torniamo all’entrata del parco, ci salutiamo e io riparto. Per la notte avevo individuato sulla mappa una specie di guesthouse lungo la C19, ma quando ci arrivo non c’è nessuno, tutto chiuso: boh. Torno allora indietro a Solitaire, che non è una città, ma una stazione di servizio con meccanico, market, pasticceria e sistemazion in albergo o campeggio
per il dopo cena mi concedo una birra della Namibia nel ristorante dell’albergo, che ha una zona adibita a pub: davvero buona
27-06-11 lunedì
la sera precedente una famiglia in campeggio non mi aveva poi parlato in termini entusiastici dell’Etosha Park, consigliandomi di dedicare più tempo ai parchi naturali del Botswana. Non sono i primi a suggerirmelo e mi convinco che forse un giorno sarà più che sufficiente. La mia idea è comunque di raggiungere Tsumeb, trovare all’oggio all’ostello Mousebird e poi andare in giornata a visitare il parco, dove comunque dovrò aggregarmi ad una gita guidata: per ovvie ragioni di sicurezza le moto non possono entrare nei parchi naturali.
Al mattino colazione con un fantastico strudel della pasticceria del posto
poi partenza per raggiungere la B1, la grande autostrada che porta alla capitale Windhoek e quindi a Tsumeb, anche se so che sarà impossibile raggiungerla per oggi.
la stagione secca ha solo lasciato un poco di acqua nei torrenti che attraversano le piste. Qui comunque, conoscendomi, sono sceso dalla moto, ho lanciato dei sassi per valutare la profondità e poi mi sono deciso ad attraversare. Sarò andato giù mezza ruota, ma a me è stato sufficiente per aprire un poco il gas e la moto è partita decisa in avanti: sono una cippa di pilota.
sempre la mappa
in questo punto esatto terminava lo sterrato e a 200 mt c’era la B1 asfaltata
arrivo a Windhoek nel pomeriggio e al pelo dei peli riesco ad entrare in banca per cambiare dei dollari USA in Namibiani. La guardia mi tiene d’occhio la moto coi bagagli fuori della banca: la mancia è d’obbligo.
il sole inizia a calare e mi fermo per la notte a Okahandja e trovo la pensione Auberge Omulonga. In realtà sarebbero chiusi in quanto il giorno dopo è il 25° anniversario del matrimonio dei due proprietari e quindi avevano programmato la giornata di chiusura. Lui però è nato in Italia ed emigrato in Francia, simpaticissimo, anche se non riesce più a parlare l’italiano, lo capisce abbastanza. Alla fine mi dice che mi da la camera, ma alle 7,30 del mattino devo essere fuori: perfetto.
esco con la moto per la città ormai al buio completo per cercare da mangiare. Trovo un market che prepara hamburger, pollo, riso e pesce take away: vado col pesce, con tutte le loro spezie.
28-06-11 martedì
Alle 7,30 sono già in sella e saluto i due proprietari e parto con davanti a me l’orizzonte infinito dell’Africa e dentro di me un misto di emozioni difficili da descrivere, ma riassumibili in poche parole: CHE FREDDO PORCO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Anche col sole alzato, il pile, l’antivento arancione, e la tuta antipioggia, nisba: si gela.