Fenice72
20/09/2006, 15:00
Ancora una volta sul podio, ma stavolta ho perso per una manciata di millesimi.... Menzione speciale per me e casco per Sartor!! Bravo!! Leggete cosa scrive la giuria di GPONE.com ed appresso il mio articolo stavolta pubblicato nella piazza d'onore...
Sta diventando imbarazzante. Decidere, vogliamo dire. Numero degli elaborati da vagliare a parte alcuni di voi hanno scoperto il gusto della scrittura. Non più “temini”, niente cronache, ma piuttosto invenzioni sulla base della traccia che GPOne vi lascia prima di ogni Gran Premio.
Bravi, è così che deve essere. Questo è il giornalismo che ci piace. Fatti, ma conditi con emozioni ed interpretazioni particolari. Pezzi per i quali è facile trovare titoli adeguati, che ci piacerebbe aver trovato la settimana scorsa, o trovare in questa, strillati sui quotidiani. Come la “Tempesta Perfetta” suggeritaci dal bel pezzo di Enrico Ercoli che veramente è andato vicino al raddoppio. Sarebbe stato il primo, lui vincitore della SFIDA relativa al GP della Repubblica Ceca, a centrare la doppietta. Non ci è riuscito per una niente. Mentre infatti leggevamo e rileggevamo il podio, soffermandoci anche su di un altro pregevole di Vincendo di Carlo, è entrato nella casella di E-mail quello scritto da Massimiliano Sartor, di Montebelluna, cittadina vicino a Treviso.
Massimiliano, 24enne, è un laureando in ingegneria meccanica a cui non difetta il senso dell’umorismo, visto il taglio che ha dato al suo articolo che è divertente a partire dal titolo: “Vedo, Prevedo, Stravedo”.
E’ lui il vincitore della SFIDA di questa settimana, ma merita anche una menzione speciale Enrico Ercoli. Come non ci stanchiamo mai di ripetere è la pratica che rende perfetti, anche nel giornalismo. Ovviamente se si possiedono le qualità. Ai lettori di GPOne non mancano di certo.
La Tempesta Perfetta
di Enrico Ercoli
Alfred Hitchcock non avrebbe potuto scrivere di meglio, i colpi di scena nel campionato MotoGP di quest’anno non mancano ed i brividi nemmeno. Il cast degli attori si è ormai sgranato e diviso in due e possiamo prevedere la lotta per il titolo solo tra le due star di testa Hayden e Rossi ormai separati da “soli” 21 punti. Per la “finalina” del terzo e quarto posto i co-protagonisti sono Melandri e Pedrosa a pari punti, Capirossi è relegato al ruolo di antagonista: la variabile impazzita che potrebbe interferire nei piani di uno o più dei signori nei titoli di testa.
Philip Island 2006, “la Tempesta Perfetta” per il pilota che ha saputo sfruttare le intemperie ed ha interpretato meglio di chiunque altro le condizioni mutevoli della pista di giro in giro. Il terzo capitolo della trilogia ravennate nella classe regina si è appena concluso e visto il successo al botteghino dei punti mondiali non è detto che non si giri il quarto capitolo, ma parliamo del presente; in effetti 3 sembra essere il suo numero magico, 33 scritto sulla carena, 3a vittoria quest’anno, 3° posto in classifica mondiale agganciato a 3 gare dalla fine. Un 3,3 periodico che Melandri è riuscito a difendere con le unghie e con i denti, un Coup de théâtre perfetto contro il suo rivale più vicino, Pedrosa, che sulla pioggia ha confermato tutti i suoi limiti con una prestazione incolore, l’ombra di se stesso se facciamo il paragone con la precedente gara eroica in cui si è piazzato, ferito come “Rocky” alle spalle del duo imprendibile nel remake di “Attenti a quei due”. Conferma l’uscita di scena dai giochi mondiali “lo spaccone” Capirossi che anche stavolta non è stato certo tra i favoriti della dea bendata, sarebbe andata bene sull’asciutto, forse altrettanto bene sul bagnato ma la via di mezzo ha tradito le sue gomme del ponte; forse il suo limite non è solo questo, probabilmente non basta soltanto il cuore per vincere.
Non sarà Motegi la stretta finale ma solo l’inizio dell’epilogo a tre capitoli di un finale che prevediamo scoppiettante fino all’ultima scena del film che vedrà “Karate kid” ed il “Laureato” giocarsela tutta nell’ “ultima corsa”. Rossi non è favorito sul circuito giapponese mentre Hayden non lo sarà in Portogallo, ma visto questo equilibrio di forze nelle “Guerre stellari” di Valencia, la classifica ed il distacco dell’americano lo favoriscono un po’ di più, se consideriamo anche che non sembra minimamente preoccupato né di Valentino, né della Honda che per tutta la stagione lo ha “costretto” a sviluppare una moto sempre nuova e differente che lo ha messo più volte in difficoltà. E’ incredibile notare quanto sia vera la frase “quello che non mi uccide mi rende più forte” se la attribuiamo a Nicky: non ha mai mollato e siamo sicuri che non lo farà fino in fondo. Se non vincerà il mondiale avrà sicuramente contribuito a renderlo più bello e ad alimentare il mito di Rossi, se invece riuscirà ad imporsi non sarà certo dimenticato perché l’avrà fatto ai danni del miglior pilota del mondo.
Sta diventando imbarazzante. Decidere, vogliamo dire. Numero degli elaborati da vagliare a parte alcuni di voi hanno scoperto il gusto della scrittura. Non più “temini”, niente cronache, ma piuttosto invenzioni sulla base della traccia che GPOne vi lascia prima di ogni Gran Premio.
Bravi, è così che deve essere. Questo è il giornalismo che ci piace. Fatti, ma conditi con emozioni ed interpretazioni particolari. Pezzi per i quali è facile trovare titoli adeguati, che ci piacerebbe aver trovato la settimana scorsa, o trovare in questa, strillati sui quotidiani. Come la “Tempesta Perfetta” suggeritaci dal bel pezzo di Enrico Ercoli che veramente è andato vicino al raddoppio. Sarebbe stato il primo, lui vincitore della SFIDA relativa al GP della Repubblica Ceca, a centrare la doppietta. Non ci è riuscito per una niente. Mentre infatti leggevamo e rileggevamo il podio, soffermandoci anche su di un altro pregevole di Vincendo di Carlo, è entrato nella casella di E-mail quello scritto da Massimiliano Sartor, di Montebelluna, cittadina vicino a Treviso.
Massimiliano, 24enne, è un laureando in ingegneria meccanica a cui non difetta il senso dell’umorismo, visto il taglio che ha dato al suo articolo che è divertente a partire dal titolo: “Vedo, Prevedo, Stravedo”.
E’ lui il vincitore della SFIDA di questa settimana, ma merita anche una menzione speciale Enrico Ercoli. Come non ci stanchiamo mai di ripetere è la pratica che rende perfetti, anche nel giornalismo. Ovviamente se si possiedono le qualità. Ai lettori di GPOne non mancano di certo.
La Tempesta Perfetta
di Enrico Ercoli
Alfred Hitchcock non avrebbe potuto scrivere di meglio, i colpi di scena nel campionato MotoGP di quest’anno non mancano ed i brividi nemmeno. Il cast degli attori si è ormai sgranato e diviso in due e possiamo prevedere la lotta per il titolo solo tra le due star di testa Hayden e Rossi ormai separati da “soli” 21 punti. Per la “finalina” del terzo e quarto posto i co-protagonisti sono Melandri e Pedrosa a pari punti, Capirossi è relegato al ruolo di antagonista: la variabile impazzita che potrebbe interferire nei piani di uno o più dei signori nei titoli di testa.
Philip Island 2006, “la Tempesta Perfetta” per il pilota che ha saputo sfruttare le intemperie ed ha interpretato meglio di chiunque altro le condizioni mutevoli della pista di giro in giro. Il terzo capitolo della trilogia ravennate nella classe regina si è appena concluso e visto il successo al botteghino dei punti mondiali non è detto che non si giri il quarto capitolo, ma parliamo del presente; in effetti 3 sembra essere il suo numero magico, 33 scritto sulla carena, 3a vittoria quest’anno, 3° posto in classifica mondiale agganciato a 3 gare dalla fine. Un 3,3 periodico che Melandri è riuscito a difendere con le unghie e con i denti, un Coup de théâtre perfetto contro il suo rivale più vicino, Pedrosa, che sulla pioggia ha confermato tutti i suoi limiti con una prestazione incolore, l’ombra di se stesso se facciamo il paragone con la precedente gara eroica in cui si è piazzato, ferito come “Rocky” alle spalle del duo imprendibile nel remake di “Attenti a quei due”. Conferma l’uscita di scena dai giochi mondiali “lo spaccone” Capirossi che anche stavolta non è stato certo tra i favoriti della dea bendata, sarebbe andata bene sull’asciutto, forse altrettanto bene sul bagnato ma la via di mezzo ha tradito le sue gomme del ponte; forse il suo limite non è solo questo, probabilmente non basta soltanto il cuore per vincere.
Non sarà Motegi la stretta finale ma solo l’inizio dell’epilogo a tre capitoli di un finale che prevediamo scoppiettante fino all’ultima scena del film che vedrà “Karate kid” ed il “Laureato” giocarsela tutta nell’ “ultima corsa”. Rossi non è favorito sul circuito giapponese mentre Hayden non lo sarà in Portogallo, ma visto questo equilibrio di forze nelle “Guerre stellari” di Valencia, la classifica ed il distacco dell’americano lo favoriscono un po’ di più, se consideriamo anche che non sembra minimamente preoccupato né di Valentino, né della Honda che per tutta la stagione lo ha “costretto” a sviluppare una moto sempre nuova e differente che lo ha messo più volte in difficoltà. E’ incredibile notare quanto sia vera la frase “quello che non mi uccide mi rende più forte” se la attribuiamo a Nicky: non ha mai mollato e siamo sicuri che non lo farà fino in fondo. Se non vincerà il mondiale avrà sicuramente contribuito a renderlo più bello e ad alimentare il mito di Rossi, se invece riuscirà ad imporsi non sarà certo dimenticato perché l’avrà fatto ai danni del miglior pilota del mondo.