albert52
20/04/2011, 15:39
1922:
16-17-18 NOVEMBRE Mussolini ha presentato il nuovo governo alla Camera. La Camera approva le dichiarazioni con 306 voti a favore (erano solo 35 !!! i deputati fascisti), 116 contrari, 7 astenuti.
MUSSOLINI non é ancora contento. Chiede pieni poteri per un anno intero, "allo scopo di ristabilire l'ordine e avere piena libertà di azione in materia economica e amministrativa". La Camera a larghissima maggioranza approva. La legge è pubblicata il 3 dicembre; di fatto la stessa Camera si esautora da sola. Mussolini ora può emanare provvedimenti legislativi in piena libertà.
2011:
20 Aprile
Visto che al momento non è possibile fare una riforma in senso presidenziale come vorrebbe Berlusconi- spiega il deputato Remigio Ceroni - per ora ribadiamo la centralità del parlamento troppo spesso mortificata, quando fa una legge, o dal presidente della Repubblica che non la firma o dalla Corte costituzionale che la abroga. Occorre ristabilire la gerarchia tra i poteri dello Stato. Se c'è un conflitto, occorre specificare quale potere è superiore".
E quindi il deputato Remigio Ceroni presenta questo:
La legge consta di un solo articolo: il comma 1 dell'articolo 1 della costituzione è sostituito dal seguente comma: "l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale".
Attualmente, l'articolo 1 della costituzione recita: "l'italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione.
Non voglio dire nulla ma sembra che il fine è lo stesso qui comando io e quello che decido io è giusto, quindi se faccio una legge è per forza giusta.
Uno dei motti di Mussolini era: "Niente all'infuori di me, niente contro di me"
Mi sembra che vada bene anche per il nostro presidente.
Non voglio scatenare discorsi politici o altro o scannamenti vari sto esponendo solo 2 fatti uno passato l'altro presente.
16-17-18 NOVEMBRE Mussolini ha presentato il nuovo governo alla Camera. La Camera approva le dichiarazioni con 306 voti a favore (erano solo 35 !!! i deputati fascisti), 116 contrari, 7 astenuti.
MUSSOLINI non é ancora contento. Chiede pieni poteri per un anno intero, "allo scopo di ristabilire l'ordine e avere piena libertà di azione in materia economica e amministrativa". La Camera a larghissima maggioranza approva. La legge è pubblicata il 3 dicembre; di fatto la stessa Camera si esautora da sola. Mussolini ora può emanare provvedimenti legislativi in piena libertà.
2011:
20 Aprile
Visto che al momento non è possibile fare una riforma in senso presidenziale come vorrebbe Berlusconi- spiega il deputato Remigio Ceroni - per ora ribadiamo la centralità del parlamento troppo spesso mortificata, quando fa una legge, o dal presidente della Repubblica che non la firma o dalla Corte costituzionale che la abroga. Occorre ristabilire la gerarchia tra i poteri dello Stato. Se c'è un conflitto, occorre specificare quale potere è superiore".
E quindi il deputato Remigio Ceroni presenta questo:
La legge consta di un solo articolo: il comma 1 dell'articolo 1 della costituzione è sostituito dal seguente comma: "l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale".
Attualmente, l'articolo 1 della costituzione recita: "l'italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione.
Non voglio dire nulla ma sembra che il fine è lo stesso qui comando io e quello che decido io è giusto, quindi se faccio una legge è per forza giusta.
Uno dei motti di Mussolini era: "Niente all'infuori di me, niente contro di me"
Mi sembra che vada bene anche per il nostro presidente.
Non voglio scatenare discorsi politici o altro o scannamenti vari sto esponendo solo 2 fatti uno passato l'altro presente.