Visualizza Versione Completa : Sul motore Ducati in MotoGP
Ho trovato molto interessante un estratto di un'intervista a Jan Witteveen, uno che di motori ne capisce più di tutti quanti noi e che la sa lunga su come si costruisce una moto da competizione:
LA DUCATI FATICA A CAUSA DEL MOTORE A “L”?
«Secondo il mio punto di vista, il motore Ducati va bene: costruttivamente non lo vedo limitativo per la competitività della moto. Un “V” di 90° ha degli aspetti positivi, soprattutto per quanto riguarda l’aspirazione, che essendo più diretta ha una efficienza superiore; inoltre, la distribuzione desmodromica consuma meno energia, con vantaggi sul consumo e, quindi, maggiori prestazioni; poi, con un motore con questa architettura non serve il contralbero; infine l’ingombro non è tale da compromettere l’efficacia della ciclistica. Motoristicamente quello Ducati è secondo me il riferimento della MotoGP: non è quello l’handicap per essere competitivi con Honda e Yamaha».
[intevista più ampia, contiene anche altri argomenti] (http://www.moto.it/MotoGP/i-misteri-delle-corse-svelati-da-jan-witteveen.html)
Secondo me potrebbe avere ragione. Il "nuovo" punto di vista più in voga nelle discussioni tecniche sull'argomento è il baricentro troppo basso dell'attuale Ducati, che però non dipende molto dal motore..
Ce la faranno i nostri eroi? Na-na-na-na-na-na......
SUPER GOKU
27/09/2012, 16:46
Gia' ora che possono spostare in qua e la un po' il tuttto le cose sembrano migliorate, ora con il nuovo forcellone staremo a vedere domenica
Fare 'ste cose un po' prima in modo che Rossi restasse no, vero?
:-?
SUPER GOKU
27/09/2012, 21:11
Penso che la Ducati non abbia né i soldi ne le risorse tecniche delle altre case quindi c'è voluto molto più tempo per arrivare anche solo a questo punto
Penso che la Ducati non abbia né i soldi ne le risorse tecniche delle altre case quindi c'è voluto molto più tempo per arrivare anche solo a questo punto
Con quello che spendono in pubblicità... davvero non saprei! :-?
SUPER GOKU
01/10/2012, 19:42
Con quello che spendono in pubblicità... davvero non saprei! :-?
La pubblicità aiuta ma non basta contro i colossi giapponesi.........
QUOTE=goku;7788968]Penso che la Ducati non abbia né i soldi ne le risorse tecniche delle altre case quindi c'è voluto molto più tempo per arrivare anche solo a questo punto[/QUOTE]
Concordo.
Poi, non che ne sappia più di Witteveen, per carità, ma Jan fu il riferimento assoluto nei due tempi. Morti quelli lui andò in pensione. Fosse stato di riferimento anche nei 4 tempi probabilmente sarebbe rimasto.
Tutto vero quello che dice, sia chiaro, il fatto è che tutto ciò comporta più potenza (che poi devi tagliare) e più peso. Oltre ad una costruzione , e quindi ad un eventuale aggiornamento, decisamente più complessa.
Secondo me alla fine non paga e "l'ingombro", leggi anche "diversa distribuzione dei pesi", è svantaggiosa. Si è cercato di tenere basso il baricentro e questo teoricamente è un gran vantaggio. Il fatto è che le moto cambiano molto dinamicamente nel loro correre, piegano! Quindi ciò che nelle auto è un postulato nelle moto funziona fino ad un certo punto. La primissima nsr aveva a tale scopo il serbatoi SOTTO la moto! Ebbene durò manco un anno tanto che Spencer, in certe piste perticolarmente guidate, correva con la "vecchia" tre cilindri in quanto il basso baricentro "non dava la sensazione del trasferimento di carico in frenata e quindi non riuscivo a sentire l'anteriore" (parole di Spencer).
Ricorda qualcosa?
commando
04/10/2012, 12:43
E bravo MP,sempre interessanti i tuoi richiami al passato..la prima NSR aveva anche i cerchi in carbonio,che furono la causa
dell'incidente di Spencer a Kyalami..ovviamente sempre negato dall'HRC,Freddie perse fiducia in quella moto che poi l'anno dopo
ritornò con il serbatoio nella posizione tradizionale.Comunque già in precedenza il Maestro progettò la SB2 con scarichi sopra e serbatoio
sotto..poi dopo la NSR ci provò la ELF motorizzata Honda..evidentemente il problema principale sembra la radicale differenza di assetto
tra serbatoio pieno e semivuoto,e comunque non essendo stata più riproposta..tutti questi vantaggi non c'erano:roll:
Commosso ringrazio e ricambio!
Per dirla tutta gli fu anche contestato il fatto di avere un doppio serbatoio in quanto la benza veniva travasata in una vaschetta superiore altrimenti, come ci entrava nei carburatori?
E comunque si, visti gli scarsi vantaggi (quali poi?) preferirono lasciare perdere.
Sempre per il già visto il primo telaio in carbonio semimonoscocca (senza motore portante) fu della Cagiva di Lawson.
Condivido poi la tua info sulla rottura del cerchio in carbonio a Spencer. All'epoca lo ricordo ma poi non ne trovai più notizia e uando scrissi di lui sulla fanzine andai a memoria. Secondo me fu un passo fondamentale verso il suo ritiro.
Riporto Up per un articolo su MotoSprint di Massimo Clarke che risponde ad un lettore che chiede l'utilità del motore a L.
Non posso riportare tutto l'articolo ma mi colpisce che:
"all'inizio degli anni '70 Taglioni progettò (...) " per arrivare alla parte tecnica in cui ci spiega i due vantaggi del motore a L " I motori motociclistici erano quasi tutti raffreddati ad aria e lo schema ad L risultava molto vantaggioso (...)" poi "scegliere un'architettura ad L è legata alla equilibriatura che nei bicilindrici ad L è di gran lunga migliore" parlando ripetto agli altri V con angoli diversi.
Poi, pur lodando le doti di uida delle Ducati, specie le Sbk, ci spiega che " E' importante sottolineare che nelle moto, diversamente da quanto accade nel settore automobilistico, un baricentro molto vicino al suolo non è vantaggioso. Anzi, può causare notevoli problemi di guida" proseguendo con "Di notevole importanza è la centralizzazione delle masse. Questo significa avere un motore compatto e una moto non molto lunga" "I motori ad L sotto questo aspetto appaiono inferiori a quelli nei quali la V formata dai due cilindri è più stretta". A dimostrazione che sono passati 40 anni ci illumina con " molti costruttori oggi adottano (il V) reso particolarmente appetibile anche dalla adozione, ormai generalizzata, del raffreddamento ad acqua e di adatti alberi di equilibriatura" "Prima di Ducati non mi sembra che ci siano stati altri motori 2 cilindri ad L se si esclude Guzzi (ma aveva 120°)"
Per chiudere con una piccola carrellata su quelli che furono (o meglio non furono) le altre moto ad adottare questo schema. Si parla di qualche "sfortunato" prototipo Hensket e Cz.
Insomma mi pare dica quello che si è sempre detto guardando dalla parte tecnica, e non dalla parte del "core" e del brand il progetto Ducati.
E molto ci sarebbe da aggiungere sull'inutile sofisticazione del Desmo rispetto alle valvole pneumatiche.
Alla fine il mio dubbio è: Preziosi se avesse un foglio bianco davanti disegnerebbe un L desmodromico? Secondo me NO!
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