kimiko
19/02/2013, 09:58
....trotta trotta il tortellino! :roll:
http://www.lastampa.it/2013/02/19/esteri/carne-di-cavallo-anche-in-italia-la-neste-ritira-un-suo-prodotto-X1bfK7fYwY97a9up0jwpFK/pagina.html
Carne di cavallo in Italia: la Nestlé ritira ravioli e tortellini della Buitoni
La carne è stata trovata in macinati misti industriali
Il «Financial Times»: gli esami del Dna hanno rilevato tracce superiori
all’1 per cento in alcune confezioni
vendute nel nostro Paese e in Spagna
Si allarga ancora lo scandalo europeo della carne di cavallo spacciata per manzo. Dopo i casi in Inghilterra, che hanno poi toccato anche una industria alimentare francese, la Spanghero, e i suoi fornitori in Romania, ora viene toccata l’Italia.
La multinazionale svizzera Nestlé, rivela il quotidiano economico londinese Financial Times, ha ritirato confezioni di ravioli e tortellini di manzo distribuite in Italia e in Spagna, dopo che i test hanno rilevato tracce di Dna di carne di cavallo superiori all’1%.
I prodotti ritirati sarebbero, secondo il quotidiano finanziario della City, «due prodotti di pasta congelati, i ravioli e i tortellini della Buitoni». «Stiamo anche potenziando il nostro programma globale di garanzia di qualità - precisa una nota della multinazionale - con l’aggiunta di nuovi test».
La scorsa settimana - ricorda il Financial Times - la stessa Nestlé aveva dichiarato che i suoi prodotti non erano stati colpiti dallo scandalo sulla carne bovina, iniziato in Irlanda e che sta dilagando in diversi Paesi europei.
In Inghilterra la carne di cavallo, per lo più proveniente dalla Romania, era stato trovata in hamburger preconfezionate e in lasagne già pronte.
Il dilagare dello scandalo ha spinto l’Unione Europa a scendere in campo ed approvare una raffica di test su carne di manzo per verificarne la composizione. Test rispetto ai quali l’Italia, primo consumatore di cavallo in Europa, si è espressa contrariamente. L’unico paese europeo a farlo. Opposto l’atteggiamento della Germania che seguirà un piano in dieci punti che va al di là di quanto stabilito a Bruxelles per verificare l’eventuale presenza di altri additivi non dichiarati.
http://www.lastampa.it/2013/02/19/esteri/carne-di-cavallo-anche-in-italia-la-neste-ritira-un-suo-prodotto-X1bfK7fYwY97a9up0jwpFK/pagina.html
Carne di cavallo in Italia: la Nestlé ritira ravioli e tortellini della Buitoni
La carne è stata trovata in macinati misti industriali
Il «Financial Times»: gli esami del Dna hanno rilevato tracce superiori
all’1 per cento in alcune confezioni
vendute nel nostro Paese e in Spagna
Si allarga ancora lo scandalo europeo della carne di cavallo spacciata per manzo. Dopo i casi in Inghilterra, che hanno poi toccato anche una industria alimentare francese, la Spanghero, e i suoi fornitori in Romania, ora viene toccata l’Italia.
La multinazionale svizzera Nestlé, rivela il quotidiano economico londinese Financial Times, ha ritirato confezioni di ravioli e tortellini di manzo distribuite in Italia e in Spagna, dopo che i test hanno rilevato tracce di Dna di carne di cavallo superiori all’1%.
I prodotti ritirati sarebbero, secondo il quotidiano finanziario della City, «due prodotti di pasta congelati, i ravioli e i tortellini della Buitoni». «Stiamo anche potenziando il nostro programma globale di garanzia di qualità - precisa una nota della multinazionale - con l’aggiunta di nuovi test».
La scorsa settimana - ricorda il Financial Times - la stessa Nestlé aveva dichiarato che i suoi prodotti non erano stati colpiti dallo scandalo sulla carne bovina, iniziato in Irlanda e che sta dilagando in diversi Paesi europei.
In Inghilterra la carne di cavallo, per lo più proveniente dalla Romania, era stato trovata in hamburger preconfezionate e in lasagne già pronte.
Il dilagare dello scandalo ha spinto l’Unione Europa a scendere in campo ed approvare una raffica di test su carne di manzo per verificarne la composizione. Test rispetto ai quali l’Italia, primo consumatore di cavallo in Europa, si è espressa contrariamente. L’unico paese europeo a farlo. Opposto l’atteggiamento della Germania che seguirà un piano in dieci punti che va al di là di quanto stabilito a Bruxelles per verificare l’eventuale presenza di altri additivi non dichiarati.