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Visualizza Versione Completa : Rossi licenzia Burgess



katana
07/11/2013, 20:16
VALENCIA – E’ stata una scelta sofferta, ponderata, ma alla fine Valentino Rossi ha deciso: “Quello di domenica sarà l’ultimo GP con Jeremy Burgess al mio fianco, dall’anno prossimo avrò un altro capo tecnico”.
Era nell’aria, da un bel po’: troppo marcata la differenza di prestazioni tra la sua M1 e quella di Jorge Lorenzo, sempre perfetta sotto l’attenta guida tecnica di Ramon Forcada. Non è quasi mai stato così dalla parte di Rossi e così Valentino ha fatto quello che molti si aspettavano.
“La prossima stagione, in particolare la prima metà, sarà per me fondamentale: non posso più permettermi di sbagliare. Così ho deciso che avevo bisogno di nuove motivazioni, di una spinta ulteriore per provare a migliorare il mio livello. Negli ultimi tempi, a casa, ho pensato a lungo a cosa fare e alla fine sono arrivato a questa decisione, molto dolorosa perché Burgess è uno di famiglia”.

TROPPO TARDI?
Da parecchi mesi si parlava di questa eventualità: in molti auspicavano che questo divorzio avvenisse prima. “Già qualche mese fa la Yamaha mi aveva chiesto cosa volevo fare per il 2014, ma ho voluto prendere un po’ di tempo, proprio per il rapporto che ho con Jeremy” sottolinea Valentino, confermando, indirettamente, che all’interno della Casa giapponese non erano troppo soddisfatti dell’operato del tecnico australiano. Normale, a questo punto, chiedersi se sia stato giusto portarlo due anni fa in Ducati e se sia stato corretto riportarlo in Yamaha: Rossi non ha dubbi su entrambe le scelte. “I due anni in Ducati vanno semplicemente cancellati: con o senza Jeremy non sarebbe cambiato nulla. Per quanto riguarda il 2013, è vero che tanti non erano convinti, ma dopo due anni così disastrosi non potevo certo lasciare a casa Burgess: umanamente sarebbe stato troppo brutto”.

COSA HA SBAGLIATO BURGESS?
E’ opinione comune che Burgess abbia pagato per la sua scarsa abilità elettronica, fondamentale nell’ultima era della MotoGP: lo sostengono molti tecnici, anche all’interno della Yamaha. Valentino, però, preferisce non entrare troppo nel dettaglio. “Ho deciso così solo perché mi servono nuovi stimoli: ci dobbiamo provare in tutti i modi, perché la prossima stagione sarà fondamentale per il proseguo o meno della mia carriera: adesso o mai più. Ho sempre fatto così nella mia carriera, ci dovevo provare, anche perché lui comunque avrebbe smesso alla fine del 2014, mentre io vorrei andare avanti. Oggi io e Jeremy ci siamo incontrati in uno stanzino, ci siamo guardati negli occhi: lui era dispiaciuto, ma ha capito, ci siamo abbracciati. E’ stata una mia decisione”.

CHI SARA’ AL SUO FIANCO?
Già lunedì, nei test 2014, non ci sarà più Burgess (tutti gli altri sì), ma Rossi non scioglie i dubbi su chi sarà il sostituto. “Abbiamo qualche idea, ma non abbiamo ancora deciso: lunedì, probabilmente, ci saranno Flamigni e Atzumi, come è successo nei test di agosto a Brno quando Burgess non poteva venire in Rep. Ceca”.
Viene naturale pensare che sarà un uomo interno Yamaha a prendere il posto di Burgess.
http://www.moto.it/MotoGP/motogp-rossi-licenzia-burgess.html

Karletto 84
07/11/2013, 20:18
mi ha telefonato, gli ho attaccato il telefono in faccia...
troppo facile ora rivolgersi a me!!!!! 8)

Xenon8
07/11/2013, 20:22
Speriamo serva a qualcosa, mi piacerebbe che Vale tornasse competitivo:-D

Lud7587
07/11/2013, 21:15
Vedremo....

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_sabba_
07/11/2013, 21:26
Non so se davvero è solo un problema di elettronica, e la sostituzione di Jeremy possa risolvere qualcosa.
Secondo me è "braccino" dovuto alla vecchiaia incipiente.

:lol:

FumoBlu
07/11/2013, 21:43
Non so se davvero è solo un problema di elettronica, e la sostituzione di Jeremy possa risolvere qualcosa.
Secondo me è "braccino" dovuto alla vecchiaia incipiente.

:lol:

Mannaggia..........nun c'hai un pelo sulla lingua manco a cercarlo col microscopio....:roll::roll::roll:
Sulla PRESSA per le under 70cv sono d'accordo....e adesso siamo gia' a due......:mrgreen::mrgreen::mrgreen:
Ma davvero credete a sta' favoletta che Jeremy nun sa' niente d'elettronica???
E se stoner avesse sta' Yamaha sarebbe dietro a Lorenzo.....:mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen:

_sabba_
07/11/2013, 22:19
:lol::lol:

mp
08/11/2013, 01:25
E se stoner avesse sta' Yamaha sarebbe dietro a Lorenzo.....:mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen:

No, starebbe a casa a cacciare canguri.
Quanto a Rossi vedremo se riuscirà a migliorare le sue performance. Certo l'età avanza ma evidentemente lui sente di poter ancora andare se vuole correre per altri 3 anni. Certo la passione non gli manca se ancora sta lì a mettersi in gioco.

FumoBlu
08/11/2013, 09:07
No, starebbe a casa a cacciare canguri.

Te piacerebbe...................:mrgreen::mrgreen::mrgreen:

Karletto 84
08/11/2013, 11:29
continua a chiamarmi, nooooooooooooo te ne devi andààààààààààààààààààà non ti sistemerò quel cesso di M1 come la mia fazerina, schiattaaaaaaaaaa :mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen:

Frex
08/11/2013, 13:02
:mrgreen: :mrgreen:

attila
08/11/2013, 13:44
Karletto se veramente Rossi ti vuole, vacccccci, lo aiutiamo noi a sponsorizzarti, basta che te ne vai :roll: :roll: :mrgreen: :mrgreen:

mp
08/11/2013, 14:55
Te piacerebbe...................:mrgreen::mrgreen::mrgreen:

No, a me piacerebbe tornasse, è lui che ha scelto di starsene a casa.
E forse ha fatto bene così verrà ricordato come un grande campione.

SUPER GOKU
08/11/2013, 15:00
Per me è solo che Burgess ha dei problemi privati che devono restare nascosti e questo era l'unico modo mediatico che avevano per finire il loro rapporto senza entrare nel privato.
Ricordate che già in altre occasioni Rossi rimase senza il suo capotecnico per diverse volte, questo mi lascia pensare che la loro separazione sia più un fatto personale di Burgess che una scelta tecnica


Comunque io sono andato ci ho fatto diversi giri la moto non fa proprio schifo, secondo me con un giro di precarico in più al mono andrebbe come le honda :lol::lol::lol::lol:

Pietro 2
08/11/2013, 15:46
Per me è solo che Burgess ha dei problemi privati che devono restare nascosti e questo era l'unico modo mediatico che avevano per finire il loro rapporto senza entrare nel privato.
Ricordate che già in altre occasioni Rossi rimase senza il suo capotecnico per diverse volte, questo mi lascia pensare che la loro separazione sia più un fatto personale di Burgess che una scelta tecnica


Comunque io sono andato ci ho fatto diversi giri la moto non fa proprio schifo, secondo me con un giro di precarico in più al mono andrebbe come le honda :lol::lol::lol::lol:

Si, come no, è ora devo credere che ti sei accorto che un giro in più alla molla del mono metterebbe a posto tutto? 😄😄😄😄😄


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SUPER GOKU
08/11/2013, 15:47
Si, come no, è ora devo credere che ti sei accorto che un giro in più alla molla del mono metterebbe a posto tutto? ����������


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Magari anche un paio di click alla compressione dell'anteriore non guasterebbe :lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol:

Pietro 2
08/11/2013, 16:04
Ah beh, così mi quadra di più, ma stavi parlando del setting dell'avviatore dell'M1 vero?


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Frex
08/11/2013, 16:27
Karlé mi ha chiamato Rossi in lacrime... Che ***** gli hai detto?!? :shock:

Karletto 84
08/11/2013, 17:05
Karlé mi ha chiamato Rossi in lacrime... Che ***** gli hai detto?!? :shock:

Che le saponette le deve consumare quando le tiene sulle ginocchia non da terra nelle doccie

katana
09/11/2013, 08:13
VALENCIA – La tradizionale conferenza stampa del dopo prove, viene sostituita da una insolita – quanto opportuna – conferenza a due, con Jeremy Burgess a fianco di Valentino Rossi. Jeremy è piuttosto provato, Valentino serio, anche se, come sempre, prova a scherzare. «Perché gliel’ho detto giovedì e non a fine GP? Perché qualche “fottuto” giornalista ha anticipato la notizia…» risponde di getto Rossi, per poi farsi più serio. «L’ho deciso in settimana, dopo il GP del Giappone, e non mi sembrava corretto lavorargli a fianco senza dirglielo. Non ho nessun problema con lui e il suo modo di lavorare, ma credo che fosse arrivato il momento di cambiare».
Al suo fianco, Burgess ascolta, non si scompone, si emoziona un po’, ma il suo è sempre un atteggiamento signorile.

Chi ha deciso?
Rossi: «E’ stata soprattutto una mia decisione. Con Jeremy e la squadra avevamo già parlato del 2014, ma lui non aveva certezze sul dopo, mentre nella mia testa è chiaro di voler continuare anche nel 2015 e nel 2016, ma per farlo ci vogliono i risultati. Ho bisogno di qualcosa di diverso, di nuove motivazioni: per questo ho preso la decisione».

Burgess: «Quando ieri Valentino mi ha chiamato nel suo motorhome, pensavo che volesse parlarmi dei regali di natale… Invece mi ha detto questa cosa, che per me è stata del tutto inaspettata: ero pronto anche per la prossima stagione. Per questo sono un po’ dispiaciuto, ma capisco Valentino: negli ultimi quattro anni, un periodo lunghissimo, abbiamo sofferto, non abbiamo ottenuto risultati. Ma sono contento che Valentino me l’abbia detto ieri e non domenica sera: sarebbe stata molto più dura da digerire».

Valentino, perché hai preso questa decisione?
«Il livello è cresciuto, i primi tre guidano queste moto in maniera incredibile, sono sempre velocissimi: non ho particolari problemi con il modo di lavorare di Jeremy, ma è un momento chiave della mia carriera: devo provare a fare in modo differente».

Credi di poter lottare ancora con Marquez, Lorenzo e Pedrosa?
«Sì».

Jeremy, credi di aver pagato la frase detta in una intervista: “sarebbe un miracolo se Rossi vincesse ancora?”
«Il senso era diverso: intendevo dire che è difficile conquistare un titolo se prima non vinci delle gare. E’ chiaro che sono dispiaciuto, ma condivido la decisione di Valentino: nello sport è pieno di esempi di squadre che cambiano l’allenatore o di sportivi che sostituiscono il “coach”: è da un po’ che proviamo a risolvere i problemi, senza riuscirci. Valentino ha bisogno di migliorare tutto il pacchetto. Spero che questa decisione lo aiuti per il suo futuro, tra di noi i rapporti sono ottimi».

Qual è stato il momento più bello di questi 14 anni con Rossi?
«Ce ne sono stati tanti, ma se ne devo indicarne uno solo, allora penso a Welkome 2004, quando vincemmo al debutto con la Yamaha».

E quello più brutto?
«Pochi, fortunatamente. Il più brutto, però, è stato in Qatar nel 2004, quando venimmo penalizzati per aver pulito la casella di partenza».

Hai lavorato con tre grandissimi campioni come Gardner, Doohan e Rossi: chi è il più forte?
«Difficilissimo fare certi paragoni, ma dico Valentino, l’unico che ha vinto in tutte le cilindrate».

Come giudichi il Valentino uomo?
«Un grande, proprio come il pilota: è sempre stato onesto e diretto con me. Lo è stato anche in questa occasione».
http://www.moto.it/MotoGP/motogp-burgess-non-me-aspettavo.html

JayZ
09/11/2013, 10:42
Vale si dimostra anche maturo.

ranger1
09/11/2013, 11:03
Felice che Vale abbia ancora voglia di vincere :-D
Resto fiducioso come sempre.

SUPER GOKU
09/11/2013, 13:45
Forse mi sbagliavo ....allora mi sa che il dottore vuole ancora provare a vincere .....e se non ci riesce lui contro gli spagnoli non vedo chi potrebbe


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Xenon8
09/11/2013, 13:54
Vale in questo momento può avere tutte le difficoltà che vuole e magari è anche vero che è invecchiato, ma se le persone che ti stanno affianco non credono + in te e pensano alla pensione è giusto cambiare;-)

katana
11/11/2013, 15:17
È ufficiale: Silvano Galbusera prende il posto di Jeremy Burgess, storico capotecnico di Valentino Rossi: 7 Mondiali vinti insieme nel Motomondiale non sono bastati a tenerli uniti in questo momento così avaro di soddisfazioni sportive. La firma del contratto col tecnico italiano e l’ufficializzazione questa mattina, a Valencia, dove Silvano è già al lavoro con Valentino sulla Yamaha M1 per i test previsti fino a mercoledì.
Ma come è scoccata la scintilla tra i due dato che corrono da moltissimi anni in campionati diversi? Pare che Valentino a Brno e Misano sia stato conquistato dal metodo di lavoro di Silvano nell’estate del 2010, quando in sella alla Yamaha R1 Superbike gestita proprio da Galbusera cercò di riprendere confidenza con la pista dopo il lungo stop per l’infortunio al Mugello. La trattativa lampo tra il capotecnico e il team si è conclusa - a quanto pare - anche grazie alla mediazione di Maio Meregalli che, interpellato sia da Valentino sia dai vertici Yamaha sulle competenze tecniche di Galbusera, ha sgombrato il campo da qualsiasi dubbio: “è l’uomo giusto!”.

SUPER ESPERTO
Ma chi è Silvano Galbusera? E come può, un uomo cresciuto quasi solo in Superbike, lavorare con un 9 volte campione del mondo e approcciare una moto ricca di elettronica come la MotoGP?
Innanzitutto Silvano è un tecnico Yamaha di altissimo profilo ormai da diversi anni. La SBK, poi, contrariamente a quanto si creda, è una moto simile alla MotoGP in fatto di elettronica: è possibile dire che la condivide, sia pure ricevendola con un po’ di ritardo. Inoltre Galbusera ha già lavorato per piloti del calibro di Marco Melandri, Ben Spies e Tom Sykes. Il suo esordio nel mondo delle corse è avvenuto nel 1979 con Gilera, al fianco di JanWitteveen, e la collaborazione è durata ben 14 anni, al fianco di piloti come Casoli e Gramigni nella classe 250 GP (ma anche esperienze alla Dakar con Michele rinaldi . Successivamente, nel 1994, è entrato a far parte dello staff tecnico del team di Giacomo Agostini, dove seguiva la Cagiva 500 di John Kocinsky. Dopo il lavorocon la Casa italiana, è il turno di Yamaha, dove viene chiamato da Davide Brivio. Qui rimane per ben 16 anni, fino al passaggio in BMW con Melandri, avvenuto solo in seguito al ritiro della Yamaha dal Mondiale SBK. Nei mondiali per derivate di serie, Galbusera ha seguito piloti come Troy Corser, Haga, Cal crutchlow e Ben Spies, vincendo il mondiale SBK nel 2009. Oggi l’avventura riprende, e non può farlo in maniera migliore.

“Devo ringraziare la Yamaha e Valentino - dice galbusera - per questa grande opportunità di lavorare con un pluri-Campione del Mondo come lui. Sono anche felice di tornare in Yamaha e di lavorare in un team di così grande successo, sempre al top della MotoGP”.
http://www.motociclismo.it/valentino-sceglie-galbusera-al-posto-di-burgess-moto-56979

Lud7587
11/11/2013, 21:11
Licenzia Burgess per Galbusera?? Mah?!

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katana
12/11/2013, 09:45
VALENCIA – In una giornata nella quale i due piloti HRC non sono saliti neppure in sella, Jorge Lorenzo ha continuato a lavorare sulla M1 2013, per poi provare la 2014 negli ultimi 15 minuti, migliorando subito la sua prestazione, l’interesse principale era per il debutto di Cal Crutchlow sulla Ducati (“non è né peggio né meglio di quanto mi aspettassi, semplicemente diversa dalla moto che ho usato fino adesso” ha commentato il pilota britannico, che nel box ha confermato, naturalmente, tutti i difetti evidenziati dagli altri piloti) e per la “prima volta” di Valentino Rossi senza Jeremy Burgess al box, sostituito da Silvano Galbusera.

«E’ stata sicuramente una giornata emozionante, diversa, dopo tanti anni (14, NDA) con Jeremy al box. Conoscevo Silvano perché con lui avevo fatto due test in SBK (nel 2010, dopo l’infortunio alla gamba destra, NDA), mi piace come lavora» dice Valentino.

Ma perché Galbusera?
«E’ stata una scelta umana prima che tecnica: non ha esperienza in MotoGP, ma punto su di lui. Sicuramente ci vorrà un po’ di tempo di adattamento, ma mi piace. Per quanto riguarda il metodo di lavoro, credo che adesso in MotoGP siano molto importanti tutti i dettagli, bisogna stare attenti alle piccole cose. Adesso, studiando i dati, si può capire molto bene il comportamento della moto, cosa serve per andare più forte. Jeremy aveva un altro stile di lavoro, si basava più sulle sensazioni del pilota», giustifica così la sua scelta.

Per quanto riguarda la M1 2014, il primo giudizio (confermato anche da Lorenzo) è positivo.
«Si guida bene, ha un buon motore e maggiore potenza in uscita di curva, è un po’ più stabile e sono stati fatti dei correttivi per limitare il consumo: sono arrivato a 93 millesimi da Jorge (1’31”257 per Lorenzo, il più veloce dei test, 1’31”350 per Rossi, secondo, con Stefan Bradl, terzo, a 0”494). La prima impressione è buona, ma bisogna ancora lavorare».

GALBUSERA: “ELETTRONICA? COME IN SBK”
Per Galbusera il compito è tutt’altro che semplice, non solo perché dovrà sostituire una icona del motociclismo, ma perché dentro al box si trova meccanici australiani che consideravano Burgess come una sorta di “Dio”.
«E’ chiaro che ci vorrà un po’ di tempo per integrarsi al meglio, ma sono tutti dei super professionisti: non credo ci saranno problemi».

Piuttosto riservato, quasi stupito di trovarsi qui, a fianco di Valentino Rossi (“non ci credevo quando mi ha chiamato”), Galbusera assicura che, dal punto di vista elettronico, una MotoGP non è poi troppo differente da una SBK.
«Non è che nella SBK ce n’è così tanto meno: cambia la centralina, cambiano i nomi dei canali, ma alla fine sono simili. Il mio compito sarà soprattutto quello di capire le esigenze del pilota e tradurle in “dati”, in interventi per migliorare il rendimento della moto: spero di poter dare a Valentino quello che gli manca».
http://www.moto.it/MotoGP/rossi-punto-su-galbusera.html

Lud7587
12/11/2013, 10:11
Bhè, bene è andato bene....felice di essere smentito anche nel prossimo futuro. Sperem!

vanzo
12/11/2013, 12:53
penso sia da ammirare il coraggio di Rossi di togliersi anche l'ultimo velo di alibi che poteva addurre per giustificare la sua incapacità di avvicinare i 3 dominatori della moto gp attuale. Sia che siano vere o che siano chiacchiere le voci che Burgess non fosse aggiornato in materia di elettronica poteva sempre essere il motivo, piu' o meno palesato, di una mancanza di competitività di Rossi. Avrebbe potuto continuare così fino al ritiro lasciando almeno il dubbio sulle "responsabilità" dei suoi distacchi, l'anno prossimo non potrà farlo, o è competitivo almeno per il podio o il suo declino (che in ogni caso è ampiamente giustificato) sarà "ufficiale"

SUPER GOKU
12/11/2013, 13:07
......in ogni caso onore al pilota che nell'ultimi 15 anni ci ha fatto divertire di più e che ad oggi è l'unico che ancora fa sventolare la bandiera italiana su un podio predominato da spagnoli........comunque vada Rossi è nella storia che piaccia o no........


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katana
24/11/2013, 14:08
Pochi giorni dopo queste vicende, il sito francese GP Inside ha intervistato ‘a bocce ferme’ il celebre tecnico australiano, che è stato prodigo di riflessioni piuttosto interessanti su quanto accadato e di previsioni per quanto riguarda il futuro di Rossi in MotoGP. Ne riportiamo alcuni dei passaggi più significativi:

“Posso solo dire che mi auguro e che sia la decisione giusta [per riportare Rossi ai più alti livelli di competitività]. Ho un immenso rispetto per Valentino, per le cose meravigliose che ha fatto in passato, ma sappiamo anche che ora è molto più vicino alla fine della sua carriera che non all’inizio. Come tutti gli atleti che raggiungono questa fase della loro vita, probabilmente non capisce bene perché i suoi avversari sono più veloce di lui.”

“Probabilmente dentro di se pensa: “Sono sicuro di essere ancora capace di fare certe cose, posso fare quello che facevo 10 anni fa, e ci sono anche alcune cose che posso fare pure meglio”, ma da qualche parte nel “processore Valentino” le informazione non arrivano più così in fretta. In Australia parliamo di ‘gene della conservazione’ [”preservation gene”], che inizia a farsi sentire dopo i 30 anni e ti fa sentire più vulnerabile. Adesso è proprio questo il punto: Valentino sta cercando di andare oltre quelli che sono gli attuali limiti delle sue capacità.”
Ma Burgess sarebbe contento se Rossi dovesse vincere subito la prima gara in Qatar nel 2014?

“Sarei davvero felice se dovesse succedere. Sono stato felice quando ha vinto ad Assen in questa stagione, ma il punto principale è quello di arrivare ad essere costanti nel corso delle 18 gare del campionato, ed è forse proprio in questa area che gli sportivi a fine carriera soffrono di più. [Rossi] sarà sempre in grado di combinare tutti gli elementi necessari per vincere in un week-end, ma non necessariamente nell’arco di un’intera stagione. Senza contare la pressione colossale che deriva dalla concorrenza di piloti come Lorenzo, Pedrosa e Marquez. Loro formano un gruppo di quattro piloti di un livello superiore a quello degli altri, ma Valentino non è stato abbastanza vicino al 3° posto in ogni gara di quest’anno.”

“Se guardiamo a cosa è successo a Valencia nel corso della quarta sessione di prove libere, Valentino è stato il più veloce di tutti in alcuni tratti del circuito. Poi, 15 minuti più tardi, in qualifica, gli altri sono stati in grado di migliorarsi di 3 decimi di secondo in un solo settore, mentre il nostro crono è migliorato solo di qualche millesimo. Sappiamo che correvano tutti con la stessa moto, non c’è nessun “super set-up” per le qualifiche: si tratta esattamente della stessa moto con cui erano in pista 15 minuti prima. E questo significa che loro riescono a metterci qualcosa di speciale. Non sappiamo cosa sia, ma se qualcuno lo scopre e riesce a metterlo in bottiglia farebbe milioni di dollari! Semplicemente, loro avevano quel qualcosa in più…”
Sulle difficoltà incontrate da Rossi quest’anno per raggiungere lo stesso livello di performance del compagno di colori Jorge Lorenzo:

“La moto era cambiata molto [rispetto al 2010, ultima stagione di Rossi in Yamaha prima del passaggio in Ducati] e se Valentino fosse stato un giovane pilota lo avrei incitato a guidare la moto nella stessa maniera di Lorenzo [..]. Quando siamo ritornati da Ducati abbiamo giocato molto con le regolazioni della moto, e la Yamaha hanno cercato di riprodurre le stesse caratteristiche della M1 che avevamo nel 2010: ha funzionato in Qatar per la prima gara stagione [con Rossi secondo dietro a Lorenzo] ma il problema è che non avevamo capito il motivo per cui aveva funzionato così bene. La moto è andata molto bene anche ad Assen, ma nelle altre gare abbiamo sempre speso un sacco di tempo per cambiare le impostazioni, per cercare di trovare soluzioni, e credo che con tutto quello che abbiamo fatto Valentino abbia gradualmente perso la sua strada. E tutti noi con lui. Cercava le stesse sensazioni che aveva conosciuto in passato, ma anche lui è un po’ cambiato.”

“Negli ultimi otto Grand Prix siamo tornati alle basi usate da Jorge, ma quando si confrontano i tempi, Lorenzo in generale è stato sempre più veloce di circa 4 decimi, e anche in qualifica lo scarto era lo stesso. Così è la vita. Se fossimo stati in grado di capire esattamente quello che ci mancava, naturalmente anche i nostri risultati sarebbero stati migliori, ma niente dura per sempre nella vita di un uomo… Una porta si chiude mentre se ne apre un’altra… Non ho assolutamente perso la mia passione per tutto ciò che accade nel paddock e in pista, sono ancora appassionato della tecnologia di queste macchine, ma ciò che si può fare in gara è il risultato del lavoro di sviluppo che viene fatto a monte. Adoro tutto di questo lavoro di sviluppo della moto, ma poi tocca ai ragazzi che le guidano di ottenere il massimo in corsa”.
Alla domanda se si sentisse in qualche modo ‘sollevato‘ dalla scelta di Valentino Rossi di ‘lasciarlo libero‘, Burgess ha risposto con disarmante onestà:

“In un certo senso sì. Io mi preoccupo molto per la sicurezza del mio pilota. Ho visto troppi incidenti orribili, e so benissimo che se Valentino dovesse rimanere gravemente ferito, le persone a lui vicine chiederebbero: “ma perché non ha smesso prima?”. Restituire a Graziano e Stefania, i suoi genitori, un Valentino in perfetta salute è un sollievo per me. Specialmente dopo aver vissuto il dramma di Mick Doohan, non volevo che accadesse di nuovo. Quando sento che Valentino sta cercando di fare qualcosa che forse, semplicemente, non è più capace di fare, lo trovo inquietante. Lui è convinto di poter tornare ad essere campione del mondo, e ammiro io questa sua convinzione, ma io non sono un uomo di fede. Sono un uomo che vuole vedere la dimostrazione delle cose . Quando qualcuno dice: “Io posso farlo”, io rispondo: “Dimostrami che lo puoi fare”. E Valentino non è stato in grado di darmi questa dimostrazione.”

“Ci ha provato, ha fatto tutto quello che poteva, ma questo lo porta ad uscire dalla sua “comfort zone”, mentre questo non succede a Marquez e a Lorenzo. Valentino ha avuto tutto il suo successo rimanendo sempre nella sua ‘zona di comfort’, ma adesso questo non è più il caso. A un certo punto era ormai chiaro che, passando da un circuito all’altro, trovavamo sempre gli stessi quattro nomi in cima alla graduatoria dei tempi, con Crutchlow che riusciva a inserirsi solo occasionalmente. Alla fine del weekend, nella maggior parte dei casi, avevamo Marquez, Lorenzo, Pedrosa e poi Valentino Rossi. Valentino dà tutto quello che può, ha avuto una carriera molto lunga, ma adesso ha 34 anni.”

http://www.motoblog.it/post/271541/burgess-rossi-sta-cercando-di-andare-oltre-i-suoi-attuali-limiti

Brividoblu
24/11/2013, 19:13
Se lui non ci credeva allora è giusto averlo messo fuori. In queste cose, in questi team di eccellenza non c'è spazio per i dubbi...

Pietro 2
25/11/2013, 16:52
34 anni....checa?biaggi?,non cedo che uno si rincoglioniska da un momento all'altro,ma l'infortunio al mugello e l'incidente col sic,non possono averlo lasciato indifferente,boh...attendiamo il 2014

La Superbike x quanto competitiva è un altro mondo, non per nulla chi dalla MotoGP vi si trasferisce, vive una seconda giovinezza.
Parlo comunque di piloti molto forti.


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Pietro 2
26/11/2013, 15:18
secondo me l'asticella si è alzata molto in sbk

L'asticella è sempre stata molto alta in Superbike, non è che i mondiali vinti dai vari Corser, Bayliss, Biaggi, Spies ecc....., non siano stati mondiali con la M maiuscola, la differenza, da ciò che dicono i piloti di MotoGP che hanno provato le Superbike, è che queste ultime sono più semplici da portare al limite e assieme alle Pirelli, perdonano più delle MotoGP, quindi permettono a più piloti di lottare per la vittoria.


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Xenon8
02/12/2013, 23:53
L'asticella è sempre stata molto alta in Superbike, non è che i mondiali vinti dai vari Corser, Bayliss, Biaggi, Spies ecc....., non siano stati mondiali con la M maiuscola, la differenza, da ciò che dicono i piloti di MotoGP che hanno provato le Superbike, è che queste ultime sono più semplici da portare al limite e assieme alle Pirelli, perdonano più delle MotoGP, quindi permettono a più piloti di lottare per la vittoria.


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Infatti la differenza c'è eccome non scordiamoci di Checa che tornando alla motogp dalla sbk non riusciva a finire la gara dato che non era più abituato alle accelrazioni e frenate della motogp;-)