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Discussione: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè

  1. #11
    FazerItaliano Novello L'avatar di momi20
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    torniamo all’entrata del parco, ci salutiamo e io riparto. Per la notte avevo individuato sulla mappa una specie di guesthouse lungo la C19, ma quando ci arrivo non c’è nessuno, tutto chiuso: boh. Torno allora indietro a Solitaire, che non è una città, ma una stazione di servizio con meccanico, market, pasticceria e sistemazion in albergo o campeggio









    per il dopo cena mi concedo una birra della Namibia nel ristorante dell’albergo, che ha una zona adibita a pub: davvero buona




    27-06-11 lunedì

    la sera precedente una famiglia in campeggio non mi aveva poi parlato in termini entusiastici dell’Etosha Park, consigliandomi di dedicare più tempo ai parchi naturali del Botswana. Non sono i primi a suggerirmelo e mi convinco che forse un giorno sarà più che sufficiente. La mia idea è comunque di raggiungere Tsumeb, trovare all’oggio all’ostello Mousebird e poi andare in giornata a visitare il parco, dove comunque dovrò aggregarmi ad una gita guidata: per ovvie ragioni di sicurezza le moto non possono entrare nei parchi naturali.
    Al mattino colazione con un fantastico strudel della pasticceria del posto



    poi partenza per raggiungere la B1, la grande autostrada che porta alla capitale Windhoek e quindi a Tsumeb, anche se so che sarà impossibile raggiungerla per oggi.









    la stagione secca ha solo lasciato un poco di acqua nei torrenti che attraversano le piste. Qui comunque, conoscendomi, sono sceso dalla moto, ho lanciato dei sassi per valutare la profondità e poi mi sono deciso ad attraversare. Sarò andato giù mezza ruota, ma a me è stato sufficiente per aprire un poco il gas e la moto è partita decisa in avanti: sono una cippa di pilota.


    sempre la mappa









    in questo punto esatto terminava lo sterrato e a 200 mt c’era la B1 asfaltata



    arrivo a Windhoek nel pomeriggio e al pelo dei peli riesco ad entrare in banca per cambiare dei dollari USA in Namibiani. La guardia mi tiene d’occhio la moto coi bagagli fuori della banca: la mancia è d’obbligo.





    il sole inizia a calare e mi fermo per la notte a Okahandja e trovo la pensione Auberge Omulonga. In realtà sarebbero chiusi in quanto il giorno dopo è il 25° anniversario del matrimonio dei due proprietari e quindi avevano programmato la giornata di chiusura. Lui però è nato in Italia ed emigrato in Francia, simpaticissimo, anche se non riesce più a parlare l’italiano, lo capisce abbastanza. Alla fine mi dice che mi da la camera, ma alle 7,30 del mattino devo essere fuori: perfetto.




    esco con la moto per la città ormai al buio completo per cercare da mangiare. Trovo un market che prepara hamburger, pollo, riso e pesce take away: vado col pesce, con tutte le loro spezie.





    28-06-11 martedì

    Alle 7,30 sono già in sella e saluto i due proprietari e parto con davanti a me l’orizzonte infinito dell’Africa e dentro di me un misto di emozioni difficili da descrivere, ma riassumibili in poche parole: CHE FREDDO PORCO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Anche col sole alzato, il pile, l’antivento arancione, e la tuta antipioggia, nisba: si gela.
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  2. #12
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    Di tutti i cartelli stradali questo mi sembra decisamente ridicolo: sarà una pubblicità per Mdagascar (Akuna Matata) …e invece dopo un chillometro un facocero mi attraversa la strada !



    foto scattata alle 9,30 temperatura in rialzo



    stazione di servizio



    questa carne di manzo la mangiano tutti e si paga per ogni pezzo preso: squisita



    finalmente Tsumeb



    colpo di fortuna proprio all’ingresso del paese c’è il murales che reclamizza il Mousebird Hostel



    io ho pure la mappa, 4h street, poco dopo trovo la 10th…poi più nulla i nomi delle strade non sono più numerici, come del resto riportava la mia guida presa in biblioteca a Modena. Giro rigiro, chiedo, ma niente e la città è piccola. Alla fine da un’ufficio di noleggio auto mi spiegano: lo scorso anno il consiglio comunale ha rinominato la maggior parte delle strade, la mia guida è del 2007, tutto torna.
    In questi casi, se non vedi un taxi chiedi alla polizia. Vedo una macchina di pattuglia e non solo sanno dov’è, ma mi ci accompagnano: fantastici.

    Il Mousebird http://www.namibweb.com/mousebird.htm è gestito da una coppia di tedeschi Arno e Monika Rahn, persone che quando viaggiate vorreste sempre incontrare. Il posto ha una casetta di legno esterna da 4 posti per 8 $ al giorno: è la mia. Inoltre sono da solo. Poi si può piantare la propria tenda o avere delle camere interne.



    mi sistemo nella camera e poi vado a vedere la città. Carina con una strada principale con alcuni negozi





    mentre vado a fare il pieno, noto una scuola dove un’insegnante di ginnastica sta tenendo una lezione all’aperto e mi fermo ad osservare. Le ragazze sono in fila e fanno degli esercizi che a una prima occhiata mi sembrano pallavolo ( sono stato allenatore federale), però sono eseguiti in maniera strana. Poi altri esercizi mi ricordano la pallamano. Appena iniziano a giocare mi viene in mente un gioco che gli allenatori della NFL (il football americano USA) hanno studiato per introdurre il loro sport in Europa, prendendo spunto dai movimenti base che i ragazzi del nostro continente imparano dagli sport tradizionali: calcio, pallavolo, atletica ecc.. Alla fine mi avvicino alla rete e chiedo ad un altra insegnante che è appena arrivata, che sport si stia insegnando. Mi spiega che è un gioco studiato dal Ministero dell’Istruzione della Namibia ed è un misto di pallavolo, pallamano e basket. Infatti bisogna mettere la palla in un cesto, c’è un’area che ricorda quella della pallacanestro, bisogna passare la palla, si può fare velo all’avversario. Costringe i ragazzi a lavorare in squadra e la rapidità può compensare i centimetri d’altezza in meno. Man mano che vedo le ragazze giocare, capisco anche come è stato studiato. Una sola palla permette a tanti ragazzi di giocare tutti, il campo è segnato con pietre, quindi anche via dalla scuola è possibile organizzare delle partite. I cesti per i punti si possono riprodurre con una cassetta di legno montata su un palo. Inoltre il Ministero ha organizzato un vero e proprio torneo nazionale in fasi eliminatorie per regioni. Le vincenti andranno alla finale nazionale a Windhoek. Ci vuole poco a comprendere come per un qualunque ragazzino della namibia, un viaggio nella capitale sia già un premio ambito. Inoltre l’insegnante mi spiega che in questo modo, si cerca di tenere il più possibile i ragazzi coinvolti in attività e lontani dalla strada.





    Vicino c’è un campo da calcio e vado a vedere un poco la partitella fra due squadre di ragazzini: vince facile quella con le scarpe da calcio, gli altri giocano scalzi



    in ostello è arrivato un motociclista tedesco in giro da oltre 6 mesi…lui però la sua moto la sa usare sul serio



    cena nella cucina dell’ostello


    29-06-11

    Ho prenotato una gita di mezza giornata nel pomeriggio all’Etosha Park per 45 €: bassa stagione saremo solo io e la guida…insomma l’autista. Devo arrivare al Mushara Lodge per le 14,30, poco più di 100 km. La camera singola costa 120€, per questo ho scelto gli 8 euro del Mousebird
    Il giro sarà dalle 14,30 alle 18,00, il tramonto. Il proprietario del Mousebird mi ricorda di non guidare col buio, specialmente sulle strade piccole poco illuminate: anche con la luna piena e i fari accesi gli animali possono atttraversare la strada improvvisamente e in caso di incidente non è che passino molte auto di notte.

    Arrivo al Mushara Lodge http://www.mushara-lodge.com/ in tempissimo: bassa stagione e pochissimi ospiti



    posto spettacolare, ci sono addirittura i facoceri che attraversano il giardino



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  3. #13
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    Il mio giro per il parco Etosha inizia puntuale alle 14,30. In questo periodo di bassa stagione, è inverno, ma la stagione secca permette di vedere più facilmente gli animali, in quanto la scarsità d’acqua li fa concentrare dalle pozze del parco. Poi ovviamente ci sono anche le possibilità di safari fotografici itineranti, con pernotto nella savana, ma a dei costi decisamente elevati. L’obbiettivo di tutti i “cacciatori” fotografici è di riuscire ad immortalare i Big Five= leone, bufalo, elefante,rinoceronte e leopardo.
    Nelle monete sudafricane, le banconote raffigurano i big five



    Come detto io da bambino ho visto centinaia di volte il leone nella gabbia dei giardini pubblici e quindi parto da +1

    Partenza





    beh le mie prime giraffe, mi hanno impressionato. Stranissimo il dondolio che hanno quando si muovono


    http://www.youtube.com/watch?v=dlStjCylmSw







    lo gnu, data la scarsa velocità e la vista poco acuta è la preda preferita dei leoni mi spiega la guida…mi sa che devo stare attento pure io



    le piste del parco arrivano a delle pozze di abbeverata e spostandosi si cerca di vedere gli animali





    non è facile bere se sei una giraffa





    l’elefante


    gli springbok














    colpo di fortuna alla fine del pomeriggio: il rinoceronte



    ormai è fine pomeriggio quando finiamo il giro nel parco e devo dire che sono rimasto a bocca aperta per tutto il tempo: tutti quegli animali sempre e solo visti nei documentari o in foto, a pochi metri. Fantastico

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  4. #14
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    arrivo al lodge e mi preparo per la partenza e proprio cala la notte anche se non sono nemmeno le 7 sera.

    ho segnato sulla mappa in giallo il percorso fatto da Tsumeb fino al lodge, poco più di 100 km tutti asfaltati : sia la più piccola C38 che la grande arteria di comunicazione B1. Mi torna in mente Craig: mai guidare di notte. Però insomma andando ai 40 km/h con un poco di pazienza ci arrivo a Tsumeb.
    Esco dal lodge salutando tutti e parto. Davvero buio pesto e anche la luna piena non aiuta, in quanto sulla C38 proprio non esiste l’illuminazione. Pazienza: abbaglianti fissi e se caso mai incrocerò qualcuno li abbasserò. Dopo pochi chillometri, forse nemmeno 4, vedo un veicolo nella direzione opposta, molto lontano, però decisamente contromano. Io sono a sinistra, ma anche lui. Sfanalo e niente mantiene la sinistra. A questo punto avrei dovuto fare la cosa più normale: nessun veicolo dietro, prato solido ai lati della strada, esci e lo lasci passare. Invece mi sposto dalla parte opposta della strada e rallento ancora. Si sposta anche luii tornando nella corsia normale di marcia, mi risposto anche io: purtroppo la cosa accade ancora un paio di volte, io chissà perché non esco dalla strada e ricordo che prima dell’impatto vedo distintamente le facce dei due passeggeri che urlano. Poi un botto enorme. Ho il riflesso di mollare la moto, volo oltre e atterro pari sull’asfalto. Nella testa qualcosa sta girando, ma non ho perso i sensi. Avendo disputato 29 campionati di football americano, la testa non mi preoccupa: torno con la memoria al 1984, quando a Milano un giocatore molto nero e molto grosso mi centrò in pieno mentre ritornavo il pallone. La momentanea paralisi subita mi impedì probabilmente di perdere la palla, ma dopo sentì le campane per almeno mezz’ora. Qui in Africa niente campane, perciò a posto. Provo a respirare e non sento sangue in bocca=polmoni a posto. Poi inizio a muovere con cutela le parti terminali: mano sinistra destra e idem per i piedi. Dolorante ma muovo tutto. Mi pooso provare ad alzare e mi tiro su. Ho l’impressione di essere stato colpito contemporaneamente da almeno sei o sette difensori (io ho sempre giocato in attacco). Vedo la moto fuori strada un poco illuminata dalla luna e dall’altra parte la jeep ferma coi fari accesi e mi metto in ginocchio a piangere: vacanza finita, rovinata…piagnucolo in inglese.
    Arriva uno dei due della jeep è svizzero e in inglese mi dice di rimettermi a terra di non muovermi. Io nemmeno mi levo il casco, prendo la macchina fotografica che avevo nella giacca e vado a fare le foto alla moto: sono pesto, ma subito penso anche al fatto che la moto è nolleggiata e comunque bisognerà scrivere qualcosa per l’assicurazione, andare alla polizia. Ho scattato 3 foto prima di rendermi conto di cosa c’era di strano nella moto







    manca la ruota porca miseria…non solo nell’impatto sono saltati via anche i bauletti laterali: sembra stata colpita da un missile Stinger

    e la Jeep ? insomma la sua cannonata l’ha presa, infatti non riparte





    loro sono una coppia di turisti svizzeri ospiti del lodge, guidava lei…mannaggia. Mi incammino lungo la strada per cercare i box metallici


    finalmente ritrovo la ruota anteriore


    poi anche i bauletti metallici, uno a destra e uno a sinistra della carreggiata. Lo svizzero continua a ripetermi di stare fermo, ma questi dolori li conosco. Per 2 o 3 ore ce la farò ancora a muovermi, poi auguri e la mattina dopo sarà una tortura: ne ho prese di legnate giocando, ma tante così assieme devo dire mai. Mando un primo sms a Craig in inglese : mi chiede se si può riparare..auguri. Intanto lo svizzero ha telefonato al lodge e il personale sta venendo ad aiutarci, siamo vicinissimi.
    Passa anche un camion

    ******** che sono stato: bastava stare dall’ingresso del lodge, aspettare un camion e poi mettersi dietro a distanza di sicurezza. Ho fatto un’idiozia, ma del resto era stata la prima raccomandazione di Craig: mai per nessuna ragione guidare di notte. Piuttosto dormi all’aperto e riparti al mattino. Lo svizzero inizia anche a dirmi che dopo al lodge dovremo scrivere il verbale per l’assicurazione, visto che ero contromano: io ? poi guardo le direzioni e non sono più sicuro di come è andata. Scrivo a Craig che mi risponde di non scrivere o firmare nulla se non per il verbale della polizia, da cui dovremo per forza andare. Arriva la jeep del lodge, guidata da Eddie, il responsabile del personale: anche lui dopo aver visto la moto mi guarda un poco meravigliato. Anche zoppicando mi muovo, anche se inizio a sentire un dolore al pettorale destro: lo saprò solo al ritorno in Italia, mi sono strappato alcune fibre, ma li per li mi sembra una botta. Arriviamo ad uno dei 3 lodge che compongono il complesso del Mushara e qui riesco a parlare al telefono con Craig dall’albergo. Mi ripete di non firmare nulla, fanno tutto le assicurazioni, a parte la franchigia, che mi spetterà pagare. Dopo Eddie mi riporta al lodge da dove ero partito per il giro all’Etosha e mi dice che ha già mandato due persone a recuperare la moto: i box li avevo caricati subito. Perché andarla a prendere ? perché altrimenti domattina non troviamo nulla. Il primo che passa porterebbe via tutto. Siamo nelle cucine del lodge e tutto il personale mi chiede come sto, mi danno da bere e mi fanno sedere. Poi torna Eddie e mi dice che può farmi preparare una camera. Già col pensiero della franchigia in testa gli rispondo che mi è sufficiente che mi diano un poco di ghiaccio e mi lascino stare in una brandina che ho visto nella lavanderia: tranquillo sono a posto. Non si può fare, ma ha telefonato al proprietario del lodge che ha detto di darmi la stanza a metà prezzo 150 €. Grazie vado a sedere in giardino. Dopo venti minuti il boss richiama: ha detto di farmi sistemare in una stanza gratis: perfetto va bene. Invece del ghiaccio mi danno delle bottiglie di plastica con l’acqua gelata dentro. Chiedo se posso prendere una mela e il cuoco mi fa sedere e si mette a prepararmi due sandwich con la poca roba rimasta dice lui: potete immaginarveli dato il livello del lodge.
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  5. #15
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    vado in camera seguendo la cameriera….ormai le batterie si stanno esaurendo e le botte iniziano a farsi sentire.
    In pratica è come se fossi pieno di colpi del genere: regalo di un difensore a Milano


    In camera spogliarsi è una tortura, ma non è finita: tolta l’antipioggia vedo un buco nei pantaloni all’altezza dello stinco sinistro e del sangue. Ho il buco anche nello stinco
    Questa l’ho scattata alcuni giorni dopo

    non che il piede fosse messo meglio


    dieci minuti per rivestirmi, poi strascico fino alle cucine e qui mi disinfettano e mi danno un paio di bende per coprire la ferita. Ritartarugo alla camera e alla belle e meglio riesco a mettermi a letto. La stanza ha un numero incredibile di asciugamani e con quelli riesco a fissare le bottiglie ghiacciate ai punti più dolorosi. Ora il braccio destro lo alzo a metà, ma non riesco a chiudere completamente. Dopo un’oretta il freddo del ghiaccio inizia a passare, ma non è sufficiente. Mi tengo il male che resta. Durante la notte sento che sto per vomitare: troppe salse nei panini. Non riesco però a ruotarmi: allora alzo il braccio destro, poi lo traziono col sinistro che è a posto e riesco a mettermi di lato, scendo dal leto vado in bagno e mi libero di ogni cosa. Dopo altre acrobazie per tornare a letto, rimettere il ghiaccio e un poco riesco a dormire. Insomma anche stavolta capitan Spiff sembra avercela fatta


    30-06-11 giovedì
    Mi sveglio e mi sembra che mi abbiano continuato a picchiare durante la notte. Mi rivesto e vado nella sala centrale. Ttti gli inservienti donne e uomini mi chiedono come sto, mi fanno accomodare e mi chiedono se voglio mangiare qualcosa: grazie non è il caso solo un tè. Ci sono solo alcune coppie al lodge: mi hanno visto arrivare ieri e stamattina la moto disintegrata è ben visibile caricata su un carrello davanit all’ingresso. Vigliacco se una di queste persone m irivolga una mezza parola.
    Questo è Eddie, che scopro colleziona bandiere dei vari paesi: a Natale voglio mandargliene una dell’Italia che gli manca e una della Ferrari, sua grande passione.


    Dopo andiamo al comando di polizia e rilasciamo una dichiarazioe generica sul fatto che ad un certo punto ci siamo scontrati. Io però ricordavo bene: Eddie mi conferma che l’urto finale è avvenuto chiaramente nel mio senso di marcia, loro erano contromano. Si capiva dai rottami e dai segni sull’asfalto. Però capisco anche che non può dichiarare una cosa del genere e farla verbalizzare: i due svizzeri sono clienti del lodge e lui ci lavora. Io mi sono reso conto che di solito, di fianco a moto ridotte come la mia c’è un corpo coperto da un telo bianco e va bene così. Ha preso accordi con l’assicurazione di Craig: i rottami della moto verranno portati da un negozio di moto di Grotfontein e dopo che il meccanico avrà scritto che non è possibile ripararla, bisognerà rispedire il tutto a Capetown, perché l’assicurazione rimborsi Craig.
    Il meccanico venuto da Grotfontein nel primo pomeriggio col cmaioncino carica i pezzi e poi mi riporta a Tsumeb al Mousebird: anche il sig. Arno il proprietario mi aveva avvertito della pericolosità del guidare di notte…anche lui guarda me e i pezzi della moto.
    La signora Monika, la moglie mi accompagna da un dottore che mi controlla tutte le giunture, ginocchia caviglie schiena ecc.. Con la digitale gli faccio vedere la foto della moto…mi ricontrolla e mi fa capire che posso accendere un cero. Mi dice di prendere gli antibiotici e di pulire ogni giorno la ferita allo stinco, mettendo una pomata nel buco. Già verso sera però inizia ad andare un poco meglio e io ho continuato, anche se con cautela a camminare: muoversi facendo circolare il sangue è sempre la cosa migliore con le botte.
    Alla sera barbeque con un’altra coppia di turisti tedeschi: io meraviglio bevendo poco vino…sono italiano.



    Vado a letto e a parte il male al pettorale va un poco meglio.

    01-07-11 venerdì
    Mi alzo e mi accorgo che va meglio, solo mezz’ora per vestirmi e fare la barba. A piedi raggiungo la strada principale, President Street. Ok la moto è distrutta, però almeno le cascate Vittoria devo trovare il modo di raggiungerle. In un’opuscolo preso al Wonkey Donkey avevo letto di una linea di bus, la Intercape, che collega varie località dell’Africa del Sud: per ora è l’unica compagnia che offre questo servizio fra gli stati di Namibia, Sud Africa, Zambia ecc.., quindi ha il monopolio.
    Nel caso altri utenti del forum decidessero di andare in Africa, e sfasciare la moto nei pressi di Tsumeb, vi posto il percorso da fare dal Mousebird fino all’internet cafè, dove potranno provare ad organizzarsi per proseguire il viaggio. Spero che questa mappa, a differenza di quella iniziale, risulti abbastanza chiara



    http://www.intercape.co.za/home/

    un bus passerebbe proprio stasera che è venerdì verso le 21,00 da Tsumeb e attraverso la regione del Caprivi mi porterebbe direttamente a Livingstone, in Zambia, alle 10,40 di mattina di sabato, dove potrei andare a vedere le cascate Vittoria. 31€ il biglietto. Mi sembra perfetto, tanto rimanendo a Tsumeb mi riposerei, come sul bus. Provo a comprare il biglietto, ma non mi da disponibilità per oggi solo lunedì. Peccato, ma alla fine userò questo weekend per visitare meglio Tsumeb…però non mi arrendo subito: compro una scheda telefonica e chiamo direttamente la Intercape e spiego che ho comprato il biglietto per lunedì, ma preferirei partire stasera. Sono disposto a stare sdraiato nel corridoio fra le file dei seggiolini. Controllano, chiamando il personale del bus che è in viaggio dal SudAfrica e mi dicono che c’è posto, perciò stasera posso salire e che hanno già avvisato che arriverò col biglietto per lunedì.
    Zoppico velocemente all’ostello e inizio a selezionare cosa portarmi dietro: tutto l’equipaggiamento da moto dovrò lasciarlo all’ostello, poi rientrerò a Tsumeb e magari cercherò dei bus per il Botswana, provando ad entrare nel paese da ovest, invece che da nord.
    Alle 9 pm sono già prontoe il sig. Arno accompagnerà me e una famiglia inglese alla stazione di servizio dove si fermerà il bus della Intercape. Esco un momento perché avevo sentito prima della musica da una specie di locale. Assomiglia ad una di quelle ballroom del sud degli Stati Uniti. Un complesso suona una specie di country/liscio/rock, bar e pista da ballo…ovviamente è un locale all white people. La stazza degli avventori è decisamente impressionante: sono mediamente oversize e vedere anche una ragazza sotto gli 80 kg è difficile. Sono grossi, ma decisamente soprapeso. Faccio due chiacchere con gli unici no white people: i due “buttafuori” del locale. La più grossa sofferenza per loro è la musica che devono sorbirsi per tutta la serata.


    poi via ad aspettare il bus



    che arriva puntuale: colpo di fortuna riesco anche ad avere il seggiolino sul corridoio e trovo una posizione decente per la gamba sx…quella col buco.

    02-07-11 sabato
    Alle 2 di notte una veloce sosta ad una stazione di servizio e alle 3 seconda sosta, sempre da una stazione di servizo, ma stavolta per un problema alla pressione del liquido dei freni. C’è una perdita

    nessun problema da Città del Capo a qui ( quasi 160 km) è già capitato 4 volte e quindi il personale del bus è molto preparato ad affrontare la situazione. Strano, ma quando degli autisti smadonnano nella notte attorno ad un veicolo, l’intonazione è grosso modo la stessa, Asia, Africa, America, Emilia Romagna ecc…
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  6. #16
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    Guardando questa foto, non dovete pensare che l’inconveniente sia durato tutta la notte: si è ripresentato nella tarda mattinata, nel bel mezzo della zona del Caprivi


    stavolta si è aggiunto il problema dell’esaurimento del liquido per il rabbocco. Siamo a 80 km dalla città più vicina, ma la Intercape al momento non può inviare nessuna auto di appoggio. Moriremo di fame e sete ?



    quando la buona sorte decide di seguirti non hai mai un problema. Uno dei passeggeri telefona ad un suo amico, che in macchina ci porterà il liquido: in un paio d’ore (o più) arriva. Scendiamo ovviamente dal bus e io riesco ad immortalare un altro di quegli strani esemplari di turista attrezzato alla Indiana Jones



    qui era arrivato un pulmino che ha caricato una parte di passeggeri che dovevano arrivare a Livingstone per poi prendere l’aereo. Ci sono altri posti per chi vuole andare, ma il personale del bus è decisamente simpatico e decido di aspettare la persona che sta arrivando col liquido: mai andare contro il destino.
    Infatti arriva, gli autisti (sempre smadonnando) rabboccano e via si riparte.



    la cosa che più mi spiace è che avendo disintegrato la moto non potrò campeggiare al Ngepi Camp, un campeggio da cui a piedi si potevano raggiungere 2 riserve naturali e ammirare gli animali andando a piedi.

    http://www.ngepicamp.com/index.html

    una cosa che mi aveva decisamente incuriosito del loro sito era stato notare il viso di George Bush: che cavolo c’entra lui con un campeggio in Namibia ?



    la scritta attorno alla foto è abbastanza chiara . Se siete d’accordo con lui allora preferiremmo non ci visitaste

    poi sotto è chiarito: questa è solamente una dichiarazione morale, e si applica ancora oggi.
    Probabilmente i gestori non sono pienamente d’accordo con la linea di politica estera dell’ ex presidente USA.

    Frontiera Namibia-Zambia: solito clima disteso e da mercato della frutta



    ufficio visti


    dati i vari rabbbocchi che sono stati necessari, invece che a mezzogiorno arriviamo a Livingstone verso le otto di sera. Io vado ad un primo ostello, ma sono pieni, mi dicono di provare ad aspettare che forse un gruppo in arrivo disdice. Ne approffitto per medicarmi, scaricare le foto e nel mentre conosco delle ragazze giapponesi: una si sta dando una crema protettiva contro il sole



    niente da fare.il gruppo arriva. Vado in un altro ostello, ma anche qui nisba. Inizio a camminare guardandomi in giro: almeno col buio pesto le insegne di hotel e lodge si vedono bene. Livingstone è un punto d’arrivo per la visita alle cascate Vittoria dal lato dello Zambia, come Victoria Falls dal lato dello Zimbawe. Strutture piene anche in bassa stagione. Che fai ora uomo bianco zoppicante con uno zaino in spalla ?
    mai perdersi d’animo


    Vuoi mai che in una struttura della Croce Rossa non mi accolgano ?


    non ci credo pieni mi dice la reception


    spiego esattamente la mia situazione (mostro anche la ferita alla gamba), poi gli dico che ho il sacco a pelo, mi basta un pavimento dove appoggiarmi per la notte.
    Alla fine mi sistema in uno sgabuzzino ove dorme uno degli inservienti, che non ha problemi a dividere la “stanza” con me: non vogliono nulla, ma al mattino lascio dei soldi al ragazzo
    Prima di mettermi a leto la doccia


    il mio compagno di stanza




    03-07-11 domenica

    Ho dormito come un sasso e mi alzo davvero presto verso le sei: come prima cosa serve una colazione energetica: caboidrati e potassio sarebbe la combinazione ideal: manco a farlo apposta ho del pane e delle banane. Quando si dice la fortuna.
    Il lodge è un poco kitsch, ma ha un suo perché






    esco, saluto tutti e vado a cercare un taxi per le cascate Vittoria: sto poi pensando che come in qualunque cittadina dell’Asia e del resto dell’Africa, anche qui ci sarà una stazione dei bus locali e per forza deve essercene uno che parte al mattino per la frontiera con la Namibia: del resto a Tsumeb era la stessa cosa verso lo Zambia. Avevo scelto l’Intercape per il fatto che arrivava direttamente (mica tanto poi) a Livingstone.
    Lo trovo, per 20 $ (tariffa di cui mi ero informato al lodge) mi porta alle cascate, mi aspetta e riporta indietro.
    Livingstone è vicinissima alle cascate. Pagato il biglietto d’ingresso si segue un camminatoio e prima ti nolleggiano il kway per ripararti dall’acqua: il rumore prima di arrivare alle cascate è impressionante



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  7. #17
    FazerItaliano Novello L'avatar di momi20
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    uno spettacolo davvero incredibile: ancora più impressionante delle cascate del Niagara







    uscendo mi accorgo della statua dedicata a Livingstone: quale posizione migliore per immortalare la mia guida Jump To…Africa edizione 2011 ?



    torno al taxi e mi faccio accompagnar alla stazione dei bus. Sono ampiamente in tempo. Sono le 8 e 30, ma le contrattazioni per i posti e la merce sono appena iniziate. Come in Asia, c’è un prezzo per ogni tipo di sedile, numero del gruppo di persone che sale. Un prezzo per caricare la merce, più alto se dentro il pulmino, più basso se nel carrello posteriore. Un signore davvero ben messo distribuisce i biglietti. È il proprietario della compagnia di trasporti, che annovera ben 10 bus. Come ogni compagnia locale che si rispetti noto immediatamente che il mezzo monta 4 diverse marche di pneumatici e ripenso agli autobus di Laos, Myanmar e Cambogia.
    Io pago subito e il biglietto mi sembra abbastanza professionale: a che ora si parte ? Alzata di spalle: e chi lo sa ?


    la biglietteria ufficiale

    aver un poco di tempo potrei anche farmi visitare

    non ho fatto colazione, ma rimedio con una bibita fresca e un paio di dolci fritti


    arriva il bus e iniziano frenetiche le trattative sui prezzi



    la merce dentro o fuori ?




    alla fine hanno caricato tutto…non ci credo








    Quando partiamo non c’è ovviamente un solo seggiolino libero


    stamattina va decisamente meglio e inizio a pensare al fatto che io ho comunque pagato il noleggio fino al 15 di luglio: mando un sms a Craig. Per caso c’è disponibile un’altra moto ? Si mi risponde la Yamaha Tenerè, che è la stessa cilindrata, solo un poco più pesante e potente dell’XT. Se rientro a CapeTown posso quindi averla ? Si non ha altre prenotazioni. Inoltre mi dice che l’assicurazione della moto mi rimborserà i trasporti fino a CapeTown. Allora da Tsumeb posso prendere un bus per la capitale Windohek e poi volare fino a CapeTown. Perfetto in tre minuti ho già deciso. Poi da CapeTown troverò bene qualche posto da andare a vedere.
    Le fermate lungo la striscia del Caprivi


    il nostro bus è lento, ma regolare, con un solo difetto: se si ferma e tiene acceso il motore poi riparte in prima. Se però l’autista è costretto a spegnere il motore nella sosta allora ha bisogno di una piccola spinta per accendersi e ripartire: io sono immediatamente arruolato nel gruppo “meccanici di spinta”



    Davvero le condizioni di vita di questa gente sono ad un punto molto basso: lungo questa strada passa ogni tipo di veicolo, ma le uniche tracce di attività commerciale sono qualche piccola baracca che vende alimenti e bevande, talvolta qulache scheda telefonica e per lo più si vendono sempre questi sacchi di legno carbonizzato da riutilizzare per fare il fuoco. Per questo ai lati della strada si vedono delle enormi distese incendiate o degli incendi: la gente brucia senza la minima regola. Con un traffico di veicoli del genere si potrebbe pensare ad altre attività, ma spesso è la miseria diffusa che consente ad alcuni di accumulare grandi ricchezze.





    il nostro autista



    sosta in un paese un pochino grande





    per essere sicuri di non prendere del cibo malcotto è sufficiente asettare che la gente lo venga ad offrire agli autisti e prendere dal loro piatto: loro passano ogni giorno e quindi li servono sempre bene. Pranzo col pesce secco al sale



    Cosa può mai capitare con 4 pneumatici diversi ? la foratura arriva inevitabile

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  8. #18
    FazerItaliano Novello L'avatar di momi20
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    ultima città prima del confine


    verso le 4 del pomeriggio passiamo il fiume Zambesi


    espletate le formalità doganali in Zambia ne esco


    ed è strano davvero percorrere a piedi le poche centinaia di metri fino alla dogana della Namibia: da realmente l’impressione di entrare in un paese e sono davvero contento.


    ora il probelma è raggiungere la prima città oltre confine, Katima Mulilo, trovare da dormire e cercare un bus per il giorno dopo per Tsumeb. I taxi appena al di là della frontiera chiedono 10$ per 4 km e inizio a pensare di farmeli a piedi. Prima cerco un bagno, mi guardo intorno e quando giro lo sguardo



    ancora una volta Capitan Spiff ha un colpo di fortuna.
    Proprio adesso è arrivato un bus della Intercape, ma poi riconosco gli autisti: è il mio dell’andata, sta facendo il percorso di rientro: loro sono transitati da Livingstone stamattina alle 10,00. Come mai non ci sono passati davanti ? Il mio bus più dei 75/80 km di velocità non poteva fare e poi abbiamo anche forato. Semplice: il problema dell’andata al liquido permane e quindi soste impreviste a ripetizione. Adesso inoltre con loro sta viaggiando un pick up di assistenza della Intercape.



    Sul bus comunque c’è posto, pago il biglietto fino a Tsumeb e poiché viaggeremo di notte guadagnerò una giornata. Ora il bus proprio non può muoversi e quindi arriva un autobus di appoggio che ci accompagnerà i passeggeri a Katima Mulilo dove mentre ripareranno il guasto, potremo cenare. Io scelgo il pollo fritto in questo posto



    forza Italia

    Il viaggio di ritorno non è proprio tranquillo almeno 4 controlli della polizia e uno, visto che era fatto per addestrare delle reclute viene eseguito in pompa magna. Tutti giù dal bus, controllo completo di bagagli e documenti. Conosco un ragazzo dello Zimbawe diretto sulla costa a Walvis Bay. Un suo zio risiede in Inghilterra, dove compra auto usate e leimbarca per la Namibia. Lui con altra gente le va a sdoganare e poi le guida fino in Zimbawe dove le rivende
    04-07-11 lunedì

    Alle 6 e mezza del mattino sono nuovamente a Tsumeb. Torno al Mousebird e ovviamente la mia camera da 4 posti è ancora libera. Una coppia tedesca è arrivata all’ostello e loro viaggiano con questo 4x4 con montato sul tetto la tenda modulare che poi al mattino richiudi.


    passo la giornata a preparare i bagagli, riposarmi e finalmente a mandare un poco di mail e foto ad amici e a casa…ufficialmente avevo comunicato che un camion in retromarcia al Parco Etosha ha urtato la moto danneggiando le sospensioni, che però qui non sono in grado di riparare. I cinesi dicono che una bugia altro non è che una verità mal raccontata e insomma non me la sento di mandargli le foto dell’incidente. Sempre a proposito di Cina, non mi intendo molto del loro oroscopo, ma questo deve essere l’anno del Gatto Nero: sono stato un’attimo sui forum e ho appena letto che a Texas Man in Kazakistan è partito l’alternatore. Mal comune mezzo gaudio o ********** doppio ? Per me è la seconda. Trovo una compagnia la Sunshine, della Namibia che assicura il collegamento fra Tsumeb e Windhoek: il problema è che non riesco on line a fare la prenotazione per il giorno dopo per il volo con la Namibian Air che mi dovrebbe riportare a CapeTown. Vai di telefono e riesco a fare la prenotazione. Mi danno il codice. Perfetto, ma del resto quando curi in modo certosino l’organizzazzione della vacanza, non puoi avere intoppi. Alla sra faccio due passi fino alla stazione di servizio a salutare uno dei ragazzi che su turni di 12 ore lavorano come sorveglianti


    05-07-11 martedì

    Alle 6,30 del mattino puntuale il pulmino della Sunshine



    alle 12,30 sono a Windhoek e alle 2,30 una macchina della compagnia mi porterà all’aeroporto. Ho due ore e il centro della città è a due passi: so bene cosa devo cercare. Una giacca a vento. Torno ancora più a sud e quindi girare con la moto così in basso non l’avevo calcolato. Mentre sto per raggiungere un grande magazzino, mi ferma un ragazzo di colore: “Hey my fiend what are you looking for ?” cosa sto cercando ? Una giacca a vento. Prova la mia mi dice. Nuova ma troppo piccola, peccato. Vado nel centro commerciale, ma i prezzi si aggirano sui 750 dollari namibiani (quasi 70 €), un po’ troppo. Esco perché mi dico non possono esserci solo negozi con prezzi così alti. Mi ferma di nuovo il ragazzo di prima: ha una giacca più grande, uguale a quelle del centro commerciale più o meno. Quanto ? 300. No rispondo 250: va bene e così con poco più di 20 euro risolvo il problema.

    Arrivo alle 14,50 all’aeroporto


    alla biglietteria della Namibian Air non risulta nessuna prenotazione. Inoltre mi dicono che non possono vendere un biglietto di sola andata per il Sud Africa, per via di accordi tra i due paesi. Poi ho un’illuminazione: a me possono io ho già il biglietto di andata dal Sud Africa, solo che è il 14 di luglio e ho già il visto di entrata nel paese. C’è posto e compro il biglietto.


    qui si va a piedi a prendere l’aereo


    alle 19,00 sono di nuovo a CapeTown. Craig non può venire a prendermi e uso un servizio di navetta: ancora Wonkey Donkey. Ci sono tutti a meno del ragazzo del primo giorno: stavolta la polizia lo ha trattenuto in cella.
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  9. #19
    FazerItaliano Novizio L'avatar di Ciccio77
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  10. #20
    FazerItaliano Andante L'avatar di jerryfast
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