Visualizza Versione Completa : fz1 attenti...forse lo sapete già (sul bagnato)
nogovoia
25/03/2007, 13:43
da quello che scrivi sembra tu abbia avuto problemi di aderenza. cosa centra il portatarga originale?!? :shock:
A naso non dovrebbe essrere un problema riguardante solo l'FZ1 :wink:
Gi@nfrus
25/03/2007, 18:04
Si ma co quel titolo mi ha fatto prendere uno spavento :roll: :roll:
Penso che con tutte le moto sul bagnato sia pericoloso aprire il gas di botto :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Poi con le gomme originali peggio che mai, almeno montaci le M3 e vedrai che le cose cambieranno Radicalmente :wink:
Ciao belli
Giancarlo
luca_fregonese
25/03/2007, 18:08
Si ma che centra il portatarga con la ruota che pattina? :?: Non è che forse col bagnato si può andare un po' più piano di 130? :shock: Uso la moto tutti i giorni anche con la pioggia visto che mi posso prendere la macchina solo quando non serve a mia moglie. :? Confermo che la moto si trasforma in una pozzanghera e io pure :oops: . Il problema secondo me è che col bagnato bisogna girare piano la manopolina destra e stare possibilmente soto i 6000. Personalmente arrivando da un bicilindrico con questa mi trovo addirittura meglio. :D
P.S. non si gioca col bagnato, potrebbe costare molto caro e non solo alla moto.
Scusate la predica.
chiarisco : la questione del portatarga e degli schizzi l'ho scritta nello stesso post in cui intendevo parlarvi della perdita di aderenza con scodamento.
A proposito perchè lo scodamento in caso di giri a vuoto della ruota (sul dritto) avviene sempre verso il lato sinistro ? E' per la catena che si trova a sinistra ? :shock: :shock: :shock:
A proposito perchè lo scodamento in caso di giri a vuoto della ruota (sul dritto) avviene sempre verso il lato sinistro ? E' per la catena che si trova a sinistra ?
:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: sicuro????
vedete......
io il portatarga originale l'ho tenuto poco ma a ricordi non mi sembra che protegga molto anche lui.. :shock: questo per il fatto che la parte più vicina al codone rimane in ogni caso scoperta visto l'asta così lunga dell'originale :?
Mentre i modelli after, essendo collocati più verso l'alto e più vicini al codone proteggono meglio :wink:
io, in caso di pioggia o sporco, ho sempre avuto poche gocce o pochissimi detriti che arrivavano al max sul sedile passeggero :mrgreen:
per lo scodamento ti assicuro che basta una r5 e un pelo d'acqua per scodare alla grande :twisted:
ti quoto invece sul fatto che la bontà del telaio perdoni anche i non esperti o le caxxate che si possono fare :wink:
Angelippo
26/03/2007, 16:47
chiarisco : la questione del portatarga e degli schizzi l'ho scritta nello stesso post in cui intendevo parlarvi della perdita di aderenza con scodamento.
A proposito perchè lo scodamento in caso di giri a vuoto della ruota (sul dritto) avviene sempre verso il lato sinistro ? E' per la catena che si trova a sinistra ?
Non esiste una vera e propria ragione "tecnica".
E' più plausibile che nella marcia tu abbia una leggera, anche se per te impercettibile, inclinazione a destra della moto, basta che tu non sia perfettamente in asse sulla moto, ma abbia il peso leggermente disassato sulla sinistra imponendo al telaio di compensare questo lievissimo sbilanciamento con una leggera inclinazione. Alla prima perdita di aderenza, inevitabilmente la ruota scapperà esternamente verso il lato sinistro.
Una seconda motivazione potrebbe derivare dalla diversità di comando delle leve al manubrio.
La leva frizione viene usata continuamente e nella totalità della sua escursione, mentre la manopola sinistra non ruota. Questo impone naturalmente al polso sinistro di restare abbastanza in asse con l'avamraccio.
La leva del freno, ha minore frequenza di utilizzo, ma un escursione limitatissima. Nel contempo la manopola destra ha un'escursione continua per regolare l'apertura del gas.
Questo fa si, innanzitutto che, data la posizione variabile del polso, il braccio destro dia una sensazione lieve di minor lunghezza rispetto al destro, al tempo stesso, diminuisce la propensione ad appendersi alla manopola destra in favore della sinistra che offre un solido appoggio.
questo porta spesso ad una trazione del braccio sinistro del manubrio rispetto al destro, che, per quanto ininfluente su fondo asciutto, su fondi viscidi, può innescare piccole sterzate del manubrio verso sinistra portando la coda a cercare il sovrasterzo...
:wink: :wink: :wink:
nogovoia
26/03/2007, 22:06
sinceramente, per fortuna, non mi è mai capitato sul bagnato. e altrettanto sinceramente non ho intenzione di provarci per vedere da che parte tira... (e qui aspetto le solite allusioni :lol:) ;)
Gi@nfrus
26/03/2007, 22:23
A mè mi è capitato dando un passaggio in moto a Berlusconi e sul bagnato mi parteva verso destra, caso contrario quando ho dato un passaggio a Bertinotti la moto mi è partita verso sinistra........... :roll: :roll: :roll:
:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Angelippo è Democristiano :lol: :lol: :lol:
Giancarlo
A naso non dovrebbe essrere un problema riguardante solo l'FZ1 :wink:
Già... :cry:
Io ho provato e riprovato ma a me non tira ne a destra e ne a sinistra.
... e tre, vai rana schiaccia!!! :lol:
Angelippo
26/03/2007, 23:01
Angelippo è Democristiano :lol: :lol: :lol:
Giancarlo
:shock: :shock: :shock: ...mi odi così tanto??? :cry: :cry: :cry:
nogovoia
26/03/2007, 23:06
Io ho provato e riprovato ma a me non tira ne a destra e ne a sinistra.
... e tre, vai rana schiaccia!!! :lol:
per fortuna tira anche a me solo dritto...
e quattro! così siamo sicuri di dare il via alla rana! :lol:
dammi na palla e alla 5° faccio strike Ranocchio 8)
allora...a quanti di voi la derapata sul dritto avviene da sinistra verso destra ?
Ripeto, a me sembra che avvenga sempre da destra a sinistra.
con la moto perfettamente dritta e` probabile che il tiro catena imponga un momento (il braccio e` la distanza dal centro ruota al punto di trazione della catena sulla corona) tale che porta la moto a sbandare a sx in un caso ideale (moto perfettamente dritta)...basta comunque un angolo impercettibile di inclinazione della moto per contrastare questa imbardata,quindi puo` "quasi" essere considerato casuale...
magari un ing. specializzato sulla dinamica veicolo ti sa senz`altro spiegare meglio :wink:
Se la moto è leggermente inclinata, tipo partenza da fermo verso sinistra, e apri il gas con prepotenza vedrai che derapate anche verso desta :!:
:mrgreen:
Gi@nfrus
27/03/2007, 13:31
Angelippo è Democristiano :lol: :lol: :lol:
Giancarlo
:shock: :shock: :shock: ...mi odi così tanto??? :cry: :cry: :cry:
Ho fatto la battuta :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Lo sai che appena ti ho visto è stato un colpo di fulmine 8) 8)
Ciao belli
Giancarlo
Angelippo
27/03/2007, 13:42
Una ruota normalmente non scivola e mantiene la direzionalità per l'attrito con il terreno che le impedisce di scivolare lateralmente. Nel momento in cui la ruota inizia a scivolare (perchè gira più lenta di quello che dovrebbe(ruota bloccata in frenata) o più veloce (tuo caso) perde la direzionalità e può spostarsi liberamente in qualunque direzione. Facciamo un esempio: sei su una lastra di ghiaccio vetroso perfettamente piano in equilibrio su un piede. Prima o poi finisci a terra. Da che parte? dipende da minuscoli impercettibili movimenti che fai tu, magari per cercare di mantenere l'equilibrio. Nel momento che la verticale che cade dal tuo baricentro finisce fuori dall'area di appoggio finisci a terra. Uguale per la moto. Nel momento che viene a mancare la direzionalità della ruota la moto casca dalla parte verso la quale in quel momento la moto è impercettibilmente inclinata. Magari tu per abitudine stai sempre leggermente su un lato, magari nel momento che senti scivolare fai qualche impercettibile movimento istintivo a qualche correzione di manubrio che induce la moto ad abbattersi sempre dalla stessa parte.
La catena non produce nessuna coppia. La catena è "interna al sistema moto" quindi non produce effetti sul sistema stesso nei confronti dell'ambiente esterno. Potrebbe produrre qualche effetto solo se il tiro producesse una deformazione elastica del telaio o del forcellone e quindi una impercettibile azione sterzante della ruota dietro. Mi sembra poco proponibile.
@aldo (visto che hai una visione analitica della tecnica di guida che condivido e apprezzo...)
Con quello che hai scritto, vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda della mia prima parte (anche se spiegata molto meglio da te...)
Quindi che ne pensi della seconda parte Aldo?
Non ha la pretesa di essere "legge", ma è solo una teoria sulla quale da un po' ragiono osservando la diversa funzionalità dei comandi, e che sto notando influire molto sulle sensazioni trasmesse come feeling con il mezzo.
Soprattutto, al di là della pura curiosità di questo caso, ultimamente sto provando a fare caso a quanto questo fenomeno ha influenza nella guida di tutti i giorni e ancor più nelle impostazioni di curva.
Non esiste una vera e propria ragione "tecnica".
E' più plausibile che nella marcia tu abbia una leggera, anche se per te impercettibile, inclinazione a destra della moto, basta che tu non sia perfettamente in asse sulla moto, ma abbia il peso leggermente disassato sulla sinistra imponendo al telaio di compensare questo lievissimo sbilanciamento con una leggera inclinazione. Alla prima perdita di aderenza, inevitabilmente la ruota scapperà esternamente verso il lato sinistro.
Una seconda motivazione potrebbe derivare dalla diversità di comando delle leve al manubrio.
La leva frizione viene usata continuamente e nella totalità della sua escursione, mentre la manopola sinistra non ruota. Questo impone naturalmente al polso sinistro di restare abbastanza in asse con l'avambraccio.
La leva del freno, ha minore frequenza di utilizzo, ma un'escursione limitatissima. Nel contempo la manopola destra ha un'escursione continua per regolare l'apertura del gas.
Questo fa si, innanzitutto che, data la posizione variabile del polso, il braccio sinistro dia una sensazione lieve di minor lunghezza rispetto al destro, al tempo stesso, diminuisce la propensione ad appendersi alla manopola destra in favore della sinistra che offre un solido appoggio.
questo porta spesso ad una trazione del braccio sinistro del manubrio rispetto al destro, che, per quanto ininfluente su fondo asciutto, su fondi viscidi, può innescare piccole sterzate del manubrio verso sinistra portando la coda a cercare il sovrasterzo...
:wink: :wink: :wink:
nogovoia
27/03/2007, 23:02
sicuro che te non stai studiando per morto? :roll:
Angelippo
28/03/2007, 13:31
...Quindi che ne pensi della seconda parte Aldo?
Personalmente non mi dilungherei troppo ad analizzare il singolo movimento perché possono essere talmente tante le cause per piccoli sbilanciamenti, sia fisiche che psicologiche, che analizzarle tutte credo sia impossibile (abitudini o difetti posturali, difetti fisici (scogliosi), maggior confidenza a sentire il carico più su un lato che sull’altro, non uniformità nella forza degli arti che porta istintivamente a forzare più con un arto che con l’altro, ecc) per non considerare le cause esterne, vento, pendenza laterale dell’asfalto, o meccaniche moto più pesante su un lato che sull’altro che comporta una istintiva correzione continua per mantenerla dritta.
Ho fatto un viaggio una volta con uno (che tra l’altro si sentiva un gran manico e andava in effetti abbastanza forte) che teneva il busto sempre inclinato dalla stessa parte. Questo significa che in una curva inclinava il busto verso l’interno nell’altra verso l’esterno. Naturalmente lui non si accorgeva del difetto.
Tornando all’esempio del ghiaccio, nel momento in cui cadi non riesci a capire cosa abbia prodotto la perdita di equilibrio perché gli sforzi necessari a produrre la caduta sono veramente minimi.
Volendo però analizzare la tua teoria direi che anche quello, fra il resto, può aiutare a produrre minimi sbilanciamenti. Per niente nei casi estremi, guida sul ghiaccio, si cerca di evitare qualunque movimento anche il più impercettibile. Impensabile schiacciare la frizione!
Nel nostro caso specifico limiterei però la casistica. Se la perdita di aderenza è stata prodotta da una accelerazione eccessiva, possiamo supporre che non si stesse azionando la frizione e neppure il freno anteriore, che le braccia fossero saldamente ancorate al manubrio per non rimanere seduti sull’asfalto mentre la moto se ne va e le mani entrambe aggrappate saldamente al manubrio. Resta il problema dell’acceleratore che, se ruotato decisamente, può portare il braccio destro a lavorare in una posizione meno corretta del sinistro, al limite producendo un accorciamento del braccio destro per l’angolazione sfavorevole e al contempo una posizione nella quale non è possibile esercitare una buona trazione. Gli effetti sono contrastanti, l’accorciamento del braccio dovrebbe produrre una trazione maggiore sulla destra mentre la posizione innaturale potrebbe produrre una trazione maggiore sulla sinistra. Chi vincerà? finchè non ci sono eventi eclatanti come la scivolata le forze espresse dai due arti si dovrebbero eguagliare altrimenti la moto devierebbe dalla traiettoria rettilinea ma quando la gomma comincia a scivolare chi può dire cosa succeda?
So che sto andando OT, ma prendo spunto e se ne varrà la pena aprirò un topic specifico...
Se ti va, vorrei continuare questa chiacchierata che ha più valore filosofico che pratico, ma alla quale sto cercando di dare forma per ricostruirmi un quadro generale della guida...
Arrivato in quella fase in cui la guida non è più "ragionata", ma rientra nelle automatizzazioni del cervello, situazioni estreme comprese, mi rendo conto di dare per scontate parecchie cose. Tutte quelle che gli anni e i km hanno reso normali per me, che mi permettono di affrontare differenti situazioni di strada, di fondo, di clima, di mezzo utilizzato, senza sentire imbarazzo (a livello guida) per quello che sto facendo.
Come normalmente accade quando hai accumulato esperienza ti ritrovi sempre più spesso di fronte alle richieste di consigli di chi invece è alle prime armi e inevitabilmente ti scontri con la realtà di tutte quelle piccole malizie che per te sono piccole banalità, ma per chi si approccia da poco a questo mondo, magari arrivandoci pure in età più matura, senza la dose di incoscienza dei 20anni, tanto banali non sono.
Da lì parte la voglia di andare ad analizzare nei ricordi le varie fasi dell'evoluzione dello stile di guida, per poter ricostruire cause ed effetti di tutto quello che in sella facciamo.
A un certo punto però ho sentito la necessità di sposare a tutto questo anche i diversi effetti della postura in sella e le diverse dimensioni dei piloti con conseguenti effetti sul baricentro e quindi sulla dinamica.
Legandomi ai ricordi e ipotizzando varie opzioni ne sta uscendo un quadro davvero dalle infinite sfaccettature, ma al quale pian piano sto cercando di dare una visione con un filo logico.
A questo riguardo ultimamente mi sto soffermando sulla questione comandi al manubrio che noto dare diverse sensazioni nella guida, anche a seconda dell'abitudine che si ha nell'impugnarlo. Ho conosciuto persone sempre tese una volta in sella e osservandole ho notato che tenevano la manopola del gas partendo dal polso in asse a gas chiuso e quindi troppo ruotato nella marcia normale e questo gli dava una sensazione di non controllo del mezzo. Una volta corretto l'errore la sicurezza è aumentata notevolmente. Questo è solo uno degli innumerevoli esempi che si possono portare.
E come i comandi al manubrio, influiscono quelli a pedale, la posizione in sella e così via.
Tutte cose che però vedo spesso trascurate in questa sezione. In genere si parla di come affrontare una curva piuttosto che la gestione della potenza ecc. ecc., dando per scontato che la base sia assimilata e messa in pratica.
Invece troppo spesso i problemi nascono proprio da un uso non corretto dei comandi, da una cambiata non fluida ecc. ecc.
Non trovo sbagliate le domande di Fazeristapazzo, anche se a volte possono sembrare assurde e su argomenti banali, capire perchè accade una cosa piuttosto che un'altra, può fare la differenza tra rimanere in sella e venirne disarcionati.
Troppo spesso si da la colpa a gomme e sospensioni o comunque limiti del mezzo, quasi mai si legge di chi vorrebbe imparare ad usare al meglio quel che ha, prima di cominciare a sostituire pezzi per risolvere presunti problemi di ciclistica.
Trasmettere questo tipo di consigli non è facile. Anche a patto di riuscire a non cozzare contro la suscettibilità di chi pone il quesito e non ci sta a sentirsi dire che l'errore è suo, resta comunque difficilissimo spiegare determinati fenomeni motivandoli perchè siano comprensibili e ripetibili.
Eppure sono fermamente convinto dell'utilità di questa cosa...
Un altro esempio che mi viene in mente:
Mi è capitato spesso che dopo un tratto di misto mi si chieda come imposto le curve, visto che non ne faccio una uguale all'altra, ma la percorro quasi sempre più veloce di chi mi precede, nonostante usi meno o più gomma a seconda dei casi, a volte con mezzi meno performanti, spesso con condizioni di fondo che frenano il gruppo.
La mia risposta di solito è argomentata sul non guardare la curva, ma seguirne solo la direzione e per il resto "ascoltare" le gomme.
Solo che riuscire a spiegare una cosa del genere è impossibile senza andare ad analizzare cosa cambia al modificarsi della postura in sella piuttosto che all'assetto che dai alla ciclistica in ingresso, a quanto entri pinzato piuttosto che all'eventuale uso del freno posteriore.
Riuscire a dare queste piccole ma utilissime informazioni potrebbe aiutare parecchio a crearsi un personale stile di guida, senza necessariamente arrivarci negli anni come ho fatto io, a suon di dritti, derapate non cercate, perdite improvvise dell'anteriore e perchè no, pure qualche scivolata...
Se avete avuto la pazienza di arrivare a leggere fino a qui, vuol dire che l'argomento interessa e quindi si potrebbe aprire un topic dedicato dove non per forza chi ha esperienza debba fare il guru.
Credo che con un pizzico di umiltà sia da parte di veterani che di neofiti potrebbe produrre informazioni interessanti per godersi ogni giorno di più la propria moto...
Aldo, secondo me potresti dare un ottimo contributo... :wink: :wink: :wink:
con la moto perfettamente dritta e` probabile che il tiro catena imponga un momento (il braccio e` la distanza dal centro ruota al punto di trazione della catena sulla corona) tale che porta la moto a sbandare a sx in un caso ideale (moto perfettamente dritta)...
magari un ing. specializzato sulla dinamica veicolo ti sa senz`altro spiegare meglio :wink:
Spera che tale ing non legga, potrebbe non sopravviverne....
:roll:
con la moto perfettamente dritta e` probabile che il tiro catena imponga un momento (il braccio e` la distanza dal centro ruota al punto di trazione della catena sulla corona) tale che porta la moto a sbandare a sx in un caso ideale (moto perfettamente dritta)...
magari un ing. specializzato sulla dinamica veicolo ti sa senz`altro spiegare meglio :wink:
Spera che tale ing non legga, potrebbe non sopravviverne....
:roll:
L'ho spiegato più sopra. La catena non produce nessuna forza che possa imporre spostamenti alla moto nei confronti dell'ambiente esterno perchè le forze si esercitano tutte all'interno del sistema moto. Tu ti focalizzi sulla catena perchè "la vedi" e quindi attira la tua attenzione. Se fosse chiusa in una scatola e tu non la potessi vedere, come tutte le altre parti della trasmissione che sono racchiuse nel cambio e che ciascuna produce delle forze all'interno del sistema, vedresti un oggetto, la moto, con una ruota che gira in grado di produrre una spinta se appoggiata a qualcosa esterno al sistema, la strada, ed una ruota anteriore orientabile in grado di produrre forze sul sistema esterno se debitamente orientata, quando in movimento. Tutto ciò che sta all'interno della scatola (o sistema) moto non è in grado di influenzare i movimenti della moto nei confronti dell'esterno (quasi, ci sarebbe da parlare dell'inerzia delle masse rotanti, ma in questo discorso sono trascurabili)
si grazie aldo avevo letto...mi sono solo sconsoloato x le cagate che ho scritto ..comunque... :lol:
pensavo che la catena avesse delle influenze nel moto come ad esempio l`effetto che si ha usando o meno i freni a dischi flottanti che evita l`effetto autoraddrizzante...e comunque impone delle variazioni all`assetto..
......delle influenze nel moto come ad esempio l`effetto che si ha usando o meno i freni a dischi flottanti che evita l`effetto autoraddrizzante...e comunque impone delle variazioni all`assetto..
...scusa se rompo ma anche questa mi sembra un po' strana e non l'avevo mai sentita. Un freno può solo imporre una resistenza al rotolamento della ruota come può evitare l'effetto autoraddrizzante?
cavoli...sono quelle cose che ti spiegano e poi dopo un po` di tempo non ti ricordi il principio...i dischi sono liberi di muoversi sui cilindretti in modo che frenando a moto inclinata la superficie frenante sia uguale e bilaterale su entrambe le pinze anteriori e quindi non porta la moto a raddrizzarsi in caso di frenata con l`anteriore in curva......capita a fagiuolo la cosa,se lo trovo cerco il materiale che lo spiegava meglio perche` proprio nn mi ricordo :roll:
scusa se insisto ma allora perchè quando avevo la pegaso con un solo disco sull'anteriore, frenando sentivo tirare il manubrio da un lato ?
Il disco non è anche esso interno al sistema ?
quoto :wink:
:love_014: :love_014: :love_014:
...Se avete avuto la pazienza di arrivare a leggere fino a qui, vuol dire che l'argomento interessa e quindi si potrebbe aprire un topic dedicato
Dai apriamo sto' topic così diamo una mano a chi ha problemi di insonnia
a me interessa
ci sto... :wink:
del tipo "dinamica del motociclo"....che schifo la parola motociclo, sembra di parlare di un califfone col cestino della spesa...quando vedo sta parola sul tagliando dell`assicurazione ho paura che la mia fazerina si offenda :lol:
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