maverx
03/09/2008, 01:32
Ciao a tutti,
eccomi, finalmente, ad un appuntamento credo ma molti di noi atteso:
"R1 vs FAZER 1000 '05"
Per non intrecciare le mie impressioni divido in varie sezioni quanto
ho potuto riscontrare ed analizzare confrontando le due moto.
La parte più difficile è, come potete immaginare, restare imparziale, visto
l'affetto che mi lega ancora oggi alla Fazerona.
PRIMA SEZIONE:
Punti di vista, LINEA, ESTETICA ed ABITABILITA' e un pò di TECNICA
La linea della R1 è sicuramente tra le più affascinanti e concrete tra le supersport
e poco si può confrontare con la Fazer, ma quello che più mi ha colpito è stato
la ricerca della leggerezza a "tutti i costi". Ogni particolare sembra cucito addosso
al motore e dannato sarò, quando, per la manutenzione e per il tuning dovrò infilare
la mie manone in tanto poco spazio o negli strettissimi pertugi tra il telaio ed il
motore...
Un altro confronto a prima vista è la parte posteriore del serbatoio, affusolata e
stretta ancor più che sulla Farez ma molto simile, e questo a vantaggio della posizione
in sella e delle cosce parallele alla "belva" in posizione molto aerodinamica.
Per intenderci, siamo molti cm in meno del panciuto serbatoio della FZ1.
Pedane e semimanubri sono in posizione corretta come in un menù internazionale dove
le portate vanno bene a tutti e non sono caratteristiche di qualche cucina. Io che
dai miei 192 cm vedo il mondo un pò in basso, monterò a breve un after market più
personale.
La comodità della sella in se è fuori discussione e non rimpiango la sellona della Fazer.
Ma la vera caratteristica, visto la destinazione pistaiola ed il carico da dare all'anteriore,
è la sua inclinazione verso il basso, che porta facilmente a scivolare in avanti.
Unica possibilità per rimanere "centrali" è lavorare di equilibrio ed avambracci e
polsi tanto da mandare quasi in pensione la mia TechnoGym Unica...No le gambe non
ti aiutano molto, perchè nel misto sono a seguire le ginocchia a sinistra ed a destra
aperte ancor prima della staccata ed in rettilineo, visto il calore che irradiano i
travi del telaio, dopo pochi secondi di "stretta" ti limiti ad appoggiare l'interno
coscia e nulla più, se invece è ora di pranzo il discorso cambia e puoi farti la
crepe alla nutella con ottimi risultati. Ora se immaginiamo di essere zavorra sul sellino,
(test ripetuto costantemente da mio figlio alto 172 cm su 12 anni) avremo una condizione
di abitabilità simile a quella di un ciclista su quei monoruota da circo. In frenata per
non farmi irrigidire la braccia non si appoggia alla schiena, costringendo il "tapino" a
mettere la mani a cucchiaio o a pugno sul serbatoio e spingendo a più non
posso per contrastare i G. In accelerazione stringe le ginocchia, con forza,
Proprio sui miei reni e mi abbraccia per non fare da "tricolore" dietro la moto. Se poi vi capita
di fare un percorso un poco accidentato (tipo piccole buche) sentirete la zavorra
rimettersi in posizione ad ogni ritorno del mono....altra vita è la poltrona della
Fazer, ma si sa che l'amore per la tua moto ti aiuta a sopportare qualunque sacrificio.
(l'importante è saperlo prima di acquistarla!)
Il cupolino basso e filante ti protegge bene fino a velocità Codice, poi credo sia meglio
un doppia gobba data la mia altezza.
Gli specchi sono posizionati tipo la Fazer ma sono utilizzabili per metà della loro
superficie perchè nell'altra metà, quella interna, controlli se hai chiuso bene le
cerniere della tuta o del giubbetto.(...tanto in pista li tolgo...)
Le luci sono molto potenti ed anche affascinanti esteticamente ma la durezza della
forcella fa oscillare il cono di luce ad ogni asperità creando un effetto underground ...
(non vado MAI con il buio...)
L'avantreno è a dir poco splendido forca, parafango, dischi e pinze promettono una
"presenza" molto rassicurante. Sulla Fazer la moda delle gambe rovesciate fa un contrasto
notevole, quasi retrò, ma soprattutto che fa la differenza, estetica, sono le piastre,
molto più in basso, tanto che stando in sella, le prime volte, mi facevo cadere in
avanti per prendere i manubri...
Ed ora il posteriore, discusso e criticato da molti per farla "sembrare" una Ducati con
quei tubi che sparano verso il cielo e quella luce a "cattedrale" nel mezzo, a me piace molto
ancora di più quando avrò montato lo scarico completo in titanio...della Fazer rimpiango
il suo timbro da 4 in 1 e la totale mancanza di calore che sulla R1 fa scaldare così tanto
il sellino da fare bloccare il telefonino posto, in uno straccio, sotto l'imbottitura.
Il portatarga e relative frecce sono ok ma dopo 4 ore sono finiti in soffitta sostituiti
da analoghi della Rizoma. (come sulla Fazer...)
Avrete ormai ben capito che il vero problema della R1 è il calore. Se si riesce a tenere medie di
tra 120-140 Km/h tutto è ok, circa 82-85 gradi, me su strada è molto difficile e allora
non è raro trovarsi con la temperatura a 105-110 gradi e non solo nel motore, ogni piccolo
particolare assume un aspetto tropicale da carroarmato nel deserto.
Il forcellone, gigantesco, ed il cerchio posteriore con la copertura da 190 ti fanno subito
capire quanta potenza e forza in curva devono gestire, tanto che rimango incantato ad ammirare
questo "posteriore" ed alla sera faccio fatica a spegnere la luce del box ed andare a letto.
Sulla Fazer la semplicità ma nello stesso tempo la possanza del retrotreno mi era più famigliare
e più vicina alle esperienze avute in passato, tanto da averne meno "rispetto" e più facilità
nelle regolazioni e tarature.
Ultimo particolare da riportare è la qualità della carenatura e delle sovrastrutture, come pure
l'ottimo livello della verniciatura, come sempre su tutte le Yamaha. Unica caratteristica da
evidenziare è lo spessore minimo di e ogni parte di plastica, per guadagnare al massimo in peso.
Se vi capita di toccare il codone e la parti della carena di una r1 fatelo con delicatezza perchè
il vostro "ditone" deformerà con facilità i vari particolari. Non preoccupatevi che tutto ritorna
alla forma originale ma la sensazione è proprio da moto da corsa. Sulla Fazer era proprio il contrario
addirittura il cupolino era una "roccia".
SECONDA SEZIONE:
PRESTAZIONI e modo di DARLE
Ragazzi siamo di fronte ad un motore che scatena 180 Cv senza Airbox in pressione (189 con),
presto farò le prove al banco, ma credetemi dal primo giretto, in rodaggio, ho avuto l'impressione
che avesse una gestione di "manetta" veramente stupenda. Dopo i primi 500 Km ho addirittura
pensato che se fosse stato su una moto tipo la FAZER sarebbe stato eccezionale per la
facilità con cui gira in basso senza il minimo sussulto e riaccellerare dalla sesta dai 2500
giri è un gioco da ragazzi. A 501 Km ho cambiato la corona con una +2 e lascio a voi il
giudizio successivo. I primi 1300Km sono stati eseguiti, con non poco sacrificio, a 6500 giri MAX
aiutato dal sistema di controllo sul cruscotto tarato a quel numero di giri. Ciò non ostante
mi ha permesso di divertirmi prima della partenza per le ferie. La frizione è perfetta, sia
nello staccare che nella sua opera di "antisaltellatrice".
Unico "difetto" è che sente molto le variazioni di temperatura tra caldo e freddo e devi
prendere confidenza con il registro sul manubrio per il recupero dei giochi. Prima della partenza
ho fatto il cambio olio motore e filtro, MOTUL Factory 5W40, e via per la montagna. Nei chilometri
fatti sono stati raggiunti varie volte i 10.000 giri ed il motore a quel regime cambia completamente
"carattere". Merito della trasformazione è la modifica della lunghezza dei cornetti d'aspirazione da 140 a
65 mm ma sopratutto del cambio automatico della mappatura. In TV ci fanno sentire "scatenate l'inferno"
ma è VERO !!! con mio enorme godimento l'urlo dell'aspirazione diventa eccezionale e la spinta
ti porta a staccare la ruota in seconda e poi in terza solo di potenza e dire che fino ad un attimo
prima tutto era su 2 ruote, una sensazione di forza che le prime volte mi ha lasciato di stucco !
Il bello è che siamo a velocità sopra dei du.. e tutto avviene con naturalezza e oserei dire in sicurezza.
Il continuo verso i 14000 dura solo pochi instanti e via di quarta e quinta, solo i numeri
digitali a lato del contagiri ti fanno capire che è meglio rientrare sulla terra...
Il cambio è quanto di meglio potevo immaginare, le marce entrano solo con il pensiero basta accarezzare
la leva con lo stivale, senza frizione, e i rapporti salgono precisi senza la minima incertezza.
Per ora devo alleggerire in poco il gas ma presto, con il sensore di cambiata, rimarrà aperto.
La rapportatura, per me era un pò troppo lunga e come già detto ho accorciato di +2
al contrario la spaziatura tra le marce mi sembra corretta, almeno su strada.
Per chi fosse interessato, il consumo è molto contenuto, migliore della mia Fazer, con un buon
10 - 12 Km/litro in un uso misto.
TERZA SEZIONE:
TELAIO E SOSPENSIONI e TENUTA di STRADA e FRENATA
Il telaio mi ha dato una sensazione di leggerezza e guidabilità ottimi. Forse perchè come noi tutti
sono abituato alla Fazer ma la facilità d'inserimento nelle curve, anche nei tornati più stretti,
tipo Stelvio, non ha paragoni con la mia precedente. Le forcelle ed il mono di serie sono al
solito poco scorrevoli, questa unica pecca riscontrata, per il resto sono sensibili alle
regolazioni e fanno del loro meglio. Anche se per Natale credo di riuscire a regalarmi un 36TTX e
le cartucce per la forcella. finalmente con il 2 pezzi, non il tanga...., riesco a curvare come
si deve in ogni raggio di curva, anche a bassa velocità. Intendo dire che ora spingo BENE sul manubrio
interno e la moto va giù che è una bellezza. I primi momenti ero "confuso" perchè l'inclinazione ed
il mantenimento della stessa, era così accentuata rispetto alla mia Fazer, da farmi pensare:
"...ma quanto ancora...ancora un pò..."ora che ho chiuso tutta la 190 senza mai avere il minimo
ondeggiamento sono davvero convinto che la mia capacità sia molto da migliorare visto il margine
del telaio e delle sospensioni per poter avere prestazioni ancora migliori di percorrenza in curva.
I freni anteriori sono molto potenti anche se quelli della FAZER con le pastiglie da pista della
ZCOO erano fantastici. La leva ha corsa corta, pompa radiale da 16 (per me poco io avrei montato una 19)
e con due dita fai tutto con scioltezza, anche se stacchi forte non hai mai la sensazione del muro
in faccia e sicuramente dopo il cambio dei tubi delle pastiglie le cose migliorano.
Quello posteriore è "onesto" anche se praticamente non lo uso mai, solo con mio figlio dietro per
non farlo alzare dal sellino, altrimenti lo riservo per fare scendere il davanti se si alza troppo
o per le curvette al minimo in manovra.
QUARTA SEZIONE:
LE MOTIVAZIONI
A questo punto cosa mi ha fatto fare il passaggio verso la R1, il suo fascino unico nel mondo delle
supersportive, la sua potenza e come la fa sentire dentro al pilota che è seduto sopra di lei, il
suo assetto con un avantreno roccioso, la sua tecnologia senza compromessi, la base di partenza che
offre per un tuning di alto livello, la passione per la pista e per le curve bel disegnate, i miei 54
anni e la realizzazione di un sogno.
Per questi motivi e mille altri più da bar ho dovuto accettare ed adattarmi a lei nel, sopportare il
calore che sprigiona facendoti indossare la tuta anche in strada per meglio contrastarlo, fare ginnastica
due volte a settimana per rinforzare avambracci, polsi, addominali e dorsali, rinunciare spesso alla
compagnia di mio figlio perchè "troppo pericoloso..." e stancante per lui.
E per quale motivo mi sono separato dalla mia "ciccia" FAZERONA, tanto voluta per ritornate in moto
dopo uno stop di ben 10 anni ? Forse proprio per questo motivo, in poco tempo, solo 3 anni, ho "bruciato"
tutto il possibile, una così grande voglia di smontare e rimontare, modificare e testare, strada e pista,
che in breve mi ha portato verso quella routine che di solito azzera il rapporto. Sono ancora affascinato
dall'ultima vera "carburatori" ma visto la mia indole di "artista" del tuning pistaiolo non me la sono più
sentita di programmare ulteriori interventi sulla Fazer in quella direzione. Conscio che avrei snaturato sempre
di più lo spirito di moto "sport tutto fare" e oltretutto con budget di spesa sempre in aumento e
ritorno di prestazioni non in proporzione, ho deciso per la separazione. Invidio il caro amico Matteo
che riesce ancora a conciliare questi sentimenti e continuare nel suo tuning.
Non ultimo l'impossibilità oggettiva di tenere entrambi le moto dato i costi ma anche l'impossibilità
di fare coesistere, unilateralmente, in Famiglia tutti i miei Hobbys e passioni.
Mi auguro di non avervi stressato e di essere stato di aiuto a chi di Noi Fazeristi ha intenzione di
passare ad una moto supersport ed in particolare alla mitica R1 YAMAHA.
maverx
ps: se avete delle domande su altro in particolare sono a vostra disposizione.
eccomi, finalmente, ad un appuntamento credo ma molti di noi atteso:
"R1 vs FAZER 1000 '05"
Per non intrecciare le mie impressioni divido in varie sezioni quanto
ho potuto riscontrare ed analizzare confrontando le due moto.
La parte più difficile è, come potete immaginare, restare imparziale, visto
l'affetto che mi lega ancora oggi alla Fazerona.
PRIMA SEZIONE:
Punti di vista, LINEA, ESTETICA ed ABITABILITA' e un pò di TECNICA
La linea della R1 è sicuramente tra le più affascinanti e concrete tra le supersport
e poco si può confrontare con la Fazer, ma quello che più mi ha colpito è stato
la ricerca della leggerezza a "tutti i costi". Ogni particolare sembra cucito addosso
al motore e dannato sarò, quando, per la manutenzione e per il tuning dovrò infilare
la mie manone in tanto poco spazio o negli strettissimi pertugi tra il telaio ed il
motore...
Un altro confronto a prima vista è la parte posteriore del serbatoio, affusolata e
stretta ancor più che sulla Farez ma molto simile, e questo a vantaggio della posizione
in sella e delle cosce parallele alla "belva" in posizione molto aerodinamica.
Per intenderci, siamo molti cm in meno del panciuto serbatoio della FZ1.
Pedane e semimanubri sono in posizione corretta come in un menù internazionale dove
le portate vanno bene a tutti e non sono caratteristiche di qualche cucina. Io che
dai miei 192 cm vedo il mondo un pò in basso, monterò a breve un after market più
personale.
La comodità della sella in se è fuori discussione e non rimpiango la sellona della Fazer.
Ma la vera caratteristica, visto la destinazione pistaiola ed il carico da dare all'anteriore,
è la sua inclinazione verso il basso, che porta facilmente a scivolare in avanti.
Unica possibilità per rimanere "centrali" è lavorare di equilibrio ed avambracci e
polsi tanto da mandare quasi in pensione la mia TechnoGym Unica...No le gambe non
ti aiutano molto, perchè nel misto sono a seguire le ginocchia a sinistra ed a destra
aperte ancor prima della staccata ed in rettilineo, visto il calore che irradiano i
travi del telaio, dopo pochi secondi di "stretta" ti limiti ad appoggiare l'interno
coscia e nulla più, se invece è ora di pranzo il discorso cambia e puoi farti la
crepe alla nutella con ottimi risultati. Ora se immaginiamo di essere zavorra sul sellino,
(test ripetuto costantemente da mio figlio alto 172 cm su 12 anni) avremo una condizione
di abitabilità simile a quella di un ciclista su quei monoruota da circo. In frenata per
non farmi irrigidire la braccia non si appoggia alla schiena, costringendo il "tapino" a
mettere la mani a cucchiaio o a pugno sul serbatoio e spingendo a più non
posso per contrastare i G. In accelerazione stringe le ginocchia, con forza,
Proprio sui miei reni e mi abbraccia per non fare da "tricolore" dietro la moto. Se poi vi capita
di fare un percorso un poco accidentato (tipo piccole buche) sentirete la zavorra
rimettersi in posizione ad ogni ritorno del mono....altra vita è la poltrona della
Fazer, ma si sa che l'amore per la tua moto ti aiuta a sopportare qualunque sacrificio.
(l'importante è saperlo prima di acquistarla!)
Il cupolino basso e filante ti protegge bene fino a velocità Codice, poi credo sia meglio
un doppia gobba data la mia altezza.
Gli specchi sono posizionati tipo la Fazer ma sono utilizzabili per metà della loro
superficie perchè nell'altra metà, quella interna, controlli se hai chiuso bene le
cerniere della tuta o del giubbetto.(...tanto in pista li tolgo...)
Le luci sono molto potenti ed anche affascinanti esteticamente ma la durezza della
forcella fa oscillare il cono di luce ad ogni asperità creando un effetto underground ...
(non vado MAI con il buio...)
L'avantreno è a dir poco splendido forca, parafango, dischi e pinze promettono una
"presenza" molto rassicurante. Sulla Fazer la moda delle gambe rovesciate fa un contrasto
notevole, quasi retrò, ma soprattutto che fa la differenza, estetica, sono le piastre,
molto più in basso, tanto che stando in sella, le prime volte, mi facevo cadere in
avanti per prendere i manubri...
Ed ora il posteriore, discusso e criticato da molti per farla "sembrare" una Ducati con
quei tubi che sparano verso il cielo e quella luce a "cattedrale" nel mezzo, a me piace molto
ancora di più quando avrò montato lo scarico completo in titanio...della Fazer rimpiango
il suo timbro da 4 in 1 e la totale mancanza di calore che sulla R1 fa scaldare così tanto
il sellino da fare bloccare il telefonino posto, in uno straccio, sotto l'imbottitura.
Il portatarga e relative frecce sono ok ma dopo 4 ore sono finiti in soffitta sostituiti
da analoghi della Rizoma. (come sulla Fazer...)
Avrete ormai ben capito che il vero problema della R1 è il calore. Se si riesce a tenere medie di
tra 120-140 Km/h tutto è ok, circa 82-85 gradi, me su strada è molto difficile e allora
non è raro trovarsi con la temperatura a 105-110 gradi e non solo nel motore, ogni piccolo
particolare assume un aspetto tropicale da carroarmato nel deserto.
Il forcellone, gigantesco, ed il cerchio posteriore con la copertura da 190 ti fanno subito
capire quanta potenza e forza in curva devono gestire, tanto che rimango incantato ad ammirare
questo "posteriore" ed alla sera faccio fatica a spegnere la luce del box ed andare a letto.
Sulla Fazer la semplicità ma nello stesso tempo la possanza del retrotreno mi era più famigliare
e più vicina alle esperienze avute in passato, tanto da averne meno "rispetto" e più facilità
nelle regolazioni e tarature.
Ultimo particolare da riportare è la qualità della carenatura e delle sovrastrutture, come pure
l'ottimo livello della verniciatura, come sempre su tutte le Yamaha. Unica caratteristica da
evidenziare è lo spessore minimo di e ogni parte di plastica, per guadagnare al massimo in peso.
Se vi capita di toccare il codone e la parti della carena di una r1 fatelo con delicatezza perchè
il vostro "ditone" deformerà con facilità i vari particolari. Non preoccupatevi che tutto ritorna
alla forma originale ma la sensazione è proprio da moto da corsa. Sulla Fazer era proprio il contrario
addirittura il cupolino era una "roccia".
SECONDA SEZIONE:
PRESTAZIONI e modo di DARLE
Ragazzi siamo di fronte ad un motore che scatena 180 Cv senza Airbox in pressione (189 con),
presto farò le prove al banco, ma credetemi dal primo giretto, in rodaggio, ho avuto l'impressione
che avesse una gestione di "manetta" veramente stupenda. Dopo i primi 500 Km ho addirittura
pensato che se fosse stato su una moto tipo la FAZER sarebbe stato eccezionale per la
facilità con cui gira in basso senza il minimo sussulto e riaccellerare dalla sesta dai 2500
giri è un gioco da ragazzi. A 501 Km ho cambiato la corona con una +2 e lascio a voi il
giudizio successivo. I primi 1300Km sono stati eseguiti, con non poco sacrificio, a 6500 giri MAX
aiutato dal sistema di controllo sul cruscotto tarato a quel numero di giri. Ciò non ostante
mi ha permesso di divertirmi prima della partenza per le ferie. La frizione è perfetta, sia
nello staccare che nella sua opera di "antisaltellatrice".
Unico "difetto" è che sente molto le variazioni di temperatura tra caldo e freddo e devi
prendere confidenza con il registro sul manubrio per il recupero dei giochi. Prima della partenza
ho fatto il cambio olio motore e filtro, MOTUL Factory 5W40, e via per la montagna. Nei chilometri
fatti sono stati raggiunti varie volte i 10.000 giri ed il motore a quel regime cambia completamente
"carattere". Merito della trasformazione è la modifica della lunghezza dei cornetti d'aspirazione da 140 a
65 mm ma sopratutto del cambio automatico della mappatura. In TV ci fanno sentire "scatenate l'inferno"
ma è VERO !!! con mio enorme godimento l'urlo dell'aspirazione diventa eccezionale e la spinta
ti porta a staccare la ruota in seconda e poi in terza solo di potenza e dire che fino ad un attimo
prima tutto era su 2 ruote, una sensazione di forza che le prime volte mi ha lasciato di stucco !
Il bello è che siamo a velocità sopra dei du.. e tutto avviene con naturalezza e oserei dire in sicurezza.
Il continuo verso i 14000 dura solo pochi instanti e via di quarta e quinta, solo i numeri
digitali a lato del contagiri ti fanno capire che è meglio rientrare sulla terra...
Il cambio è quanto di meglio potevo immaginare, le marce entrano solo con il pensiero basta accarezzare
la leva con lo stivale, senza frizione, e i rapporti salgono precisi senza la minima incertezza.
Per ora devo alleggerire in poco il gas ma presto, con il sensore di cambiata, rimarrà aperto.
La rapportatura, per me era un pò troppo lunga e come già detto ho accorciato di +2
al contrario la spaziatura tra le marce mi sembra corretta, almeno su strada.
Per chi fosse interessato, il consumo è molto contenuto, migliore della mia Fazer, con un buon
10 - 12 Km/litro in un uso misto.
TERZA SEZIONE:
TELAIO E SOSPENSIONI e TENUTA di STRADA e FRENATA
Il telaio mi ha dato una sensazione di leggerezza e guidabilità ottimi. Forse perchè come noi tutti
sono abituato alla Fazer ma la facilità d'inserimento nelle curve, anche nei tornati più stretti,
tipo Stelvio, non ha paragoni con la mia precedente. Le forcelle ed il mono di serie sono al
solito poco scorrevoli, questa unica pecca riscontrata, per il resto sono sensibili alle
regolazioni e fanno del loro meglio. Anche se per Natale credo di riuscire a regalarmi un 36TTX e
le cartucce per la forcella. finalmente con il 2 pezzi, non il tanga...., riesco a curvare come
si deve in ogni raggio di curva, anche a bassa velocità. Intendo dire che ora spingo BENE sul manubrio
interno e la moto va giù che è una bellezza. I primi momenti ero "confuso" perchè l'inclinazione ed
il mantenimento della stessa, era così accentuata rispetto alla mia Fazer, da farmi pensare:
"...ma quanto ancora...ancora un pò..."ora che ho chiuso tutta la 190 senza mai avere il minimo
ondeggiamento sono davvero convinto che la mia capacità sia molto da migliorare visto il margine
del telaio e delle sospensioni per poter avere prestazioni ancora migliori di percorrenza in curva.
I freni anteriori sono molto potenti anche se quelli della FAZER con le pastiglie da pista della
ZCOO erano fantastici. La leva ha corsa corta, pompa radiale da 16 (per me poco io avrei montato una 19)
e con due dita fai tutto con scioltezza, anche se stacchi forte non hai mai la sensazione del muro
in faccia e sicuramente dopo il cambio dei tubi delle pastiglie le cose migliorano.
Quello posteriore è "onesto" anche se praticamente non lo uso mai, solo con mio figlio dietro per
non farlo alzare dal sellino, altrimenti lo riservo per fare scendere il davanti se si alza troppo
o per le curvette al minimo in manovra.
QUARTA SEZIONE:
LE MOTIVAZIONI
A questo punto cosa mi ha fatto fare il passaggio verso la R1, il suo fascino unico nel mondo delle
supersportive, la sua potenza e come la fa sentire dentro al pilota che è seduto sopra di lei, il
suo assetto con un avantreno roccioso, la sua tecnologia senza compromessi, la base di partenza che
offre per un tuning di alto livello, la passione per la pista e per le curve bel disegnate, i miei 54
anni e la realizzazione di un sogno.
Per questi motivi e mille altri più da bar ho dovuto accettare ed adattarmi a lei nel, sopportare il
calore che sprigiona facendoti indossare la tuta anche in strada per meglio contrastarlo, fare ginnastica
due volte a settimana per rinforzare avambracci, polsi, addominali e dorsali, rinunciare spesso alla
compagnia di mio figlio perchè "troppo pericoloso..." e stancante per lui.
E per quale motivo mi sono separato dalla mia "ciccia" FAZERONA, tanto voluta per ritornate in moto
dopo uno stop di ben 10 anni ? Forse proprio per questo motivo, in poco tempo, solo 3 anni, ho "bruciato"
tutto il possibile, una così grande voglia di smontare e rimontare, modificare e testare, strada e pista,
che in breve mi ha portato verso quella routine che di solito azzera il rapporto. Sono ancora affascinato
dall'ultima vera "carburatori" ma visto la mia indole di "artista" del tuning pistaiolo non me la sono più
sentita di programmare ulteriori interventi sulla Fazer in quella direzione. Conscio che avrei snaturato sempre
di più lo spirito di moto "sport tutto fare" e oltretutto con budget di spesa sempre in aumento e
ritorno di prestazioni non in proporzione, ho deciso per la separazione. Invidio il caro amico Matteo
che riesce ancora a conciliare questi sentimenti e continuare nel suo tuning.
Non ultimo l'impossibilità oggettiva di tenere entrambi le moto dato i costi ma anche l'impossibilità
di fare coesistere, unilateralmente, in Famiglia tutti i miei Hobbys e passioni.
Mi auguro di non avervi stressato e di essere stato di aiuto a chi di Noi Fazeristi ha intenzione di
passare ad una moto supersport ed in particolare alla mitica R1 YAMAHA.
maverx
ps: se avete delle domande su altro in particolare sono a vostra disposizione.