, non così forti, ma fastidiose. Non puoi mangiare quello che vuoi e nemmeno subito. In caso di cesareo, per il totale svuotamento dell’intestino, hai altri dolori addominali da brividi quando l’aria decide di fare su e giù per la pancia. Fai fatica ad andare in bagno. Devi anche tu essere accudita dalle infermiere, come il figlio che hai appena messo al mondo. Non dormi per niente. Il reparto ginecologia/ostetricia di un ospedale non conosce le ore: giorno e notte ci sono persone che girano, bambini che piangono, donne in travaglio che arrivano, infermiere che ti svegliano, sia per le cure e le medicine, sia per portare i neonati affamati per la poppata. Poi, in aggiunta, ci sono i dolori vari. In 7 giorni di ospedale avrò dormito una ventina d’ore. Insomma, appena rientrata a casa ho finalmente potuto dire di aver dormito, di aver riposato un pochino, quello che mi permette Lavinia, ovviamente.
Non vorrei scoraggiare nessuna mamma futura (o papà) col mio racconto, anzi. La mia esperienza è quello di più astruso che può capitare in un parto normale, che non coinvolge particolari patologie (e qui ringrazio di cuore tutta l’équipe dell’ospedale di Tradate, dalle ostetriche alle infermiere del nido che sono state carinissime). Tante altre partoriscono molto più tranquilla e velocemente. Vorrei solo dire che nonostante tutto lo sbattimento sarei disposta a ripetere tutto quanto. Ci sono cose che si possono capire solo quando si ha un figlio. E’ una cosa meravigliosa. Credetemi. Ne vale la pena.
Mi permettete di dedicare anche una canzone a Lavinia. Per chi conosce il francese...
Sarbacane (Francis Cabrel)
On croyait savoir tout sur l’amour
depuis toujours,
nos corps par cœur et nos cœurs
au chaud dans le velours.
Et puis te voilà bout de femme,
comme soufflée d’une sarbacane.
Le ciel a même un autre éclat
depuis toi.
Les hommes poursuivent ce temps
qui court depuis toujours,
voilà que t’arrives
et que tout s’éclaire sur mon parcours,
pendue à mon cou comme une liane,
comme le roseau de la sarbacane.
Le ciel s’est ouvert par endroits,
depuis toi.
Pas besoin de phrases ni de longs discours,
ça change tout dedans, ça change tout autour.
Finis les matins paupières en panne,
lourdes comme des bouteilles de butane,
j’ai presque plus ma tête à moi,
depuis toi.
Pas besoin de faire de trop longs discours,
ça change tout dedans, ça change tout autour,
Pourvu que jamais tu ne t’éloignes,
plus loin qu’un jet de sarbacane,
j’ai presque plus ma tête à moi,
depuis toi.
Alors te voilà bout de femme,
Comme soufflée d’une sarbacane.
Le ciel s’est ouvert par endroits,
depuis toi.
Oh depuis toi…
Innanzitutto vorrei ringraziare le parole d’affetto nei miei confronti e nei confronti della mia piccola.
Ho cercato di lasciare indietro certe diatribe che mi hanno costretta ad allontanarmi dal forum per tanti mesi.
E’ dalle ore 20,23 del 15/04/2006 che ho scoperto di aver un nuovo motivo per vivere, una creaturina dolce e tenera, però mica tanto "ina" visto che pesava alla nascita 3,700Kg per 50,5 cm, che risponde al nome di Lavinia. L’ho trovata nel mio uovo di Pasqua, la più bella Pasqua che una persona si possa augurare.
http://www.motofotografi.it/fazeritalia/smillina.jpg
Il travaglio è stato un travaglio, nel vero senso della parola. Ed io, che mi immaginavo di fare un dolcissimo parto in acqua ho finito per fare 2 parti! :shock: L’induzione è cominciata alle 23 del 14/04, il cesareo d’urgenza alle 20 del 15/04, per un totale di 21 ore di contrazioni varie. Per i maschietti: cosa sono le contrazioni da parto? Sono dei dolori nella parte addominale bassa simili a dei mal di pancia molto forti ma molto, ma molto forti.
Spiego meglio: prendete una fune grande e grossa, stringetela attorno all’addome un po’ sopra il bacino, mettete in ogni punta una motrice (un grosso Scania va bene, uno verso la destra l’altro verso la sinistra) e chiedete agli autisti di ingranare la prima ridotta per 50 secondi ad intervalli di 2 minuti circa. Poi aggiungete un po’ di sciatalgia e la minestra è fatta.
Va bene che è un'esagerazione ma rende l’idea. Tutto sommato è un dolore intensissimo ma sopportabile se dura qualche ora, non 21 ore, come nel mio caso. Ero stanca, non avevo dormito, avevo fame, non potevo bere, e alla fine riuscivo persino a chiudere gli occhi tra una contrazione e l’altra. Nessuno mi aveva detto che nel parto indotto non si può bere o mangiare (giusto perché se c’è bisogno dell’anestesia per il cesareo uno deve essere a digiuno). Ah... per certi elementi del forum: cos’è un digiuno? :roll: :lol:
E, per una possibile anestesia che c’è stata poi, praticamente dalle 19 di venerdì alla mattina di lunedì dell’angelo tutti i miei "pasti" messi insieme sono stati: 2 brodini, 3 tazze di thé e qualche bicchiere d’acqua. So che per qualcuno di voi è praticamente impossibile immaginarselo. :twisted: Fantascienza! :mrgreen:
Tornando al racconto...
Quando hanno visto che i battiti della piccola erano scarsi e troppo irregolari mi hanno preparato in pochi minuti per l’intervento. Tra una contrazione e l’altra ho visto i medici che si davano da fare sotto lo sguardo impallidito di mio marito. Dice di aver perso 1 anno di vita in 5 minuti.
Nonostante il dolore, il bruttissimo quarto d’ora passato tra l’entrata in sala operatoria ed la nascita, l’anestesia, il taglio, il freddo (la sala operatoria non è proprio la sauna), quando hanno preso la mia piccola e prima ancora di arrivare sotto la lampada era lì che strillava, soprattutto dopo che mi avevano tagliato non per me ma per sofferenza una sua sofferenza, per Dio, non c’è oro nel mondo che paghi. Ho sopportato il dolore senza una sola lacrima e lamentandomi appena ma quando me l’hanno fatta vedere per la prima volta ho pianto di una gioia incontenibile. Purtroppo non ho potuto abbracciarla subito. Ho dovuto aspettare la mattina successiva perché i bimbi nati da cesareo vanno tenuti in al caldo per un po’ di ore. Ancora quando ci penso mi emoziono. E tutti i giorni ringrazio mio marito di avermi aiutato a mettere al mondo una cucciola così bella e ringrazio Dio di averci dato una mano in quel momento difficile.
Spesso volentieri si parla del dolore del parto. Nessuno ti spiega cosa avviene dopo, sia di quello normale che quello cesareo. Per un giorno intero continui ad avere le contrazioni. Certo, non così forti, ma fastidiose. Non puoi mangiare quello che vuoi e nemmeno subito. In caso di cesareo, per il totale svuotamento dell’intestino, hai altri dolori addominali da brividi quando l’aria decide di fare su e giù per la pancia. Fai fatica ad andare in bagno. Devi anche tu essere accudita dalle infermiere, come il figlio che hai appena messo al mondo. Non dormi per niente. Il reparto ginecologia/ostetricia di un ospedale non conosce le ore: giorno e notte ci sono persone che girano, bambini che piangono, donne in travaglio che arrivano, infermiere che ti svegliano, sia per le cure e le medicine, sia per portare i neonati affamati per la poppata. Poi, in aggiunta, ci sono i dolori vari. In 7 giorni di ospedale avrò dormito una ventina d’ore. Insomma, appena rientrata a casa ho finalmente potuto dire di aver dormito, di aver riposato un pochino, quello che mi permette Lavinia, ovviamente.
Non vorrei scoraggiare nessuna mamma futura (o papà) col mio racconto, anzi. La mia esperienza è quello di più astruso che può capitare in un parto normale, che non coinvolge particolari patologie (e qui ringrazio di cuore tutta l’équipe dell’ospedale di Tradate, dalle ostetriche alle infermiere del nido che sono state carinissime). Tante altre partoriscono molto più tranquilla e velocemente. Vorrei solo dire che nonostante tutto lo sbattimento sarei disposta a ripetere tutto quanto. Ci sono cose che si possono capire solo quando si ha un figlio. E’ una cosa meravigliosa. Credetemi. Ne vale la pena.
Mi permettete di dedicare anche una canzone a Lavinia. Per chi conosce il francese...
Sarbacane (Francis Cabrel)
On croyait savoir tout sur l’amour
depuis toujours,
nos corps par cœur et nos cœurs
au chaud dans le velours.
Et puis te voilà bout de femme,
comme soufflée d’une sarbacane.
Le ciel a même un autre éclat
depuis toi.
Les hommes poursuivent ce temps
qui court depuis toujours,
voilà que t’arrives
et que tout s’éclaire sur mon parcours,
pendue à mon cou comme une liane,
comme le roseau de la sarbacane.
Le ciel s’est ouvert par endroits,
depuis toi.
Pas besoin de phrases ni de longs discours,
ça change tout dedans, ça change tout autour.
Finis les matins paupières en panne,
lourdes comme des bouteilles de butane,
j’ai presque plus ma tête à moi,
depuis toi.
Pas besoin de faire de trop longs discours,
ça change tout dedans, ça change tout autour,
Pourvu que jamais tu ne t’éloignes,
plus loin qu’un jet de sarbacane,
j’ai presque plus ma tête à moi,
depuis toi.
Alors te voilà bout de femme,
Comme soufflée d’une sarbacane.
Le ciel s’est ouvert par endroits,
depuis toi.
Oh depuis toi…