Ciao ragazzi,
non lo sapevano poi in molti perché non ne ho fatta molta pubblicità, ma ieri sono stata per la prima volta a correre a Rijeka. Con altri 4 amici (due dei quali si erano portati dietro le morose a supporto morale e anche culinario, visto che una ha fatto un riso freddo fantastico per tutti) siamo partiti alle 6 di mattina in 2 furgoni (3 moto su uno, 2 sull'altro) e via verso Rijeka.
Era una giornata di prove libere organizzata da Gully Racing. Appena arrivati e scaricate le moto, sono andata all'accoglienza e uno degli organizzatori mi ha detto che, essendo nuova della pista, mi avrebbe accompagnata per un giro di prova, giusto per spiegarmi un paio di cosette. Grandioso!!!
Ho indossato di mia spontanea volontà la pettorina da impedita, non tanto per me, quanto per gli altri, perché sapessero che non andavo forte perché non sono capace.
Il primo giro è stato abbastanza tranquillo: questo qui è uno che gira in 1.30 a Rijeka, ma andava piano... secondo lui! Io a denti stretti lo seguivo e lui era seduto sulla sella guidando con una mano sola e mezzo girato verso di me. All'uscita dai box mi ha salutata e se n'è andato, io invece ho proseguito.
Non c'erano tanti piloti che giravano dentro la pista, era una giornata molto tranquilla. Mi avevano consigliato di girare sempre in quarta, avendo un mille, per evitare comportamenti troppo bruschi della moto a marce basse e per i primi giri è stata una scelta vincente. A ogni giro aumentavo un po' il ritmo, non di tanto, però aprivo con più spavalderia sul rettilineo (senza strafare, iniziavo a frenare alla staccata dei 200mt a 210 all'ora, niente di che lo so) e nelle curve a destra sono riuscita a ottenere davvero belle soddisfazioni.
Le Michelin sono state buone gomme, mi avvertivano sempre quando era il caso di uscire per farle raffreddare: l'asfalto della pista è infatti molto infame ed essendo molto grippante scalda tantissimo le gomme, pure le mie. Dopo circa 6 o 7 giri, a parte la stanchezza, il posteriore iniziava a mollare un po', così uscivo anche per riprendermi dall'impegno della corsa.
A ora di pranzo la pista chiude, ieri ha chiuso dalle 12.30 alle 13.30 e in quest'oretta è venuto un rapidissimo temporale durato una mezz'ora, dopo il quale la pista si è asciugata in un lampo: non abbiamo mai corso con la pista bagnata, per fortuna e non è mai piovuto durante le prove, solamente qualche goccia.
Io iniziavo ad accusare la stanchezza, ma sono entrata a girare anche pomeriggio. Verso le 15.30 mi sono detta: dai, ancora un pochino e poi esco.
Al terzo giro di questa sessione, ho fatto la destra-dritto-destra dopo i box molto bene e ho voluto tentare di fare bene anche la Rijeka (il tornantone a sinistra): ho puntato lo sguardo alla corda e ho tentato di tenere fermo lì l'acceleratore. In uscita di curva però, dove c'è un drittino e poi una leggera sinistra, ho visto avvicinarsi pericolosamente il cordolo rosso e bianco, sempre di più sempre di più e continuavo a ripetermi "udiu-diu-diu-diu ecco il danno"... è stato un lampo: ho raddrizzato la moto, per uscire sul cordolo dritta e ho pinzato finché sono rimasta sull'asfalto, poi ho mollato i freni e sono uscita dritta sull'erba. Mi sono fermata una ventina di metri dopo essere uscita, mi sono guardata dietro per vedere se arrivava qualcuno, ma per fortuna non c'era nessuno.
Ho preso un paio di respiri, ero in piedi, la moto era a posto e le gomme non erano nemmeno sporche... così ho messo in prima e ho concluso il giro e, assieme a esso, la prima giornata in pista![]()
Il bilancio è sicuramente positivo, però posso dire che 'sta cosa della pista non è che mi abbia entusiasmata ecco. Sì, mi sono divertita tanto, avrei potuto osare tanto di più e fare tanto meglio, ma non posso nascondervi che ero terrorizzata dal fare danni alla moto. Dopo un po' di giro ho osato scalare in terza prima dei tornantoni Rijeka e Zagabria, però forse andrebbero fatti in seconda quasi al limite, tirando ben bene le marce (forse pure in prima!) e, in uscita, spalancare. Io però non ho ancora questa maturità come pilota e, quindi, ho preferito guidare al livello mio.
Mi piacerebbe sicuramente tornarci, però non subito ecco. La pista ti da la libertà di non guardare gli specchietti, di tentare di migliorarti in sicurezza e di riflettere su ogni errore che fai su traiettorie e tutto il resto. Ti da la possibilità di provare a ogni giro qualche strategia per migliorare, ti da la soddisfazione di vedere che hai piegato e quasi finito la gomma (pochi millimetri a destra!!!!!), ma non a sinistra uffa.
Eppure, ti fa anche riflettere sul fatto che basta poco, un niente, per scivolare, per sbagliare in modo irreparabile. Per fortuna ieri durante tutto il giorno non ci sono state cadute, ma solo dritti: praticamente tutti gli amici con cui ero hanno fatto uno o due dritti. Gli altri no, ma avevano tutte moto preparate, erano praticamente quasi tutti professionisti o comunque piloti di un certo livello. Questo è stato un bene, perché era gente che, sapendo guidare, sapeva anche come sorpassarmi![]()
Insomma, anche questa è fattaaaaa!!!!!!!!!![]()