Riassumo in un unico post le mie ultime "invenzioni" riguardanti i fari delle moto (e degli scooter).
Queste note sono applicabili in generale, quindi non specifiche per una marca e/o un modello.
Prendetele quindi come una guida a cui attingere solo ciò che può interessare.
Inizio dalla parte più difficile....
Prima di tutto è necessario che il circuito elettrico della moto preveda un relé che disabilita i fari (o il faro) durante l'avviamento, cioè quando si preme il pulsante Start.
Di sicuro lo adottano quasi tutti i modelli Honda e Suzuki......
Anni fa avevo studiato il famoso circuitino by Sabba che azionava il faro con un lampeggio, ma ho pensato che era venuto il momento di automatizzare la cosa, e dopo qualche elucubrazione mentale ho risolto con una "mossa" tutto sommato abbastanza semplice.
Il circuitino è molto simile a quello vecchio (per cui rimangono il relé e i due diodi), ma per mantenere eccitato il relé durante lo scambio, ho pensato di utilizzare un condensatore elettrolitico 470uF 25v montato in parallelo alla bobina.
Come dicevo più sopra, vengono mantenuti i due diodi 1N4001 per isolare i segnali di eccitazione e di mantenimento relativi alla bobina del relé RL.
Ho utilizzato un relé a uno scambio, ma va benissimo un normale relé con un contatto N/O (Normally Open).
Ecco lo schema elettrico modificato (basato su quello della Tiger 1050, che prendo come esempio):
Noterete subito quanto questo circuitino risulti veramente semplice da realizzare.
E' sufficiente interrompere il cavo blu (che esce dal relè #42 ) che alimenta i fari, ed intercettare il comando del teleruttore di avviamento (il cavo bianco/marrone, che esce sempre dal relè #42 ).
In pratica si può lavorare solo attorno allo zoccolo del relè #42 , senza scervellarsi più di tanto sulle caratteristiche del resto dell'impianto elettrico.
Il "trucco" sta nel condensatore elettrolitico (da 470uf 25V) montato in parallelo alla bobina del relè RL (è quello di cui stiamo parlando, che viene aggiunto all'impianto elettrico della moto/scooter).
Attenzione però, perchè il condensatore elettrolitico ha un positivo e un negativo (come una batteria), per cui il + andrà collegato al segnale di eccitazione, mentre il - alla massa.
Come funziona?
Quando si accende il quadro, il relè RL è diseccitato e il faro rimane spento perchè i +12V presenti sul piedino #30 (COM) non vengono propagati al piedino #87 (N/O).
Appena la bobina del relè RL si eccita (ovvero mentre si preme il tasto START) il condensatore si carica al 100%, ma il faro rimane spento perchè contemporaneamente vengono a mancare i +12V al piedino #30 (funzione svolta autonomamente dal relè #42 , che commuta le due linee di tensione).
Una volta che cessa il comando di eccitazione (cioè viene rilasciato il tasto START), i +12V ritornano ad essere presenti sul piedino #30 .
Ed ecco che interviene il "trucco".....
Il condensatore mantiene eccitato per qualche millisecondo la bobina del relè anche in assenza del comando di eccitazione, ma (quasi) in contemporanea perviene un secondo segnale di eccitazione (definiamolo di mantenimento) dal piedino #87 (N/O) del relè RL, tramite il secondo diodo aggiunto nello schema (quello disegnato in "verticale"), per cui il relè RL non si diseccita!
Devono essere utilizzati obbligatoriamente due diodi per isolare le varie circuiterie (faro e teleruttore di avviamento).
Se si preme per sbaglio il tasto START in marcia il faro si spegne, come avviene normalmente con l'impianto elettrico di serie.
Note
Quando parlo di piedini (#30, #87) mi riferisco sempre a quelli del relè RL.
Utilizzate un condensatore da 25V, non da 16V
Come diodi possono essere utilizzati gli 1N4001/1N4007 (indifferentemente)
La numerazione del relé #42, così come il colore dei cavi, sono solo esempi.....
Ed ora passiamo alla cosiddetta depolifemizzazione, e cioè mantenere entrambi i fari anteriori accesi.
È una modifica che si può fare in vari modi (ne abbiamo già discusso ampiamente in passato), ma diventa "ostica" se la lampada abbagliante ha un solo filamento (H7, H8, H9, H11, ecc).
Fino ad ora era praticamente necessario sostituire lo zoccolo della lampada, o adattarne una modificando il relativo zoccolo.
Ora la domanda da un milione di dollari....
Se si potesse trasformare l'abbagliante in anabbagliante lasciando tutto così com'è, ci fareste un pensierino?
Si può fareeeeeeeee...
La soluzione più "sburona" è questa:
www.doubletronics.com/files/content...50%20manual.pdf
Però costa un bel po' di soldini (oltre 70€ +SS), ed analizzando il funzionamento del circuito l'ho replicato con una spesa molto più modesta.
Eccolo:
Per una lampada H9 potete utilizzare anche una resistenza da 1,2ohm 15-20W, invece di quella da 1,5ohm 15-20W, che è indicata per una lampada H11/H7 da 55W.
A seconda del tipo di faro, è però necessario fare dei distinguo.
Se il faro è polielissoidare, può essere necessario aumentare la luminosità minima (prevista al 40%) per prevenire l'effetto "luci votive"
Ecco che potrebbe venir utilie abbassare ulteriormente il valore della resistenza.
Sulla Tiger, che ha i fari polielissoidali, utilizzerò la resistenza da 1,2ohm abbinata ad una lampada da 55W (ho montato le lampade Osram Night Racer +110%, che purtroppo non prevedono la H9, per cui ho dovuto sostituirla con una H11).
Se non basta, scenderò fino ad un solo ohm.
La spesa dei due circuitini rimane entro i 10€.
P.S. La citata Tiger 1050 non è la mia Tiger Sport, che ha già entrambi i fari sempre accesi e il delay di accensione, bensì quella di mio cognato.....