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Visualizza Versione Completa : Test motogp Jerez



katana
23/03/2013, 08:50
A Jerez è stata presentata la nuova livrea ufficiale della Yamaha Factory MotoGP (cliccate qui per la gallery) e, in attesa dell’inizio dei test IRTA e soprattutto del Mondiale (il 7 aprile in Qatar), il team ha diramato due interviste “ufficiali” ai piloti. Cominciamo con le dichiarazioni di Valentino Rossi, mentre quelle di Lorenzo le trovate cliccando qui o passando alla pagina successiva.


VALENTINO ROSSI: IO E LORENZO SAREMO UNA BUONA SQUADRA
Come ci si sente ad essere tornato nella famiglia Yamaha?
È una bella sensazione. Ero un po' preoccupato. Più che preoccupato, non sapevo che atmosfera avrei trovato nel team. È ancora grande da ogni punto di vista. Yamaha è una famiglia per me. Ho condiviso con loro i migliori momenti della mia carriera e sono sempre stato benissimo, quindi penso che sia normale continuare nello stesso modo.

Quando hai detto addio alla tua M1 nel 2010, hai scritto una lettera affermando che eravate innamorati. Avete intenzione di scrivere una nuova lettera questa volta?
Quella lettera è stata molto divertente. Penso che non ci sia bisogno di scrivere un'altra lettera, ora siamo come quando ci siamo lasciati nel 2010. È come se gli ultimi due anni non esistessero...

Yamaha ti ha dato la tua più grande soddisfazione come pilota quando hai vinto il primo Campionato con loro nel 2004. Ti senti come un bambino con la caramella di nuovo?
Mi sento esattamente come un bambino con una caramella! Tornare sulla M1 è una grande sensazione per me e i primi test sono stati positivi. Non siamo ancora pronti ma non siamo così lontani.

La M1 è cambiata molto da quando te ne sei andato da Yamaha nel 2010?
Sì, la M1 è cambiata molto nelle ultime due stagioni ed è stata una grande sorpresa nel primo test. La base è molto simile alla moto che ho lasciato nel 2010, ma credo che la moto sia migliorata molto ovunque e in tutte le parti del circuito. Yamaha ha fatto un ottimo lavoro nelle ultime due stagioni. La nuova moto ha maggiore stabilità, una migliore presa, è più facile da guidare, e l'elettronica funziona meglio. Inoltre, il motore 1000cc 4 in linea ha più vantaggi rispetto all' 800cc con il quale abbiamo faticato per qualche tempo.

Dopo alcune delusioni, un campione si sente ancora un campione?
Sì, sono molto fortunato perché nella mia carriera ho vinto molte gare, un sacco di grandi successi e un sacco di campionati del mondo quindi... Sì, mi sento ancora un campione.

Perché Yamaha la moto migliore per te?
Yamaha è la moto migliore perché è molto adatta al mio stile di guida e con la M1 sono in grado di dare più del 100%. La moto è molto precisa e si deve guidare in maniera pulita, cosa che a me piace molto. Sì, è una grande moto per me e per il mio stile di guida.

Cosa vorresti dire a tutti coloro che pensano che Valentino sta diventando troppo vecchio. Hai ancora quello che serve per essere un campione?
Purtroppo io sono piuttosto vecchio, questo è vero... Ma mi sento molto bene! Penso che la mente e le condizioni fisiche siano molto importanti, e da questo punto di vista sono in buona forma. In particolare la motivazione è molto importante e a me non manca affatto.

Jorge Lorenzo ti ha dato il benvenuto in Yamaha. Come lo reputi?
Considero in maniera diversa Jorge soprattutto perché negli ultimi due anni ho avuto un sacco di problemi, ma Jorge è stato sempre molto gentile con me e anche quando ha saputo che sarei tornato alla Yamaha era molto felice, quindi penso che possiamo essere una buona squadra nelle prossime due stagioni.

Sei soddisfatto del tuo lavoro in questa pre-stagione?
A questo punto sono molto soddisfatto. A Sepang la moto ha funzionato molto bene ed eravamo già abbastanza veloci. Gare e test sono diversi, quindi dovremo aspettare fino al 7 aprile per sapere quanto sono soddisfatto.

Secondo te cosa manca all'attuale YZR-M1 per essere la moto perfetta?
La M1 è una moto grande perché ha un equilibrio perfetto, è molto "friendly" con il pilota, ed è facile da portare al limite. Di sicuro dobbiamo lavorare molto in diverse aree per essere al top, perché i nostri concorrenti migliorano sempre. Forse si può fare qualcosa in velocità e stabilità in accelerazione, per uscire rapidamente delle curve.

Che stagione si aspetta di avere dopo questi primi test?
Spero di divertirmi e di lottare di nuovo per il podio e, magari, vincere qualche gara. Dopo di che, vedremo dove siamo in classifica in campionato.
http://www.motociclismo.it/valentino-rossi-sono-vecchio-ma-motivato-moto-54487

Blacknaked
24/03/2013, 21:32
Bravo il dottore, ci voleva proprio :evil::evil::evil:


http://www.gpone.com/index.php/201303249702/Rossi-un-1-posto-bello-come-il-Colosseo.html

Blacknaked
24/03/2013, 21:36
Si è messo in cima alla classifica dei tempi :twisted:

ranger1
24/03/2013, 21:41
Ah si lo so, ma le faccine mi hanno fatto pensare male.
Vediamo domani come andrà :-D

katana
25/03/2013, 08:33
JEREZ – Alle 16.30, la pioggia ha chiuso con 90 minuti di anticipo la seconda delle tre giornate di prove a Jerez, con Valentino Rossi davanti a tutti (1’39”525) e tre Yamaha ai primi tre posti, racchiuse in 49 millesimi, mentre la prima Honda, quella di Dani Pedrosa, è staccata di 0”105.

E’ stata una giornata corta, perché, di fatto, si è girato solo tre ore, ma è stata comunque significativa, con Rossi tornato davanti a tutti, su una delle sue piste preferite. Sicuramente una buona prestazione, oltretutto non isolata, perché Valentino ha girato con un buon passo, totalizzando 22 giri in 1’40” basso e 3 in 1’39” alto.

Al secondo posto Jorge Lorenzo, per la prima volta (nei test invernali) alle spalle del compagno di squadra: un distacco minimo, che non significa nulla, anche perché Jorge, come al solito è stato molto costante, ma è chiaro che, un pochino questa prestazione gli dà fastidio. Bene Crutchlow, che si conferma pilota in crescita con una Yamaha inferiore a quella del team ufficiale, mentre la Honda, per la prima volta, è sembrata un pochino in difficoltà, anche se, alla fine, Pedrosa si è avvicinato parecchio. Si è lavorato tanto dentro al box HRC e anche Marc Marquez ha faticato più che a Sepang e ad Austin, su una pista dalle caratteristiche completamente differenti rispetto alle precedenti: il nuovo fenomeno della MotoGP ha chiuso al settimo posto (dietro anche ad Alvaro Bautista, caduto senza conseguenze) a 1”189 dalla pole e a 1” dal compagno di squadra. Difficoltà comunque assolutamente normali per un debuttante.
BRAVO DOVIZIOSO
Bravo Andrea Dovizioso che su una delle piste peggiori per lui, ha portato la Ducati al quinto posto, a “soli” 0”797 da Rossi, girando un paio di decimi più forte del tempo realizzato da Hayden durante le qualifiche del GP 2012, quando era partito dalla prima fila con il terzo tempo. Davvero una buona prestazione, che dà coraggio e conferma la buona attitudine di Dovizioso a portare avanti un certo tipo di lavoro. Più che discreta anche la prestazione di Andrea Iannone, nono a 1”563 (quindi a sette decimi da Dovi), prima di distruggere una moto alla curva Pons. Chi invece proprio non sembra digerire la Ducati è Ben Spies, addirittura 18esimo, dietro anche alle CRT di Barbera (11esimo), Espargaro (13esimo), Petrucci (14esimo), il collaudatore Ducati Pirro (15esimo): purtroppo, non è l’eccezione vederlo così indietro, ma la regola.
Classifica
1ROSSI V.Yamaha Factory Racing Team1:39.525
2LORENZO J.Yamaha Factory Racing Team+0.015
3CRUTCHLOW C.Monster Yamaha Tech 3+0.049
4PEDROSA D.Repsol Honda Team+0.105
5DOVIZIOSO A.Ducati Team+0.797
6BAUTISTA A.GO&FUN Honda Gresini+1.161
7MARQUEZ M.Repsol Honda Team+1.189
8BRADL S.LCR Honda MotoGP+1.258
9IANNONE A.Energy T.I. Pramac Racing Team+1.563
10HAYDEN N.Ducati Team+1.800
11BARBERA H.Avintia Blusens+1.851
12SMITH B.Monster Yamaha Tech 3+1.873
13ESPARGARO A.Power Electronics Aspar+1.919
http://www.moto.it/MotoGP/test-motogp-jerez-tutti-in-attesa-che-pista-si-asciughi.html

katana
25/03/2013, 08:33
JEREZ – Non conta niente, ed è il primo a saperlo. Ma Valentino Rossi è anche il primo, giustamente, a essere più che soddisfatto.
“E’ stata una giornata molto positiva per noi: sono contento, felice. E’ ovvio, è solo un test: non è tanto importante, ma sappiamo anche che è sempre importante essere il più veloce di tutti”.

In questa semplice frase, c’è tutto il significato di questo primo posto, che Rossi non assaporava sull’asciutto dalla trionfale vittoria in Malesia del 2010 e dalle prove libere sul bagnato dell’anno scorso a Silverstone: i test non danno punti, ma morale. E dopo gli ultimi test, dopo aver preso due secondi ieri sul bagnato, anche un colosso come Rossi aveva bisogno di un po’ di morale.
«E’ stata una giornata importante per noi, perché avevamo preparato una moto con un assetto modificato per adattarlo al mio stile. Ho iniziato con la moto con il set up di base, ma non mi trovavo; sono passato sull’altra M1 e sono migliorato tanto, in particolare in frenata e in entrata di curva. Questo mi ha permesso di essere subito veloce, ho tenuto un buon ritmo anche con le gomme usate, per poi migliorare quando ne ho montata una nuova. Così ho potuto essere rapido come Lorenzo, con una Yamaha che su questo tracciato è sicuramente competitiva, come dimostrano le tre M1 ai primi tre posti. Adesso dobbiamo continuare a lavorare su questa strada e domani proveremo il nuovo telaio, per cercare di essere ancora più efficaci in percorrenza curva e in stabilità. Comunque, è bello tornare primo: non mi ricordo se lo sono mai stato con la Ducati (in realtà sì, nelle prove libere sul bagnato del GP di Gran Bretagna, NDA). Adesso, come fanno i turisti quando vedono il colosseo, faccio una foto alla classifica dei tempi e l’appendo in camera».
Devi ancora lavorare sull’assetto?
«Solo piccole modifiche. Più che altro devo adattare il mio stile di guida alla M1: a volte, per esempio, uso troppo il freno posteriore. Qui, comunque, abbiamo fatto un buon passo in avanti: ho fatto 28 giri, quindi più della distanza della gara (27 giri, NDA), con la stessa gomma, riuscendo a girare con un buon ritmo».

Ad Austin si è vista una Yamaha in grande difficoltà, qui lo è sembrata la Honda: qual è la regola e quale l’eccezione?
«Né una né l’altra. Per sintetizzare, si può dire che la Yamaha si adatta meglio alle piste con velocità costante, con curvoni rapidi, cambi di direzioni e staccate, dove si è sempre piuttosto veloci a centro curva. Insomma, è più competitiva nei tracciati “vecchia maniera”, mentre soffriamo in quelli “nuovi”, con tornantini stretti e ripartenze da fermo. Credo che sarà una costante del campionato: a volte andrà meglio la Yamaha, altre la Honda. Bisognerà spingere al massimo nelle piste favorevoli e limitare i danni in quelle dove siamo in difficoltà».

Ma quanto conta essere primo?
«Dà gusto, è una soddisfazione, ma niente di più. Piuttosto sono contento, perché abbiamo avuto una idea per far andare meglio la moto e ha funzionato: non accadeva da tre anni!».

Qualcuno dice che andare piano faceva parte di una tua strategia…
«Macché, nessuna strategia: quella la puoi fare quando sei il più veloce, non quando prendi un secondo al giro».
http://www.moto.it/MotoGP/rossi-primo-non-conta-niente-ma-conta.html

katana
25/03/2013, 08:34
JEREZ – Ecco il commento degli altri protagonisti.

JORGE LORENZO: “LA PRESTAZIONE DI ROSSI NON CAMBIA NIENTE PER ME”
«E’ stata una giornata positiva, con risultati decisamente differenti rispetto ad Austin, con tre Yamaha ai primi tre posti: qui sono decisamente più ottimista. Naturalmente possiamo ancora migliorare: domani, se ci saranno le condizioni, dovremmo provare il nuovo telaio, bisogna migliorare in accelerazione, la moto è ancora un po’ nervosa. Ma la honda, qui, non è poi così indietro: Pedrosa non ha tirato al massimo e nel finale, quando ha messo una gomma nuova, ha fatto tre giri consecutivi in 1’39”. Marquez è più indietro, ma domani migliorerà sicuramente. Rossi è andato bene fin dai primi minuti, ma il suo primo posto non cambia niente, non modifica il mio modo di lavorare. Sono tranquillo: se lui va forte è solo un bene per la Yamaha e per il nostro sport, visto quanto è popolare».

PEDROSA: “ROSSI PRIMO? E’ SOLO UN TEST”
«Oggi la pista non aveva tanto grip (esattamente il contrario di quello che hanno detto i piloti Yamaha e Ducati, NDA) e abbiamo potuto girare solo tre ore: domani abbiamo ancora del lavoro da fare. Niente di particolare, ma è meglio provare prima del Qatar alcune modifiche: in ogni caso, la moto si è confermata di essere ben bilanciata, è stato fatto un buon lavoro. Purtroppo, come ad Austin, ho un po’ di problemi con il collo: mi fa male e non riesco a muoverlo bene. Rossi primo? È solo un test, ma per il campionato è positivo se lui sta davanti…».
MARQUEZ: “DIFFICOLTA’ NORMALI”
«E’ normale avere delle difficoltà su un circuito per me totalmente nuovo. All’inizio guidavo troppo come con la Moto2, piegavo moltissimo e facevo traiettorie sbagliate; poi, poco alla volta, ho capito dove sbagliavo e siamo migliorati. Ho bisogno di girare, sia sull’asciutto sia sul bagnato, ma, naturalmente, spero che domani non piove, perché impari più cose con la pista asciutta. Devo anche essere più costante».

ANDREA DOVIZIOSO: “SARO’ CONTENTO QUANDO SARO’ COSTANTE”
«E’ sicuramente bello vedere che il distacco è di “soli” sette decimi, ma non sono ancora tempi significativi, perché domani, se sarà asciutto, si girerà più forte. Abbiamo fatto qualche prova di set up, ma niente di speciale: anche per questo penso che domani si potrà essere più veloci. Sono curioso di vedere fin dove possono arrivare Honda e Yamaha per capire veramente il nostro distacco: ci sono vari aspetti sui quali dobbiamo lavorare e siamo ancora un po’ indietro. Ho fatto qualche curva dietro a Crutchlow e questo mi ha permesso di capire ancora meglio dove perdiamo di più nella percorrenza della curva, ma è sicuramente positivo finire a un distacco accettabile con solo mezza giornata di prove sull’asciutto. Non la considero ancora una buona prestazione, perché manca ancora un giorno di prove: sarò soddisfatto quando sarò veloce e costante. La Ducati ha un buon grip, sia sull’asciutto sia sul bagnato e quindi, se non fai errori, con la gomma nuova può venire fuori un buon tempo. Ma in alcuni punti in curva perdiamo veramente tanto: quando c’è questa differenza, sai che in gara non puoi combattere con loro. Ecco perché non sono così contento».
http://www.moto.it/MotoGP/test-motogp-jerez-i-commenti-dei-piloti.html

SUPER GOKU
25/03/2013, 12:14
Lo dico????????????????? Non lo dico va che e' meglio....................................Ma si dai lo dico...................................no no altrimenti sai che polverone.....................ancora aspetto tanto 2 settimane passano veloci..........................:lol::lol::lol::lol::lol::lol:

Blacknaked
25/03/2013, 19:29
Lo dico????????????????? Non lo dico va che e' meglio....................................Ma si dai lo dico...................................no no altrimenti sai che polverone.....................ancora aspetto tanto 2 settimane passano veloci..........................:lol::lol::lol::lol::lol::lol:

:lol::lol::lol:

katana
26/03/2013, 08:26
Inizialmente sembra proprio una giornata da archiviare come tempo perso per la maggior parte dei piloti. A Jerez piove, tanto per cambiare, e in pista si vedono solo le CRT, e gli stakanovisti della Ducati, ovvero Pirro e Hayden. Michele, in particolare, sta provando varie modifiche alla GP13 e si concede anche il lusso di firmare (a pista ancora relativamente praticabile) un tempo che per ore resterà il migliore: 1’47”7. Anche perché comincia a scendere acqua a catinelle, situazione di cui approfittano Smith e Marquez, che devono fare esperienza sul bagnato. A pista allagata, il miglior tempo è dello spagnolo, che ferma infatti il cronometro a 1’50”2. Alle 14 circa smette di piovere e la pista comincia ad animarsi. I tempi cominciano ad abbassarsi, anche se devono passare ancora un paio d’ore prima di vedere tra i cordoli anche qualche big. Non Pedrosa, però, che ha lasciato il circuito in mattinata a causa di dolori al collo. Manca ovviamente anche Bautista, con la mano sinistra malandata dopo il ruzzolone del secondo giorno (cliccate qui per la sequenza fotografica della sua caduta).

ARRIVANO I BIG PER UN’ORA D’INFERNO
È verso le 16.30 che si comincia a fare sul serio. Scendono in pista Lorenzo e Rossi, ma in pochi minuti i box si svuotano e le moto rombano tutte a pieno regime. Manca un’ora alla chiusura dei test e si capisce subito che sarà una vera e propria “qualifica”. Inizia Lorenzo a farsi vedere, ma subito arriva Crutchlow a mettere in chiaro che il tempone del secondo giorno non è stato frutto di un giro a vita persa. Bradl è veloce, e pure Rossi non va male (comunque meglio di Lorenzo), anche se l’indemoniato Cal sembra inavvicinabile. Ci provano Marquez e Lorenzo a riportarsi sotto, e per qualche giro viaggiano praticamente appaiati in testa alla classifica. È un momento strano, in cui Rossi si vede ad un certo punto sopravanzare anche dalle Ducati di Iannone e Dovizioso, che recuperano molto bene. A pochi minuti dalla fine, ecco l’ennesima rivoluzione. Con la sua Yamaha in versione ancora 2012, Crutchlow stampa un 1’39”511 che lo riporta in cima al gruppo migliorando il best lap con cui Valentino Rossi si è aggiudicato il day 2 (cliccate qui per i dettagli). Lo stesso Valentino, del resto, ci crede fino all’ultimo e piazza la sua amata M1 al secondo posto a poco più di 2 decimi. Completa il trio di piloti in grado di scendere sotto 1’40 Stefan Bradl, terzo in 1’39”975. Segue Jorge Lorenzo, che solo apparentemente deve arrendersi ai rivali: il maiorchino è impressionante e, tenendo fede al suo nickname, martella 22 giri sul 1’40, mostrando un passo gara che l’analisi dei tempi non accredita a nessun altro pilota. È ancora grande Yamaha, insomma, con l’intruso Bradl che non cambia le cose: Jerez è pista amica per le moto di Iwata.

DUCATI A PICCOLI PASSI: IANNONE THE BEST
Dopo un Marquez meno stupefacente del solito ma in grado comunque di finire a soli 25 millesimi da Lorenzo, troviamo le tre Ducati (Spies non ha girato) di Iannone, Hayden e Dovizioso, al 6°, 7° e 8° posto nell’ordine. Le GP13 migliora a piccoli passi e fa piacere vedere come due giovani come Iannone e Pirro stiano prendendo sempre più confidenza con la Rossa. In termini puramente cronometrici, i distacchi si attestano tra gli 8 decimi e il secondo (1,370 per Pirro), ma pare che il metodo del “tassello dopo tassello” qualche frutto lo stia dando. Detto che Randy De Puniet si riprende lo scettro di miglior pilota CRT con il gran tempo di 1’40”971 che gli vale la decima piazza a meno di 1,5 secondi da Crutchlow (Pirro è 13°), non resta ormai che dare appuntamento agli appassionati per il 7 aprile sulla pista di Losail, dove si apriranno ufficialmente i giochi “veri” del Motomondiale 2013.
http://www.motociclismo.it/valentino-rossi-spento-da-crutchlow-nel-pazzo-finale-di-jerez-moto-54511

Pave
26/03/2013, 08:40
non resta ormai che dare appuntamento agli appassionati per il 7 aprile sulla pista di Losail, dove si apriranno ufficialmente i giochi “veri” del Motomondiale 2013.

Non vedo l'ora che comincino i giochi :-P

Lamps

katana
26/03/2013, 14:53
Sono stati tre giorni pesantemente condizionati dal meteo: sabato si è girato sul bagnato mentre domenica e lunedì si è provato con l’asciutto per un totale di sole 5 ore. Vediamo comunque cosa hanno detto gli ultimi test prima del debutto in Qatar rispettando l’ordine della classifica combinata della sessione spagnola

CAL CRUTCHLOW – IN CRESCITA
Secondo Valentino Rossi, Cal Crutchlow «è stato la sorpresa di questi test». Costantemente veloce, Cal ha conquistato il miglior tempo nell’ultima sessione, girando sempre su un passo da primato: solo Jorge Lorenzo è stato più costante di lui. La sua Yamaha è inferiore a quella dei due piloti ufficiali ma è comunque una moto più che competitiva: se Crutchlow riuscirà a mantenere questa costanza di rendimento anche in gara, può tranquillamente inserirsi nella lotta per il podio.
«A parte l’elettronica – commenta il simpatico pilota britannico – la mia M1 è esattamente identica a quella del 2012. In Malesia ero un po’ frustrato per questo: mi sembrava assurdo andare a girare a Sepang per sei giorni senza aver nulla da provare. Poi la Yamaha mi ha spiegato la situazione, l’ho capita e mi sono tranquillizzato: purtroppo non ci sono i soldi per costruire una moto per me. Gli ufficiali sono tre step avanti di telaio e ogni volta migliorano qualche aspetto: di poco, ma accade. Comunque la mia è una moto competitiva: Lorenzo vincerebbe anche con questa M1. Mi è stato detto che per almeno 4 GP la situazione non cambierà, poi si vedrà»

VALENTINO ROSSI – IN CRESCITA
Dopo due test travagliati – il secondo di Sepang e quello di Austin – Valentino Rossi è tornato a sorridere, conquistando domenica il miglior tempo e finendo solo alle spalle di Crutchlow per pochi millesimi. Al di là del singolo giro, Valentino è andato forte a Jerez – un po’ meno sul bagnato, ma non erano prove completamente veritiere – girando con un ottimo passo, grazie anche a una modifica di assetto (un forcellone più corto? Confrontando la sua moto con quella di Lorenzo sembrerebbe questa la differenza) che, finalmente, ha soddisfatto Rossi. Come ha sottolineato lo stesso Valentino, nelle prime due gare dovrà probabilmente difendersi, poi punterà alla vittoria.
«E’ stato un inverno positivo, concluso con una buona prestazione a Jerez. Vado in Qatar soddisfatto, ben sapendo che quello non è un circuito speciale per me: nelle prime due gare, probabilmente, ci sarà da soffrire, poi saremo più competitivi, perché con la moto mi sento a mio agio e abbiamo lavorato bene. Per quanto riguarda gli avversari, Marquez è stato abbastanza impressionante, Pedrosa si fa sempre fatica a capire a che livello è, Lorenzo è quello che ha lavorato meglio: da questi test è emerso che io me la posso giocare con loro. Mi sento competitivo, ho un buon feeling con la moto e questo mi permette di spingere al 100%. Oggi ho anche provato il nuovo telaio: non mi ha convinto al 100%, avremmo avuto bisogno di più tempo. Lo testeremo meglio in un’altra occasione: in Qatar e ad Austin utilizzerò quello standard. Per la prima gara l’obiettivo è salire sul podio. Per il momento, essere tornato competitivo è una bella soddisfazione, però conta solo il campionato e le gare vere. Ogni volta è una prova, anche se ho vinto nove mondiali e 105 GP, come tutti sono sempre sotto esame. Anzi, forse anche più degli altri e basta un turno di prove che non va bene e divento subito vecchio. Ma va bene così, questo è lo sport. Complessivamente sono soddisfatto del mio inverno, è andata un po’ come mi aspettavo: sapevo di poter essere molto competitivo in alcune piste, più in difficoltà in altre, come Austin. Quindi, per essere costantemente competitivo devo migliorare in alcuni aspetti, ma il bilancio è certamente positivo: ho girato forte sia a Sepang sia a Jerez. Ho delle buone sensazioni»

JORGE LORENZO – COSTANTE
A parte in una occasione a Sepang e sabato a Jerez sul bagnato, Jorge Lorenzo non è mai stato il più veloce in assoluto, ma è senza dubbio lui quello che ha girato con maggiore costanza su tempi da primato. Insomma, il solito “martillo”, che ha lavorato solo ed esclusivamente in funzione della gara, senza preoccuparsi troppo del cronometro. Anche lunedì, mentre i rivali montavano gomme nuove a ripetizione per cercare di abbassare il tempo, Lorenzo stava effettuando una simulazione gara, con tempi di assoluto rispetto: in altre parole, per vincere, bisognerà battere Jorge.
«Abbiamo provato poco a Jerez, ma, alla fine, sono state giornate positive e siamo anche riusciti a testare il nuovo telaio, che da un po’ più di stabilità in accelerazione, ma ha anche alcuni aspetti negativi. Lo riproverò in Qatar, dove avrò una moto con la ciclistica standard e una con quella evoluzione. Nel finale ho provato a fare una simulazione gara, anche se le condizioni della pista erano tutt’altro ottimali: non ho potuto finirla, perché era terminato il tempo, ma nel complesso sono soddisfatto. Abbiamo lavorato bene»

DANI PEDROSA – COSTANTE
Lunedì non è nemmeno sceso in pista – «perché non avevo più nulla da provare e le condizioni dell’asfalto non erano ottimali» -, ma anche a Jerez Pedrosa si è confermato velocissimo e in grande forma. Per la verità, ha faticato un po’ di più a trovare il ritmo giusto, ma la sua soddisfazione indica che Dani si sente a posto e competitivo. A parte Austin, dove ha preso paga dal compagno di squadra, si può dire che Pedrosa è stato quello complessivamente più rapido, anche se è sempre difficile giudicare il suo lavoro. Una sola incognita: il dolore al collo che lo ha tormentato anche in questa ultima uscita invernale

STEFAN BRADL – IN CRESCITA
L’inverno del pilota tedesco del team di Lucio Cecchinello è stato senz’altro positivo: ha ridotto il distacco, in termini assoluti, dai primissimi. Rimane un dubbio, emerso anche a Jerez: Bradl sembra più concentrarsi sul singolo giro, piuttosto che sulla distanza. In ogni caso, in questo momento, può lottare per il quarto posto


MARC MARQUEZ – IN CALO
Rispetto a Sepang e - soprattutto – a Austin, dove aveva letteralmente dominato, i tre giorni di Jerez hanno rappresentato un piccolo passo indietro per Marc Marquez, comunque fenomenale nel suo approccio alla MotoGP. In Spagna, Marc ha faticato più del previsto a trovare le giuste traiettorie e a sistemare la moto, ma alla fine ha comunque girato con costanza e con tempi interessanti: la sensazione è che può da subito salire sul podio.
«Ho migliorato progressivamente e alla fine sono riuscito a girare con un buon ritmo: mi sentivo bene sulla moto e ho potuto spingere più forte. Complessivamente è stato un buon inverno, con risultati migliori delle aspettative: vado in Qatar pronto, anche se so che la prima gara sarà più difficile e sarò un po’ nervoso per il debutto. Quello di Losail non è uno dei miei tracciati preferiti, ma con la MotoGP è tutto differente che con la Moto2»

ANDREA DOVIZIOSO – IN CRESCITA
Ha chiuso con un buon risultato e con un distacco “accettabile” dai primi, su una pista poco adatta alla Ducati e al suo stile di guida. Dopo i primi, traumatici test a Sepang, Andrea Dovizioso e la Ducati sono cresciuti costantemente, dimostrando, quanto meno, di avere trovato una direzione da seguire. Ma la sfida rimane difficilissima, come sa benissimo Andrea per primo.
«Lascio Jerez con un risultato migliore delle mie aspettative, ma anche con la consapevolezza che siamo ancora troppo lontano dai migliori. Sul singolo giro, il nostro potenziale non è poi così male, ma sulla distanza la situazione dovrebbe migliorare: solo in Qatar capiremo veramente qual è il nostro potenziale»


ANDREA IANNONE – IN CRESCITA
Una buona prestazione per Andrea, miglior ducatista nell’ultimo giorno e, complessivamente, di pochi centesimi più lento del più esperto Dovizioso: Iannone e la squadra hanno lavorato bene. Anche per lui, naturalmente, c’è l’incognita della tenuta alla distanza.
«Adesso conosco meglio la moto e so qual è il mio potenziale: direi che sono stati test positivi»

NICKY HAYDEN – COSTANTE
Fresco di operazione al polso destro, Nicky Hayden ha chiuso i test di Jerez rispettando più o meno le aspettative.
«E’ stato un inverno tutto sommato positivo, iniziato male, ma finito in crescita: non possiamo certo lottare per la vittoria, ma si possono disputare gare dignitose»

ALVARO BAUTISTA – COSTANTE
Ha preferito saltare l’ultimo giorno per le profonde ferite all’anulare e al mignolo della mano sinistra, conseguenze della caduta di domenica pomeriggio. Fino a quel punto, aveva confermato quanto fatto nel finale del 2012: buone prestazioni, ma niente di più

BRADLEY SMITH – COSTANTE
Con una moto sicuramente competitiva, il debuttante Smith non ha ottenuto granché: non ha fatto danni (e non è poco), ma non è mai nemmeno stato troppo veloce. Al momento può solo pensare di arrivare davanti alle CRT e a Spies

BEN SPIES – COSTANTE
Ben Spies è stato, purtroppo, costantemente ultimo tra i piloti MotoGP, rinunciando addirittura a girare lunedì, non si sa bene per quale motivo.
«La pista era ancora umida e non sembrava si potesse asciugare quando abbiamo preso la decisione» ha provato a spiegare il team manager Francesco Guidotti. Una scelta, sinceramente, poco comprensibile: un pilota in grande difficoltà come lo è Spies in questo momento, deve provare a sfruttare ogni minuto per tornare competitivo, anche a costo di stare fino alle 18 dentro al box a fare nulla. Ben, al contrario, ha preferito andarsene, perdendo così anche gli ultimi 90 minuti di pista asciutta: si prospetta una stagione difficilissima

CRT
I test invernali hanno confermato la superiorità delle ART di Aleix Espargaro e Randy De Puniet, ma a Jerez hanno fatto vedere di essere in crescita Hector Barbera, Claudio Corti e Danilo Petrucci: tutti e tre utilizzano la centralina “Dorna” realizzata in collaborazione con la Magneti Marelli
http://www.moto.it/MotoGP/rossi-me-posso-giocare-con-i-primi.html