Visualizza Versione Completa : BMW vende Husqvarna a KTM!
I primi a parlarne sono stati gli inglesi di www.motorcyclenews.com, sparando la news bomba secondo cui sarebbe in fase conclusiva la trattativa tra BMW e KTM per la cessione agli austriaci di Husqvarna. Gli inglesi parlano di annuncio alla fine di questa settimana, ma noi siamo in grado di dirvi che il comunicato ufficiale arriverà domani.
BMW PUNTA SU HUSQVARNA. POI LA VENDE
Il glorioso marchio svedese, con impianto produttivo sul lago di Varese e fino ad ora di proprietà tedesca, dopo il rilevamento da parte di BMW dal Gruppo MV Agusta nel 2008, negli ultimi anni ha conosciuto una profonda evoluzione in senso stradale con l’avvento della bicilindrica Nuda 900 (cliccate qui per lo scoop della futura versione Touring) e, ultimamente, con le essenziali TR650 Terra e Strada, senza dimenticare l’off road puro, con l’impegno nell’enduro, nel cross, nei rally (è fresca la vittoria al Rally dei Faraoni) e la presenza fissa nel motard. Non semplici restyling di modelli esistenti, ma nuovi progetti, con nuovi motori ed esplorazione di cilindrate in precedenza non usate. Il tutto con nuove linee produttive, nuovi gruppi di lavoro con ingegneri arrivati direttamente dalla Germania. Ecco perché ci lascia piuttosto basiti questa notizia anche se, a onor del vero, sulla continuità a oltranza dell’unione BMW/Husqvarna ci sono sempre state delle perplessità.
DOMANI L’ANNUNCIO
Le voci sulla cessione a KTM arrivano un po’ da tutta Europa e parlano di firma imminente. Le informazioni in nostro possesso, lo confermiamo, parlano di annuncio che verrà dato domani, anche se nessuna delle tre realtà industriali coinvolte (BMW, Husqvarna e KTM) ha finora rilasciato commenti. Sembra che l’acquisto non sarà fatto direttamente da KTM, a sua volta controllata dall’indiana Bajaj, ma da una società facente capo a Stefan Pierer, amministratore delegato del Marchio arancione.
SOVRAPPOSIZIONI E PERPLESSITÀ
E qui partono le disquisizioni, anche perché la produzione Husqvarna e quella KTM sono parecchio sovrapposte. Di fatto il Marchio ormai praticamente ex BMW ha “solo” le Nuda 900 e le TR650 come modelli non “doppi” rispetto a KTM. Ma mentre la Casa austriaca ha affiancato sempre di più la produzione off road a quella decisamente più orientata alla strada (1190 Adventure, Duke 125, 200 e la nuova 390, nonché la futura “bestiale” Super Duke 1290 R), il Marchio del lago di Varese sono già un paio d’anni che mostra a Eicma prototipi in stile vintage, come la Baja vista quest’anno. Immaginare gli scenari futuri è piuttosto complicato, anche perché KTM proprio nel 2012 ha segnato il suo record storico come vendite e, se da un lato ha per questo risorse da investire, non appare certo nella necessità di andare a “recuperare” idee e tecnologia altrove. E poi la produzione attuale Husqvarna è molto basata sui motori BMW, non ce la vediamo proprio una KTM che usa propulsori tedeschi…
FANTA POLITICA
Vengono in mente ipotesi anche un po’ folli, come la volontà da parte di Mattighofen di togliere di mezzo un avversario, oppure la quella di Pierer di portare avanti un proprio progetto industriale in seguito all’eventuale assunzione del 100% del controllo di KTM da parte di Bajaj. Fanta politica industriale, sia chiaro, quindi ci fermiamo qui.
Da domani arrivano le prime concrete conferme.
http://www.motociclismo.it/bmw-vende-husqvarna-a-ktm-moto-53980
Mah....allora qualcuno che investe nelle moto ancora esiste...
Come vi avevamo anticipato (cliccate qui), la Husqvarna passa di mano: BMW l’ha ceduta alla Pierer Industries, nuova società che fa capo all’attuale amministratore delegato della Casa austriaca. Di seguito il comunicato ufficiale BMW, dopo il quale facciamo qualche considerazione.
BMW Group sta ridefinendo l’assetto del proprio settore Motorrad. Nel contesto di mercati motociclistici in evoluzione, delle tendenze demografiche e delle esigenze dell’ambiente, BMW Motorrad espanderà la propria offerta di prodotti per sfruttare il futuro potenziale di crescita. L’obbiettivo del riassetto sarà la mobilità urbana e la mobilità elettrica. Ristrutturando il segmento, il BMW Group si concentrerà sull’espansione e l’utilizzo delle risorse del marchio BMW Motorrad. Di conseguenza, il Gruppo BMW ha firmato un accordo con l’austriaca Pierer Industries AG per l’acquisizione di Husqvarna Motorcycles. L’acquisizione è soggetta all’approvazione delle autorità anti-trust. Entrambe le società sono d’accordo nel non divulgare il prezzo.
PRESA! E ORA CHE FACCIAMO?
Il comunicato continua poi con alcune considerazioni sul futuro di BMW, ma ci torniamo dopo aver analizzato un momento la situazione di Husqvarna. Innanzitutto, la cosa importante è che il Marchio svedese non passa formalmente a KTM. Qualcuno sta già fantasticando sul fatto che questa sarebbe un’operazione in stile “scatole cinesi” e che alla fine Husqvarna di fatto è diventata… roba di KTM. Ovviamente potrebbe anche darsi, ma davvero non se ne capirebbe il motivo, dato che la gamma dei due maggiori produttori europei di moto off road si sovrappone quasi perfettamente per quanto riguarda le moto da cross, enduro e motard. Certo, poi ci sono le stradali (più o meno pure) di entrambe e le naked KTM, ma questo non basta a far pensare alla volontà di KTM di integrare i due marchi. Malignamente, si potrebbe dire che KTM voglia solo sbarazzarsi di un concorrente, prendendo il controllo di un marchio per… congelarlo. Sinceramente noi la pensiamo in maniera un po’ diversa.
A NUOVA SFIDA DI PIERER
Più probabilmente l’acquisto di Husqvarna da parte di una società che fa capo a Stefan Pierer significa semplicemente che l’attuale CEO KTM vuole disimpegnarsi dalla Casa austriaca per dare vita ad un progetto proprio, dopo essere stato uno dei principali artefici della crescita esponenziale del Marchio arancione. Sotto la guida di Pierer, la KTM ha raggiunto risultati mai così buoni (nel 2012 il record storico come vendite , meglio anche del panzer BMW), si è espansa in Asia, ha sfruttato al meglio le risorse e le prospettive date dall’entrata dell’indiana Bajaj nel capitale, ha dato vita a modelli di grande successo globale come le piccole Duke 125… Insomma, Pierer è uno “buono” e ci piace pensare che lo intrighi di più una nuova sfida personale che il semplice godimento dei frutti del suo lavoro passato. Bajaj si avvia nel 2013 a completare l’acquisizione di KTM e ci pare che quello sarebbe lo scenario ideale per un’uscita di Pierer da KTM per dare vita ad una nuova impresa: fare con Husqvarna quello che è stato fatto in precedenza con il Marchio di Mattighofen, una valorizzazione di potenzialità che, tra l’altro, non provocherebbe alcun conflitto di interesse o filosofico derivato dall’utilizzo di motori BMW.
CASSINETTA NON SI TOCCA!
Certo, potrebbe sempre darsi che Pierer mantenga buoni rapporti con KTM e che le Husqvarna possano finire per montare motori austriaci… Staremo a vedere. L’idea che ci stiamo facendo è che KTM diventerà sempre più un marchio globale a 360°, che si occuperà “anche” di fuoristrada, mentre Pierer riporterà Husqvarna ad una dimensione più focalizzata alla vocazione storica del Marchio, cioè le ruote tassellate. In tutto questo, non c’è motivo perché gli impianti produttivi si spostino da Cassinetta di Biandronno (VA), ci pare di poter dire che il quartier generale di Husqvarna possa tranquillamente restare italiano. Quindi, ricapitolando: Husqvarna nasce svedese, diventa poi italiana (acquistata da Claudio Castiglioni nel 1987) come proprietà e dislocazione degli impianti; poi diventa tedesca col passaggio a BMW nel 2007; infine ora diventa austriaca. Il puzzle si ingrandisce sempre di più.
http://www.motociclismo.it/bmw-cede-husqvarna-al-presidente-di-ktm-moto-53988
La cosa più importante è che la Husqvarna continui a esistere e a produrre ottime moto, come ha sempre fatto.
:-D
Roadrunner
01/02/2013, 18:01
Cioè ? KTM adesso costruirà motoseghe ?
http://www.elisadecaria.it/contents/media/husqvarna%20motosega%20350_000.jpg
Prima una voce, poi la conferma: KTM si è comprata Husqvarna dal Gruppo BMW. Per farci cosa? Se lo sono chiesti in molti visto che parte del business delle due aziende è completamente allineato e KTM già si era portata a casa Husaberg, altra azienda specializzata nell’offroad. La strategia è ora più chiara e l’ha spiegata Stefan Pierer, CEO di KTM, alla CNBC. “Il Gruppo Volkswagen ha 9 o 10 marchi diversi e le auto prodotte usano le stesse componenti”. Quindi economia di scala anche nelle moto, strada confermata da Rajiv Bajaj di Bajaj Auto che detiene quasi il 50% di KTM: “Audi e Volkswagen sembrano molto simili e infatti lo sono ma hanno un posizionamento diverso, Audi è un gradino sopra. Quindi KTM e Husqvarna hanno la propria identità che devono mantenere, poiché entrambe hanno un posto nel mercato. Che vogliamo rafforzare”. Tutto vero ma resta da capire come si potrà distinguere due marchi in un segmento così essenziale com’è l’offroad e per di più condividendo i motori (già, questa è una notizia. Ma cos'altro condivideranno i due marchi?).
IL BARICENTRO SI SPOSTA IN INDIA
Già, perché, sebbene inizialmente si fosse pensato alla volontà di Pierer di dar vita ad una nuova personale realtà industriuale, ora appare chiaro che gli indiani di Bajaj parlano e agiscono da effettivi proprietari sia di KTM che di Husqvarna. Quindi un altro capitolo della nuova vita a cui si sta avvicinando Husqvarna è la questione che riguarda la condivisione di componenti e delle linee produttive. “Entro due anni vedremo la prima Husqvarna in India, sarà fatta nell'impianto indiano di Chakan e userà una piattaforma condivisa con altri modelli Babakk-KTM, con mototi di 125/200 cc ” – assicura Pierer; il che significa che almeno alcuni modelli saranno prodotti in Oriente dove già vengono assemblate alcune KTM proprio negli stabilimenti del partner Bajaj Auto. E con motori indiani: i 125 e 200 montati ad esempio sulla Duke vengono prodotti in India e presto la stessa sorte toccherà anche al 390. “Siamo un partner affidabile – sottolinea Rajiv Bajaj – e specialisti nelle moto, ci piace essere presenti in ogni segmento significativo del mercato motociclistico in tutto il mondo”. In quest’ottica hanno scelto in KTM il partner giusto visto che a livello di numeri è quello che nel 2012 ha venduto più unità di chiunque altro (107.000 moto mentre Husqvarna si è fermata a 10.000). L’obiettivo della casa austriaca è ora quello delle 120.000 unità nel 2013, grazie alle sue moto, alle Husaberg ed ora alle Husqvarna.
Resta, quindi, da capire che connotazione vorranno dare gli austro-indiani alla Casa varesina ed inoltre quanta parte della produzione sarà trasferita in India. E poi quanti dei modelli attuali rimarranno in produzione e con quali motori (per le fuoristrada viene naturale pensare al trapianto di motori KTM). Storie già viste: a questo genere di politiche e movimenti ci ha già abituato il mondo auto, fra economie di scala e globalizzazione dei mercati e produttiva.
http://www.motociclismo.it/pierer-ldquoktm-come-volkswagen-fra-2-anni-prima-husqvarna-indianardquo-moto-54068
Sul passaggio di Husqvarna in mani austriache si è scritto di tutto, ed in effetti tecnicamente mancherebbe ancora l’autorizzazione dell’anti trust… comunque si sa che è stata acquistata da una società facente capo a Stefan Pierer, attuale Presidente KTM , e che l’intenzione del gruppone di cui fa parte anche l’indiana Bajaj è proprio di ampliare il mercato Husqvarna verso l’India e i paesi asiatici. Per maggiori dettagli cliccate qui, oppure guardate questo video in cui Pierer dichiara a CNBC TV che arriveranno nuove piccole Husky di 125 e 200 cc made in India.
Il passaggio più interessante è il seguente: “Probabilmente in due anni vedremo il primo modello Husqvarna uscire dalla linea di produzione di Chakan. Utilizzeremo le piattaforme-motori comuni di Bajaj e KTM anche per i modelli Husqvarna di cilindrata 125-200 cc, in modo che anche Husqvarna sia in grado di entrare nei mercati emergenti”.
http://www.motociclismo.it/husqvarna-di-125-e-200-cc-fatte-in-india-arrivano-parola-di-pierer-moto-54143
INTERVISTA A STEPHAN SCHALLER, NUMERO UNO BMW MOTORRAD
Sig. Shaller, quante moto ha venduto nel 2012 Husqvarna?
In totale? 10.751. Ai clienti privati 9.656.
Come spiega la cessione?
Quando comprammo Husqvarna il mercato era in buona salute, si viaggiava su alti livelli di vendita. Con l’inizio della crisi gli scenari sono cambiati e le vendite calate sino al 50%. Poi a complicare il tutto è arrivata la crisi dell’euro. Prendete per esempio la Spagna e l’Italia, il crollo delle vendite per tutti è stato verticale. Vendere i modelli è diventato difficilissimo.
Cosa è cambiato dal 2007 così tanto nel mercato delle moto fuoristrada da convincervi alla cessione?
È una questione di marchi. Il mondo della moto si sta evolvendo velocemente. Ci sono dei motivi strategici dietro la cessione e non solo economici. I questi anni abbiamo dovuto riposizionare il marchio BMW Motorrad. È cambiato il mercato, la demografia dei motociclisti, l’ecologia con normative sempre più severe... dobbiamo potenziare l’offensiva di mobilità urbana.
Eppure Husqvarna si è affermata con modelli come la Nuda, la 650. Perché l’improvvisa cessione?
Il mercato lascia poco spazio all’off-road puro, così abbiamo sviluppato modelli stradali. Ma a dirla tutta, in questo segmento vediamo molto più potenziale nascosto nel Marchio BMW.
Ma BMW Motorrad continuerà a fornire i motori per la Nuda 900 e la 650 Strada?
È una domanda di prodotto a cui non posso risponderle ora e riguarda i nuovi proprietari.
Cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi anni da BMW moto?
Il BMW Group vuole sviluppare BMW Mototrrad verso modelli prettamente stradali. Vogliamo sviluppare moto tourer, enduro da viaggio, sportive e roadster. Punto. Già quest’anno vedrete nuovi modelli. Poi vogliamo sviluppare la mobilità. Quindi punteremo sull’elettrico e su motori ibridi.
INTERVISTA A STEFEN PIERER, PROPRIETARIO HUSQVARNA
Quali novità di prodotto avete in mente per Husqvarna?
Vogliamo realizzare una intera gamma di modelli offroad da competizione. Husqvarna ha le radici profondamente radicate nell’off-road, non vogliamo rivoluzionare il suo dna.
Tutti gli appassionati concordano: la gamma ha bisogno urgentemente di una rinfrescata. Potete trasferire il know-how da KTM a Husqvarna?
Sì, certo. Guardate il mondo dell’auto. Ci sono modelli completamente diversi da fuori come linea, design, interni. Poi alzate il cofano e scoprite che hanno lo stesso motore, identico. Questo è quello che ci immaginiamo per Husqvarna. Potremmo anche immaginare una maggior condivisione tecnica con Husaberg (di proprietà KTM dal 1995, ndr); hanno entrambe radici simili e origine in Svezia.
Malgrado l’andamento di mercato, Husqvarna ha ancora un forte appeal tra gli appassionati: ne rispetterete la tradizione?
Certamente. KTM affonda le sue origini nel Motocross, anzi mi permetta di dire che l’ha quasi inventato, e non intenderemo cannibalizzare questo patrimonio con Husqvarna.
Come organizzerete la rete vendita?
È tutto ancora sul tavolo, decisioni definitive non sono state prese. Però una cosa posso assicurarla: non venderemo Husqvarna tramite concessionarie KTM. Husqvarna avrà punti vendita propri.
Cosa cambierete nella gamma?
Io terrei per buone i modelli 650 e la Strada. Ma Husqvarna ha anche un enorme potenziale nel segmento supermoto-Sport, vedrei bene un nuovo modello di questo tipo. La Nuda 900 non si è venduta bene: per me è troppo lontana dalle radici del Marchio. Ha pagato caro il prezzo della super competenza BMW nel settore delle stradali. E poi con l’esperienza KTM dei bicilindrici siamo convinti che un concessionario non sarebbe felice di dover vendere un modello simile.
http://www.motociclismo.it/i-numeri-uno-di-bmw-e-ktm-svelano-tutta-la-verita-moto-54172
Ormai è un po’ che Husqvarna è passata di mano, da quella tedesca di BMW a quella austriaca delle Pierer Industries di Stefan Pierer (boss KTM, tra l’altro). Da momento in cui è avvenuta la cessione si sono susseguite informazioni spesso frammentarie e un po’ contraddittorie sul futuri della casa di Cassinetta. Prima Pierer in persona ha detto, ad esempio, che la Nuda 900 e le cross non saranno più prodotte (cliccate qui), proprio poche settimane dopo che abbiamo pubblicato le foto della Nuda 900 Touring in avanzato stato di sviluppo (cliccate qui). Poi, sempre lo stesso Pierer ha dichiarato che Husqvarna avrà una gamma off road completa, per fare concorrenza ai giapponesi ma senza cannibalizzare KTM (cliccate qui). E poi c’è la questione delle sinergie con KTM e della produzione di moto per il mercato asiatico (con marchio di prestigiosa dal basso costo di acquisto ed esercizio. Cliccate qui)… E in tutto questo si innesta l’incertezza per chi lavora a Cassinetta, dato che il primo pensiero che viene in mente è “sposteranno la produzione in Austria, in India o chissà dove…”.
CIRCOLARE CHIARIFICATRICE
Invece da qualche giorno esiste una circolare rivolta ai concessionari che chiarisce parecchie cose. Si tratta del primo atto ufficiale della nuova proprietà e il tono è generalmente positivo. Per il testo integrale della circolare cliccate qui, andate nella pagina successiva o aprite l’allegato, ora citiamo i punti salienti.
“Facendo seguito alle informazioni fornite dalla Pierer Industries AG venerdì scorso, 15 marzo, Husqvarna Motorcycles s.r.l. conferma espressamente la produzione in corso, la vendita e l’assistenza dell’intera gamma, compresi i modelli di recente introduzione Terra e Strada 650 e la nuova Nuda 900 ABS”.
“Al fine di evitare qualsiasi tipo di voci sul mercato dopo il passaggio di proprietà, vogliamo chiaramente sottolineare che sia ora che in futuro il servizio ricambi e post-vendita di Husqvarna è pienamente garantito (anche oltre i 10 anni di obbligo giuridico valido per ogni produttore)”.
“L’obiettivo è rimanere un marchio premium a livello globale, tenendo sempre presente il grande patrimonio e la forte tradizione del marchio, la filosofia sportiva”.
“Dal momento che questo anniversario (Husqvarna festeggia in questi giorni 110 anni, ndr) rappresenta una grande opportunità per la promozione delle vendite della gamma attuale, Husqvarna è lieta di annunciare il lancio di una campagna internazionale dedicata all’anniversario”.
“I vari segmenti Offroad – che sono stati da sempre il core business per Husqvarna – rimarranno cruciali e primari per la crescita ed il successo futuro”
LA QUESTIONE NUDA
Ok, la Nuda 900 viene ancora prodotta, ma la versione Touring che fine fa? Ma soprattutto, per quanto tempo Pierer accetterà di andare da BMW a comprare i motori per fare la Nuda 900 (cliccate qui per il nostro test)? Commercialmente e industrialmente parlando, non è che tra KTM eBMW corra tutto ‘sto buon sangue…
E I RALLY?
Il fuoristrada rimarrà cruciale, quindi si presume anche per i rally e il cross. Ma Pierer aveva detto che il cross sarebbe stato una prerogativa KTM, mentre per i rally è di non molto tempo fa la notizia del divorzio tra Speedbrain e BMW. Speedbrain ha annunciato la volontà di continuare coi rally, presumibilmente con la stessa moto e gli stessi piloti, binomio che ha dato buone soddisfazioni (cliccate qui per un bel video dell’ultima Dakar vista da Husqvarna), ma potrebbe anche darsi che gli austriaci non vogliano continuare ad usare materiale di provenienza tedesca.
SU CASSINETTA DITECI DI PIÙ, BITTE
Infine: il comunicato è chiaramente volto a rassicurare i concessionari (evidentemente ci sono avvisaglie di fuga dal Marchio), ma nulla si dice di quale futuro in concreto si prospetti per Cassinetta. Pierer ha dichiarato che almeno per due anni le Husky non monteranno motori indiani, inoltre questo comunicato assicura che l’attuale produzione (che si svolge a Cassinetta) è confermata, nell’intento di rimanere un marchio di rilevanza mondiale (e non certo relegato ai soli mercati emergenti). Ma sicuramente gli austriaci vorranno ottimizzare le risorse, e qualche cambiamento verrà sicuramente fatto. Noi aspettiamo notizie, perché finora, da questo punto di vista, informazioni ne sono passate poche, nemmeno i sindacati o le forze politiche locali sanno molto…
http://www.motociclismo.it/husqvarna-nuda-900-la-produzione-continuera-moto-54548
Ieri la triste notizia: a partire dal primo agosto la produzione di Husqvarna si fermerà e i dipendenti finiranno in cassa integrazione per un anno. Oggi aggiungiamo un po’ di umanità a questa triste vicenda, pubblicando la lettera di un dipendente che, con toni decisamente critici, si pone molte domande, soprattutto sulla passata gestione BMW. (fonte: VareseNews).
LA LETTERA
Che bella giornata ieri. Il sole splendeva, la temperatura era dolcemente primaverile e per completare quest’idilliaco quadretto, l’azienda ci comunicava che eravamo in esubero. Probabili 200 persone circa. Che su 240, se non meno a dire il vero, mi sembra un numero significativo. Come passare sotto un treno per direttissima. E senza passare dal via. Ok, sembrerà (l’ennesima) azienda che chiude, e a dire il vero credo che lo sia. Ma ci tengo a ripercorrere le ultime tappe di questa azienda, perché non so se solo a me sembra che ci sia qualcosa che non torna.
Husqvarna fa moto. Le fa da anni, tra alti e bassi; quest’anno sono 110 anni pare. Alcuni anni fa, la buona MV Agusta cede il marchio Husqvarna, per farla sopravvivere, a quel colosso di BMW. Non un gruppo di incompetenti, stiamo parlando della più grossa azienda motociclistica esistente forse. Forse. BMW va alle redini dell’azienda, acquisisce uno stabilimento, prende persone, cambia le linee, chiude modelli, se ne inventa di nuovi...ottimo. Hanno un piano. Poi mandano i loro dipendenti. Uno. Uno per reparto. Casa pagata, vitto pagato, signor salario. Scuola pagata ai figli. Mezzi pagati viaggi pagati. Va bene per un po’, tutto fila, progetti nuovi, tanti numeri che girano, altissimi. Ma un modello non va. Poi anche l’altro. Colpa della crisi, colpa dei motori. Abbassiamo i numeri, facciamo altri progetti. Ma anche qualche festa perché no. Invitiamo gli amici, tanto paga Husqy… Grigliate. Feste aziendali. È Natale, feste in casa. Giri in moto. No ma aspetta. Paga sempre Husqy. Tutto approvato dalla dirigenza, quei famosi geni di BMW.
Ma non si smette mai di lavorare… Ora BMW ci dirà come fare le moto stradali! “Ma noi non facevamo cross?” “È ora di cambiare! Ne faremo tantissime!”… E allora vedi BMW stessa, che sotto il nome di Husqvarna paga BMW per le consulenze e i lavori. Mmh… Ma solo a me c’è qualcosa che non torna? Ma la festa non finisce mai, le macchine aziendali (ovviamente BMW), lavori sullo stabilimento, ampliamenti, parcheggi, lavori esterni, lavori in linea, compriamo i camici… I consulenti sono impiegati che lavorano a tempo pieno nell’ufficio tecnico... Sarà una prassi del settore, ma io comincerei davvero a fare due conti… E le moto non si vedono. Arriva il 2012. In BMW arriva il nuovo amministratore delegato. E lui i conti li fa. In men che non si dica blocca i progetti nuovi e le voci cominciano a girare. Torna MV, no ci compra KTM… E, per assurdo, proprio il diretto concorrente. O meglio, chi fa davvero lo stesso genere di moto che Husqvarna dovrebbe fare.
Quel che tanti si chiedono è come ha potuto un Antitrust firmare per l’acquisizione da un concorrente all’altro. Ok, stiamo parlando del gigante e del bambino, ma senza piano industriale? I tedeschi di BMW se la filano e a gambe levate e senza salutare. Si portano via anche le loro macchine aziendali e le attrezzature di progetti Husqvarna che poi faranno loro. Non li pagano neanche per il loro valore. Qualche pezzo scompare magicamente. E Husqvarna perde. Perde tanti soldi. KTM invece non perde tempo, si installa e comincia a fare i conti. Che finalmente a qualcuno non tornano. Spariscono i capi, i consulenti. I progetti che perdono. Le auto. E i dipendenti. Dopo alcune interviste uscite fino al giorno prima dallo stesso Pierer che dichiaravano e assicuravano che la produzione sarebbe rimasta a Biandronno, Husqvarna oggi dichiara parziale chiusura aziendale. Una via senza ritorno.
E non ci venissero a raccontare che è parziale, che c’è chi rimane. Le vendite rimarranno (e dove non si sa) solo fino ad esaurimento dello stock (ricordate le famose moto che BMW produceva e non vendeva e poi continuava a produrre?). Continuo a farmi quella famosa domanda. Ma i conti non se li era mai fatti nessuno? BMW cosa ha fatto? Poteva con le loro competenze (credo) farla risorgere puntando ai modelli giusti. Non scialacquando. In Husqvarna ci sono dipendenti che da anni fanno il loro lavoro con competenza. E passione. Entrambe vere. Oggettivamente, fatico davvero a prendermela con KTM se non per la forma… ma mi chiedo ancora, perché? Perché hanno comprato un azienda per chiuderla? Perché l’Antitrust ha firmato? Perché oltretutto sembra che non ci possiamo fare nulla e noi dipendenti così come l’indotto (che scusatemi ma non è poco) che portava un azienda come Husqvarna alla provincia, non possiamo far altro che guardare. Tutto secondo le regole. Tutto perfetto. Ci manca davvero solo di capire il motivo.
http://www.motociclismo.it/stop-di-husqvarna-la-parola-a-un-dipendente-moto-54782
Che brutta storia.....
Io poi che sono filosvedese da sempre sono ancora più arrabbiato!
:evil_003:
Le allarmanti notizie che riguardano il marchio Husqvarna stanno rimbalzando quotidianamente sugli organi di informazione. Dopo il passaggio della Casa di Cassinetta dalle mani di BMW a quelle di Pierer, invece che un rilancio si prospetta un futuro decisamente poco roseo. Anzi, proprio nero (cliccate qui). A noi le sorti del marchio varesino stanno a cuore e abbiamo lanciato un sondaggio per cercare di trovare spunti di riflessione sulla situazione presente e futura. A seguito di questo sondaggio, Giovanni Castiglioni ci ha scritto per farci conoscere il proprio pensiero e per raccontarci la storia dei 20 anni in cui il marchio ex svedese ha fatto parte del Gruppo Cagiva/MV Agusta. Pubblichiamo la lettera di Castiglioni, ovviamente in versione integrale.
Cari Lettori di Motociclismo,
Ieri sono stato informato dell'articolo presente sul sito www.motociclismo.it inerente alla cessione del marchio Husqvarna da BMW a KTM e al sondaggio.
Prima di tutto, ma questo è un pensiero prettamente personale, ritengo che sia totalmente stupido fare un sondaggio sul futuro di un'azienda quando ci sono più di 250 famiglie che da qui a qualche mese, probabilmente, non avranno più un posto di lavoro, ma dovranno continuare a mantenere una famiglia, una casa, una vita.
Nell'articolo, viene citata la mia famiglia, in verità mio papà (ma forse scrivere Claudio Castiglioni sarebbe stato troppo offensivo visto che ormai lui non c'è più), che è stata proprietaria di Husqvarna dal 1987 al 2007, come possibile causa del tracollo che ha avuto l'azienda.
Riporto il paragrafo integralmente: “C’è invece chi ritiene che la “vecchia” gestione Castiglioni abbia eroso, anno dopo anno, il patrimonio tecnico e di immagine di un brand fortissimo come quello di Husqvarna, e che BMW, pur non essendo riuscita nell’operazione di rilancio, non abbia alcuna colpa in quella di affossamento”.
Visto che sono una persona che si prende a cuore tutto ciò che ruota intorno al proprio lavoro, soprattutto quando lo si svolge con grande passione ed amore, ritengo sia giusto raccontarvi esattamente, seppur brevemente, la nostra storia di Husqvarna.
Quando mio papà lanciò il marchio Cagiva, si entrò in vari segmenti tra i quali anche il segmento fuoristrada. E il tutto con grande successo, portando Cagiva a vincere titoli mondiali negli anni 85 e 86 (Motocross), 90 e 94 (Parigi Dakar).
In quell'epoca in Svezia un vecchio marchio di fuoristrada, Husqvarna stava avendo difficoltà, con mancanza di prodotti e produzione ferma.
Era il 1987 quando Husqvarna diventò parte del Gruppo Cagiva insieme al marchio Ducati.
Dal 1987 al 2007 il Gruppo Cagiva (oggi MV Agusta) ha investito in modo importante in Husqvarna. Il brand, al tempo poco noto, e l'azienda non esistevano, i modelli non c'erano così come i motori, il marketing, le corse. In 20 anni di gestione è cresciuto in modo esponenziale, diventando un marchio internazionale conosciuto in tutto il mondo, dando lavoro a tante famiglie. Sotto la nostra gestione, Husqvarna ha vinto numerosi titoli mondiali (3 Motocross, 20 Enduro e 2 Supermotard).
Husqvarna ha anche inventato il segmento Supermotard, al tempo sconosciuto, diventandone leader.
Nel 2007 BMW ci ha avvicinato per acquisire il marchio Husqvarna con l'interesse ad entrare nel mondo del fuoristrada e anche per avvicinare la giovane clientela al proprio segmento motociclistico.
Dopo pochi mesi, BMW acquistò il marchio per un importo davvero importante, quasi a due zeri, in milioni di euro, (era stato acquistato per 1ml nel 1987), e ciò a inconfutabile dimostrazione di quanto, a tale data, valesse Husqvarna (basterebbe questo per dare una risposta tombale al quesito di Motociclismo).
Quindi, se un Gruppo come BMW, leader mondiale nella produzione auto e moto, abbia in primis valutato di acquisire il marchio Husqvarna e poi abbia concluso l'operazione con un valore di acquisto così elevato, probabilmente significa che la gestione "Castiglioni" ha apportato un notevole valore aggiunto.
Non sono la persona giusta per giudicare le scelte aziendali, il prodotto o le strategie, ma il risultato, dal 2007 a ieri (proprietà BMW), è abbastanza visibile a tutti.
Ci tenevo a raccontarvi questa storia; forse invece di fare sondaggi dovremmo riflettere su come un paese come il nostro permetta facilmente di chiudere un pezzo di storia e lasciare che ce la portino via.
Giovanni Castiglioni
http://www.motociclismo.it/giovanni-castiglioni-abbiamo-amato-husqvarna-moto-54842
La notizia è importante e segue la ridda di voci e illazioni circolate dopo l’acquisizione di Husqvarna da parte di Pierer. A parte le dichiarazioni di Pierer puntualmente smentite dai fatti, la realtà ultimamente è diventata desolante, con l’unica certezza della ferma intenzione della proprietà di cessare la produzione di moto a Cassinetta di Biandronno (cliccate qui per la voce e protesta dei dipendenti). Il tutto con la cassa integrazione per 212 dipendenti e il mantenimento del solo servizio vendita per smaltire le giacenze di moto in magazzino (circa 12.000 mezzi). Nelle varie riunioni con le rappresentanze sindacali e politiche, la proprietà ha sempre parlato di riconversione per l’impianto di Cassinetta, senza però mai presentare un piano industriale preciso. Ora, proprio mentre i dipendenti continuano le proteste davanti alla fabbrica, arriva un’importante notizia, che getta una luce nuova sul futuro: Husqvarna e Husaberg si fonderanno in un’unica realtà, che darà vita ad una gamma completa di moto da cross, enduro, minibike e motard. Leggiamo il comunicato ufficiale, poi ci riserviamo qualche commento.
TORNA INSIEME QUELLO CHE È NATO INSIEME
Il 2013 sarà ricordato nella storia del motociclismo come l’anno della rinascita per Husqvarna.
HUSQVARNA INIZIA UNA NUOVA ERA DI SUCCESSO
In seguito all’acquisizione di Husqvarna da parte di Pierer Group e dopo una attenta analisi e valutazione di tutti gli aspetti, il gruppo austriaco è giunto alla conclusione di riunire ciò che è nato da radici comuni 25 anni fa. In altre parole, la combinazione tra la ricca tradizione di Husqvarna e la raffinata tecnologia di Husaberg porteranno una nuova era di grande successo per il marchio Husqvarna.
SVILUPPO DELLA NUOVA GAMMA DI MODELLI HUSQVARNA
La nuova generazione di modelli Husqvarna, con una gamma tutta nuova nei segmenti Enduro, Motocross e Sportminicycles che sarà caratterizzata da un design esclusivo abbinato alla tecnologia più innovativa è già in fase di avanzato sviluppo. Nuovi ed entusiasmanti prodotti saranno sviluppati in futuro anche nel segmento Supermoto, fonte di numerosi successi sportivi nel passato di Husqvarna.
LA NUOVA GAMMA OFFROAD HUSQVARNA SARÀ PRESENTATA ALL’INIZIO DI OTTOBRE 2013 IN SVEZIA
In seguito sarà introdotta alla vasta comunità di appassionati e clienti all’Esposizione Internazionale del Ciclo, Motociclo ed Accessori in calendario all’inizio di novembre 2013.
HUSQVARNA SPORTMOTORCYCLE GMBH, OPERATIVA DA OTTOBRE 2013
A partire da ottobre 2013 la nuova società “Husqvarna Sportmotorcyle GmbH” con sede a Mattighofen, Austria sarà pienamente operativa nella produzione e vendita della nuova gamma all’intera rete di concessionari e importatori Husqvarna che sarà basata dell’attuale rete vendita Husqvarna ed Husaberg. La fornitura dei ricambi ed il servizio clienti per tutti i modelli Husqvarna, fino al MY2013 incluso, sarà garantito a lungo termine e sarà locato nella attuale sede di Biandronno (VA).
LEGGIAMO TRA LE RIGHE
“La combinazione tra la ricca tradizione di Husqvarna e la raffinata tecnologia di Husaberg porteranno una nuova era di grande successo per il marchio Husqvarna”. In poche parole vuol dire che Husqvarna continua ma con moto basate sulla tecnologia Husaberg (quindi KTM) mentre per il marchio nato 25 anni fa quando Husqvarna fu acquistata da Castiglioni non vediamo grande futuro. Infatti viene previsto grande successo (solo) per il marchio Husqvarna… Inoltre Husaberg non ha presentato la gamma off road 2014, mentre la “casa madre” KTM lo ha fatto da pochi giorni (cliccate qui).
ANIMA MOTARD
“Nuovi ed entusiasmanti prodotti saranno sviluppati in futuro anche nel segmento Supermoto”. Significa forse che non si vuole continuare in un segmento così importante per Husqvarna con la tecnologia attualmente disponibile? A dire la verità nel mondiale Supermoto non sono presenti ufficialmente né KTM né Husqvarna, quindi leggiamo la cosa in senso positivo, cioè come l’inizio del ritorno di Husqvarna ai fasti della prima decade degli anni 2000, quando le moto di Cassinetta portarono a casa 5 titoli mondiali. Per quanto riguarda la produzione di serie, l’unica motard Husky che si vende bene è la 125 2T, quindi crediamo che la produzione continuerà. Ovviamente in Austria.
RITORNO UFFICIALE AL CROSS
“La nuova società “Husqvarna Sportmotorcyle GmbH” con sede a Mattighofen, Austria sarà pienamente operativa nella produzione e vendita della nuova gamma”. Più chiaro di così… A Cassinetta non si produrrà più nulla e tutte le Husqvarna avranno motori e telai KTM, esattamente come è adesso per le Husaberg. Sappiamo che Pierer intende differenziare Husqvarna da KTM anche in senso tecnico, oltre che estetico, ma come avverrà questa differenziazione è tutto da scoprire. Certo dovremo dire addio alle Husqvarna stradali (a quanti dispiace?) e alla presenza nei rally, almeno col modello usato finora. Superfluo dire che in questo senso l’esperienza di KTM è impagabile, quindi è verosimile che una eventuale Husqvarna Rally non sarà altro che una KTM con un’altra livrea. Già che parliamo di sport, si sa che Husqvarna tornerà al Mondiale cross, con squadre ufficiali che non saranno “rimarchiature” di strutture KTM esistenti ed utilizzeranno le nuove moto che saranno presentate a ottobre. Rimane ovviamente l’impegno nell’enduro, dove per contro la vediamo molto dura per Husaberg: se industrialmente si “sacrifica” un marchio, non ha senso usarlo nelle competizioni…
COMPLEANNO MESTO, MA COL 30% DI SCONTO
Resta la triste realtà di un moderno impianto produttivo (quello di Cassinetta) che sarà lasciato a se stesso, dato che in riva al lago di Varese ci si occuperà solo di assistenza e ricambi (ma cosa significa “a lungo termine”? I 10 anni richiesti dalla legge? Inquietante poi il riferimento ai MY 2013: nel momento in cui scadranno i 10 anni durante i quali devono essere garantiti i ricambi per i modelli 2013 cosa succederà? Si chiude anche il magazzino ricambi e si lascia solo un’officinetta per l’assistenza? Intanto Husqvarna sta festeggiando (nel peggiore dei modo) i suoi 110 anni - stiamo parlando di una delle Case più antiche del mondo… - e, se proprio vogliamo trovare un piccolissimo elemento positivo, “regala” agli appassionati delle occasioni da non perdere, con sconti fino al 30% su moto, ricambi e parti speciali (cliccate qui). D’altronde, hanno 12.000 moto da smaltire…
http://www.motociclismo.it/husqvarna-e-husaberg-saranno-una-cosa-sola-moto-55064
Beh, allora c'è ancora qualche speranza!
:-)
Parlavo della "vita" del marchio Husqvarna
;-)
Parlavo della "vita" del marchio Husqvarna
;-)
rimarchiare moto ktm non promette un gran futuro (vedi husaberg, sempre di ktm) :roll:
Si continua a chiedere chiarezza sulla questione Husqvarna/Cassinetta, ma purtroppo le informazioni che arrivano sono tutte di segno negativo. All’incontro in Regione Lombardia, che ha confermato la volontà della proprietà di interrompere la produzione (cliccate qui), è seguito oggi un documento in cui (con toni fin troppo trionfalistici, ci permettiamo di dire) si annunciava la fusione di Husqvarna con Husaberg, nell’intento di garantire un futuro brillante alla Casa neo acquisto di Pierer (cliccate qui). A parte il fatto tecnico (le Husqvarna avranno tecnica Husaberg, cioè KTM), la cosa che interessa i lavoratori di Cassinetta è che tutto si sposta a Mattighofen, quindi non si vedono vie d’uscita per l’impianto produttivo di Biandronno. Lo scontento e la rabbia sono assolutamente comprensibili. Se poi il comunicato viene diramato proprio durante uno sciopero, ecco che i rapporti da tesi si fanno incandescenti. Di seguito pubblichiamo integralmente e senza interventi la nota delle rappresentanze sindacali, che usa parole dure anche verso i modi in cui le notizie sono state date, cosa che ha scatenato un’azione di protesta da parte dei dipendenti. L’incontro al ministero dello Sviluppo economico del 22 prossimo sa tanto di ultima spiaggia…
COMUNICATO STAMPA FIM-CISL E FIOM-CGIL VARESE
KTM UFFICIALIZZA IL SACCHEGGIO
Stamattina si è tenuto lo sciopero di 2 ore dei lavoratori dell'Husqvarna.
Durante lo sciopero, mentre i lavoratori occupavano la strada di fronte allo stabilimento, Husqvarna ha rilasciato il comunicato stampa allegato alla presente.
Dai contenuti del comunicato emergono di fatto e senza equivoci le caratteristiche dell'operazione che il gruppo KTM sta conducendo contro i lavoratori di Husqvarna e il territorio varesino e che da tempo le organizzazioni sindacali hanno evidenziato.
In particolare:
1. verrà sviluppata una nuova gamma di prodotti Husqvarna in sinergia con la svedese Husaberg (altro marchio di proprietà KTM), che sarà commercializzata utilizzando l'attuale rete di vendita Husqvarna. la nuova gamma sarà presentata al salone di Milano di inizio 2013.
2. viene costituita una nuova società Husqvarna con sede a Mattinghofen, Austria, dove si trova la sede del gruppo KTM: Husqvarna Motorcycle GMBH che sarà operativa da ottobre 2013.
Alla pubblicazione del comunicato i lavoratori hanno immediatamente reagito occupando per circa 45 minuti gli uffici dei dirigenti inviati da KTM a condurre l'operazione, interpretando la tempistica della pubblicazione del comunicato (emesso durante lo sciopero con i dirigenti che osservavano dalla finestra) come una provocazione nei loro confronti.
Alla luce di tutto questo, l'incontro previsto al Ministero dello sviluppo economico per il 22 maggio 2013 assume una valenza ancora più significativa: non possiamo accettare un'operazione di disimpegno industriale, depauperamento professionale e lacerazione sociale così spregiudicata e penalizzante non solo per i lavoratori ma anche per il territorio e la comunità.
FIM-CISL FIOM-CGIL Varese
16 maggio 2013
http://www.motociclismo.it/husqvarna-husaberg-per-i-dipendenti-e-saccheggio-moto-55070
Stabilimento Husqvarna: Giovanni Castiglioni si fa avanti (http://www.moto.it/news/stabilimento-husqvarna-giovanni-castiglioni-si-fa-avanti.html)
Stavo per postarlo io... chissà !
Lamps
maroni (si, quello della lega...quello di roma ladrona ecc ecc) ha detto di non comprare più ktm e bmw.......:roll:
maroni (si, quello della lega...quello di roma ladrona ecc ecc) ha detto di non comprare più ktm e bmw.......:roll:
Sono d'accordo con lui, BMW non la compro per il prezzo e KTM non la compro perchè ce l'ho già :lol:
Lamps
Alla fine c’è l’accordo. Come ha pubblicato Varese News, al tavolo delle trattative aperto dalla Regione Lombardia, i sindacati e Pierer Industrie, ovvero la KTM (nuova proprietaria dello storico marchio originariamente svedese, poi italiano, poi tedesco e infine austriaco), hanno concluso la lunga vertenza per evitare la chiusura definitiva dello stabilimento Husqvarnadi Cassinetta: dal 23 settembre scatta la cassa integrazione straordinaria per stato di crisi della durata di un anno. La vera novità per i 242 lavoratori è il fatto che Pierer Industrie sosterrà i dipendenti con un assegno di 400 euro mensili ad integrare gli ammortizzatori sociali. La mobilità, prevista sino alla fine di aprile del prossimo anno, sarà solo su base volontaria e per un massimo di 120 lavoratori e questo esodo sarà ulteriormente incentivato dall’azienda.
L’accordo non garantisce in assoluto la sopravvivenza dello stabilimento sul lago di Varese, ma è sicuramente un passo in avanti per cercare di trovare una nuova proprietà. Anche recentemente si è parlato di un nuovo interessamento di Giovanni Castiglioni, il proprietario della MV Agusta, ma non si è concretizzato.
http://www.motociclismo.it/husqvarna-ktm-un-passo-in-avanti-moto-56333
tio pepe
21/09/2013, 23:04
Avuta una r 1150r 2001 con oltre 90.000 km,mai avuto problema con abs. Non sono un meccanico . Siamo nel 2013.. Fai i tuoi conti. Basta semplicemente cambiare loilio freni ogni due anni
tio pepe
22/09/2013, 00:02
Io ho parlato bene dell'abs, non ho detto che era affidabile! ;) ho fatture di interventi e tagliandi a prezzi folli che fortunatamente non ho pagato io! Una delle follie era l'or da 10 cent dell'attuatore della frizione che logorandosi , perdeva e bagnava la frizione con intervento da 400 euro più 350 di tagliando, mettici un 150 di pastiglie freni e voil'à follia bmw. L'ho mandata a cagher prima di spenderceli e con quei soldi più qulche cento euro ho preso un,altra fazer
tio pepe
22/09/2013, 01:12
Mai avuto una custom. Sono troppo alto e ci sto scomodo. Mi ci vorrebbe una fatboy...
Comunque ti capisco. Quando la vuoi, la vuoi e si porta a casa senza indugi.
tio pepe
22/09/2013, 20:27
Guarda, ho girato tanto con le moto d'epoca e so cosa vuol dire godersi il panorama e lo scorrere tra le curve dialogando con la zavorrina. Alla fine è il modo migliore di girare in moto per il solo gusto di girare . Ultimo vantaggio. Non perdi punti patente e quando ti abitui, non ti sembra di andare poi così piano.
Husqvarna Motorcycles GmbH è operativa, le prime moto in consegna a novembre
Ci siamo, a sei mesi dall'acquisizione di Husqvarna Motorcycles da parte di Pierer Industrie AG, la nuova Husqvarna Motorcycles GmbH è pienamente operativa e pronta a lanciare sul mercato la gamma 2014, che sarà presentata nei prossimi giorni a Uddevalla in Svezia, e potrà contare su modelli da motocross, minicross ed enduro. La rete vendita farà affidamento a 14 succursali e 46 importatori.
Husqvarna Motorcycles GmbH avrà la sua base legale e industriale a Mattighofen, in Austria, dove già vengono realizzate le KTM.
E con queste moto le nuove Husky divideranno gran parte delle componenti del telaio e del motore; le differenze principali saranno a livello di sospensioni (da più parti si dà per certa l’adozione del link posteriore sulla gamma enduro di Husqvarna), ovviamente di layout estetico e di telaietto posteriore (che potrebbe rifarsi alla soluzione del componente in pezzo unico di plastica già visto sulle Husaberg).
Husqvarna Motorcycles GmbH potrà quindi condividere lo sviluppo con le sorelle austriache, ma anche la logistica e la gestione del magazzino ricambi, con sicuri vantaggi per il cliente finale.
Si tratta di una decisione strategica obbligata, dettata dalla necessità di aggiornare una gamma che sentiva ormai il peso degli anni: le motorizzazioni due tempi della precedente gestione erano datate e non in linea con la concorrenza (KTM, Sherco, Beta e TM), mentre quelle quattro tempi (eccezion fatta per i motori piccoli) erano frutto della gestione BMW che aveva imposto i motori frutto della collaborazione con Kymco, mai apprezzati da chi pratica enduro e motocross.
Ora si volta pagina, e le nuove Husqvarna diventano gemelle diverse di KTM, chiamate a risollevare le sorti di un marchio che nel mondo ha ancora migliaia di appassionati.
Stefan Pierer (CEO di KTM AG): “Sono stati sei mesi di lavoro straordinari. Ci siamo preparati al meglio per il debutto delle nuove moto, e ora ci siamo, siamo pronti.
Husqvarna Motorcycles GmbH riporta i modelli Husqvarna in primo piano con una linea completa, che spazia dal minicross all’enduro e al motocross.
Le nostre nuove moto godranno di tutta l’esperienza e della conoscenza acquisite sul campo dal gruppo KTM. Abbiamo piani molto ambiziosi per Husqvarna sia in ambito commerciale che in quello sportivo, da oggi inizia un nuovo capitolo”.
Husqvarna Motorcycles GmbH ha annunciato la consegna delle prime moto a partire dal mese di novembre.
http://www.moto.it/news/husqvarna-motorcycles-gmbh-operativa-prime-moto-in-consegna-a-novembre.html
Pietro 2
01/10/2013, 16:04
Tutto a spese dei 230 ex dipendenti di Varese.
Sent from my iPhone using Tapatalk - now Free (http://tapatalk.com/m?id=1)
Powered by vBulletin® Version 4.2.2 Copyright © 2025 vBulletin Solutions, Inc. All rights reserved.