ARRIVA L'ABS Ci metto l'ABS... facile dirlo; un paio di ruote foniche, un paio di sensori, una centralina e via. In realtà, a sentire gli ingegneri KTM, aggiungere un componente fondamentale come l'ABS è una cosa estremamente complicata. Soprattutto se l'oggetto su cui vai a metterlo è una KTM SMT e vuoi avere un comportamento della moto in frenata decisamente sportivo.
NUOVA CLIENTELA La SMT è una moto cruciale per KTM, marchio che sta lottando ogni giorno per farsi sempre più spazio come costruttore di moto stradali. È fondamentale perché dal 2009,anno in cui è arrivata sul mercato, la SMT ha avvicinato al marchio molti utenti nuovi per KTM, utenti che probabilmente fino ad allora non avrebbero mai preso in considerazione una moto arancione. Invece, il mix quasi perfetto di sportività e versatilità ha fatto sì che la SMT diventasse la KTM più venduta degli ultimi due anni. 5.100 SMT hanno, infatti, lasciato le vetrine dei concessionari per finire nei garage dei motociclisti europei, numeri che possono sembrare piccoli confronto ai colossi del mercato, ma che per una Casa il cui brand è legato a filo doppio al fuoristrada, credetemi, non sono piccoli per niente.
WORK IN PROGRESS Ma c'è ancora molto da fare, e in KTM lo sanno bene, se in fuoristrada le arancioni sono il riferimento assoluto, tra i prodotti stradali KTM ha una forte immagine sportiva -più che clienti ha degli "seguaci"- ma non è un marchio altrettanto forte quando si parla di eleganza e finiture. Ecco perché sulla nuova KTM SMT ABS c'è stato un grande lavoro per rendere questa moto più piacevole al "tatto" e alla vista. Le linee guida del design non sono cambiate, ma le plastiche verniciate, il logo in rilievo, il "becco" in tinta con la carrozzeria danno effettivamente l'impressione di essere al cospetto di una moto meno "grezza", più curata nel dettaglio. In due parole, più matura.
ABS MAI PIÙ SENZA E l'arrivo dell'ABS è l'evoluzione naturale per un prodotto dedicato espressamente alla strada e anche al turismo. Un'evoluzione necessaria, direi, visto che in ormai quasi tutti i Paesi europei (solo l'Italia rappresenta l'eccezione) la presenza del sistema antibloccaggio è una discriminante all'acquisto di una moto. In Germania ad esempio è da parecchio tempo ormai che si vendono quasi esclusivamente moto con ABS, non averlo significa tagliarsi fuori da soli dal mercato. Se poi l'ABS è come quello della SMT non si capisce proprio perché farne a meno.
UN KG DI SICUREZZA PURA, LASCIO? Il Bosch 9+ è attualmente lo stato dell'arte per i sistemi antibloccaggio, un sistema ormai miniaturizzato che pesa solo 1 kg in tutto (centralina e modulatore si fermano a 532 grammi, il resto sono tubi e cavi) e che quindi non comporta un aggravio di peso tale da essere avvertito su una moto pur leggera come la SMT (197 kg dichiarati in ordine di marcia). Il sistema è lo stesso utilizzato dall'ultima Kawasaki Ninja ed è anche più moderno di quello della BMW S1000RR (che usa il Bosch 9) e, a differenza della Kawasaki, sulla SMT l'ABS è disattivabile. Insomma in KTM volevano un sistema ABS che non compromettesse l'anima sportiva della loro moto e con questo Bosch l'hanno trovato.
COLPI DI CESELLO Logico che l'arrivo dell'ABS rappresenti la novità più evidente della KTM SMT, ma, come sempre succede nei nuovi Model Year, ci sono tante piccole cose che cambiano, tanti piccoli colpi di cesello, magari invisibili ma che finiscono per migliorare il carattere di una moto. Se la struttura su cui nasce la nuova KTM SMT ABS è quella ormai ben nota, basata sul bicilindrico LC8 da 115,6 cavalli, sul telaio a traliccio e sulle sospensioni WP, ben nascoste ci sono un po', di evoluzioni tecniche. In parte sono dovute proprio all'arrivo dell'ABS e in parte ai naturali sviluppi che la maturazione di un motore porta con sé. Così, per adattarsi al meglio al nuovo ABS, arrivano nuove tarature per forcella e ammortizzatore, c'è più olio nella prima per sostenere meglio il carico delle "manate" sul freno (in KTM sostengono che quando si ha l'ABS si frena con meno ritegno) e una molla più rigida sul secondo per ridurre i movimenti del posteriore e offrire un range più vasto di regolazioni nel caso in cui si viaggi carichi.
TAGLIANDI LUNGHI Il V2 LC8 riceve invece teste riviste nel raffreddamento e con una camera di combustione ridisegnata, il tutto naturalmente accordato con nuove mappature, immancabili ad ogni nuovo Model Year. Dettagli, ma che si fanno sentire anche sull'economia di esercizio perché la SMT elimina il primo tagliando (quello dei 1.000 km) spostandolo direttamente ai 7.500 km e spostando il primo controllo del gioco valvole a 15.000 km. Il che significa risparmiare anche un po' sui costi di manutenzione, da sempre un anello debole delle KTM. Nuovo è anche il telaietto posteriore, ridisegnato non solo per poter alloggiare al meglio il modulatore e la centralina dell'ABS ma anche per migliorare lo spazio disponibile sotto la sella.
MANCANZE Peccato non sia arrivato il monoammortizzatore con regolazione remota del precarico che farebbe tanto comodo a chi viaggia (un consiglio, compratelo subito è nel catalogo Power Parts), e peccato che, già che c'erano, in KTM non abbiano pensato a un upgrade della strumentazione con un display più ricco d'informazioni.
COSTA UGUALE Ma, in ogni caso, la lieta novella è che l'arrivo dell'ABS non solo pesa poco sulla moto ma soprattutto pesa pochissimo sul portafoglio. La SMT ABS è, infatti, in listino a 13.000 € tondi una cifra praticamente allineata alla precedente