kimiko
11/09/2009, 09:08
evvivaaaaaa.........finalmente possiamo essere noi a pagare quando investiamo in BOT.... :shock: :?
http://www.corriere.it/economia/09_settembre_11/Bot_trimestrali_il_rendimento_va_sotto_zero_Giacomo_Ferrari_dde7d1b2-9e96-11de-8a40-00144f02aabc.shtml
Bot trimestrali, rendimento sotto zero
Domanda record. Su 10 mila euro sottoscritti, interessi per 32 euro e spese per 40
MILANO — Non solo azzerati. Adesso i rendimenti diventano negativi. E’ il paradosso dei Bot, che all’asta di ieri hanno toccato tassi vicinissimi allo zero, il minimo nella storia, talmente bassi da non essere sufficienti a coprire le commissioni dovute alle banche per acquistarli. Va bene il rischio zero e la liquidità intesa come bene rifugio, ma arrivare a pagare per investire è davvero troppo. Eppure per la scadenza più breve, quella trimestrale, è davvero così.
Vediamo perché, seguendo passo passo i calcoli effettuati dall’ufficio studi di Assiom, l’associazione degli operatori in titoli. Il prezzo netto di aggiudicazione spuntato dal Tesoro (grazie a una domanda particolarmente consistente: 9,6 miliardi di euro offerti, 4 miliardi assegnati) è stato di 99,92 per ogni 100 di nominale: la differenza determina il rendimento lordo, che però deve essere diminuito della ritenuta fiscale, pari, come per tutti i prodotti finanziari, al 12,5% sugli interessi. Tenuto conto di questa correzione (arrotondata al centesimo) il rendimento netto diventa dello 0,32%. Acquistando in sottoscrizione Bot che scadono fra tre mesi per 10 mila euro, dunque, si ricaverebbero 32 euro. Ma solo in teoria, perché il risparmiatore deve mettere in conto la commissione richiesta dalla propria banca, la cui misura massima è fissata da un decreto ministeriale del 2004. Ebbene, nel caso dei titoli collocati ieri, che hanno una durata di 91 giorni, questa commissione massima è pari allo 0,1%. Assiom l’ha «caricata» sul prezzo finale dei Bot, che dagli iniziali 99,903, aumentato della ritenuta fiscale, è così diventato 100,02. Da qui il rendimento negativo: i 32 euro di remunerazione sugli ipotizzati 10 mila euro di Bot, infatti, non solo sarebbero interamente assorbiti dalla commissione, ma bisognerebbe aggiungere altri 8 euro.
La discesa dei rendimenti, insomma, iniziata da tempo e arrivata ai livelli prossimi allo zero da due mesi a questa parte, è proseguita. Soltanto un anno fa i rendimenti netti dei Bot trimestrali e semestrali viaggiavano intorno al 3,3%. C’era dunque ancora margine per «ammortizzare» le commissioni. All’asta di ieri, invece, ma solo nel caso dei titoli trimestrali, per la prima volta nella storia si è verificato il passaggio in negativo proprio a causa delle commissioni. Un evento che ha risparmiato i titoli annuali. Anche in questo caso il rendimento è sceso ai minimi storici, ma almeno è stato sufficiente (sia pure per poco) a sopportare le commissioni massime (pari in questo caso allo 0,3%). I Bot annuali, infatti, sono stati collocati a 99,35, il che ha comportato un rendimento dello 0,65% al netto della ritenuta fiscale e dello 0,35% applicando la commissione bancaria. E’ importante tuttavia rilevare che ad acquistare i Bot sono ormai in grandissima maggioranza le tesorerie delle banche, che parcheggiano in questo modo la loro liquidità. I privati rappresentano ormai una minoranza. Destinata a ridursi ulteriormente se i rendimenti resteranno così bassi.
http://www.corriere.it/economia/09_settembre_11/Bot_trimestrali_il_rendimento_va_sotto_zero_Giacomo_Ferrari_dde7d1b2-9e96-11de-8a40-00144f02aabc.shtml
Bot trimestrali, rendimento sotto zero
Domanda record. Su 10 mila euro sottoscritti, interessi per 32 euro e spese per 40
MILANO — Non solo azzerati. Adesso i rendimenti diventano negativi. E’ il paradosso dei Bot, che all’asta di ieri hanno toccato tassi vicinissimi allo zero, il minimo nella storia, talmente bassi da non essere sufficienti a coprire le commissioni dovute alle banche per acquistarli. Va bene il rischio zero e la liquidità intesa come bene rifugio, ma arrivare a pagare per investire è davvero troppo. Eppure per la scadenza più breve, quella trimestrale, è davvero così.
Vediamo perché, seguendo passo passo i calcoli effettuati dall’ufficio studi di Assiom, l’associazione degli operatori in titoli. Il prezzo netto di aggiudicazione spuntato dal Tesoro (grazie a una domanda particolarmente consistente: 9,6 miliardi di euro offerti, 4 miliardi assegnati) è stato di 99,92 per ogni 100 di nominale: la differenza determina il rendimento lordo, che però deve essere diminuito della ritenuta fiscale, pari, come per tutti i prodotti finanziari, al 12,5% sugli interessi. Tenuto conto di questa correzione (arrotondata al centesimo) il rendimento netto diventa dello 0,32%. Acquistando in sottoscrizione Bot che scadono fra tre mesi per 10 mila euro, dunque, si ricaverebbero 32 euro. Ma solo in teoria, perché il risparmiatore deve mettere in conto la commissione richiesta dalla propria banca, la cui misura massima è fissata da un decreto ministeriale del 2004. Ebbene, nel caso dei titoli collocati ieri, che hanno una durata di 91 giorni, questa commissione massima è pari allo 0,1%. Assiom l’ha «caricata» sul prezzo finale dei Bot, che dagli iniziali 99,903, aumentato della ritenuta fiscale, è così diventato 100,02. Da qui il rendimento negativo: i 32 euro di remunerazione sugli ipotizzati 10 mila euro di Bot, infatti, non solo sarebbero interamente assorbiti dalla commissione, ma bisognerebbe aggiungere altri 8 euro.
La discesa dei rendimenti, insomma, iniziata da tempo e arrivata ai livelli prossimi allo zero da due mesi a questa parte, è proseguita. Soltanto un anno fa i rendimenti netti dei Bot trimestrali e semestrali viaggiavano intorno al 3,3%. C’era dunque ancora margine per «ammortizzare» le commissioni. All’asta di ieri, invece, ma solo nel caso dei titoli trimestrali, per la prima volta nella storia si è verificato il passaggio in negativo proprio a causa delle commissioni. Un evento che ha risparmiato i titoli annuali. Anche in questo caso il rendimento è sceso ai minimi storici, ma almeno è stato sufficiente (sia pure per poco) a sopportare le commissioni massime (pari in questo caso allo 0,3%). I Bot annuali, infatti, sono stati collocati a 99,35, il che ha comportato un rendimento dello 0,65% al netto della ritenuta fiscale e dello 0,35% applicando la commissione bancaria. E’ importante tuttavia rilevare che ad acquistare i Bot sono ormai in grandissima maggioranza le tesorerie delle banche, che parcheggiano in questo modo la loro liquidità. I privati rappresentano ormai una minoranza. Destinata a ridursi ulteriormente se i rendimenti resteranno così bassi.