paxemax
14/11/2012, 19:20
Adesso sono curioso di sapere cosa dicono tutti quelli che davano la colpa dei problemi ducati all' architettura del motore ad L :mrgreen:
"La voce aveva cominciato a circolare già a inizio stagione: in occasione del ritorno alla cilindrata piena, la Honda avrebbe riprogettato il motore della RC213V portandolo da poco più di 70° a 90° rendendolo di fatto simile a quello Ducati e abbandonando la storica V più stretta. A rafforzare questa ipotesi è stato niente meno che Vitto Guareschi, team manager Ducati Corse. "Avevo sentito anch'io questa voce, e per quanto non sia andato a misurare la loro moto col goniometro sembra che sia così – ha dichiarato il team manager Ducati ai test della MotoGP a Valencia – Rispetto alla V, si tratta di un motore maggiormente equilibrato, che offre numerosi vantaggi. Non ha bisogno per esempio del controalbero di equilibratura, e con il ritorno ai mille è importante. Inoltre si lascia più spazio per i corpi farfallati. D'altro lato, la configurazione a L è più ingombrante ed offre meno flessibilità quanto a bilanciamento dei pesi. Ma non sappiamo esattamente come il loro motore sia posizionato nel telaio".
Vuol dire, Guareschi, che il motore può essere ruotato all'indietro più di quanto non sia quello Ducati. Inoltre la posizione dell'albero potrebbe essere diversa e di conseguenza il motore più corto.
Manca ovviamente la certezza matematica, ma dalle nostre informazioni pare proprio che l'attuale RC213V si sia ispirata al propulsore della moto italiana.
"Non lo possiamo sapere con certezza perché ormai è difficile capirlo dagli scoppi, visto che sono tutti irregolari. La loro frequenza è regolata dall'albero motore, quindi una M1 con un quattro cilindri in linea suona come una ART con una V di circa 70 gradi".
Una vera e propria 'ducatizzazione' per la giapponese, alla quale fa da contraltare il passaggio della Rossa al telaio perimetrale in alluminio, a testimonianza di come le barriere ingegneristiche siano sempre più osmotiche. I risultati per ora danno ragione alla Honda, e a Borgo Panigale si lavora febbrilmente per ricucire il divario tecnico.
"Se fosse vero avremmo qualcosa in più in comune – ha detto Guareschi ridendo – Qui a Valencia noi stiamo cercando ulteriori conferme sugli aggiornamenti portati a stagione in corso. Purtroppo quest'anno il meteo non ci ha aiutato, e nelle gare ovviamente non avrebbe avuto senso fare delle prove. Abbiamo il telaio portato per i test di Misano, con il quale Valentino non aveva riscontrato particolari differenze nel comportamento della moto. Su questo fronte non stiamo lavorando solo con FTR, perché facevano fatica a produrre le quantità necessarie nei tempi previsti. Poi stiamo cercando di migliorare l'elettronica. Quest'anno potremo contare su un pilota veloce come Pirro, che nei test si dedicherà alla ricerca della prestazione, mentre Battaini continuerà a svolgere il lavoro di rodaggio sulla distanza".
Read more: http://www.gpone.com/index.php/201211148882/MotoGP-Honda-la-RC213V-e-a-90.html#ixzz2CDqtoaAC
"La voce aveva cominciato a circolare già a inizio stagione: in occasione del ritorno alla cilindrata piena, la Honda avrebbe riprogettato il motore della RC213V portandolo da poco più di 70° a 90° rendendolo di fatto simile a quello Ducati e abbandonando la storica V più stretta. A rafforzare questa ipotesi è stato niente meno che Vitto Guareschi, team manager Ducati Corse. "Avevo sentito anch'io questa voce, e per quanto non sia andato a misurare la loro moto col goniometro sembra che sia così – ha dichiarato il team manager Ducati ai test della MotoGP a Valencia – Rispetto alla V, si tratta di un motore maggiormente equilibrato, che offre numerosi vantaggi. Non ha bisogno per esempio del controalbero di equilibratura, e con il ritorno ai mille è importante. Inoltre si lascia più spazio per i corpi farfallati. D'altro lato, la configurazione a L è più ingombrante ed offre meno flessibilità quanto a bilanciamento dei pesi. Ma non sappiamo esattamente come il loro motore sia posizionato nel telaio".
Vuol dire, Guareschi, che il motore può essere ruotato all'indietro più di quanto non sia quello Ducati. Inoltre la posizione dell'albero potrebbe essere diversa e di conseguenza il motore più corto.
Manca ovviamente la certezza matematica, ma dalle nostre informazioni pare proprio che l'attuale RC213V si sia ispirata al propulsore della moto italiana.
"Non lo possiamo sapere con certezza perché ormai è difficile capirlo dagli scoppi, visto che sono tutti irregolari. La loro frequenza è regolata dall'albero motore, quindi una M1 con un quattro cilindri in linea suona come una ART con una V di circa 70 gradi".
Una vera e propria 'ducatizzazione' per la giapponese, alla quale fa da contraltare il passaggio della Rossa al telaio perimetrale in alluminio, a testimonianza di come le barriere ingegneristiche siano sempre più osmotiche. I risultati per ora danno ragione alla Honda, e a Borgo Panigale si lavora febbrilmente per ricucire il divario tecnico.
"Se fosse vero avremmo qualcosa in più in comune – ha detto Guareschi ridendo – Qui a Valencia noi stiamo cercando ulteriori conferme sugli aggiornamenti portati a stagione in corso. Purtroppo quest'anno il meteo non ci ha aiutato, e nelle gare ovviamente non avrebbe avuto senso fare delle prove. Abbiamo il telaio portato per i test di Misano, con il quale Valentino non aveva riscontrato particolari differenze nel comportamento della moto. Su questo fronte non stiamo lavorando solo con FTR, perché facevano fatica a produrre le quantità necessarie nei tempi previsti. Poi stiamo cercando di migliorare l'elettronica. Quest'anno potremo contare su un pilota veloce come Pirro, che nei test si dedicherà alla ricerca della prestazione, mentre Battaini continuerà a svolgere il lavoro di rodaggio sulla distanza".
Read more: http://www.gpone.com/index.php/201211148882/MotoGP-Honda-la-RC213V-e-a-90.html#ixzz2CDqtoaAC