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Visualizza Versione Completa : Dal Verdon al Friuli - 2a puntata



Dagasse
28/01/2007, 20:28
3° giorno
Sveglia, la solita colazione abominevole ma stavolta in compagnia del biker francese che con difficoltà si complimenta con noi per la vittoria. “Hanno fatto tutto loro” gli rispondiamo e in pratica è davvero quello che pensiamo dell’evento, senza essere molto trascinati dall’euforia mondiale, anche se queste son sempre soddisfazioni, sullo stile delle vecchie barzellette dove l’italiano vinceva sempre. In compenso l’olandesone è un fiume in piena, si attacca ad una campana che ha appeso fuori della porta e fa un baccano dell’80. Gli facciamo presente che forse la gente dorme, ma lui replica che a quell’ora è bene che si sveglino. Pare che il mondiale l’abbia vinto l’Olanda e lui va a spasso con una maglietta arancione (http://www.senzafreni.com/forum/images/smiles/00798.gif) col suo nome scritto dietro.
Mi sento euforico sì, ma per le ferie. Finalmente mi sento davvero bene e l’idea che da quel momento avremmo iniziato le salite ai vari Cols aumenta il mio senso di benessere http://www.senzafreni.com/forum/images/smiles/00567.gif
Salutiamo i gestori del Mas du Verdon. Penso proprio che ci rivedranno presto (a me mi rivedranno e con Baffetto parleranno pure…).
Con la moto di nuovo carica riprendiamo la Route Napoleon in direzione Digne les Bains. La strada si snoda tra una natura morbida e verdeggiante, interrotta a tratti da improvvisi tratti rocciosi e aspri.

Verso Digne les Bains
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Passiamo il Col du Labouret, in pratica una curva nel bosco e ci fermiamo poco dopo per una sorsata d’acqua.
Si sta bene all’ombra della vegetazione. Nelle narici un buonissimo odore di legno.
In breve arriviamo al Lac de Serre-Ponçon, una lago dal colore bellissimo e dalle sponde variegate di campi coltivati che rendono il panorama una tavoletta da pittore.

Lac de Serre-Ponçon
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Scendiamo al lago per poi risalire un po’ in quota fino a un paesino dal quale ci godiamo la vista da un belvedere.
Torniamo sui nostri passi riprendendo la D900 per Barcellonette che superiamo puntando il bivio che troviamo poco dopo il Fort de Tournoux e che ci porterà al Col de Vars.
Arrivando ai piedi del forte ne restiamo colpiti per come è stata costruita la strada d’accesso al forte, una via completamente nascosta nella roccia con aperture sulla valle. Pazzesco!
Poco dopo il forte prendiamo a sx per salire verso il Vars e finalmente la natura diventa tipicamente montana, con ampi pascoli e annesso bestiame. Il tempo sembra rallentare e noi ci adeguiamo.
La strada non è lunga ma ci impieghiamo lo stesso un po’ per arrivare ai 2109 mt. del passo.
Il tempo è stupendo e il sole ustiona.

Col de Vars
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Ci godiamo un gelato al riparo di un ombrellone, scattiamo un po’ di foto e ripartiamo alla volta dell’Izoard. La salita al colle è bellissima ed è ancor più bella quando si mostra ai nostri occhi la Casse Déserte, in pratica un ghiaione enorme che rende l’ambiente quasi lunare. Restiamo un po’ ad ammirare lo spettacolo, facendo il paragone tra la maestosità del declivio e le minuscole moto che passano ai suoi piedi. Assolutamente eccezionale!

Casse Déserte
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Arriviamo in vetta e sulla nostra destra svetta l’obelisco che ti fa capire che la meta è di quelle importanti.
Lasciamo la moto e cerchiamo un punto ancor più panoramico salendo un po’ più su.
La vista tutto intorno è stupenda e scatto molte foto con la funzione panoramica, illudendomi di portare con me tutta l’emozione che provo in quel momento. Servirà come stimolatore di buoni propositi nelle buie giornate invernali.

Panoramica dall'Izoard
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Ripartiamo e a bassa velocità scendiamo verso Briançon (che di certo avrebbe meritato una visita), dove nei pressi c’è il B&B La Riolette che ci aspetta. L’accoglienza generale è super. Moto in garage, camera confortevolissima, cena con ospitanti e ospitati tutti allo stesso tavolo, che ci piega le gambe a base di stuzzichini con aperitivo, paté di cinghiale con verdure, quaglie al forno con patate al forno ripassate con la pancetta, una specie di tiramisù per dolce, ammazzacaffè a base di giretto per il paese nel disperato quanto vano tentativo di digerire http://www.senzafreni.com/forum/images/smiles/00352.gif


4° giorno
Di nuovo mattina e di nuovo colazione, tipica montana con…di tutto di più! Burp all’ennesima potenza.
Rimontiamo la soma in groppa alla Lina e via. Direzione Col du Lautaret.
Via via che ci avviciniamo al passo l’ambiente diventa sempre più maestoso, con le montagne che ospitano sui loro fianchi ancora la neve. Arrivati al passo prendiamo a dx per il Galibier. La strada è bella per quanto tremendamente panoramica e priva di qualsiasi parapetto. Anche un “parastinco” sarebbe andato bene lo stesso, ma in Francia no. Sembra quasi un sacrilegio. E allora su, sperando in bene, cercando di non imitare fisicamente il volo dei rapaci del Verdon. La strada è di quelle da polmoni buoni e ne troviamo parecchi sui pedali a pompare verso la vetta, cosa che da queste parti è sentita particolarmente, con tanto di divieto di transito proprio per consentire gare di ciclismo in alcuni giorni dell’anno.
In un certo senso li invidio, anche se di gran lunga preferisco il trekking.
Dopo aver tribolato per parcheggiare la moto (il passo è poco più di una curva stretta) e le consuete foto di rito torniamo sui nostri passi. Non prima di aver ammirato l’arrivo di una centaura tedesca alla guida di una ”piccola” Bandit 1200. E non è la sola centaura “utilitaria” dotata che abbiamo visto in quei giorni.

Panorama dal Col de Galibier
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La discesa dal Galibier entusiasma Veronica, talmente attratta dal conturbante panorama trampolino-stradale che se la fa tutta a occhi chiusi fino a poco sotto, dove si trova il rifugio del Galibier e dove mi fermo per sosta gadget.
Tempo stupendo, temperatura perfetta, stiamo divinamente.
Scatto una foto al semaforo che c’è davanti al gadgettaio. L’incrocio nasce per le strade che portano nel medesimo posto, Valloire, ma in modo diverso, tramite un tratto di galleria necessario per saltare il Col du Galibier oppure tramite il passo stesso. Siamo a 2556 mt. ed è forse uno dei semafori più alti, almeno in Europa. Non è certo una nota di rilievo del nostro viaggio, ma…almeno curiosa.
Ancora in moto, ripassiamo dal C. du Lautaret (troppo frequentato per i miei gusti) e puntiamo Le Bourg d’Oians percorrendo la N91. Ci fermiamo spesso perché sembra di essere nel regno dell’acqua. La neve ancora arroccata sulle alture fa cadere fragorosamente a valle fiumi d’acqua impazziti, creando suggestive cascate di ogni dimensione.

Acqua da ogni parte
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Saliamo verso il Col du Glandon (una specie di passo-bivio in stile Lautaret) ma pochi km. prima di arrivarci ci fermiamo per goderci la vista del lago formato dalla diga di Grand Maison, insieme a un gruppetto di tedeschi simpaticamente caciaroni che hanno la stessa aria divertita e fanno sicuramente gli stessi discorsi di un gruppetto di ragazzini usciti da scuola.

Grand Maison
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Sulla strada per il C.de la C. de Fer sorpassiamo un montone che mestamente ma inesorabilmente sale verso la vetta, nemmeno si sentisse un gregario al Tour de France.
Siamo in cima e l’assenza di nuvole mette a repentaglio l’epidermide. Solito gelato sotto al solito ombrellone, stavolta in compagnia di un ragno dalle zampe secche.

Panorama dal Col de la Croix de Fer
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La giornata è davvero eccezionale e scattiamo alcune foto ai dintorni del passo, vallate ricoperte di velluto verde sovrastate da cime rocciose, per poi tornare svogliatamente alla moto e iniziare la discesa verso il fondo valle, dove tramite la N6 avremmo raggiunto Termignon, il nostro prossimo posto tappa.
E’ dura lasciare un posto dove ti trovi benissimo, non tanto per le meraviglie del luogo o per qualcosa in particolare, solo e soltanto per la non voglia di ripartire, che ti fa capire quanto benessere stai “respirando” e che non ti fa trovare il coraggio di interrompere la benefica respirazione.

La benefica respirazione gioca brutti scherzi...
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Di nuovo su strada. Poco prima di Termignon fa bello sfoggio di sé una costruzione fortificata, sviluppata lungo i terrazzamenti di una dorsale rocciosa. Peccato non aver avuto il tempo di visitarla e di apprendere un po’ della sua storia.

Il Forte...sconosciuto
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Arriviamo a Termignon e anche in questo caso rimarremo felicemente colpiti dalla sistemazione fissata per caso su internet, cosa che ci fa capire quanto siano ben disposti i francesi verso questo tipo di turismo “di passaggio”. In realtà arriviamo nel posto giusto (senza navigatore, ma con occhi e cartina), ma entriamo nella casa sbagliata. Mentre Baffo si avventura, Dag legge un nome sul campanello… Rosaz. Oh, ma non era questo? Già. Ops! Suoniamo e ci apre una signora simpatica, bionda, magra con occhiali con un bel sorriso aperto. Rimaniamo sempre un po’ perplessi dall’accoglienza che ci riservano i francesi, non siamo abituati, in Italia ci guardano sempre strano, siamo un po’ i deliquenti di turno, qui siamo graditissimi ospiti, anzi, godiamo anche di qualche privilegio. La signora ci offre il garage, siccome ha della roba dentro, la sposta per noi, chiede se basta, fra un po’ ci lucida i fari. Nel mentre incrociamo una micia, della signora, con uno strano collare. La signora Martine ci spiega che il gatto ha la chiusura centralizzata. Comeeee? Ovvero, invece della solita gattaiola che conosciamo, la botola del gatto si apre solo se abbinata al collare del gatto, se arriva un altro gatto con un altro collare o senza collare, non si apre. Pazzesco, gatto elettrificato. Tutto perché praticamente tutti i gatti della zona andavano a rubare le crocchette nel garage. Mica per altro, la spesa in crocchette stava diventando onerosa.
Andiamo in camera, favolosa, tutta nuova, bagno nuovo e tende e letti tutti coordinati. Che dire, ci sembra quasi che 47 euro in due compresa la colazione siano un po’ pochi. In questo caso la cena l’abbiamo consumata (molto consumata) in un ristorantino del paese, carinissimo e davvero caratteristico, Le Sabot de Venus, che stra-consigliamo con tutte le nostre forze.
Per cena Raclette, ovviamente a base di formaggio di mucca, usato esclusivamente per questo tipo di pasto.
In tavola, oltre al formaggio ci sono affettati misti e patate cotte al vapore, insalata con vinaigrette, pane e sottaceti, il tutto annaffiato da una buona birra.
Ma che ha di tanto particolare ‘sta Raclette? L’attrezzatura. Eh si. Un telaio dove viene posta mezza forma di cacio e sulla quale scorre una resistenza che, posta vicina al formaggio, lo scioglie con nostro immenso gaudio. Facciamo colare il formaggio sul pane, sulle patate, pure sul piatto vuoto. Siamo felici mentre puzziamo sempre più di mucca e il nostro colesterolo sale drammaticamente.

Raclette
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Una coppia si siede al tavolo accanto e inizia a dire cose sconclusionate alla povera ragazza che aspetta l’ordine.
“Vorremmo una fonduta, ma una mezza porzione però. Ah non si può? Allora prendiamo la Raclette, ma con un quarto di forma però. Nemmeno questo? Allora ci porti due grissini e mezza sottiletta…”
Il nostro pensiero univoco è stato “AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHH” http://www.senzafreni.com/forum/images/smiles/00001.gif
In un posto così se sei a dieta ti puoi ritenere uno sfigato della malora. Ci voleva un buttafuori, un energumeno col colesterolo a mille che per via della vena tappata avrebbe buttato fuori i due poveri salutisti.
Mah….che gente!!
Dopo cena passeggiata d’obbligo per le viuzze del paesino, per andare a letto con “meno sensi di colpa” (non c’è stato il verso..).

Effetti digestivi della Raclette
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Nella prossima puntata da Termignon a Valtournenche, 5° e 6° giorno del tour :wink:
Per tutte le foto a grandezza naturale vai QUI (http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/thumbnails.php?album=462)

Vaverik
29/01/2007, 10:51
bel report dag!!!! :wink:

alla prossima puntata allora :mrgreen:

panza96
29/01/2007, 20:16
:D :D :D

nicolas
05/02/2007, 12:30
EVVAI!
Molto bello. Ho fatto strade del vostro giro. Ho presente lo spettacolo!
Vi leggo.
Baci
n

pregno
05/02/2007, 13:37
me lo sono stampato, domani vi vaccio sapere :wink:

Dagasse
05/02/2007, 14:10
...domani vi vaccio sapere :wink:
Ci fai sapere come è andata al bagno?? :shock: :? 8)

Vaverik
05/02/2007, 14:40
...domani vi vaccio sapere :wink:
Ci fai sapere come è andata al bagno?? :shock: :? 8)


non ti lamentare.............. almeno sai che quello che scrivi .......... provoca degli stimoli............... 8) :lol: :lol: :lol: :wink:

Dagasse
05/02/2007, 15:55
:shock:
Quasi quasi "cesso" la continuazione del viaggio :? 8)